giovedì 30 giugno 2016

esami del sangue

Pare che Trockij sia scappato dal luogo dov'era confinato rubando, col favore dell'oscurità, una slitta trainata da quattro renne. Le renne si lanciarono ventre a terra attraverso la distesa argentea della tundra gelata. Il loro fiato si condensava in nuvolette bianche. I loro zoccoli disperdevano la neve immacolata. Due giorni dopo, quando raggiunsero una stazione ferroviaria, crollarono esauste e non si rialzarono più. Trockij abbracciò le bestie morte e fece un voto, il viso si rigò di lacrime: 'Costi quel che costi, farò la rivoluzione e porterò giustizia e ideali a questo paese'.
Sulla Piazza Rossa ancora oggi si erge la statua di bronzo delle quattro renne, Che guardano una a est, una a nord, una a ovest, una a sud. Nemmeno Stalin riuscì a far abbattere quella statua. La gente che visita Mosca dovrebbe andare sulla Piazza Rossa il sabato mattina. Potranno vedere uno spettacolo rincuorante: ragazzini delle medie -le guance arrossate e il fiato bianco nell'aria gelida- che strofinano e puliscono ben bene le renne.

Giornate d'esami, ultimo (forse) incontro con gli studenti che hanno frequentato le lezioni, primo (forse) con quelli che non lo hanno fatto.

Del libro di Morin, 'Insegnare a vivere', tutti a piacere scelgono di parlare della 'comprensione'.
E non credo che sia solo effetto del tam tam in corridoio o su Facebook.
Ne hanno bisogno: vorrebbero essere compresi, ascoltati, accolti da qualcuno.
E non solo accuditi, protetti, controllati da qualcosa.
E non solo maltrattati o ignorati.

Forse è per questo che tutti parlano di Eros, di cerchio che accoglie ed unisce.
Quasi nessuno di Thanatos, di cerchio che esclude e separa, di violenza e buio.
Vivono il buio e lo temono, vivono nella catastrofe e la evitano.
Sperano solo nella consolazione e nel conforto individuale, nell'amore e negli affetti, nei sentimenti buoni che ti baciano.
Sono inermi davanti al nulla. Saranno travolti ?

Finchè nel 1938, quando sua madre morì, andò a New York, salì in cima all'Empire State Building e saltò giù. Morì sul colpo, spiaccicato come una rana.
Sulla sua tomba, secondo la sua volontà, sono scritte queste parole di Nietzsche:
Dobbiamo conoscere la profondità della notte dalla luce del giorno ?

Una di loro ha letto Gli umani, ma non le è piaciuto.
'Non ho mai letto un romanzo in vita mia, è il primo...', confessa.
Un passo avanti, certo.
Ma non vi sconforta sapere che una potenziale educatrice va avanti a dispense scolastiche e twitter ?

Una di loro, silenziosa e apparentemente placida durante le lezioni, si apre all'esame: 'Il corso mi ha portato a pensare alla morte di mio padre, avvenuta sei mesi fa. In questi mesi avevo fatto di tutto per distrarmi, per non pensarci, per fare altro. Ma lavorando con lei e i compagni ho dovuto iniziare a farci i conti. Grazie...'

Una di loro per tutto l'esame si è dichiarata senza passioni.
'Non c'è nulla che mi prenda, che mi interessi veramente nella vita. E' sempre stato così per me...'.
Alla fine, vedo la sua foto nel libretto e lì ha i capelli ondulatissimi e mossi, opposti a quelli che vedo davanti, lisci e stiratissimi, piatti.
Commento la foto, lei mi dice: 'E' una foto di quando sono uscita dall'ospedale, ci sono stata a lungo...'. E incomincia a piangere a dirotto.

