mercoledì 31 ottobre 2012

full monthy e sandy shaw (show)


Sandy, "stato di catastrofe a New York" Spenti 3 reattori, in 8 milioni senza luce
L'uragano si è abbattuto sulla costa est degli Stati Uniti. I morti sono almeno cinquanta, oltre 8 milioni gli americani rimasti senza corrente. Metro e aeroporti rimangono chiusi. Il presidente Obama intanto dichiara "lo stato di calamità" per la Grande Mela mentre le autorità decidono di chiudere tre centrali. Il sindaco Bloomberg: "Ci aspettiamo che il numero delle vittime aumenti".


Mentre gli Stati Uniti giocavano a chi stava vincendo le elezioni (senza che nessuno parlasse di clima), è arrivata Sandy a fare il suo show.
E mentre le nostre economie giocavano a risparmiare qualche milione di euro, Sandy in una notte fa danni per almeno 50 miliardi di dollari. E se finalmente ci arrendessimo ?
Tutto quel che qualcuno ha guadagnato e costruito, distruggendo l'equilibrio ambientale, rivela oggi il suo prezzo e lo richiederà in cambio, con gli interessi e le sanzioni dovuti.
 E, per la prima volta nella storia, un'autorità governativa proclama apertamente lo 'stato di catastrofe'.
Il grande spettacolo del futuro ha finalmente il suo titolo, senza più remore e rimozioni.
Cupe vampe.
Sediamoci e teniamoci forte...

Piccoli terremoti e tsunami arrivano anche da noi, in attesa del nuovo nubifragio atteso per oggi.
L'allegra combriccola di Grillo e soci si aggira intorno al 20% dei voti e Crocetta parla alla tv come un Masaniello neo-rivoluzionario (cioè, con qualche neo: chissà cosa ne pensano infatti i suoi fidi e noti alleati UDC...).
Ora anche i grillini  'entrano nelle istituzioni, per cambiarle da dentro. Ce la faremo!'
Mi ricordano i sogni della Federazione dei Verdi, a cui partecipai ( no al finanziamento pubblico, turnazione nelle cariche, federalismo decisionale, nè di destra nè di sinistra, nessuna alleanza...).
Sappiamo come è finita (con Ripa di Meana e Pecoraro Scanio, e tutti che si scannavano per un seggio o una segreteria di Pescasseroli o Pompu...).. 
E sappiamo perchè, tra l'altro, Alex Langer si è suicidato.
Mi ricordano le parole di Antonio Di Pietro, ex magistrato di Mani Pulite.
O le utopie delle Fabbriche di Nichi.
Ora, entrambi, indagati e forse, tra poco, condannati.
Gli ideali e le persone nuove non cambiano le strutture ed i sistemi politici.
Le istituzioni -semmai- cambiano noi, il denaro ed il potere ci corrompono, sempre.
Non viceversa.

Grillo, nella sua campagna elettorale, appena sbarcato sull'isola a nuoto, chiariva: 'non voglio il vostro voto, voglio la vostra presenza attiva e diretta!'. 
Se anche solo la metà dei suoi 270.000 elettori si attivassero veramente, sarebbe un grande cambiamento.
Ma quanti di loro andranno oltre il voto nell'urna ?
La grandissima parte delle persone ama delegare e star tranquilla, identificarsi nel politico di turno o abbandonarlo quando ci si stanca o diviene perdente.
Sarà così anche per Grillo, purtroppo.
La democrazia rappresentativa è una buona soluzione per starsene a casa e far fare ad altri 'il lavoro sporco'.
Ecco perchè, in fondo, ci affidiamo a Monti e ci affideremo a qualcosa di molto simile al Monti bis.
'Maledetti, vi amerò', continua ad urlare il popolo italiano.
E Monti lo sa, e ce lo dice in faccia anche...
E' lì che si fonda il suo potere, anzi -da sempre- IL potere.








martedì 30 ottobre 2012

una croce(tta) sopra

Ha vinto Crocetta! Ha vinto il centrosinistra!
Mi vien da ridere.
Quanto fa il 30 per cento del 47 per cento degli elettori (visto che il 53 % si è astenuto dal voto!) ?
Poco più del 15% dei siciliani.
Il 15%  sceglie il Governatore regionale per il 100% dei cittadini.
Una maggioranza (esigua) di una minoranza.
E non mi si dica: colpa di chi non è andato a votare.
Peraltro, il Crocetta su cui hanno messo la crocetta, non può governare da solo, perchè non ha la maggioranza dei seggi (è diventato un'anatra zoppa....)
Quindi dovrà allearsi (udite udite...!) con Lombardo e con Miccichè (senza tener conto che è già alleato dell'UDC) !
Weber (non quello famoso, solo un sondaggista, purtroppo) conferma: 'la conseguenza preoccupante è che da domani chi governerà la Sicilia lo farà rappresentando solo una parte minima dei governati e accadrà così in Lazio e in Lombardia, ed anche alle prossime politiche.'
E Piepoli si lancia: 'Siamo all'anarchismo. (magari fosse, dico io...).
Il fenomeno è molto superiore alle aspettative...'
E poffarbacco, aggiunge ancora Weber, 'tutti cercano di riunire i moderati, ma i moderati non ci sono più, non crescono, non si spostano e soprattutto non si riconoscono più in nessun partito...Sia al centrodestra che al centrosinistra, il malessere è alto, altissimo...'

Pietro Barcellona, da grande vecchio qual'è, sente aria di novità: 'l'astensionismo esprime un nuovo rifiuto, un atto di insubordinazione totale a questo ceto politico imbelle, ignorante e sprecone. E si salda col voto grillino. Nessuna delle due è un'opzione qualunquistica o semplicemente antipolitica. I nuovi astenuti hanno la testa sulle spalle e la determinazione a sfasciare un sistema corrotto...(magari fosse, ridico io...).
Il futuro prossimo è denso di brutte sorprese. Avremo ancora da ballare sull'orlo del baratro...'
A questo proposito (il futuro che ci aspetta), un membro del governo che ha preferito restare anonimo ha dichiarato: 'Non possiamo mica mandare i carri armati in strada...!'
Quante remore 'democratiche', esimio sottosegretario...
Tra qualche tempo tutto questo sarà superato, e -per strada- vedremo passare tante cose, carri armati compresi...Sicuro!

Intanto Bersani, che vive sempre su un'altra dimensione, esalta la 'vittoria storica' (sì, avete letto bene) del PD. Roba da (P)DSM.
Ma Travaglio, sempre lucido, gli risponde a tono e lo smonta: 'Se il PD pensa di vincere le prossime elezioni con la cosiddetta 'alleanza fra progressisti e moderati', si illude. A Roma come a Palermo, per sopravvivere, i partiti dovranno mettersi tutti insieme, col bis dell'ammucchiata che sostiene ora Monti. Mandando all'opposizione non solo Grillo e Di Pietro, ma anche la maggioranza degli italiani'.
Parole sante.
Intanto Grillo e i suoi festeggiano: ne hanno ben donde.
Ma mi chiedo: che ne faranno, e che ne faremo di tutti questi voti inutilizzati nei vari parlamenti, che non vanno al governo ?
Novità importante, promettente o inane buco nero ?
Non sarebbe stato meglio cavalcare l'onda astensionista e trasformare il rifiuto del voto in una forma di lotta politica radicale e pubblica, per far saltare il banco (truccato) e 'svuotare la conchiglia' ?

Però. a questo punto, sono vicino alle decisioni, ed è giusto che io ne abbia coscienza e che porti questa coscienza al limite di tutte le conoscenze che ho, al limite dei miei stessi sentimenti e delle mie stesse fantasie, fino ad esplorare se fosse possibile non soltanto la sostanza delle previsioni, ma anche tutti i rivoli delle conseguenze...Mi salvai dallo sconforto mettendomi a pensare con forza che le mie idee erano ancora dentro di me e che io dovevo ancora esplorarle tutte, e che forse i risultati erano vicini e che comunque, anche se non avessero mai avuto risultati, esse sarebbero state sempre essenziali e splendenti...Anche se fossi rimasto solo ed anche se fossi caduto nella mia solitudine, non per questo le mie idee sarebbero cadute anch'esse... L'indulgenza...la compiacenza...l'ammirazione e l'amicizia...sono pericoli gravi. A questi bisogna reagire in qualunque modo, anche disperatamente, altrimenti si può cadere nel rispetto delle istituzioni e nell'inettitudine della tradizione...Ma io non aspettavo, nemmeno quando ero solo, incantato davanti alle finestre di casa mia, che qualcosa potesse mutare, qualcosa di fondamentale...Quando ero in compagnia anch'io ero preso dal timore che qualcosa potesse mutare d'improvviso e che pertanto la sorte degli uomini dovesse subire fisicamente una catastrofe; cioè che all'improvviso non vi fosse più aria da respirare o cadesse sulla terra la polvere velenosa della decomposizione di altre stelle, o che improvvisamente la combustione bruciasse ogni cosa, oppure che fossero i geli a scendere ed a pietrificare ogni cosa nel bianco e nel celeste, in modo che a quel marzo, bianco e celeste anch'esso, non seguisse mai un verde aprile.
(Paolo Volponi, La macchina mondiale)





domenica 28 ottobre 2012

a volte ritornano


Ritornerai...

Dopo la condanna, Berlusconi rilancia -   video
Non vi ricorda la faccia di Mussolini, quando- dopo la liberazione dal Gran Sasso-  decise di fondare la Repubblica Sociale Italiana ? E' triste ammettere di essere sconfitti e dover accettare che i tuoi amici nel trionfo siano i peggior nemici quando si avvicina la fine.
Fuoco e fiamme ?
Muoia Sansone con tutti i filistei ?
Guerra civile ?
Oppure, molto più probabilmente, la solita farsa.



