giovedì 29 novembre 2012

tornado e tornada

Quando eravamo piccoli, io e mia sorella giocavamo a Tornado e Tornada.
Due cavalli neri, grandi, potenti e veloci, arrivavano a salvarci quando ci infilavamo in situazioni senza uscita.
Invenzioni di fanciulli, improbabili rimedi, miracolose soluzioni.
Ieri, Tornado e Tornada mi sono tornati in mente nel vedere la tromba d'aria che si abbatteva sull'Ilva di Taranto.
Un pò come già accaduto con Sandy negli USA, la natura arriva e spazza via tutte le discussioni tra umani, che siano operai, sindaci, sindacalisti o ministri.
La natura arriva e risolve da sè:  l' ILVA va sbaraccata, dice, mi pare.
Un messaggio chiaro, senza se e senza ma.
Riuscissimo a fare le cose così noi uomini, quanto tutto sarebbe più semplice.
E invece ci infiliamo da soli in situazioni senza uscita, come nei giochi da bambini.
E non sempre arrivano Tornado e Tornada a salvarci.

P.S. Il libro 'Imparare dalle catastrofi' (a cura di S.Caserini-E.Euli, ed. Terredimezzo/Altreconomia) è pronto ed in uscita. Se vi interessa, iniziate a chiederlo sul sito dell'editrice, Da gennaio, in libreria. Costa poco, 10 euro.).

A proposito di tornadi e cicloni devastanti, Berlu è tornato è ha già fatto fuori primarie, Alfano e PdL con un sol colpo.
Per esser morto (e lo è), mi pare ancora abbastanza attivo e potente.
Immaginatevi quanto sono morti gli altri, quelli che sembrano vivi...
Mi commuovono (scherzo) gli ex AN, i poveri La Russa e Gasparri, la giovane Meloni...quanti anni persi invano!
Ora che faranno ? Torneranno con Storace, o mendicheranno aiuto a Fini ?
Che fini orrende, comunque...

Un bel ciclone di emozioni è stato infine il mio primo semestre di lezioni, che si è ben concluso ieri.
Ci siamo detti e dati delle cose molto belle, intense e profonde.
Si respirava un'aria di libertà, gratitudine e amore.
Ho ricevuto dei dolcissimi messaggi, confortanti e affettuosi.
Ho regalato olive e semi del Cungiareddu, abbiamo festeggiato alla fine e per un nuovo inizio.
Una piccola nicchia di piacere e bellezza, in un mondo così triste e vuoto.


mercoledì 28 novembre 2012

a pizzichi (e morsi)

Soluzione Acerra.
Ecco il passaggio per l'ILVA di Taranto.
L'acciaieria viene dichiarata  'attività di interesse nazionale' e, quindi, militarizzata.
Da quel momento la sua attività sfugge all'autorità civile e alle leggi ordinarie ed è regolata da ordinamenti militari e segreti di stato.
Così si procede, nell'emergenza.
E verso l'emergenza continua, gradualmente, si va.
Si lascia un palazzo decadere, per poi venderlo a meno.
Si lascia una città nel disastro ambientale coperto per trent'anni, e poi la si riempie di soldati.
Si degrada un territorio e poi -quando arrivano alluvioni e disastri-  interviene l'esercito.
Questo è il metodo, quando la realtà ci sfugge finalmente di mano e presenta il conto.
Tutte le problematiche più acute ed irrisolte saranno affrontate sempre di più solo così, manu militari: la disoccupazione, le proteste giovanili e studentesche, le crisi ambientali, gli interim politici (i tecnici rappresentano solo un'anteprima propedeutica al controllo armato).
Tutto si trasforma in 'questione di ordine pubblico' (dove, come sempre, la parola 'pubblico' sta solo per 'statale').
Tutto questo ha dei costi, molto alti, e va finanziato, togliendo soldi da tutto il resto.

Intanto Monti, già in preparazione per il suo mistero gaudioso bis, preannuncia il nostro futuro: dopo aver svuotato scuola e università, lo statuto dei lavoratori, le tasche dei pensionati e dei poveri, e le nostre anime, ora è il momento di andare all'attacco del servizio sanitario pubblico.
E l'OCSE va di pari passo, profetizzando (in barba alle auguste e più fauste previsioni di altri al governo) che recessione, crisi e disoccupazione cresceranno ancora in Italia (e che già oggi si registra il calo dei consumi più alto dal dopoguerra).
Pizzichi non da poco, mi pare.
Eppure i segnali di sveglia da parte di chi continua a subire tutto questo appaiono labili e fiacchi.
L'ipnosi va avanti, anche attraverso i miraggi delle primarie e i finti duelli in tv, le nuove sparate di Berlu sulla sua nuova (ancora ?) forza politica (Forza Italia 2.0, dicono, tanto per darsi un tono...), le grandi trovate di Calderoli sulla legge elettorale, etc etc.
Che qualcuno mi desse i pizzicotti perchè ogni tanto, davanti a tutto questo, mi addormento.