Uno di loro ha lasciato ingegneria biomedica per venire da noi.
'Volevo fare l'educatore, non l'ingegnere. Ma questa facoltà è uno schifo, è peggio di ingegneria, non c'è vita, non c'è passione, ti ammazzano le motivazioni...'
Ha una maglietta da basket e già lavora.
'Per questo non sono potuto venire a lezione da lei, mi dice, ma l'anno prossimo voglio assolutamente farcela, farò di tutto...'.

Una di loro, paffutella e ridente, mi racconta che un gruppo di studenti si sta incontrando per proseguire a giocare al parco d'estate, sotto l'albero del corallo, che ci ha accolto nella sua ombra e sotto i suoi fiori arancio brillante per tutta la primavera.
Hanno voglia di rivedersi, di parlarsi ancora, di incontrarsi di persona, e non solo sui social.
Quindi non è una idea da vecchi quella di giocare insieme solo per il gusto di farlo ?
Mi rincuora saperlo.

Sento molto amore e molta riconoscenza verso di me, intorno al mio studio, davanti alla scrivania, negli sguardi di chi mi aspetta.
Sanno che arriverò puntuale al ricevimento e che, se tardo o rinvio, li avvertirò.
Sanno che li ascolterò e che potranno sempre fare la tesi con me.
Sanno che potranno invitarmi al bar per un caffè o potremo parlare al giardinetto o per strada.
Sanno che ci sono e che loro, con me, possono esserci.
E' pochissimo, forse, ma è essenziale per la loro vita (ed anche, un po', per la mia).

Venere è un pianeta caldissimo, coperto di nuvole. A causa del calore e dell'umidità, la maggior parte degli abitanti muore giovane. Chi vive fino a trent'anni diventa una leggenda. In compenso, tutti nutrono sentimenti gentili. Ogni venusiano ama profondamente tutti gli altri venusiani. Non conoscono odio, risentimento o discriminazione. E nemmeno maldicenza. Non ci sono lotte né omicidi. Esistono solo l'amore e la comprensione.
'Metti che oggi muoia qualcuno, ad esempio...Noi non saremmo tristi. Quando le persone sono vive le amiamo, ma dopo non le rimpiangiamo.'
'Cioè, date in anticipo tutto l'amore possibile? '
'Sai, il modo di parlare di voi umani è così difficile da capire...', disse il ragazzo scuotendo la testa.
'E le cose funzionano davvero?', chiesi.
'Se no funzionassero, Venere sarebbe sepolta dalla tristezza'.

(i brani sono tratti da H. Murakami, Vento & Flipper, 2016)










lunedì 27 giugno 2016

exitus

Risveglio solingo dopo una settimana di dolce ciclone vivianesco.

La Rosa di Gerico si apre pian piano, apparentemente senza muoversi, impercettibilmente si apre e si rivela verde all'interno, anfratto da tempo richiuso, protetto e silente.
Assomigli al mio corpo, ed al mio cuore.
Anche la vite canadese si erge nel balcone, alta e sinuosa, ricca di piccoli acini e fogliette, verdi e rosate.
Nel cavedio, altre foglie verdissime proliferano all'ombra.

Il primo ciclo della fisioterapia sta per finire, e le spalle cigolano meno, i tendini si stendono, i nervi pure.
Più rilassato, mi preparo ad un mese di esami e tesi (ventisette solo mie...!), ma anche ad una settimana alle Terme, e ad un nuovo viaggio in quel di Roma.
Il corpo è ricco di endorfine, placido e commosso, sommosso e in quiete.
Stanotte ho lasciato il soppalco e ho dormito in tinello, più all'aria.
Vorrei fosse già agosto, e già essere in viaggio, al fresco, tra treni, scogliere, musei e boschi.
Il caldo è già asfissiante, nonostante il vento.

Ieri abbiamo mandato le ultime correzioni di Fare il morto, e dovremmo esserci ormai.
Penultimo atto, prima della stampa, e prima di vedermelo lì, davanti agli occhi, miracolosamente, il mio nuovo pupetto.
A Sardara mi porterò gli appunti di Ludetica, caso mai avessi tempo (certamente) e voglia (chissà) per andare avanti anche su quello.