Sempre a proposito di ritorno degli zombies: 
ROMA, i rettori si lamentano per un "sistema universitario italiano che sta ormai precipitando in una crisi irreversibile tale da minare l'immagine internazionale del Paese e le sue prospettive di sviluppo", gli studenti si trovano di fronte all'ennesimo rincaro delle tasse. Quasi tocchi a loro pagare per le inefficienze e la scarsa qualità dell'intero sistema accademico. 
Stando all'allarme lanciato dai rettori al mondo dell'università, servirebbero almeno 550 milioni di euro affinché si possa tornare competitivi in Europa in materia di formazione. Questa mancanza di fondi infatti ha prodotto negli ultimi quattro anni una riduzione del numero di docenti e di ricercatori di oltre il 10%; il permanere del blocco del turn-over, fissato al 20% dalla legge di spending review, oltre a ridurre ulteriormente e in misura "intollerabile" il ricambio degli organici dei docenti (le università si troveranno prive di docenti di prima fascia che, negli ultimi 4 anni, si sono ridotti di oltre il 20%).

Parole sante. Ma dov'erano quando si approvava la legge Gelmini ?


Qualcosa si ravviva nelle elezioni 'democratiche' americane: finalmente un duello serio, quello tra l'uragano Sandy (che vorrebbe favorire l'astensionismo) ed entrambi i candidati:
NEW YORK - Stati d'emergenza per New York e New Jersey in attesa dell'arrivo stasera dell'uragano Sandy. Ma anche la campagna elettorale è stata sconvolta dall'allarme. Il presidente americano Barack
Obama ha cancellato i comizi in calendario in Virginia e in Colorado. Obama, afferma un portavoce della Casa Bianca, monitorerà gli sviluppi dell'uragano dalla Casa Bianca. Il presidente aveva in programma uno stop in Virginia insieme all'ex presidente Bill Clinton. Dopo uno stop in a Youngstown, in Ohio, lunedì Obama "rientrerà alla Casa Bianca per continuare a monitorare Sandy" afferma il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney.

Ed anche il calcio (immagina...puoi!)  non può più tacere la catastrofe:
IL CALCIO AI TEMPI DELLA CRISI  -  Il calcio è secondo Agnelli un movimento da risanare nel più breve tempo possibile, per combattere con le armi delle riforme la crisi economica generale: "Il calcio  -  prosegue Agnelli - è un fenomeno che si sta evolvendo rapidamente e in certi casi anche drammaticamente. Il nostro movimento si trova oggi di fronte ad un bivio. Dopo i fasti degli ultimi trent'anni, stiamo oggi vivendo un declino rapidissimo che non accenna a diminuire.  Il suo modello di sviluppo è bloccato da alcuni fattori che riflettono molto fedelmente la crisi in cui versa il nostro Paese. Sarebbe un errore oggi pensare che un'industria di questa portata non debba fare fronte alla crisi che sta colpendo duramente l'economia mondiale e in particolare quella italiana".


Buone notizie.
Qualche passo avanti, direi (nell'abisso).
La rimozione-negazione non funziona più.
Il terremoto si avvicina. 
Affidiamoci, ancora una volta, alla Commissione Grandi Rischi.
Saremo in mani sicure.


venerdì 26 ottobre 2012

esodare

Già da tempo la metafora dell'Esodo poteva apparire adatta ai nostri tempi di transizione.
Un passaggio nel deserto, lungo e incerto, è iniziato da qualche tempo e chissà per quanto ancora durerà, forse per tutte le nostre vite residue.
Nel frattempo, ci tengono impegnati.
Ci fanno intravedere oasi, che si rivelano solo miraggi.
In molti attendono interventi divini, e -ovviamente- la manna dal cielo (quella che, però, si può conservare, accumulare e capitalizzare sotto una duna...).
Iniziamo ad avere sete e fame (e non solo di giustizia), ma non appaiono roveti ardenti nè salite verso nuove Tavole della Legge.
Continuano invece a diffondersi e ad adorarsi numerosi -e tra loro concorrenti- vitelli d'oro (finto).

Ma quando ieri ho visto la faccia e i movimenti di Berlu in tv ho capito che l'esodo inizia a farsi strada anche tra chi -sino a qualche tempo fa- si godeva vitelli e troiette.
Avete visto che tristezza, che rabbia coperta, che risentimento, che sfacelo nel suo volto ?
Sembrava dire ad Alfano e ai suoi: Tu quoque, fili mi...'
Ed anche Scaiola ammette, infine: 'Chi voleva farmi fuori ed impedirmi di proseguire la carriera politica questa volta potrebbe riuscirci'. Tremiamo al pensiero.
E -dopo Veltroni e D'Alema- pure Vendola non sta proprio al meglio
Il crepuscolo degli dei avanza.
Per far posto ai nuovi, scribi e farisei, agli 'anestesisti del suicidio assistito' (come li chiama Grillo) ?

C'è poi la questione degli esodati (quelli che stanno materialmente attraversando il deserto del nulla): mentre l'INPS e il Governo continuano a fare il gioco delle parti sul numero giusto di coloro che si muovono nel girone infernale appositamente creato dalla Fornero, una Commissione in mano ai comunisti ha proposto di togliere un pò di soldi ai ricchi per due anni.
Apriti cielo!
La Confindustria ha subito dichiarato: sarebbe iniquo e nocivo, perchè sono gli unici che continuano a spendere!
Unorismo puro, senza ritegno, veramente.

Paolo Virno, qualche anno fa, ha scritto un libro, Esercizi di esodo, che raccoglie suoi scritti degli anni 80 e 90. Ve lo consiglio.

Saluti dal monte Oreb (ho piantato solo una tendina... per me, Mosè ed Elia).





giovedì 25 ottobre 2012

fulgidi esempi

Anche Berlu ci lascia.
Per il bene del nostro paese, del suo partito, delle sue aziende.
Ora farà il padre nobile, e starà accanto ai giovani, vecchio sapiente, maestro di vita.
Alfano dice solennemente: la sua decisione di ieri apre per noi un nuovo domani.
Sono commosso.

Draghi incontra il Bundestag e riceve un complimento dai tedeschi: un vero prussiano del sud Europa!
Lui sorride e ringrazia ed ha anche un pensiero gentile: una così alta disoccupazione è inaccettabile.
Che uomo!

Per non parlare della Fornero che chiama 'schizzinosi' i nostri giovani in cerca di lavoro.
Lo dice in inglese: 'choosie' e fa partire un nuovo tormentone mediatico.
Che abilità e che acume!
Ieri, intanto, un'amica con laurea e master si aggirava tra le nostre aule e registrava lezioni, prendendo appunti (a pagamento) per altri. Ha trovato un  lavoro, lei. Non è 'choosie'...

E che dire dell'ineffabile Clini, che -non contento delle sue trovate sull'Ilva- paragona il rinvio a giudizio della Commissione Grandi Rischi al processo contro Galileo.
Lui però diceva 'eppur si muove', quelli 'eppur non si muove'.
Lui cercava di dire la verità, loro si accordavano per non dirla.
Non mi pare siano  le stesse cose.
Manipolare, mistificare, rigirare la frittata. allarmare o tranquillizzare ad arte: che sopraffini ingegni!

C'è davvero da chiedersi se alla fine dei conti il mago Berlu non fosse meno pericoloso di questi sedicenti tecnici-esperti ora al governo.
Almeno lui era un buffone, un sessuomane, uno showman, un piccolo mitomane. E si sapeva.
Questi invece si credono (e si fanno credere) grandi uomini, capaci di portarci fuori dal tunnel, persone istruite e sagaci.
E ci condurranno alla rovina, con grande competenza.
Ma sì, anche nella prossima legislatura (insieme a qualche politico superstite e di copertura, immagino...).

E continuiamo a parlare di puttane (di classe).
Una ragazza brasiliana ha venduto, in un'asta su Internet, la sua verginità per 780.000 dollari.
Ad un giapponese anonimo, che la incontrerà a giorni, col beneplacito della famiglia di lei ( 'così potrà studiare, viaggiare, fare un film sull'esperienza (l'incontro sarà infatti documentato da videocamera), far costruire case per i poveri...', dicono papà e mamma).
Insuperabili.


Perchè ogni cosa... potesse essere un elemento di grande coraggio e così di grande amore, invece di quella cattiva mortificazione che gravava sopra noi tutti...
Il coraggio anche di capire come tutte le piccole abilità dei preti dei ladri o dei padroni e dei loro dirigenti, abilità che sono piccoli vermi nati nella corruzione, altro non sono che la putrefazione del tentativo di rinnovarsi e innovare, nel senso che sono piccole ambigue manifestazioni del gran desiderio mortale di lasciare tutto come è, modificando appena le apparenze, moltiplicando solamente le facce e i piccoli risultati, e stabilendo di dare a questi risultati un grande significato, quando invece essi, che sono il prestigio, la cassa di risparmio, il governo degli altri, l'autorità, etc..., non sono che le peggiori, le più inutili e le più arrugginite giunture dell'organismo allo stato di  trapasso...'
(Paolo Volponi, La macchina mondiale, 1965) 




martedì 23 ottobre 2012

NO COMMENT

Irpef, Grilli: "Il 99% avrà benefici fiscali"Bersani: "Falso, il ddl deve cambiare"

 Vendita armi, arresti Finmeccanica Scajola indagato per corruzione

 L'Aquila, la Grandi rischi si dimette

 Napolitano in campo a fianco di Monti     "Non buttare a mare quanto fatto finora"

Video Spot per la scuola pubblica
Ma è girato in una privata

Video  Spot per la scuola pubblica Ma è girato in una privata Un intenso minuto in cui la voce fuori campo di Roberto Vecchioni spiega il valore dell'istituzione. Peccato che le riprese siano state effettuate alla Deutsche Schule Mailand di Milano. E si scatenano proteste e ironie


Rivolta per le parole della Fornero sui giovani
I sindacati: "Schizzinosi? No, esclusi"
  Il ministro: "Accontentatevi".