In Egitto, invece, non si dorme. Dai pizzichi si passa ai morsi.
Ai Morsi, anzi. Quelli che si alzano la mattina e decretano lo stato d'emergenza (temporaneo, ovviamente) e si dichiarano sovrani assoluti extra legem (Papa docet).
Buoni modelli per il prossimo futuro: militarizzazione delle piazze e assolutismo politico.
Però almeno lì un bel pò di gente si agita.
Voi direte: quante persone si sono mosse per le varie 'primavere arabe' (e ucraine...e siriani...e palestinesi...e...) e guardiamo i risultati.
Sì, c'è da sconfortarsi, ma almeno lì si ha la sensazione che qualcosa accada, nonostante tutto.
O forse si fa solo più casino e basta ?





lunedì 26 novembre 2012

narcisismi primarie

Si è concluso il primo giro delle primarie centrosinistre.
Tutto come previsto, più o meno.
Milioni di persone che partecipano al rito-spettacolo, un sacco di energie buttate al vento, per qualcosa che non servirà a nulla, se non a ridare fiato e immagine a candidati finti e di facciata.
E domenica altro giro di giostra per un ancora più inutile e scontato ballottaggio.
E la chiamano democrazia, ovviamente.
Tutto solo apparenza, narcisismo primario; o, se preferite, narcisismo primarie.
Da riascoltare all'uopo: Le elezioni, di Giorgio Gaber (un altro narcisista, ma irrituale).
Cosi come i finti cortei dei giorni scorsi, in cui filano gli stessi sindacati (CISL e UIL) che contemporaneamente firmano accordi capestro con lo stesso Governo che contestano in piazza, o che (CGIL) sostengono elettoralmente lo stesso partito (PD) che ha votato col Governo proprio le leggi che li portano a scioperare.
'Che la politica ci ascolti'  è il mantra.
Ma la politica, loro, l'ascoltano ?
Perchè dice tutt'altro, e anche grazie a loro e ai loro eletti e ai loro protettori collaterali.
E pensare che i piccoli truffatori che fanno il gioco delle tre carte in strada vengono multati o arrestati.
Chi invece lo fa continuamente in Parlamento e nei cortei viene premiato ed eletto e rieletto...
E poi ci si chiede perchè cresce la sfiducia.
Ma quale fiducia si può avere un sistema di truccatori e truffatori ad oltranza e senza ritegno ?

Si continua a minimizzare lo sfascio e a tappare falle.
Intanto, in Grecia, iniziano a sparire i farmaci dagli ospedali.
E nei market si mettono i dispositivi d'allarme nelle bistecche.
Fra poco ci metteranno il lucchetto alla lingua...


venerdì 23 novembre 2012

il momento è delicato

Sto leggendo un libro di racconti di Ammaniti, 'Il momento è delicato'.
Niente di particolare, ma carino, come è tipico suo.
Meno carina la Ministra dell'Interno Cancellieri: sia per le apparenze di corpo e voce, da vero uomo o, se preferite, da vera dama di ferro, sia per quel che dice con quella vociaccia: 'Il momento è molto, molto delicato. Ci attendono tempi davvero difficili, mesi in cui ci prepariamo a forti disordini. Un avvertimento: gli alti Palazzi della Democrazia sono inviolabili!...'.
Si inizia a cantare la canzoncina: 'E se domani, e sottolineo se...all'improvviso, sprangassi me, avrò arrestato il mondo intero, non solo te...'
Uomini avvisati, mezzo salvati, insomma.

Non a caso, direi.
Allo stato (allo Stato), infatti, restano solo guerra e repressione.
La confusione cresce, il caos avanza, a tutti i livelli.
Ora, ad esempio, dopo aver fatto casino per mesi sul Monti bis, finalmente ha fatto chiarezza (sui suoi desiderata, e non solo sulle leggi) il solito Napo Orso Capo: non si può candidare, perchè l'ho già eletto io (senatore a vita) e lo rieleggerò io (Primo ministro o mio successore alla Presidenza della Repubblica).
Traduzione: agitatevi pure con primarie e giochi elettorali,  ma i giochi sono già fatti, per quel che mi riguarda.
La ressa degli statisti intorno a lui ammutolisce, il CentroDestra perde un candidato e ritrova in un colpo solo Padre e Nonno.
Nel frattempo, la CGIL non riesce a firmare il nuovo patto per la produttività (leggi: precarietà e ulteriore discrezionalità nel mercato del lavoro). Bonanni e i suoi amici, invece, lo firmano insieme a padroni e banche.
Loro sì che hanno le idee chiare, nessuna confusione: rappresentano solo se stessi e vanno così, sperando che i loro elettori continuino a tacere.