Quel che sta accadendo in Gran Bretagna dopo il sì alla Brexit è scandaloso.
Si vota e, a seconda di chi vince, si decide se vale o non vale.
Anche in Spagna, lo stallo procede, dopo le elezioni di ieri.
I paesi europei si fanno sempre più ingovernabili, polarizzati, divisi.
L'Isis non avrà bisogno di attaccarci, ci faremo fuori già tra di noi.
Per non parlare della cosiddetta Unione, che è ormai solo un ectoplasma bancario.
Renzi continua a sorridere in pubblico, ma boccheggia certamente nelle segrete stanze.
Non che ne possa venire qualcosa di meglio, a breve.
Ma meglio il caos che quest'ordine senza senso.
Sto leggendo 'La nuova ragione del mondo. Critica della razionalità neoliberista' , di Dardot e Laval. Molto interessante, completo, stimolante.











sabato 18 giugno 2016

mondo crudele!

Sommamente urgente è questo
silenzio che viene. Urgentissimo
il silenzio in masse accatastate
quasi crolla sul tutto in attesa.

Forse si muore oggi -senza morire.
Si spegne il fuoco al centro.
Sanguinano le bandiere. Generale è la resa.
Ciò che nasce ora crescerà in prigionia.
(in Un niente più grande)

(…)) digitavo numeri, e dicevo come va?
io sto bene, sono arrivata bene
io ancora sono qui
e sto bene e tutto
va bene e voi? e lì ? E ancora
fingevo la norma micidiale degli umani
e ancora uno scricchiolio mi avvisava
d'uno splendido crollo imminente
che in me precipitava verso una luce
perfetta come un infinito.
Lo scricchiolio era dolcissimo.
Il vacillare era dolcissimo.
Tutto era come un lungo addio.
(da Scena dell'arrivo)

(…)A questo punto del mondo, alto sulla città vecchia,
a questa cuccia di luce e conforto
in cui abbiamo amato meglio che potevamo
e dormito bene nella sua pace
e fatto tutte le cose umane
delle vite, al mio cuore
senza tristezza che tutto saluta
contento, come esercizio
di distaccamento, come grande
scuola del trasloco e del suo
lasciare la presa.

Vi lascio, cose.
Il vostro mancarmi sia la melodia
che ora mi guida.
La schiena liberata dal peso
stia dritta in attesa
della più alta impresa.
Il bastarmi del niente e del poco che serve.
E il resto sia vuoto. Sia intesa
con tutto ciò che non pesa.
(da Esercizio del trasloco, in Per solitario andare)

da Mariangela Gualtieri, Bestia di gioia, Einaudi, Torino, 2010, p. 52-3, 92-3, 114-5)

Arrampicare è uno sport, un gioco all'aria aperta, ma con il vuoto squadernato sotto, pronto a far valere la sua legge di gravità, senza eccezioni(...)
Scrivo queste righe per accompagnamento ad una guida di arrampicata e divago pensando a come queste poche osservazioni si possano applicare senza uso di rocce e di strapiombi.
Mi comporto così anche senza scalare?
Qualche volto avverto il vuoto sotto i piedi, un avanzare a bordo di precipizio.(...)
Proseguo lungo il tratto esposto, vado a istinto e penso che ho conosciuto vuoti più violenti(...) Mi spingeva una volontà di stare in quei posti e in quei tempi, uno sbaraglio assunto perchè sì, e perchè il no valeva diserzione.
Oggi in un vuoto esposto alla malora, a una rovina, penso che sono pratico di precipizi. Pure senza equilibrio di funambolo, so di che tratta la legge detta della gravità. Tratta di cose gravi, che hanno un peso ma non sono zavorra, mentre al contrario sono sostanza, voce costituente della mia persona.
E' PERICOLOSO SPORGERSI, dice il cartello ufficiale dei tempi correnti. E' necessario farlo.

