venerdì 13 luglio 2012

a su cungiareddu

C'era una casa molto carina, senza soffitto, senza cucina...

Con la discesa in campo del  G.E.C.O di Granara (superDario, Chiara e Arianna con Andrea e il loro figlio Arturo dagli occhi cerulei), l'aiuto di Andrea e Giuse, la solidarietà di Lele ed Evelise,  la collaborazione di Vanna e le visite di Lello, Marta e Luca, si è conclusa la prima fase dell'operazione 'casetta di legno'.

Ora c'è, ci ho già dormito una notte, ed è proprio una bella sensazione.
Magari non è ancora la stagione giusta (meglio quelle intermedie), magari c'è ancora qualche sterpaglia ( e qualche zecca) di troppo, e ci sono ancora da risolvere varie questioni logistiche (acqua, compost...), ma... è confortante e dolce sapere che è lì, ad aspettarmi, nella frescura del sera e nel silenzio della notte.
Sentire gli uccelli, il vento, gli alberi, camminare tra i cespugli e sul letto asciutto del torrente, restare isolato anche dai cellulari sino a quando vuoi tu, o metterti a cercare il campo tra i campi, ascoltare il silenzio quasi totale, vedere l'alba o la luna alta che decresce e scende, trovare le fosse lasciate dai cinghiali, parlare col vicino che mi guarda dall'alto (che si chiama Giovanni e fa il marmista a Sinnai, e che ci ha regalato fichi, prugne e piccole mele verdi...).

Oggi ho comprato materasso, lenzuola, caffettiera e tazzine, tegamini e fornellino, tovagliette...
Le luci led a bassissimo consumo sono già installate, collegate ad un piccolo pannello fotovoltaico sul tetto.
Ho già dato la prima passata di impregnante ecologico sia fuori (noce chiaro) che dentro (trasparente).
Nei prossimi giorni proseguirò, con l'aiuto di Cristiano, Marta e Filippo e di chi vorrà...

L'abbiamo chiamata, tra il serio e il faceto, 'casetta Gi-Gi' (le iniziali di Gechi e Gatti)...
Siete tutti/e invitati/e, ovviamente...!





martedì 3 luglio 2012

filosofia del mare

Nan-in, un maestro giapponese dell'era Meji, ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.
Nan-in servì il the. Colmò la tazza del suo ospite e poi continuò a versare.
Il professore guardò traboccare il the, poi non riuscì più a contenersi.
'E' ricolma! Non ce n'entra più!'
'Come questa tazza - disse Nan-in- tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza? '
(da 101 storie zen)



Il mare e la filosofia condividono lo stesso movimento, incarnano la vita, le indicano una rotta.
A immagine del mare, la filosofia elude e polverizza il solido, il radicato, il pregiudizio, l'imperturbabile, il conformismo e la comodità.
Grazie ai suoi quesiti impertinenti e alla sua ironia, sgretola le verità.
Menone, il giovane bello e ricco venuto dalla Tessaglia che voleva sapere se la virtù si insegna, paragona Socrate a una torpedine, un grande pesce di mare che ha il potere di stordire la sua vittima.

La passeggiata marina è sovversiva!
Un'assenza di ordine, di riassetto, di autorità.
E' proprio questa assenza che ci manca e che è accordata per procura ai bambini.
Guardiamoli correre sulla sabbia: ebbri di libertà, si godono lo spazio, lo percorrono ridendo e gridando, vanno ovunque, lontano, ancora più lontano e, ritornando in un'area che stabiliscono a loro misura, lo attraversano in tutti i sensi.
Come le onde che navigano sull'immensità e ritornano a esplodere a riva.
(da C.Guèrard, Piccola filosofia del mare, Guanda)



Vieni.
Guardiamo nello spazio aperto,
cerchiamo ciò che è nostro,
per quanto lontano.
Questo è certo:
al mezzogiorno e fino a mezza la notte
sempre persiste una misura, comune a tutti,
ma pure ad ognuno assegnata.
E ognuno va e giunge dove ha potere di giungere...


Dov'è il pericolo, infatti,
lì cresce
anche ciò che salva.
(F.Holderlin)




E' quando si mettono le cose in estremo pericolo che la loro bontà si mette a cantare.
Io amo mettere le cose che amo in estremo pericolo.
E' quando si è sul punto di perdere la cosa che la cosa si illumina.
(J. Dubuffet)




 Per quanto andiate lontano, per quanto saliate, dovete cominciare con un semplice passo
 (F.Cheng)