Ma , a proposito di confusione grande, ieri ho assistito al più confuso e inutile Consiglio di Dipartimento della mia (ancor breve) vita universitaria. Una discussione fiume, senza capo nè coda.
Per demerito del Direttore e di vari colleghi frustrati e chiassosi, ma anche e soprattutto della confusione procedurale, legislativa e burocratica della riforma e dei suoi nuovi ordinamenti.
Infatti, leggo sulla mail che anche in altre sedi, grande è la confusione sotto il cielo.
Una collega prof.ordinaria scrive:
Gentili colleghi,
i tempi cambiano. I criteri di ripartizione delle premialità parlano  
chiaro: c'è bisogno, anzitutto, di docenti che si incarichino di  
compiti istituzionali che comportano una gestione burocratica al  
limite della sostenibilità, se non oltre. L'abbiamo constatato, ultimo  
esempio, nella terza riunione del corso di laurea cui appartengo, dove  
per la terza volta non è stato possibile arrivare ad una decente,  
chiara e semplice formulazione dell'offerta didattica, perché bisogna  
fare conti incrociati e formalizzati tra corsi dipartimenti e facoltà,  
tra intersezioni dei precedenti tre, problemi che sono discussi ad  
almeno 4 livelli base (corso, dip., fac., commissioni varie perché i  
primi tre non bastano). Si aggiunge il problema dei pensionamenti che  
sta diventano un problema di vita e di morte (per l'università, i  
singoli scapperanno a gambe levate se possono). Oltre ad essere stato  
avvilente per i partecipanti, il coordinatore era esausto, reduce di  
una serie di riunioni precedenti dove non si è concluso un bel niente  
se non che i conti sono molto complicati e lo saranno ancor di più. La  
stessa cosa due anni fa per il coordinatore di dottorato, che doveva  
lottare con le scartoffie e con la dimostrazione di una serie dei  
famosi requisiti di sostenibilità. Sono queste, come tante altre,  
procedure irragionevoli nel loro sovradimensionamento (per evitare la  
parola 'folli') che però non si possono contestare, tanto meno da  
parte di chi le assume e gestisce, per cui lui/lei/loro vanno premiati  
(altrimenti non lo farà nessuno). La premialità diventa così anche un  
mezzo di cooptazione a sostegno della macchina burocratica, che  
implica anche modi di vedere ben precisi (tanto per evitare la parola  
ideologia). Niente di nuovo sul piano storico.

Per la produzione scientifica mi sembra che il criterio sia chiaro: si 
premia chi ha portato soldi nelle casse d'ateneo (la famosa capacità  
di attrarre finanziamenti; beato chi ce l'ha; ma: tutto si impara se  
il gioco deve essere condotto così).

Cordialmente, Marinella Lorinczi



O sentite che scrivono al capo dell'ANVUR i colleghi ricercatori Merafina e Monaco (due mooolto diplomatici, da sempre...):

Egr. Prof. Fantoni,
        premesso il riconoscimento per l'estrema fatica che il suo compito richiede, vorremmo farle presente alcune obiezioni circa le modalita' di valutazione e di formazione delle graduatorie per l'abilitazione a professore di I e II fascia.
        Siamo certi che il problema le e' ben noto, ma non e' possibile, riteniamo, eluderlo ulteriormente. Il riferimento e' al fatto che l'uso esclusivo, o in gran parte prevalente, dei criteri bibliometrici sia una forma non del tutto corretta e spesso ingiusta di selezione.
        In questi decenni, i ricercatori si sono dovuti quantomeno sdoppiare per svolgere i propri compiti di ricerca perche' al tempo stesso, sono stati reclutati per compiti didattici e, laddove indispensabile per lo svolgimento delle attivita' universitarie legate alle discipline mediche, per compiti di assistenza. Ma e' anche evidente che il ruolo universitario presenta delle sfaccettature che altri settori non hanno. E cosi' un universitario, finora, ha dovuto fare ricerca, didattica e assistenza e questo ha sempre distinto il ricercatore universitario, qui inteso in senso lato, da quello, ad esempio, dell'industria privata. Molte delle funzioni suddette, non erano opzioni, o meglio, lo erano solo sulla carta: chi vive da molti anni all'interno degli Atenei lo sa benissimo. Si aggiunga a cio' che una quota consistente di docenti ha svolto per anni, se non decenni, compiti istituzionali legati alla partecipazione in commissioni, senati accademici, consigli di amministrazione, presidenze di corsi di studio, di specializzazioni, ecc., che, seppure non obbligatori, hanno fatto parte dell'impegno profuso per il funzionamento dell'universita'.
        Ma allora come e' possibile che si possa cancellare, con un colpo di spugna, l'importanza di tali attivita' indispensabili per la vita degli atenei, all'interno dei criteri di valutazione? E' chiaro che esistono situazioni differenti e casi limite all'interno della nostra istituzione e, senza voler dare alcun giudizio di valore, esiste chi ha scelto di seguire la propria vocazione di pura ricerca, magari in una universita' prestigiosa straniera, e chi ha scelto di lavorare tra i "miasmi" burocratici dell'amministrazione universitaria, penalizzando cosi' il proprio curriculum scientifico. C'e' chi svolge il proprio lavoro all'interno di uno studio con l'unica necessita' di un computer, chi invece nello studio non riesce neanche ad entrare perche' oberato continuamente da compiti didattici (che necessariamente non si limitano alle sole lezioni), attivita' di ricerca e compiti istituzionali.
        Ora e' certo che la vita riserva a ciascuno di noi il proprio cammino ma, all'interno di qualunque carriera possibile, bisogna assolutamente riconoscere il lavoro, l'impegno e la fedelta' profusi in favore e all'interno dell'Universita' italiana. E tutto questo dovrebbe essere considerato con attenzione da coloro i quali sono a capo dell'istituzione universitaria, pena la demotivazione o, peggio ancora, lo snaturamento delle funzioni istituzionali all'interno degli atenei. Purtroppo e' proprio il contrario cio' che e' gia' sotto i nostri occhi: articolifici, esasperate cordate alla ricerca dell'ultima citazione, una sorta di "ultima Thule" nella quale riciclarsi con una nuova "verginita'" mostrando pero' quella profonda debolezza dei singoli e di tutto il sistema che, ancora una volta, non apprezza quasi per nulla chi ha lavorato per esso, ma premia soprattutto chi e' molto furbo e lavora solo per se', con tutti i distinguo del caso.
        E' proprio impossibile fare diversamente da quanto si fatto e si continua a fare? Forse sara' difficile, ma fare le cose giuste non e' mai stata cosa facile.