 Roma, nuovi blitz  neofascisti in tre scuole
Forza Nuova con fumogeni e volantini


Cancellieri: "L'antipolitica sfocia in dittatura"

Il ministro dell'Interno a Palermo si rivolge soprattutto ai ragazzi: "Studiate la storia, perché quando cresce il sentimento contro la politica si colpisce sempre la democrazia"


Tumori a Taranto, sospetti su catena alimentare

 

Ritrovato il bancario scomparso sette mesi fa
viveva come un eremita nel Salento
"Volevo cambiare radicalmente vita" Era sparito da Adria (Rovigo) alla fine di marzo e per settimane il suo corpo era stato cercato nel Po, sul cui argine aveva lasciato l'auto. Un rifugio improvvisato nei campi la sua nuova casa 

 Alessandria, quindicenne travolto dal treno
attraversava i binari con gli auricolari

 

Bertelli: "Lavorare tutti, lavorare di più
i miei operai si tagliano le ferie" -
sondaggio

Bertelli: "Lavorare tutti, lavorare di più i miei operai si tagliano le ferie" -   sondaggio L'amministratore delegato di Prada: ecco la ricetta anti-crisi. Accordo con i lavoratori: 5 giorni di ferie in meno in cambio di 400 euro in busta paga. "L'assemblea dei dipendenti ha detto sì a questa soluzione e noi siamo felici di pagare"


Razzismo, sospeso cronista della Rai
Ecco il video del Tgr: "Si sente puzza"

 

NOTIZIE DI OGGI, DAL SITO DI REPUBBLICA.

VOGLIAMO AGGIUNGERE QUALCOSA ?

IO NON CI RIESCO.

SALUTI A TUTTI

sabato 20 ottobre 2012

dinanzi alla legge

Mattinata antropologica, ieri, dedicata alla Giustizia italiana.
Roba da poco: visita al giudice di pace per una class-action contro la società Cagliari Calcio, per le partite non viste al sant'Elia l'anno scorso e regolarmente pagate invece da noi fedeli abbonati.
Fregatura per molti (5000 persone circa), class action per pochi (un centinaio).
Ma si sa: qui da noi -come direbbe Crozza- ci stanno sodomizzando ma non reagiamo; siamo ipnotizzati dall'uccellino Pio.
Basta! E' il momento di cambiare!, declamano anche gli algidi svedesi dell'Ikea. Ed è anche facile, secondo loro: a vedere lo spot: basta spostare i loro mobiletti sul balcone e guardare i vicini tra un palazzo e l'altro, anzichè star chiusi in casa. Sarà...

Ma torniamo all'esperienza etnologica.
La portinaia fuma fuori, all'ingresso, e non sta in guardiola. Ma sa dirmi dov'è la stanza giusta.
Il gran palazzo è un formicaio di stanzette piccole e piccolissime in cui non si capisce come si possa ascoltare l'udienza in più di tre o quattro persone. Ma forse non è previsto che qualcuno stia lì ad ascoltare.
Infatti sono l'unico ingenuo ad aver preso sul serio l'appuntamento dell'avvocato: alle ore 9.00 ci sono. come sempre, solo io. L'avvocato è arrivato alle 9.30 (senza riconoscermi), il giudice quasi alle 10.00 (qualcuno vocifera che il compunto dottor C. vada prima in palestra e si sa...).
Nessun altro, tra i tifosi, all'orizzonte. E' una mattinata feriale, e sicuramente sono a lavoro (!?).

Avvocati e avvocatesse giovani si aggirano frenetici e insieme indolenti tra i corridoi, da una stanza all'altra, con incartamenti e tipiche borse di pelle, cartelline e fogli a mano e a macchina, pieni di timbri e firme e correzioni e postille...Dei veri azzeccagarbugli dei nostri tempi.
Arrivano i loro clienti: alcuni -apparentemente tesi- per incidenti stradali insieme agli stessi vigili; alcuni altri, sicuri di sè, salutano a destra e a manca, ringraziano per favori ricevuti, ma con mezze parole e sguardi, senza dire tutto, a sottintesi. Altri stanno in un angolino, seduti, come me, in attesa che qualcosa accada (anche se ai nostri occhi inesperti sembra che non stia accadendo nulla, ma proprio nulla, che ci avvicini all'udienza vera e propria). Kafka mi sorride, dal bagno.

Infatti, vedo il mio avvocato gironzolare anch'egli da una stanza all'altra, senza molto senso e costrutto (almeno per me): manda sms con lo smartphone, attiva delle App, scherza e si bacia con i colleghi (magari pronti a litigare dentro, per finta...o fanno finta ora, a volersi bene ? ).
Soprattutto le avvocatesse si salutano affettuosamente, chiamandosi con nomignoli, ma appena una si allontana, sento che ne parlano male con un'altra.
Alcune mi sembrano nevroticissime e assumono pose da avvocata americana rampante: leggono i documenti, prendono appunti, tamburellano con la penna sul tavolo, si agitano e sembra che dormano poco, in genere.
Insomma, tutto è molto in  movimento, ma non accade nulla.

Infatti, dopo un'ora e mezza, riesco a parlare con l'avvocato (che infine mi riconosce): i 100 tifosi sono stati distribuiti a tre a tre per ufficio e lui sta girando fra tutti i giudici per ottenere l'unificazione e la coordinazione dei reclami. Ingenuamente gli chiedo: come mai sono stati separati in venti stanze se la causa è stata presentata come unica ?  Inizialmente mi dice: Non lo so, non riesco a capirlo.  Poi, aggiunge, per riprendere un tono forse: E' la prassi, comunque.
Davanti a ciò, come ipnotizzato dall'uccellino Pio, ammutolisco.
L'udienza civile e rinviata a data da destinarsi, sino a quando il giudice coordinatore non riunificherà la causa in un unico ufficio e sotto un solo giudice.
Mirabolanti effetti del pensiero analitico-sinteitco!
E poi come stupirsi che in Italia le cause civili durino anni ?
Torno a casa, mogio e divertito insieme: l'esperienza antropologica è stata piena e intensa, formativa e stimolante.
La prossima volta non ci andrò, ho perso motivazione (ho raggiunto lo stadio tipico dell'italiano medio dinanzi allo stato e alle sue leggi).
Come direbbe il mitico Bobby: ho capito molte cose...


giovedì 18 ottobre 2012

scoglio a babordo !

Ora che è in corso il processo all'ineffabile Comandante Schettino, ritornano le immagini della nave Concordia, piegata sul fianco, ammuffita e morente, depredata dagli uomini e sfinita dalle onde.
Un'immagine di abbandono e di declino, emblematica sul dove e come vanno a finire tanto luccichìo, lusso, splendore, tracotanza.
Ripensi ai banchetti infiniti e spreconi, alle urla e ai festini, alle notti d'amore sotto la luna, ai soldi che giravano nelle slot machine e nei bar, alle divise scintillanti, alle musiche esotiche e leggere dei pianisti in fondo al mare.
Tutto finito, per un piccolo scoglio.
Sfuggito ai radar, all'attenzione, alla ragione.
E fa impressione pensare che tutto ora, secondo loro, si risolverà con un trasloco, una condanna, un risarcimento.
Ma quell'immagine del mastodonte spiaggiato ci dice altro, e quel che ci dice non si risolve, non si placa.

Va avanti la legge anti-corruzione in Parlamento.
Pene aggravate, pare, e conseguenze infernali per chi sgarra, da ora in poi...
Rigor Montis lo vuole!
E chiarisce perchè: per migliorare il clima per le imprese e favorire la crescita degli investimenti stranieri in Italia.
Quando si dice  'monocultura della mente'...!
Tutto quel che serve a far denaro (fosse vero, poi) ha un senso e va fatto.
Per il resto (etica, estetica, emozioni, passioni...), c'è sempre tempo...
Lo spread scende (per due giorni), la Grecia avrà altri due anni per affondare, noi continuiamo a cadere nell'abisso, fingendo di non sentire i boati.
Quando affonderemo, se ci sarà ancora qualcuno, faremo il processo al Comandante.
Ma ora, niente.
'Giovanotto, io non vedo niente. C'è solo un pò di nebbia che annuncia il sole. Andiamo avanti tranquillamente', come cantavano i muscoli del Capitano sul Titanic.

Chi ha poca consapevolezza di sè, come accade ad un'ape nell'alveare, è il più fortunato nella vita, perchè ha più possibilità di essere felice. (Leopardi...o Somerset Maugham ?)









diarietto dalla darsena

Il giovedì il giardinetto della darsena in cui passo ore ed ore a leggere e pensare si riempie di molte donne ucraine e slave in libera uscita. Si uniscono a quelle che si ritrovano qui anche in altri giorni, perchè appena arrivate o temporaneamente disoccupate.
Anche loro leggono, oppure chiacchierano, prendono il sole, sonnecchiano.
Età media: 60 anni.
Sotto uno dei grandi e splendidi ficus risiedono invece quasi permanentemente barboni, ragazzi con cani, coppie amorevoli di sbandati che dormono qui anche di notte, con molta birra e vino in corpo, nel tentativo di star bene o almeno di attutire il dolore...
L'unico rubinetto pubblico ha retto sino a poco prima dell'estate: all'ennesima rottura il Comune non l'ha più aggiustato.
Certe mattine allora si approfitta degli zampilli che arrivano, improvvisi ed imprevisti, dalle aiuole.
I locali, oltre al sottoscritto (alieno da qualsiasi contatto), sono gente semplice, che cerca di stare in compagnia: offrono fichi dal loro orto o aiuto nella giungla burocratica della città, in cambio di qualche parola affettuosa, un sorriso, uno sguardo. Alcuni fanno anche i traduttori simultanei, i mediatori improvvisati, i faccendieri da giardino...
Ogni tanto qualche indigeno di mezza età e di bocca buona va verso il bar o verso casa con una piacente sessantenne ucraina che ha lasciato il marito in patria...
Alcuni personaggi si stagliano per caratteristiche e frequenza fissa:
uno, dai tratti leggermente asiatici, sta qui dalla mattina presto, sempre solissimo e silenzioso, tutti i giorni, seduto sulle scalette che portano al Viale: ha con sè solo uno zainetto piccolo e forse dorme (poco) in qualche ospizio per poveri nelle vicinanze.
Un altro, molto anziano, ben vestito ed ingobbito, cerca di camminare lentamente e poi si siede, sconfitto ma tenace, in attesa del pranzo; sempre a fianco, ma in silenzio, ad un altro che ogni mattina legge il giornale nella stessa panchina, tra ombra e sole, e ogni tanto emette uno strano rantolo, che assomiglia ad un urlo, un tic nevrotico.
Io, tra loro.
Dopo i primi due giorni di lezione (120 persone in aula, così, inattese, che mi hanno atteso per due anni, senza affidarsi ad altri...la cosa mi ha emozionato, ed anche un pò confortato, non lo nego...La loro scelta rivela una capacità critica o anche soltanto un passaparola non da poco...), ritorno da solo (con un indistinguibile senso di piacere e malinconia).
Nel giardinetto, continuo a leggere , tra una cosa e l'altra, Somerset Maugham (Schiavo d'amore):