(Erri de Luca, Il più e il meno, Feltrinelli, Milano, 2015, pp.105-6)


Un corpo sfolgora di luce in un immenso buio. L'ambiente impersonale che lo circonda -come il mondo fuori dalla finestra- può essere dimenticato. Il corpo del desiderio svelato nelle tenebre, tenebre che non dipendono dall'ora del giorno o della notte, ma dalla vita su questo pianeta così com'è, il corpo desiderato, sfolgorante come un'apparizione, invita ad andare oltre - non attraverso un gesto provocatorio, bensì attraverso la nuda realtà della sua capacità di sentire, e promette l'universo che sta sotto la sua pelle, invitandoti a partire. Sul volto desiderato c'è un'espressione che va oltre, molto oltre, l'invito, perchè è un riconoscimento di sé, della crudeltà del mondo e dell'unico rifugio, l'unico dono: dormire insieme. Qui. Ora.


(John Berger, Canzone d'amore, in E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto, B. Mondadori, Milano, 2008, pp.122-3) 

venerdì 17 giugno 2016

stupore stupendo

Trovo surreale che un omosessuale omofobo stermini cinquanta persone, omosessuali e lesbiche, in un locale che lui stesso frequentava.

Trovo allo stesso modo imbarazzante che l'Europa sia difesa oggi da antieuropeisti come Cameron, che le Borse facciano terrorismo psicologico sui rischi della Brexit, dopo aver scorrazzato in lungo e in largo sulla UE, facendone scempio.

Trovo sconfortante che sedicenti islamici se ne freghino delle loro autorità religiose, e ancor più che molti cattolici se ne freghino di quel che pensa e dice il loro Papa (ad es. sulle armi, o sui migranti, o sui poveri...) e -sotto sotto, insieme a tanti preti e cardinali- lo dileggino.

Trovo divertente che CGIL italiana (per non parlar di CISL e UIL) e CGT francese si chiamino ancora con lo stesso nome (sindacato), pur facendo cose molto diverse, ad es. contro la riforma del lavoro.
In Francia si paralizza un paese, mentre in Italia si raccolgono firme, si indicono scioperi di 6 ore, o si organizzano insulsi cortei.
Magari falliranno entrambi, ma c'è una bella differenza, no ?

Trovo assurdo che si giochi un torneo europeo di calcio, come se niente fosse, tra un attentato e l'altro, tra una rissa e l'altra (tra cittadini europei), e mentre l'Europa va a ramengo.

Inutile, da sempre ma ancor più oggi forse, cercare razionalità o coerenza negli atti e nelle parole degli umani.







lunedì 13 giugno 2016

a volte non ritornano



Eravamo (e siamo) tutti in attesa.
Agli Europei di calcio in Francia ci si era preparati per bene al nuovo compitino da XXI secolo della solita materia, la Guerra: gli attacchi terroristici.
A colpire insieme la nuova religione, quella del denaro che va con lo spettacolo, sinchè dura.
Ma non sono arrivati loro, gli stranieri, gli islamici.
Sono tornati i nemici interni, gli hooligans inglesi, i black bloc, neri d'inverno, come i jihadisti califfisti, e nudi d'estate, come gli ubriaconi di strada.
Repressi negli stadi in patria, cantano God save the queen, mentre tracannano birra a fiumi e spaccano vetrine e sedie sulla testa dei nemici.
Nazisti, sfascisti e razzisti, questi sono i sottoprodotti bianchi della civilizzazione liberale.
Tutti europei, connazionali, patrioti. Non 'stranieri'.
Sangue del nostro sangue, nervi dei nostri nervi, nevrosi delle nostre nevrosi.
Sono parte di noi, sono noi, noi siamo.