Intanto, corsi di studio che cercano di non chiudere a discapito di altri corsi, soldi che vanno di là e quindi non di qua, regole discrezionali e incerte, università private e di eccellenza che fanno quel che vogliono mentre il resto va a ramengo...Lotta tra poveri, competizione senza scampo e senza soldi...
Insomma, anche qui: si continua a blaterare sul valore dello studio e della ricerca, ma -intanto- la si manda volontariamente e premeditatamente a rotoli.
Si fanno già i pronostici su chi ce la farà e chi no.
E i governanti ridono, e procedono a svuotare quel che resta.

Sì, il momento è delicato.
Ed anche il nostro orifizio sottostante.
Ma loro, con ombrello (alla Altan) o penna (alla Vauro), procedono a penetrarci, verso punti sempre più profondi e dolorosi. E quasi non ci lamentiamo più.
E se ci lamentassimo, tanto poi, alla fine, ci pensa la Cancellieri...!
Cosa ci vuole? Si fa come in Val di Susa o a Genova: zona rossa, manganelli, cariche, servizi segreti, false bombe,vere mafie e via andando, come sempre è stato nel nostro paese.
E ovviamente, alla fine di tutto, il disfattista e irresponsabile sono io...





mercoledì 21 novembre 2012

piccoli assedi

Alcuni piccoli segnali incoraggianti, altrimenti mi dite che sono sempre un menagramo...

I sindaci riconsegnano simbolicamente la fascia tricolore ai prefetti e minacciano le dimissioni di massa se si insiste a tagliare su servizi locali e spese pubbliche.
I malati di SLA stanno davanti a Montecitorio, a rischio di vita, se non gli danno i soldi per l'assistenza domiciliare.
Molti studenti e professori occupano le scuole, le rimettono un pò in sesto, e protestano contro il governo in vari modi, sino al (solito) corteo del 24.
'Sei amico del petrolio e del carbone ? Io non ti voto', minacciano i manifesti bipartisan di Greenpeace.
La Fornero scappa da un convegno, braccata dalle Iene.
Gli attivisti del M5S contestano i metodi di selezione, carismatici e accentrati su Grillo, dei candidati alle prossime elezioni.
Odifreddi lascia il suo blog su Repubblica perchè i capi del giornale gli hanno oscurato il post anti-Israele (la lobby ebraica va ben oltre, si sa, i confini dello Stato nazional-sionista...)
La destra si oppone al numero di riconoscimento sui caschi dei poliziotti 'per evitare accanimenti contro le forze dell'ordine'(!).
La Germania continua ad opporsi sulla consegna dei soldi alla Grecia, nonostante il voto dissanguatore del parlamento ellenico.

Obiezioni, rifiuti, non collaborazioni, disobbedienze procedono a moltiplicarsi e iniziano ad assediare il regime.
Fanno un pò di chiarezza, almeno, su chi sta da una parte o dall'altra, pur tra mille mistificazioni e ombre.
Il caos cresce, e con esso il nuovo avanza.
Anche l'inafferabile Monti 1 sta per andare a monte ( a  morte), nonostante l'aplomb e le gite a cercar soldi in Qatar.
In attesa di tempi migliori, per oggi, mi accontento.





martedì 20 novembre 2012

hasta la victoria adele!