'Tu vuoi fare delle cose, vuoi diventar qualcuno', gli disse Hayward stringendosi nelle spalle.'E' tutto così volgare!'.
Philip lo conosceva molto bene, adesso. Era debole e vanesio; così vanesio che bisognava stare sempre attenti a non ferire i suoi sentimenti;mescolava pigrizia e idealismo a tal punto da non riuscire più a distinguerli.
Un giorno Hayward incontrò un giornalista che restò affascinato dalla sua conversazione. Una settimana più tardi, il direttore del giornale gli scrisse proponendogli di scrivere un pezzo di critica per lui. Per quarantott'ore patì l'agonia dell'indecisione. Aveva parlato tanto a lungo di trovare un'occupazione del genere che non aveva il coraggio di rifiutare, ma il pensiero di fare qualcosa lo riempiva di terrore. Alla fine declinò l'offerta e respirò liberamente.
'Avrebbe interferito col mio lavoro', disse a Philip.
'Quale lavoro ?' gli chiese brutalmente Philip.
'La mia vita interiore'.


Macalister gli ricordò l'Imperativo Catgorico: Agisci come se ogni tua azione dovesse porsi come regola generale per tutti gli uomini.
'Mi sembra una totale scempiaggine', disse Philip.
'E' piuttosto presuntuoso da parte sua dire una tale cosa di Immanuel Kant', replicò Macalister.
'Perchè? La venerazione per ciò che ha detto qualcuno è una stoltezza: c'è fin troppa dannata venerazione nel mondo! Kant pensava delle cose non perchè fossero vere, ma perchè lui era Kant.'
'Bene, allora quali sono le sue obiezioni all'Imperativo Categorico ?'
(Parlavano come se fossero in gioco i destini dell'Impero).
'Esso dice che si può scegliere il proprio destino mediante la volontà. E dice anche che la ragione è la guida più sicura. Perchè mai la ragione dovrebbe essere migliore guida della passione? Sono due cose diverse, ecco tutto.'
'Allora lei è uno schiavo contento delle sue passioni'.
'Ne sono schiavo, perchè non posso farne a meno, ma non certo contento', rise Philip.
Mentre parlava ripensava alla calda follia che lo aveva spinto dietro a Mildred. Ripensava a quanto aveva lottato e a quanto si era sentito degradato.
'Grazie a Dio, ora sono libero da tutto questo', pensò.
Tuttavia, mentre si diceva così, non si sentiva del tutto sicuro di parlare sinceramente.
Quando era sotto l'influsso della passione si era sentito particolarmente forte e la sua mente aveva funzionato con vivacità straordinaria. Era più vivo, più reattivo e la sua anima aveva provato un'ansia che gli faceva sentire la vita attuale piuttosto spenta...





lunedì 15 ottobre 2012

rottamazioni

Piccole consolazioni quotidiane: il Celeste Formigoni e l'Etereo Veltroni ci lasciano.
Si autorottamano, infine.
Signori, si chiude.
Non proprio volentieri, quasi nolenti, ma se ne vanno.
Il primo, mollato dalla Lega, dopo una lunga attesa.
Il secondo, perchè sente l'aria, ama i colpi di scena cinematografici e le uscite romantiche; ma soprattutto perchè vuole mettere alle strette D'Alema (in cui favore, senza vergogna, 600 eminenti personaggi scrivono oggi un appello sull'Unità...!).
In ogni caso, i partiti sono alla frutta.

Anche gli stati europei procedono nella loro disgregazione: la Scozia sta per ottenere il referendum per separarsi dalla Gran Bretagna, la Catalogna lo chiede a gran voce per lasciare la Spagna.
La traversata dello Stretto da parte di Grillo e il suo richiamo al separatismo siciliano vanno insieme alla dichiarazione di indipendentismo del Partito Sardo d'azione e al sempreverde  'padroni in casa nostra' di leghista memoria. Solo retorica acchiappavoti ?
I comandanti scappano dalla nave, e prenotano, sperando che li attenda, uno yacht.
Più realisticamente, ci sarà da salire su un'Arca (e solo per chi potrà correre e pagare).
Ci sarà da capire se il tutto avverrà pacificamente (come in Ceco-Slovacchia) o attraverso guerre (come in Jugoslavia), ma il processo sembra chiaro e rapido.
Gli stati nazionali democratici, fondati politicamente sui partiti, non reggono più.
Si trascineranno ancora per un pò, ma è una storia finita.

Eppure, nella migliore delle ipotesi, tra qualche mese si ri-andrà ritualmente a votare.
Non si sa ancora con quale legge elettorale, con quali alleanze, con quali programmi.
D'altra parte, negli USA si voterà tra tre settimane e ancora ci si basa su come andranno i duelli televisivi tra gli sfidanti e  - in preda ad una crisi economica senza scampo- si darà il governo degli Stati Uniti a chi -secondo i sondaggi e i pareri degli esperti- vincerà in televisione!
Il nostro presunto modello di democrazia, verso cui siamo andati per anni come pecore, si rivela per quel che è: un gigantesco imbroglio, in cui contano solo denaro, spettacolo e promesse.
Ma che differenza c'è rispetto all'impero Inca o alle monarchie del Seicento ?

Forse la sua silenziosità nascondeva il disprezzo per la razza umana che aveva abbandonato i grandi sogni della sua giovinezza e adesso si abbandonava alla comodità; o forse quei trentanni di rivoluzione gli avevano insegnato che gli uomini non sono adatti alla Libertà e pensava di aver speso la vita nell'inseguire qualcosa che non valeva la pena di essere raggiunto. O forse era stanco e aspettava solo con indifferenza il riposo della morte.
(S. Maugham, Schiavo d'amore (1915)... Traduzione incomprensibile ed eufemistica di 'On human bondage' (Sull'umana schiavitù)).
















sabato 13 ottobre 2012

RIEN NE VA PLUS (LES JEUX SONT FAITS)




Tutto è diventato talmente complicato che, per raccapezzarsi, ci vorrebbe uno spirito eccezionale.
Non basta più, infatti, giocare bene il gioco. La questione è un'altra e torna incessantemente a riproporsi: questo gioco, ora, lo possiamo giocare davvero ? Ed è davvero quello giusto ?
(L.Wittgenstein)


E' inutile negarlo: quel che si respira nelle nostre società è un'aria da 'fine del gioco'.
Si ha la netta sensazione che qualcosa di importante sia giunto al termine e, che -al di là dell'agitarsi convulso delle metropoli e dei mercati (ma forse proprio dentro e per questo stesso agitarsi) - una lunga fase storica stia tramontando.
Sembra di avere davanti un paziente che, pur tenuto in vita dalle macchine, sappiamo già 'clinicamente morto'. Il problema è che quel paziente siamo (anche) noi.
Come alla fine dell'Impero Romano o per la 'finis Austriae', seppure diversi e ammodernati, i segnali ci sono tutti, e da tempo.
E mai come oggi tornano di moda nuovi millenarismi, con le consuete parole e premonizioni, suggestive e potenti: apocalisse, catastrofe, fine del mondo.
E, come è sempre accaduto nella storia umana, si diffonde il timore che non ci possano essere altri modi di vivere e di stare nel mondo, altri futuri, futuri altri.
Proverò in questo breve saggio a leggere questa fase a partire da un taglio inconsueto, proseguendo così sul filo rosso avviato in un mio più corposo testo del 2007 (1): quello del gioco.
Descriverò, cioè, la catastrofe in corso a partire da categorie e parametri tipici di quella che in quella sede ho iniziato a definire ludetica (un'etica-estetica che trae dal giocare ed esprime nel giocare le sue visioni ed i suoi ideali teorico-pratici).