E' lo stesso nazionalismo che porta la maggioranza dei britannici a votare per la Brexit.
Opportunisticamente, spero che il referendum porti all'uscita della Gran Bretagna e all'avvitarsi definitivo della catastrofe continentale.
Ci sono e ci sarebbero degli ottimi motivi per uscire dall'Unione europea.
Ma questi buoni motivi sono opposti a quelli che invece spingono la perfida Albione a lasciare l'UE.
Quel che la spinge è la chiusura, l'egoismo, la paura del diverso, la difesa dei propri privilegi, il securitarismo.
I fautori del lasciare radicalizzano i valori sottostanti alle logiche dei ricchi e li eseguono spietatamente, apertamente.
I mercati e le borse, al momento, cedono punti perchè preferiscono stare in un'Europa complice dei loro stessi interessi finanziari. Ma col tempo scopriranno che i mercati resteranno globali e interconnessi (d'altronde in GB la sterlina non è mai stata sostituita dall'euro), ma le frontiere riprenderanno ad essere chiuse o ancora meno permeabili al passaggio di persone in cerca di lavoro o di una vita migliore, e Schengen diventerà un bel ricordo anche per noi europei.
L'Europa unita, quella vera, ha dei nemici interni, e ne creerà di nuovi, attraverso altri muri fra noi.

In questo riemergere prepotente di un nazifascismo tecnocratico-finanziario ci si preoccupa dell'uscita di Mein Kampf e si fa finta di stupirsi dei suoi nuovi successi editoriali.
Hitler, rispetto ai nazisti in doppiopetto oggi al potere, era un dilettante, un ideologo da strapazzo, un ingenuo idealista, un uomo di cultura, un portatore (malato) di valori.
Fa ridere ascoltare le proteste del governo israeliano (uno dei centri attuali del nazismo politico) e delle comunità ebraiche (che coprono, senza colpo ferire, da decenni il nazismo del loro Stato nazionale).
Fa ridere la reazione scomposta di Renzi, che sta attuando la politica della troika, ma si erge contro la vendita di un libro maledetto.
Fa ridere sentire quel che resta della sedicente sinistra chiederne il ritiro dalle edicole.
Non è così, proseguendo con la retorica e con la rimozione e con i divieti, che si faranno i conti col nazifascismo insorgente e risorgente.
Il vecchio nazifascismo non torna, è superato, è patrimonio di minoranze nostalgiche o patetiche.
Non sarà Hitler ad invaderci un'altra volta.
Siamo già invasi, da un nemico interno, ma viviamo come se così non fosse.
E' il nuovo nazismo che dovrebbe preoccuparci, ma non sembra.



In cosa consiste questa disperazione ? Nella sensazione che la tua vita e quella delle persone che hai accanto non contino nulla. E la senti a vari livelli, al punto che diventa totale. Cioè, come il totalitarismo, senza appello.

Cercare ogni mattina
quel poco
che ti fa sopravvivere un altro giorno.

Sapere quando ti svegli
che in questa giungla di leggi
non esistono diritti.
Sperimentare negli anni
che niente migliora
e tutto va peggio.

L'umiliazione di non riuscire
a cambiare quasi nulla,
e di afferrarti a quel quasi
che presto porta a un altro punto morto.

Ascoltare le mille promesse
che passano inesorabilmente
accanto a te e ai tuoi.

L'esempio di chi resiste
e viene ridotto in polvere dalle bombe.

Il peso degli uccisi tra la tua gente
un peso che spegne
l'innocenza per sempre
perchè sono troppi.

Sono i sette livelli della disperazione che spingono alcuni tra i più coraggiosi a una scoperta: dare la vita per contestare le forze che hanno spinto il mondo al punto in cui si trova è il solo modo di invocare un tutto superiore alla disperazione.
Qualsiasi strategia elaborata da leader politici incapaci di immaginare una disperazione simile non può che fallire e reclutare sempre nuovi nemici.