http://video.repubblica.it/edizione/parma/adele-volto-della-protesta-in-ateneo/111313?video

lunedì 19 novembre 2012

moderati rivoluzionari e rivoluzionari moderati

Nella catastrofe dei nomi, delle parole, delle organizzazioni politiche, dei valori, ma anche -e forse più semplicemente- nella crisi dei partiti politici, il trasformismo italico trova sempre nuova linfa.
Non ci bastavano i rivoluzionari moderati, i socialdemocratici d'antan alla Bersani o gli obamiani di provincia alla Renzi (il rottamatore che piace tanto a tutti, anche ai rottamandi).
Ora abbiamo anche -come sempre è accaduto quando c'è bisogno di riportare all'ordine il casino facendo ancora più casino...- i moderati rivoluzionari.
Samorì, miliardario PdL, ha creato un movimento che si chiama 'Moderati italiani in rivoluzione' (mirabolante, direi).
Montezemolo, Riccardi e (udite udite) Pezzotta si atteggiano a nuovi alfieri del cambiamento profondo e radicale del paese (ma dov'erano prima ? e la rivoluzione la faranno appoggiando il Monti bis !).
Della Repubblica delle banane avevamo già tutto: il caos politico, un'economia a rotoli, la criminalità organizzata al potere. Ora abbiamo anche degli aspiranti PRI (il Partito Rivoluzionario Istituzionale, quello che ha governato e malversato il Messico per decine di anni...).
E tutto questo per abbindolare gli astensionisti e gli incerti, gli scazzati di ogni polo.
Oppure per accerchiare e svuotare il pericolo Grillo.
Ma si può...!

E quanti ci cascheranno ?
D'altronde la Chiesa non ha già turlupinato i poveri e gli sfigati di tutto il  mondo con lo stesso motivetto, nei secoli dei secoli ?
Il Gesù che scaccia i mercanti e perdona le prostitute, che vive in povertà e condanna Mammona non è lo stessa icona opportunista che campeggia fianco a fianco a sfarzi e lussi del Vaticano ?
Chi ha soldi e faccia tosta può far di tutto e darsi voce, anche senza idee, coerenza o merito alcuno.

E intanto si inventano ancora una volta, dopo Carlo Giuliani, che pallottole e lacrimogeni rimbalzano di qua e di là prima di colpire...
E intanto se un manifestante va ad una manifestazione col casco si sta travisando il volto ma un poliziotto col casco può proseguire a colpire impunemente e senza poter essere riconosciuto.
E intanto la parola 'giovani' compare 20 volte nell'autoincensamento del Governo per il suo compleanno ma i giovani continuano ad essere esclusi, espulsi, rifiutati, picchiati, disoccupati.
E' il grande imbroglio che prosegue e si rafforza.
Un gioco in cui si bara e si trucca, per mestiere, per dovere, per necessità.
Tutti lo sanno e in troppi ancora collaborano (come dimostrano anche le tanto decantate Primarie).
Fottetevi, non mi avrete.







venerdì 16 novembre 2012

debolezze

Sciopero europeo contro l'austerity e per salvare la scuola pubblica.
E giù botte da orbi.
Con un mesetto di ritardo rispetto agli scontri dell'anno scorso, il rituale collettivo -da entrambi le parti- si ripete.
Stessi Book-bloc, stessi manganelli, stessi slogan, stesse reazioni e controreazioni, stessi commenti in tv.
(Auto)rappresentazioni mimetiche, ribellioni deboli di generazioni deboli contro la debole forza dello stato, incarnato da poliziotti incattiviti e allo sbando.
Tra qualche giorno vari malati di SLA, stanchi di vuote promesse e ridicole visite ministeriali della perfida Fornero ai loro capezzali, si piazzeranno con lettini, respiratori e flebo davanti a Montecitorio.
'Ci vogliono morti' e quindi 'ci lasceremo morire...'. dichiarano.
Altro stile, altra disperazione, altro modo di lottare per la vita. Una lezione da seguire, per tutti.

Anche le mie lezioni procedono, molto bene direi.
Il gruppo cresce e si apre, gioca e inizia a sentirsi vivo e insieme (a me e fra loro).
Abbiamo con noi una ragazza trentenne disabile, in carrozzella dalla nascita, dal nome improbabile, ripreso da una non molto nota cantante del tempo.
La sua gioia nel giocare e stare con gli altri, in qualsiasi modo e a qualunque prezzo, la sua voglia di vivere, la forza del suo essere debole e disabile, ci stupiscono ogni giorno.
Anche lei, una lezione da seguire, anche per me che faccio lezione.

Una lezione da non seguire: la BP pagherà, pare, 4 miliardi e passa di dollari per lo scempio del Golfo del Messico di qualche anno fa.
Prima si distrugge e devasta, poi si disinquina, e si monetizza tutto.
Già qualcosa, direte voi.
Ma cosa se ne faranno i pesci, i cormorani, gli aironi, le onde, le spiagge di questo rimborso tra umani ?
Che cosa se ne fa l'ecologia della nostra, solo nostra, 'giustizia' ?
Gli uomini continuano, nella migliore delle ipotesi, a pensare solo a se stessi e a quel che li premia, li punisce, li ricompensa, li salva.
Ma, su questa strada, non c'è salvezza: da soli, contro il vivente e contro la vita, siamo noi i deboli, e non vivremo più.

mercoledì 14 novembre 2012

viva serbariu!