LA FINE DELL'IL-LUSIONE

Soltanto chi lascia il labirinto può essere felice.
Ma soltanto chi è felice può uscirne.
(M. Ende)

Quel che un filosofo ludetico riscontra oggi è in primo luogo un forte calo della motivazione a giocare, una demotivazione preliminare a 'mettersi in gioco', una perdita di fiducia preventiva nel senso e nel valore del giocare, una fine dell'il-lusione appunto.
Moltissimi esseri umani sono oggi esclusi dal gioco stesso: milioni di persone nel mondo non possono neppure 'entrare allo stadio', altri hanno il pass ma possono solo fare da spettatori; altri ancora stanno sul terreno di gioco ma sono relegati (e forse per sempre) in panchina, ad attendere il loro turno.
E' difficile chiedere motivazione e vitalità a chi non può neppure provare a giocare.
Se la trovano, sarà per dedicarsi ad altri giochi (ad es. drogarsi, studiare da fanatici religiosi, affiliarsi alla mafia, allenarsi per diventare kamikaze o quantomeno per distruggere vetrine, incendiare cassonetti o cabine telefoniche...).
Se invece viene loro consentito l'accesso al campo le persone iniziano a giocare, ma come senza crederci: il gioco viene giocato sì, ma automaticamente, senza voglia, senza interesse, senza prospettive. Depressivamente, direi.
E' facile vederlo oggi negli occhi degli studenti, quando vengono a lezione o a chiedere la tesi: magari sono stati efficienti e rapidi nel laurearsi, sono interessati a vari argomenti e testi, appaiono intelligenti e preparati sull'esame specifico, ma....i loro occhi – se sai vederlo, se hai la forza di vederlo- ci dicono, disperatamente: 'che senso ha tutto questo, cosa c'entra con la mia esistenza più profonda, verso dove mi sto muovendo, che ne è delle mie vocazioni e della mia libertà...?'.
Perchè le loro espressioni e le loro domande sono, in tempo di catastrofe, e seppur tacitate, anche le nostre (che, per merito, per sorte, o anche solo per età, stiamo -almeno per ora- 'dall'altra parte'...).
Il peggior nemico del gioco, come si sa, è proprio colui che gioca senza coinvolgimento.
Chi lo fa smonta il gusto di giocare e di chi gioca accanto a lui molto più di uno che si rifiuta di giocare e sta fuori ed anche più di uno che gioca barando (e che, almeno, è davvero -seppur perversamente- coinvolto).
Ma un filosofo ludetico a questo punto non può non chiedersi: perchè?
Da dove deriva questa 'apocalisse del senso' che ci attanaglia e ci toglie la vita, ci fa perdere il desiderio e lo slancio, non ci permette più di coltivare l'il-lusione ?

Proviamo a rispondere: perchè in questo gioco si bara. E non barano soltanto e soprattutto i giocatori (il che potrebbe 'far parte del gioco'), ma barano proprio quelli che hanno fatto le regole, le propongono e le impongono, ergendosi a loro garanti.
Il banco, insomma.
Non mancano esempi di stringente attualità e non vale la pena di enumerarli tutti: ma fatti come la trattativa Stato-Mafia, la corruzione ed il peculato nei partiti politici, la nauseabonda e vuota retorica della 'meritocrazia' e della 'giustizia uguale per tutti' ci stanno davanti agli occhi ogni giorno e non rappresentano più 'episodi', ma veri e propri 'assetti strutturali', regole coperte ma essenziali del gioco sociale in corso.
Ma come si può essere motivati a giocare un gioco in cui le regole sono contraffatte ed infrante da chi dovrebbe garantirle (direttori, mediatori, arbitri) ?
E come si può credere che possa esserci fiducia collettiva e condivisa in un sistema che premia i bari e umilia gli onesti, ed in cui si sa già all'inizio 'chi vincerà' ?
E come si può pensare che i bari non crescano, per numero e perfezionamento dei loro metodi ?
Infatti crescono, e guadagnano in potere e denaro, e proprio per questo vanno a gestire il banco e il doppio sistema delle regole (sia quello formale che quello coperto).

Ma la catastrofe in corso, valutata da un esperto di ludetica, presenta dei livelli di degrado ancora più profondi, allarmanti e demotivanti.
Non ci troviamo soltanto di fronte ad un gioco in cui si bara di volta in volta, nei singoli giochi.
No, è il giocare stesso ad essere truccato.
Nel senso che i giocatori non seguono neppure le regole delle regole, le premesse costitutive e dichiarate del loro giocare, la loro epistemologia profonda.
Diciamo di seguirle (e continuiamo a parlarne diffusamente, a scriverne, a far convegni e lezioni...), ma facciamo altro, anzi esattamente l'opposto.
Parliamo di democrazia mentre la trasformiamo in oligarchia; parliamo di pace ma facciamo la guerra permanente; parliamo di ecologia ma inquiniamo il pianeta come non mai; continuiamo ad insistere su lavoro e denaro, ma senza elargirli (una sorta di tossicodipendenza ad astinenza garantita!); blateriamo di cittadinanza e costruiamo assistenzialismo e utenza; invitiamo all'autonomia e alla libertà, ma condizioniamo ed omologhiamo gli immaginari e puniamo le persone che -nonostante tutto- riescono ad essere critiche ed assertive...
Anche qui si potrebbe proseguire nell'elenco, purtroppo.
Le cose vanno avanti così, il gioco procede.
Ma per quanto ancora, e con quali giocatori, e con quale livello di motivazione ?
Perchè quando si mangia la foglia, e si scopre che il gioco è truccato, i giocatori onesti, proprio quelli che amano il gioco ed il giocare, si sentono traditi, ed escono dal gioco.
E restano sul campo, a giocare, solo i bari e i barbatrucchi.
Quando questo accade, quando un sistema non è più credibile in sé e non è più possibile credere che sia possibile riformarlo o rifondarlo dall'interno, allora siamo entrati nella fase della sua catastrofe.
E ci siamo, direi, oggi.
La catastrofe non è qualcosa che deve avvenire in futuro, è già qui tra noi, si muove nelle nostre vite e ci attraversa. Basta solo vederla. Ma...

MOSCA CIECA

Può essere, molto semplicemente, che non si voglia credere alla catastrofe, già ampiamente provata, perché è più comodo ingannarsi, illudersi. Oggi sembrano tutti sopraffatti dal fascino dell'autoinganno. E finiscono per voler lucrare anche sul proprio funerale
(A. Zanzotto)

Ci sarebbe, a questo punto, da aspettarsi un'aperta ammissione di fallimento che ci permettesse di giungere ad un condiviso 'fermo gioco!'; ci sarebbe da sperare in una fase di transizione che preveda confronti e conflitti aperti su 'come cambiare gioco';si potrebbero ipotizzare scenari alternativi e iniziare a sperimentarli, magari su scale piccole, ma significative.
Un filosofo ludetico (ed anche un uomo di scienza tradizionale, coerente con i suoi dettami sperimentali) proverebbe a fare così.
Ma non farebbero i conti con il 'gioco dei giochi', con la grande 'col-lusione' che ci avvolge, e che rende decisamente improbabile una 'via d'uscita non catastrofica dalla catastrofe'.
Da un punto di vista ludetico, infatti, ci si viene invece a trovare davanti ad una evidente e condivisa mistificazione: sarebbe come immaginarsi un gioco di nascondino in cui chi cerca finge di non vedere le persone nascoste e fa come se niente fosse. O un gioco di acchiappare in cui chi scappa mette le bende agli occhi di chi rincorre. Tutto pare trasformarsi in un grande mosca cieca di massa (ma forse, anche qui, fingendo di non riconoscere chi hai beccato...!).

carote e re di bastoni

Ieri ho visto passare dal giardinetto l'ennesima manifestazione contro i tagli alla scuola.
Pochissimi insegnanti, pochi studenti, molte bandiere della CGIL.
Uno striscione d'apertura, di un liceo di Sorgono: Non ci avrete mai come volete voi.
Fosse vero.
Gruppi di studenti ironici si aggiravano con delle carote in mano, auspicando la fine delle bastonate.
Simpatici, ma...
Mentre guardavo la scena mi si è avvicinato un ragazzo con occhiali scuri e andare strano e dinoccolato: 'Professor Euli !', mi dice. Io non lo conosco e non lo riconosco, Gli chiedo dove ci siamo visti.
'No, non la conosco', risponde, mi sono avvicinato perchè anche io sto leggendo il libro che lei hai in mano, 'Buona Apocalisse a tutti!'...'.
Resto sconcertato, e gli chiedo come si chiama. 'Non glielo posso dire', mi dice sorridendo.
'Lo sa che tra un pò di tempo il pianeta Nubiru esploderà e farà saltare anche la terra ?'.
Mi viene da ridere, ma lo sconcerto cresce.
Suona il mio cellulare e rispondo, lui si rolla un sigaretta, poi mi chiede per quanto ne ho ancora al telefono.
Gli rispondo che non lo so, lui si alza, ci salutiamo, e se ne va.
Che dire ?

Ora so che cos'è l'impero. Una tenace, una costante violenza. Dirigere. Decidere. Costringere. Questa è la vita... (A. Malraux, I conquistatori (1947), p.288).
I magistrati di Palermo nel loro contro-ricorso alla Consulta hanno ricordato a Napo-Orso capo che l'inviolabilità è un privilegio dei re, e non trova spazio e giustificazione in un ordinamento repubblicano.
Importante ricordarlo, ma...fosse vero!
Stato democratico: paradossimoro sempre più evidente.
Non vuole che le cose si sistemino. Non vuole abbandonare, in pro di un futuro incerto, il suo odio presente...Ha sentito recitare questo poema d'un cinese del Nord: 

Combatto solo e vinco o perdo
Non ho bisogno di nessuno per rendermi libero
Non voglio che un qualunque Gesù Cristo si creda
D'aver potuto morire per me.

e si è affrettato ad impararlo a memoria...
Soltanto l'azione al servizio dell'odio non è nè menzogna nè vilta nè debolezza; essa solo contrasta sufficientemente alle parole...
'Ogni assassinio -dice Garin- accresce la fiducia che ha in se stesso, e a poco a poco prende coscienza di ciò che egli è profondamente: un anarchico. (idem, pp.203-4)


Perchè si (ri)diventa anarchici ?
Ma cos'altro si può fare quando qualcuno da il Nobel per la pace all'Unione Europea ?
E dei norvegesi, per giunta (che non ne fanno, e non a caso, neppure parte...!).
E non a caso si dimenticano che la pace in Europa è stata mantenuta dai traffici neocoloniali e dalle guerre fatte altrove.
Ma la pacchia sta per finire e...anche tra gli stessi governi europei, altro che pace!
L'unica cosa che è esistita sinora è un unione monetaria, ed ora sta saltando anche quella...
Avete visto l'accoglienza della Merkel in Grecia, a suon di svastiche ?
E' ancora poco.
Inutile illudersi: le carote sono finite, i re di bastoni avanzano, e -quando non basteranno- avanzeranno sulle nostre vite i sempreverdi e sempreinpiedi re di spade.