Chiunque, in qualsiasi momento, può cadere preda del terrore se la paura si impadronisce di lui. I leader del Nuovo Ordine Mondiale, tuttavia, sembrano sposati alla Paura...
Quali sono le abitudini di questo matrimonio ? I partner della Paura si dedicano giorno e notte a ripetere ansiosamente a se stessi e ai propri subordinati le giuste mezze verità, nella speranza di cambiare il mondo da ciò che è a ciò che non è...
Devono continuare ad assorbire gli shock senza smettere di accelerare. La fermezza diventa lo stratagemma che li mette al riparo dalle domande.
Sposati come sono con la Paura non possono accettare la morte o trovarle una collocazione.
La Paura tiene a distanza la morte, e così i Morti li abbandonano.
Sono soli su questo pianeta, come il resto del mondo non è.
Ecco perchè, considerando tutto il potere che esercitano, militare e di altra natura, sono pericolosi.
Spaventosamente pericolosi.
Ed ecco perchè non possono sopravvivere...
I nuovi tiranni non sanno nulla di come si comporti un popolo ridotto allo stremo. La paura gli impedisce di saperlo: sono soli su questo pianeta, anche i morti li hanno abbandonati.

(John Berger, Abbi cara ogni cosa, 2007)







venerdì 10 giugno 2016

sol lo schianto

Berlu ha avuto un attacco al cuore dopo i risultati e i tradimenti elettorali.
Dovrà farsi operare all'aorta, e rinunciare finalmente all'attività politica.
Qualcosa del genere, ma al cervello, era accaduto a Bersani quando Renzi era salito al potere al suo posto.
Insomma, il corpo parla e soffre, e schianta.
Attendiamo buone notizie su quello di Renzi, dopo il referendum di ottobre.

La nostra civiltà e il nostro sistema politico funzionano solo così: si aspetta sol lo schianto, come il ferroviere anarchico della Locomotiva.
Non cambieremo, se il corpo (sive natura) non ci constringerà a farlo, per forza, malamente.
Se non schiatteremo.
Non c'è più riforma o correttivo che tenga.
Soltanto una bruttissima botta ci libererà di noi.
Che venga presto.
Amen.

dalla metropoliz


tornato ieri notte dal lungo viaggio a roma...
tante cose ancora. molto bella la visita a metropoliz, sulla prenestina profonda, insieme a leo e stè.
museo dell'altro e dell'altrove, in un ex stabilimento della fiorucci occupato da tante famiglie rom...




  dei ragazzetti rom al metropoliz ci hanno chiesto sfacciati se ci baciavamo davanti a loro perchè 'volevano vedere l'amore...'. Li abbiamo accontentati.
 













con vivi, tutto bene direi...
qui è a helsinki, che si pappa i lamponi....

e qui si dondola insieme, su e giù su e giù...

 


sabato 4 giugno 2016

va

Gli agretti bollono sul mini angolo cottura della minicasa sulla Camilluccia che Remo ci ha dato, e guai a chi ce la tocca!
Un bel nido per noi, in questa Roma calda, popolatissima, incasinata e rumorosa, in apparente e distrattissima attesa delle elezioni.
Con Vivi abbiamo già fatto tante cose in questi pochi giorni: abbiamo visto la bellissima mostra fotografica di Berengo Gardin, insieme a Cristina, abbiamo incontrato Renato Curcio e famiglia a cena a Casal Bernocchi (luogo, per la verità, abbastanza surreale), siamo andati a trovare gli occupanti della sede ex INPDAP in via Santa Croce di Gerusalemme; ieri Leo ci ha invitato a vedere Non essere cattivo a Trastevere (film niente male, soprattutto se visto qui).
Tante ore anche per noi due, da soli, soprattutto nelle lente e lunghe mattine sul letto di casa, o a mangiucchiare qualcosa di buono, in una colazione che è anche pranzo.

Il gioco continua, ed è bello, ci piace.
Giornate solari, che guardano avanti.
Fare il morto uscirà entro l'estate.
Pensiamo già al viaggio verso i paesi normanni e bretoni.
Insomma, si va...