A Serbariu ho fatto le elementari.
Il maestro Tuveri veniva a prendere me e mia madre (che insegnava lì) ogni mattina alle 8 con la sua Opel metallizzata, e si andava alla scuoletta accanto alla chiesa.
Tanti bei ricordi, esperienze vissute in campagna o quasi, con i compagni tutti figli di contadini o pastori.
Minatori, se ricordo bene, già pochi allora.

Ieri, mi ha fatto impressione (ed anche ridere) vedere in quegli stessi luoghi i poliziotti rintanarsi nei cellulari per sfuggire alle pietre, manifestanti in fuga come nelle comiche, feriti in barella dentro ambulanze sibilanti.
Scontri ancora sporadici e improvvisati, ma il casino sale.
I sindacati non riescono più a mediare, non si ottiene nulla dalle trattative e dai protocolli d'intesa, da ministri in gita nell'isola: tutto questo ora inizia ad apparire lampante, anche a chi a fatto finta di crederci sinora.
E ci si inizia a bastonare per strada.

Il debito pubblico intanto cresce ancora, 10 miliardi in più ogni mese.
Alla faccia di sacrifici e tagli !
Ma continuano a prometterci fantomatici pareggi di bilancio e prospettive di crescita (alternate ovviamente a lamenti sul presente e a fosche premonizioni, così non si capisce più nulla...).
Non c'è che dire: siamo a buon punto e siamo in buone mani.
La Grecia retrocede ancora, senza scampo.
Ed anche noi avanziamo verso di lei ad ampi passi (quasi guerra quasi civile inclusa).

La copertina del nostro nuovo libro dice già tutto: un personaggio di Altan guarda il vuoto ed esclama
'Urge rinforzare l'orlo del baratro'.





martedì 13 novembre 2012

La battaglia di Farsalo

Farsa su farsa.

Farsa 1:
Dai Fantastici Quattro + Tabacci Silver Surfer siamo passati alla dura realtà: ad un dibattito piatto, immunizzato, contingentato, apparentemente senza conflitti e differenze, politically correct, triste.
Nella miglior tradizione PD.
Tutto finto, stile X Factor, ma senza musica e con i testi copiati.
Noia all'americana, vuoto pneumatico delle coscienze.
Anche Vendola e Renzi, di solito vivaci, sembravano zombie.

Farsa 2:
Mentre si finge di parlare in tv, e si finge che andare a votare serva a qualcosa (a qualcosa serve, in effetti: a proseguire a legittimare e foraggiare i partiti e i politici), si cerca di cambiare la legge elettorale, a pochi mesi dal voto (il che è assolutamente illegale e immorale), a partire dagli interessi e dai calcoli di ciascun partito regolati sui sondaggi di questi giorni (una vera logica da statisti, non c'è che dire...!).
Se riusciranno nell'impresa, una nuova legge elettorale peggiore del Porcellum. Sembrava impossibile andare oltre nella bruttura, ma forse ce la faranno anche questa volta.

Farsa 3:
Queste Primarie sono una farsa anche perchè servono a definire la leadership interna (forse) e non il candidato alla Presidenza del Consiglio.
Sia perchè non si conosce ancora la legge elettorale che varrà a marzo, sia perchè il vero e unico candidato è e sarà Mario Monti (che, senza neppure aver bisogno di candidarsi e di sporcarsi le mani, sta lì a sfogliare la margherita di Mogol e Battisti: io vorrei....non vorrei....ma se vuoi...).
E se, per caso, si arrivasse ad una maggioranza politica che possa governare senza di lui (BCE permettendo, cosa di cui dubito molto), Tabacci l'ha detto ieri, candidamente: Monti sarebbe perfetto per la Presidenza della Repubblica. Ed eccoci tuffati dentro una Repubblica presidenziale, con un finto Parlamento ed un finto Governo (sulla falsariga di quel che già abbiamo, l'attuale governo 'Napolitano-Monti-Draghi').


Gioco sporco e truccato, senza speranza.
Lottarci contro, socialmente, appare ancora impossibile.
Unica possibilità individuale: dignitosamente astenersi.





lunedì 12 novembre 2012

happy birthday

Un anno di Monti...e siamo ancora vivi.
Sia Bersani che Alfano ululano: mai più, niente Monti bis, viva la democrazia.
Ne riparleremo ad aprile o a maggio, quando sarà.
Il grande centro avanza e il grande pateracchio pure: una bella ammucchiata, tutti insieme appassionatamente e, ovviamente, per salvare  'sto paese (di 'mmerda).
Quando Casini, Rutelli, Fini, Alfano, Scilipoti e ammennicoli vari saranno unificati intorno al Gran Pedagogista Cerimoniere e Timoniere che ora compie gli anni, sarà molto molto dura per il PD starne fuori, soprattutto tenendo conto di tutti i democristiani che ha in corpo.
Gli unici incasinati saranno la Lega (ma forse anche Maroni, alla fine...), Idv e Sel (che vanno verso l'estinzione, forse, in cerca delle...5 stelle!).