giovedì 11 ottobre 2012

a macchia di leopardi 2

Tristano:  ...Poi risi e dissi: gli uomini sono in generale come i mariti. I mariti, se voglion vivere tranquilli, è necessario che credano le mogli fedeli, ciascuno la sua; e così fanno; anche quando la metà del mondo sa che il vero è tutt'altro. Chi vuole e dee vivere in un paese, conviene che lo creda uno dei migliori della terra abitabile; e lo crede tale.
Gli uomini, universalmente, volendo vivere, conviene che credano la vita bella e pregevole; e tale la credono; e si adirano contro chi la pensa altrimenti.
Perchè in sostanza il genere umano crede sempre, non il vero, ma quello che è, o pare che sia, a proposito suo. Il genere umano, che ha creduto e crederà tante scempiaggini, non crederà mai nè di non saper nulla, nè di non essere nulla, nè di non aver nulla a sperare.
Nessun filosofo che insegnasse l'una di queste tre cose, avrebbe fortuna nè farebbe setta, specialmente nel popolo: perchè. oltre che tutte tre sono poco a proposito di chi vuol vivere, le due prime offendono la superbia degli uomini, la terza, anzi ancora le altre due, vogliono coraggio e fortezza d'animo a essere credute.
E gli uomini sono codardi, deboli, d'animo ignobile e angusto; docili sempre a sperar bene perchè sempre dediti a variare le opinioni del bene secondo che la necessità governa la loro vita; prontissimi a render l'arme, come dice il Petrarca,, alla loro fortuna, prontissimi e risolutissimi a consolarsi di qualunque sventura, ad accettare qualunque compenso in cambio di ciò che è loro negato o di ciò che hanno perduto, ad accomodarsi con qualunque condizione a qualunque sorte più iniqua e più barbara, e quando sieno privati d'ogni cosa desiderabile, vivere di credenze false, così gagliarde e ferme, come se fossero le più vere o le più fondate del mondo.
(Dialogo di Tristano e di un amico, 1824)


Ora, noi sappiamo bene che la vita è un palcoscenico sul quale recitare, fino a quando la parte ci diverte. Al novero delle comodità moderne ne mancava ancora una: un modo composto, agevole, di uscire di scena, la scala di sicurezza verso la libertà, l'ingresso privato alla Morte.
Questa, amici miei, compagni di trasgressione, è l'offerta del Club dei Suicidi.
Non crediate che voi o io siamo gli unici, e nemmeno delle eccezioni, nel professare un'aspirazione del tutto ragionevole. Un gran numero di nostri simili, disgustati dalla recita che devono sostenere ogni giorno e per tutta la durata della vita, evita di defilarsi per un paio di considerazioni.
Alcuni hanno famiglia, i cui membri sarebbero colpiti, addirittura biasimati, se la cosa avesse pubblica risonanza; altri, per debolezza d'animo, indietreggiano di fronte agli aspetti pratici della morte.
Questo è, in larga misura, anche quello che provo io.
Non posso portarmi una rivoltella alla tempia e premere il grilletto perchè c'è qualcosa di più forte di me che mi impedisce di farlo, e benchè la vita mi ripugni non trovo nel mio corpo sufficiente forza per impadronirmi della morte e farla finita.
Per quelli come me, per tutti coloro che decidono di togliersi di mezzo senza scandalo postumo, è sorto il Club dei Suicidi...
Se davvero siete stanchi della vita vi presenterò questa sera a una riunione e, se non questa sera, una volta o l'altra entro la settimana, sarete liberati dal peso dell'esistenza.
(R. L.Stevenson, Il Club dei Suicidi, 1882)

N.B: Per approfondinenti di altissimo livello sul tema, consiglio anche la lettura del Dialogo di Plotino e di Porfirio, una delle più belle tra le Operette morali, a mio parere...


cieli bui

Sole:  Perchè sai che è ?  Io sono stanco di questo continuo andare attorno per far luce a quattro animaluzzi, che vivono in su un pugno di fango...Se gli uomini vogliono veder lume, che tengano i loro fuochi accesi, o provveggano in altro modo.

Ora prima:  E che modo, Eccellenza, vuole ella che ci trovino i poverini ? E a dover poi mantenere le loro lucerne, o provvedere tante candele che ardano tutto lo spazio del giorno, sarà una spesa eccessiva...Verrà loro manco l'olio e la cera e la pece e il sego; e non avranno più che ardere.

Sole:  Andranno a caccia delle lucciole, e di quei vermicciuoli che splendono.

(Il Copernico. scena prima. G.Leopardi, Operette morali)


Sia fatto il buio ! Ed il buio fu.
Il Governo riabilita stelle, luna e lucciole e ci toglie anche la luce notturna (una delle poche luci che ci restavano). Pasolini sarà contento ed è una buona notizia, in termini di decrescita.
La denominazione 'cieli bui', infine, si accorda bene con il crescente clima da profezia Maya.

Un'altra buona notizia (esagero): l'introduzione della Tobin Tax sulle rendite finanziarie.
Si valutano introiti per 57 miliardi, che però dubito andranno agli affamati e ai poveri del mondo (come auspicava il vetusto economista), ma a rimpinguare banche e consumi (cioè ad aumentare fame e poveri). Quando cresce il bisogno di soldi tutto si può fare pur di rastrellarli: mai come ora si snidano evasori e concussori, si giunge a penetrare nei meandri più profondi del malcostume italico, pur di acchiappare risorse (l'acchiappare ladri è solo un effetto collaterale ed un obiettivo secomdario).

L'Anvur, ad esempio, ci ha inviato di recente un nuovo documento sulla (auto)valutazione delle Università.
A seconda dei voti che prenderemo i corsi resteranno in piedi e saranno finanziati, altrimenti nisba.
Trasparenza, rigore, efficienza, verifiche puntuali, merito: queste le parole d'ordine del futuro, per il miglioramento dell'istituzione accademica.
Ma che cosa ci si deve inventare per far cassa con i risparmi che deriveranno dalla graduale e progressiva dissoluzione dell'Università pubblica!
La fantasia degli economisti e dei ministri non ha limiti, se si devono far soldi, o almeno non spenderli più.
Intanto, decine di professori vanno in pensione senza essere sostituiti; le tasse studentesche continuano a salire mentre la qualità dei servizi offerti declina verticalmente; i titoli acquisiti non contano più nulla nel mondo del lavoro, già super-saturo.
Ieri qualche decina di studenti erano accampati sotto la Regione.
Sono andato a trovarli e a bere un bicchiere di vino con loro.
Lo striscione diceva: fatevi da parte, il futuro siamo noi !
Rottamatori in erba crescono.
Intanto, però, chiedevano un incontro a quelli che dovrebbero farsi da parte per mendicare una soluzione ai loro problemi. 'Dobbiamo essere diplomatici', ha dichiarato una loro rappresentante alla tv.
Contraddizioni in seno al popolo.

Approfittando degli scandali nelle varie Regioni - e sempre con la stessa logica, quella del risparmio e della lotta agli sprechi di denaro pubblico- il Governo procede a ri-accentrare su di sè il potere politico, rimangiandosi federalismo ed autonomie con la re-revisione del Cap.V.
Ma non si era detto che i poteri locali erano più sicuri perchè più vicini ai cittadini e quindi più controllabili dall'elettorato ? E che il federalismo era la strada maestra della democrazia ?
Non potendo accrescere fiducia, motivazione e senso di appartenenza vero, si ritorna al presunto controllo totale dal centro, al regime che si erge a sedicente difensore dei cittadini depredati e defraudati dai loro cattivi amministratori, incapaci di gestirsi da soli.
E' chiaro che ci troviamo davanti a baracconi inqualificabili (Università, Consigli regionali e provinciali, ASL...) e che c'è ben poco da salvare in tutto questo.
Ma risolvere il problema tornando allo Stato-padrone non mi pare proprio una strada nuova, nè promettente.
O meglio, qualcosa ce lo promette: che quanto più gli Stati perdono potere di controllo verso l'alto tanto più cercano di riprenderselo su quel che sta sotto.
E, tra un Fiorito e un Formigoni che galleggiano, sotto -nella merda- ci siamo noi.












martedì 9 ottobre 2012

attanagliati

Inaugurando la nuova fabbrica del Mulino Bianco, Monti uno (e anche bis e forse ormai anche trino...) si è complimentato per la coesione sociale ed il senso di responsabilità degli italiani.
Traduzione: grazie perchè ci state rendendo il lavoro più facile di quel che prevedevamo; ci speravamo, ma non avremmo mai pensato che sareste stati così pecoroni e passivi mentre vi ammazzavamo, vi facevamo a pezzi e vi mettevamo nel frigo!
E grazie anche ai partiti politici che stanno collaborando tra loro, pur tra un mugugno e l'altro, e votano tutto quel che c'è da votare, facendosi così fuori da soli e dandomi mano libera per un futuro tecno-pluto-democristiano di destra.
Grazie soprattutto al PD che ancora una volta poteva vincere le elezioni e andare al governo e, per senso di responsabilità, ha preferito farsi fregare da me, Berlu e Casini.
Noi che ora faremo un bel grande Centro insieme e vinceremo le elezioni e andremo al governo senza di loro.
Grazie ai capi sindacali che, tra una protesta e l'altra in piazza, in fondo sono solo i bravi ragazzi che conosciamo da sempre. Can che abbaia non morde, dicevano gli antichi.
Ci sarà un posto per loro nel prossimo Parlamento e forse anche al governo, tranquilli...

La manovra a tenaglia avanza e noi in mezzo, stritolati e silenti.
Pensate al concorsone-truffa per gli insegnanti: una palese ingiustizia, un trucco contabile per allocchi, un contentino ed una strizzatina d'occhio a chi ci può cascare.
Tu pensi, ci potrà essere un movimento di protesta ben fatto, un boicottaggio sistematico delle iscrizioni, un rifiuto di sottostare al ricatto...
Macchè: in due giorni decine di migliaia di richieste, e il Ministero prevede cinguettante che si andrà anche oltre la cifra prevista di 160.000 richiedenti (per 11.000 posti).
E' facile capire perchè Monti bis e tris andrà avanti.
Perchè il resto è solo teatro, e lui lo sa.

