Riforme: Napolitano borderline
Paolo Becchi
Docente universitario
Come se non bastasse Napolitano sottolinea poi il rischio di elezioni anticipate, che il suo successore dovrà evidentemente evitare a tutti i costi, si attaccano i sindacati poiché non accettano quel jobs act imposto dal Governo e dulcis in fundo si ammoniscono le opposizioni a non fare ostruzionismo bloccando l’Italicum e la riforma costituzionale. Lui che dovrebbe essere il custode della Costituzione spinge insomma un Parlamento sempre più riottoso a mutarla, modificandone alcune regole fondamentali.
Nel nostro ordinamento il Presidente è il rappresentante dell’unità nazionale, ne è il simbolo, la sua condotta deve essere imparziale e neutrale, e non può mai diventare organo d’indirizzo politico, non svolge alcuna funzione attiva nella determinazione delle scelte politiche. Il suo potere di esternazione non è illimitato e i limiti sono chiaramente indicati. Napolitano raccomanda a tutti “maggior senso del limite”, peccato che sia proprio lui ad averli oltreppassati tutti
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