Intanto l'ineffabile Pedagogista ci educa alle regole e al rispetto, proseguendo nella politica berlusconiana, ma politicamente corretta. E il consenso oscilla, ma non crolla.
Anzi, si vanta di avere un consenso più alto di quello dei partiti che lo sostengono.
Con tutto quel ha combinato e combina, come è possibile ?
Eppure, forse, ha ragione, almeno a basarci sulle tv e sui giornali.
E sulle flebili proteste che ci ammantano.
Ieri ho visto 'La nave dolce' di Vicari: la verità su quel che siamo arriva sempre venti o trent'anni dopo.
Così sembra più dolce. Ma fa ancora più schifo.



sepolcri imbiancati


Dal blog di Beppe Grillo...

La nostra lingua, la libertà di parola, è minacciata, castrata da un neo puritanesimo, da un "politically correct" asfissiante che annulla la verità e uccide qualunque confronto. Una "Lourdes linguistica" che edulcora e trasforma le parole, sostituisce la realtà, si pone come sudario sul corpo vivo della società. La verità, nella sua semplice e brutale esposizione è diventata un oltraggio al pudore, al bon ton, uno sfregio alla democrazia compiuta e alle Istituzioni (sempre siano lodate...). In questa calma di palude nulla deve portare turbamento. L'indignazione gridata è una minaccia, ogni giudizio è un'offesa al galateo, alla forma, a una categoria. Il Sistema, nelle sue varie e molteplici forme, diverse, ma protette dal medesimo scudo di perbenismo, da una vernice di merda decennale che non puzza, ma soltanto "odora", usa il politically correct per mozzare le lingue, etichettare, isolare chiunque ritenga altro a sé.
"Il male e la sventura svaniscono con un tuffo nelle acque dell''eufemismo. Chi è il capitano Achab? Un portatore di un atteggiamento scorretto verso le balene. Non facciamo fiasco, riusciamo meno bene del previsto. Non siamo drogati, eccediamo nell'uso di sostanze stupefacenti. Non siamo paralizzati, ma affetti da tetraplegia. Un cadavere va chiamato "persona non vivente" e di conseguenza, un cadavere grasso sarà una persona non vivente portatrice di adipe" (*).
La verità offende persino quando, per conclamarla, si usano metafore o perifrasi. Se la verità offende, la metafora offende sommamente se riferita alla sfera sessuale. Giordano Bruno oggi non sarebbe più bruciato a Campo dè Fiori con una mordacchia in bocca, ma analizzato nelle sue deviazioni intollerabili, nelle sue enunciazioni eretiche, durante infiniti talk show e con fuori onda di novizi inconsapevoli di essere ripresi.
Scrisse Orwell in "Politics and the English Language": "Se semplifichi il tuo linguaggio, ti liberi dalle peggiori follie dell'ortodossia. Non potendo più parlare nessuno dei gerghi prescritti, se dici una stupidaggine la tua stupidità sarà evidente anche a te. Il linguaggio politico è inteso a far sembrare veritiere le menzogne e rispettabile ogni nefandezza, e a dare una parvenza di verità all'aria fritta." La verità è ormai diventata insulto. Ci vediamo in Parlamento, sarà un piacere.

(*) Da "La cultura del piagnisteo. La saga del politicamente corretto. Robert Hughes"

venerdì 9 novembre 2012

si scopron le tombe

Al congresso del Partito Comunista Cinese, tutti schierati come un sol uomo (ma vedo anche qualche donna), facce da mummie sovietiche neppure ridipinte, hanno deliberato che 'non imiteranno l'Occidente e terranno il partito unico'.
Niente democrazia, traduco.
D'altra parte, anche qui da noi la povera democrazia ormai è merce rara.
Il PCC ha 82 milioni di iscritti. Ma cosa fanno ogni giorno, mi chiedo ?
Forse controllano l'altro miliardo di cittadini per il bene del regime ?
O sono tutti impegnati a lavorare e produrre come schiavi (su questo, l'Occidente (o quel che era) lo imitano eccome, e lo superano anche...!)