Per teatro e teatro, meglio Celentano all'Arena allora.
Continua ad essere il 're degli ignoranti', ma almeno lì si fa critica politica, si parla di decrescita, di uscita dai modelli dominanti, di  nuove visioni del futuro...
Fanno rabbrividire il suo semplicismo e soprattutto i suoi spettatori osannanti (veronesi, magari evasori e razzisti, in cerca di serate profetiche..?).
Ma almeno lo sai che è tutto veramente finto, che lui ci crede, e funziona così.
Difficile accontentarsi, ma la politica vera oggi è nello spettacolo e lo spettacolo vero è nella politica (quanto aveva ragione Debord...!).
Horribile dictu.






lunedì 8 ottobre 2012

oblomovismo 2 !

Grazie, ma non so nè cosa dirle nè a che cosa lei si riferisca.
Sto parlando del Giudizio Universale, non ti ricordi ? dissi.
Ah, ha già avuto luogo anni fa, non si preoccupi per questo Giudizio, mi rispose.
Ha già avuto luogo ? domandai.
Sì, rispose.
Direi piuttosto, aggiunsi, che lo si attende nel giro di un paio d'anni.
Ognuno è libero di credere ciò che vuole, perfino che il Giudizio debba ancora avvenire, mi rispose ermetico.

Sembrava in disaccordo con me ( a me non faceva nessuna differenza che fosse d'accordo o meno, considerato che, malgrado me lo tenessi per me, non pensavo di tornare a scrivere mai più un libro in vita mia...), ma non disse nulla finchè non rimanemmo soli io e lui nella coda per imbarcarci sull'aereo.
Non era in disaccordo con le mie oneste parole, mi disse, ma pensava semplicemente che qualsiasi sforzo fosse ormai vano nei tempi che correvano, ormai non si poteva più fare nulla per il mondo, tutto stava colando a picco e sforzarsi di scrivere o di girare un film intelligente quando ormai non interessava a nessuno era semplicemente una perdita di tempo, meglio dunque andare su una spiaggia deserta ad ascoltare Under the mango tree, per questo tendeva ogni giorno di più a rifiutarsi di essere un anello ulteriore nella catena dello sforzo del lavoro, di cui beneficiavano i mafiosi di sempre.

...a suo figlio toccava capire che a partire da quel momento...non avrebbe avuto altra possibilità se non evocare le ultime parole dolorose di quella conversazione telefonica durante la quale la voce del Patriarca gli era parsa irriconoscibile: 'Figliolo, non mi interessa minimamente vederti, sono disinteressato perfino agli extraterrestri.'

Smettere di parlare era il mio progetto fondamentale. Non più solo smettere di scrivere, ma anche smettere di parlare. Aspiravo a diventare, il più in fretta possibile, un tizio a cui il mutismo perentorio avrebbe conferito  un'aria di superiorità e...mi avrebbe trasformato, molto mio malgrado, in un essere insopportabile per gli altri, sempre così chiacchieroni. A ogni modo, essere mal visto non avrebbe impedito che mi fossi convertito in un muto radicale, in una persona sempre disposta a guardare, ma non ad ascoltare: un uomo impassibile, di na gravità disperante per i parlatori...
Era una meravigliosa pace nascosta che mi rimandava ai tempi immemorabili in cui giocavo serenamente con delle arance nel giardino della casa estiva dei miei genitori e credevo che la lunga estate, quando fosse arrivata alla fine, avrebbe avuto la forma di un'arancia sbucciata.
Sapere che presto mi sarei trasformato in un radicale muto e agrafo equivaleva a vedermi all'orizzonte mutato in un'arancia sbucciata ?
...Avevo già scritto e parlato molto nel corso di tanti anni e ora desideravo mostrarmi consapevole davanti alla gente di essere solo nel mondo, cosa che anche gli altri sanno, ma che si rifiutano di ammettere del tutto.

Poi mi resi conto che Debora e Vilnius -gli Oblomov- da un pò di tempo sembravano volermi dire qualcosa.
...Ci avevano pensato bene, ma non avevano tempo nè volevano appartenere alla cultura dello sforzo...Preferivano avere un'idea al giorno ed essere infrasottili come l'aria e vivere tranquilli e cambiare di pensiero a ogni momento in mezzo all'atmosfera culturale vuota del loro paese, dondolarsi nel nulla e non commettere l'errore di incatenarsi per mesi o anni all'elaborazione di un libro, di una sinfonia, di un film. Volevano avere un'idea al giorno e in linea di massima non metterla nemmeno in pratica, averla e lasciarla poi abbandonata, catalogata come un ulteriore fallimento nell'Archivio Generale dei Fallimenti di Vilnius.
...Ed io cosa ne pensavo di tutto ciò ? ...mi sembrava perfino logico che cercassero di non fare niente e di non credere in niente come possibile via d'uscita alla loro asfissiante situazione. In una terra, in un paese in cui a nessuno importava nulla, la cosa migliore che potevano fare era di non interessarsi a nulla e meno che meno ai loro imbecilli compatrioti. La cosa migliore era che guardassero verso zone veramente vuote e senza fede.

Nei giorni successivi non sarebbe mancato chi sicuramente avrebbe domandato se allora non facevano niente e passavano la giornata a braccia conserte. A questa domanda, avrebbero risposto con tono infrasottile, come Duchamp: 'Cosa vuole ? Non ho più idee'.
Solo che loro lo avrebbero detto al plurale e con la loro energia:
'E cosa vuole che le diciamo ? Non abbiamo idee'
'Nessuna?'
'Oh monsieur! Ne abbiamo una al giorno. E' sufficiente per noi, che siamo infrasottili, aria del tempo, lieve  passione grande, Aria di Dylan.'...

(Enrique Vila-Matas, Un'aria da Dylan)

P.S. Caro Max, grazie per la soffiata! Un abbraccio

ti sei perso qualcosa ?

Un assonnato business-man, si sveglia alle 6.14, si lava con attenzione la faccia e i denti, beve del succo d'arancia in piedi, si veste di tutto punto e, con la sua borsa da funzionario, scende per le scale, in una casa pulita e asettica. Nota che un quadro è un pò storto e immediatamente lo raddrizza.
Apre la porta e si trova circondato da elicotteri e tanks, in un quartiere squarciato dalle bombe, in guerra.
'Ti sei perso qualcosa ?' , conclude lo spot.

Sì, ci stiamo perdendo qualcosa.
Ad esempio quel che sta accadendo in Siria ogni giorno.
Che non è dissimile da quel che è accaduto in Libia un anno fa e da quel che accadrà anche nelle nostre metropoli tra qualche tempo: la guerra civile in casa.
Quando un governo arriva a bombardare indiscriminatamente i palazzi dei propri cittadini  'per stanare i terroristi', si realizza compiutamente l'ideale della 'guerra preventiva' e si rivela pienamente la matrice profonda dell'esistenza degli Stati stessi: difendere se stessi anche a discapito dei propri cittadini.
D'altra parte, come si dice, anche Monti & C. non stanno ammazzando gli italiani per salvare l'Italia ?
Per ora utilizzando soltanto l'economia e la finanza, attraverso una forma più evoluta di guerra, che non usa più le bombe ma i bonds.
Comunque, credo che -a un certo punto- non basterà più e anche qui si passerà di nuovo ai bombardamenti veri, e alla guerra in strada, casa per casa, o dal cielo.

Forse vi siete persi anche il nuovo passo avanti del marketing giovanile: molti studenti anglosassoni stanno pagando i loro studi dipingendosi la faccia con i loghi delle aziende e mostrandosi in giro come se fossero degli spot viventi. Pare che siano pagati bene e che le industrie siano soddisfatte.
Già trovavo tristi gli uomini-sandwich, ma questa nuova trovata è davvero sconfortante.
La guerra per la conquista dei corpi e delle anime è già in corso da tempo, ed è stata già vinta.
La devastazione è evidente, ed è grande: nelle giovani e giovanissime generazioni, irrecuperabile.
Niente mi fa più paura e malinconia oggi di un ragazzino calzato e vestito.
E penso al suo futuro, al nulla che lo aspetta, alla disperazione nella quale si troverà a breve, senza capire niente.


sabato 6 ottobre 2012

autunno tiepido

Come in ogni ottobre, gli studenti scendono in piazza 'contro i tagli alla scuola, contro la crisi, contro il governo'.
Qualche fumogeno, qualche uovo e pomodoro, qualche vetrina rotta, e qualche naso anche...
Niente di nuovo sotto il sole, con i soliti risultati e le solite interviste agli adulti intelligenti: Lodoli che dice 'i ragazzi sono in ansia per il loro futuro'. I ragazzi scrivono sugli striscioni: 'Questo Profumo non ci piace' e il Ministro risponde: 'Dialogo, ma niente violenze'.
Roba scontata, trita e ritrita, da una parte e dall'altra. Ritualismi senza senso.
Intanto, non si trovano più i soldi neppure per i progetti Erasmus, uno dei pochi motivi per tenere in piedi l'Università (uno dei pochi altri è il mio stipendio).
Lo sciopero di massa (il primo!) alla Foxcomm in Cina sta rallentando la produzione degli Iphone5.
Forse gli operai-schiavi otterranno di dormire mezzora in più con la testa appoggiata sui tavolini della fabbrica.
O finalmente arriveranno la Camusso e Pezzotta a sindacalizzare e liberare i compagni cinesi.
Ma intanto come faranno i nostri ragazzi in piazza a twittare fra loro mentre manifestano ?
Immagino per questo, la rivoluzione qui da noi sarà rinviata ancora una volta, purtroppo.

Una notizia bomba, che cambierà le sorti dell'Africa: Prodi è stato eletto responsabile ONU per la fame e i disastri nel Sahel. Finalmente un uomo nuovo su un problema nuovo! Certamente troverà la soluzione.
Così come mi pare innovativa e perfetta l'idea che si faccia preparare e votare la nuova legge anti-corruzione (bum!) agli attuali parlamemtari (primo firmatario: Alfano).
O che la Polverini, dopo 'aver mandato a casa i corrotti', ora decida (e rallenti ad arte) i tempi delle nuove elezioni nel Lazio.
O che sia l'Ilva stessa a decidere se e quando disinquinare il tarantino.
O che sia ancora il Governo a fare da arbitro nelle vicende Alcoa o Vynils.
Ecco, è così che (non) funziona: la maggioranza delle persone (anche di quelle che dicono di 'aver mangiato la foglia'): vogliono continuare ad inquinare (purchè si lavori e si mangi) e continua a pensare ai politici ed ai governi come a  'garanti', delegando loro la soluzione e la mediazione sui problemi da risolvere.
Ed invece dovrebbe cominciare a considerarli soltanto controparte, avversari, parte in causa (non neutrale, nè equidistante) e parte del problema (e non della soluzione).
Non siamo davanti a 'mele marce' in un sistema che funziona: l'unica differenza è tra chi è stato scoperto e chi (ancora) no. E per uno che la magistratura scopre ce ne sono dieci che la fanno franca. E se qualcuno viene scoperto è spesso solo perchè entra in conflitto con altri che vorrebbero rubare al suo posto o non hanno avuto da lui quel che era stato loro promesso.
Oggi, infatti, davanti alla nuova legge che limita le risorse per i partiti (in attesa di nuovi escamotages per saltarla...), vari consiglieri e parlamentari si lamentano che con 4000 euro al mese non potrebbero vivere!

Qualche sera fa, ho presentato dei video sulla nonviolenza, invitato da volenterosi ragazzi sulcitani.
Abbiamo visto un filmato su Solidarnosc in cui Walesa e gli altri lottavano per ottenere il dirittto di sciopero e soprattutto ad avere un sindacato che fosse liberamente scelto, e non emanazione dello Stato stesso.
Voi direte; lì ci trovavamo davanti ad una dittatura filosovietica ed era chiaro che lo Stato fosse nemico e controparte ed andasse costretto a trattare.
E invece oggi i nostri Stati e Governi scelti direttamente dalle banche e dai ricchi, senza più neppure l'apparenza di un voto democratico ?  E cosa sarà, di fatto, il Monti bis ?
Quando Samaras in Grecia inizia a parlare di Weimar, sappiamo qual'è il segnale, e non solo per la Merkel.
Ci sta dicendo che gli spazi residui della democrazia si stanno ulteriormente chiudendo, che i politici non gestiscono più nulla e stanno per essere apertamente e direttamente sostituiti da militari, grandi industriali e banchieri.
Cosa sono stati nazismo e fascismo, in fondo, se non questo ?

Prepariamoci: l'autunno forse sarà caldo, ma l'inverno certo si preannuncia gelido.





venerdì 5 ottobre 2012

a macchia di leopardi

Metafisico: Perchè se la vita non è felice, che fino a ora non è stata, meglio ci torna averla breve che lunga.

Fisico: Oh cotesto no: perchè la vita è bene da sè medesima, e ciascuno la desidera e la ama naturalmente.

Metafisico: Così credono gli uomini; ma si ingannano, come il volgo si inganna pensando che i colori sieno qualità degli oggetti; quando non sono degli oggetti, ma della luce. Dico che l'uomo non desidera e non ama se non la felicità propria. Però non ama la vita se non in quanto la reputa instrumento o subbietto di essa felicità. In modo che propriamente viene ad mare questa e non quella, ancorchè spessissimo attribuisca all'una l'amore che porta all'altra...

Se tu vuoi, prolungando la vita, giovare agli uomini veramente, trova un'arte per la quale sieno moltiplicate di numero e di gagliardia le sensazioni e le azioni loro. Nel qual modo, accrescerai propriamente la vita umana, ed empiendo quegli smisurati intervalli di tempo nei quali il nostro essere è piuttosto durare che vivere, ti potrai dar vanto di prolungarla...Che, infine, la vita debb'essere viva, cioè vera vita: o la morte la supera incomparabilmente di pregio.

(da Dialogo di un fisico e di un metafisico)



Tasso: Talora, pensando a lei, mi si ravvivano nell'animo certe immagini e certi affetti, tali che, per quel poco tempo, mi pare di essere ancora quello stesso Torquato che fui prima di aver fatto esperienza delle sciagure e degli uomini, e che ora io piango tante volte per morto. In vero io direi che l'uso del mondo, e l'esercizio de' patimenti, sogliono come profondare e sopire dentro a ciascuno di noi quel primo uomo che egli era: il quale di tratto in tratto si desta per poco spazio , ma tanto più di rado quanto è il progresso degli anni; sempre più poi si ritira verso il nostro intimo, e ricade in maggior sonno di prima; finchè, durando ancora la nostra vita, esso muore...

E tuttavia l'obietto e l'intento della nostra vita, non pure essenziale ma unico, è il piacere stesso; intendendo per piacere la felicità; che debbe in effetto esser piacere;da qualunque cosa abbia a procedere.

Genio: Certissimo.

Tasso: Laonde la nostra vita, mancando sempre del suo fine, è continuamente imperfetta: e quindi il vivere è di sua propria natura uno stato violento.

Genio: Forse.

Tasso: Io non ci veggo forse. Ma dunque perchè viviamo noi ? Voglio dire, perchè consentiamo di vivere ?

Genio; Che so io di cotesto ? Meglio lo saprete voi, che siete uomini.

Tasso: Io per me ti giuro che non lo so...Ma certo questa vita che io meno, è tutta uno stato violento: perchè lasciando anche da parte i dolori, la noia sola mi uccide...

(da Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare)




Islandese: Pertanto rimango privo di ogni speranza: avendo compreso che gli uomini finiscono di perseguitare chiunque li fugge o si occulta con volontà vera di fuggirli o di occultarsi; ma che tu, per niuna cagione, non lasci mai di incalzarci, finchè ci opprimi...E appena un terzo della vita degli uomini è assegnato al fiorire, pochi istanti alla maturità e perfezione, tutto il rimanente allo scadere, e agl'incomodi che ne seguono.

Natura: Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra ? Ora sappi che nelle fatture e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l'intenzione a tutt'altro, che alla felicità degli uomini o all'infelicità...E non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, e non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei.

(da Dialogo della Natura e di un Islandese)


martedì 2 ottobre 2012

oblomovismo !

Ho trovato il mio riferimento culturale e letterario supremo: Oblomov.
Avevo visto il film di Michalkov negli anni 80, ma il romanzo è qualcosa di stupefacente.
Ho ritrovato tutto il mio essere, quel che mi sono sentito -e quel che ho vissuto, anche di recente- e quel che mi aspetta, credo...
Stilisticamente perfetto, dialoghi struggenti e profondissimi nella loro quotidiana torpidezza e torbidezza, lampanti nella loro spietata e buia luminosità, incredibilmente attuale (almeno per me).
Mi sono sentito in compagnia, almeno con lui, mai solo, per alcuni giorni.
Ed anche ora che ho finito di leggerlo, lo sento vicino.
Aderisco volentieri e facilmente al movimento oblomovista!
Anzi, ne facevo già parte, ad honorem, ma non lo sapevo ancora.
Devo ancora studiare un pò, ma mi sento già proprio a buon punto...


Che cosa ha letto ?
Degli inglesi, che hanno mandato fucili e polvere a non ricordo chi. Aleksej Spiridonyc ha detto che ci sarà la guerra.
A chi li hanno mandati ?
In Spagna o in India...non ricordo, so solo che l'ambasciatore è stato molto scontento.
Quale ambasciatore, chiese Oblomov.
Mah, ho dimenticato anche questo!
Contro chi sarebbe la guerra ?
Contro il pascià turco, mi pare.
Beh, che altre novità ci sono in politica ?
Scrivono che il globo terrestre si sta raffreddando e che prima o poi sarà sommerso dal gelo.
Ma senti un pò ! E' forse politica questa ?, disse Oblomov.
Alekseev si smarrì.


Stolz guardò l'amico con stupore. Oblomov lo guardò a sua volta tranquillo e deciso.
Stolz lo afferrò per la manica e lo trascinò verso la porta.
Perchè vuoi portarmi via ? E dove vuoi portarmi ?, disse Oblomov, opponendo resistenza.
Fuori da questo buco, da questo pantano, alla luce, all'aria aperta, dove si conduce una vita sana e normale, ribadì Stolz con tono severo, quasi imperioso. Dove sei ? Che cosa sei diventato ? Rientra in te !La tua educazione aveva  forse come unico scopo un'esistenza come questa.l'esistenza di una talpa che dorme nella sua tana ? Ricorda tutto quello che...
Non ricordare, non rivangare il passato: non si torna indietro, disse Oblomov., con un'espressione di ferma, consapevole volontà. Che cosa vuoi fare di me ? Da quel mondo in cui mi vuoi trascinare di nuovo, mi sono ormai staccato per sempre: non potrai più rimettere e saldare le due parti ormai lacerate. Io sono radicato a questo buco dal mio punto debole; se cerchi di strapparmi di qui, mi uccidi.


E allora ? chiese Ol'ga col cuore in tumulto.
Niente, rispose secco e conciso Andrej.
E' vivo ? Sta bene ?
Sì, disse Andrej, riluttante.
Perchè sei tornato così presto ? Perchè non mi hai chiamata e non hai condotto qui lui ? Ora vado io!
E' impossibile !
Ma che succede là ?, chiese Ol'ga spaventata. Forse 'il baratro si è spalancato' ?Vuoi dirmelo sì o no?
Egli taceva.
Ma, insomma, che cosa c'è là ?
Oblomovismo, rispose cupo Andrej...