Profumo dichiara che per la scuola italiana 'la strada è segnata'.
Forse non è consapevole, nel dirlo, del doppio senso che la frase ispira.
Un senso può essere questo e glielo suggerisco: che è fottuta.
Intanto, 321.000 di intrepidi e queruli concorrenti al concorsone (il doppio del previsto) per meno di 12.000 posti !
E si è proclamato per il 13 marzo la Giornata della Patria e della Bandiera (o giù di lì): da oggi si dovrà studiare, imparare e, immagino, cantare, l'Inno di Mameli a scuola (ha votato contro solo la Lega, sic...).
Finalmente capiremo che cosa vogliano dire le sue parole, quindi.
E non saranno delle belle scoperte.
Uno tra i testi più ridicoli che conosca (per non parlar della musica).
Meno male che Mameli l'hanno ucciso giovane, altrimenti chissà quali altri orrendi jingles avrebbe creato.
Cinesi, non preoccupatevi: mentre voi seguite il vostro modello politico, noi ci dirigiamo ad ampi passi verso il populismo nazionalista sudamericano (detto anche 'repubblica delle banane').
Abbiamo già goduto del peronismo berlusconiano, e ci avviamo verso un governo di patrioti tecno-democristiani: Speriamo almeno che cresca l'importazione di manghi e papaye, maturi e a basso costo.
Viva l'Italia!

Unici esseri viventi in politica appaiono oggi Renzi, Grillo e Vendola: hanno un volto, vere espressioni degli occhi, linguaggi attraenti, qualche idea anche (più o meno condivisibile, ma...)...
Sul resto, somiglianze evidenti tra le mummie cinesi e le attuali facce di Berlu, Alfano, Bersani, Draghi e Di Pietro. Fanno davvero paura ormai, sembrano zombie o cyborg smollati.
Si scopron le tombe, si levano i morti...





mercoledì 7 novembre 2012

il meglio deve ancora venire

Ha vinto Obama.
E ha dichiarato, ripieno di speranza e commozione, 'Il meglio deve ancora venire!'.
Forse si riferiva solo alla sorte degli USA (e sappiamo che il meglio per loro non ha significato sempre il meglio per tutti...).
Ma credo che alla fine parlasse per tutti noi umani, per la nostra vita futura: quella vita che è e sarà costellata di disastri, uragani, black out, morte della democrazia, assenza di lavoro, divaricazione economica crescente, ingiustizie ingiustificabili, violenze senza fine.
Ma quel che importa è parlare, fare retorica, prender voti e, quando sarà il momento, provare a scappare in elicottero, lasciando tutti gli altri nella bagna.
D'altra parte Romney non regalava illusioni, ma solo realtà. E la realtà ( e soprattutto la sua, giustamente) non piace quasi mai.

Ieri ho assistito al flop della 'Consulta rivoluzionaria' (bum!) in via Roma.
Duemila persone, non di più, autoproclamatasi 'Assemblea generale del popolo sardo': in pratica, una sequenza di comizi dei soli leader (dei pastori, degli anti-equitalia, degli indipendentisti (divisi in tre fazioni con tre leaders diversi...), degli immancabili operai Alcoa...), con il popolo sotto il palco a fischiare, a urlare 'farabutti' e 'andatevene' ai politici della Regione, etc etc. Insomma, le solite solfe.
Mi si avvicina un signore con camicia viola e bandiera dei pastori, è di Seulo ma vive a Cagliari da tempo.
Anche lui è deluso dalla riuscita della manifestazione.
'Queste cose non servono a nulla. Dovremmo essere in tanti e andare a sfasciare tutto, a bruciare il Palazzo, ad ammazzarli tutti col mitra...!', mi dice pacato.
E' stato segretario della DC, nel suo comune, venti anni fa.
E aggiunge: 'Meno male che è sceso in campo Berlusconi, perchè altrimenti saremmo in mano a Di Pietro e ai comunisti già dal '94...'.
Difficile tenere insieme le sue due frasi, lo so.
Ma siamo messi così, oggi, nel nostro amato paese.
Ma il meglio, meno male, deve ancora venire.

Una donna, che mi conosce da tanti anni (così dice), mi lascia un volantino, e mi invita a cantare tutti insieme in piazza: è il famoso Inno de Su patriottu sardu a sos feudatarios, scritto dal Mannu nel 1794.

Procurade 'e  moderare,
barones, sa tirannia.
Chi si no, pro vida mia,
torrades a pè in terra!
Declarada est già sa gherra
contra de sa prepotenzia.
e cominzat sa passienzia
in su pobulu a mancare.

Pro pagas mizzas del liras,
et tale olta pro niente,
isclavas eternamente
tantas pobulassiones,
e ligliares de persones
servint a unu tirannu.
Poveru genere humanu,
povera sarda zenia! 

Custa, pobulos, est s'hora
d'estirpare sos abusos!
A terra sos malos usos,
a terra su dispotismu;
gherra, gherra a s'egoismu,
et gherra a sos oppressores;
custus tirannos minores
est prezisu humiliare.

Si no, chalchi die a mossu
bo 'nde segadè su didu.
Come ch'est su filu ordidu
a bois toccat a tèssere,
mizzi chi poi det essere
tardu s'arrepentimentu;
cando si tenet su bentu
est prezisu bentulare. 


Bei tempi.
O era solo retorica, anche allora ?
In ogni caso, lo dedico volentieri, a Obama, a Monti e a tutti i tiranni, presenti e futuri.
Non ci faremo mancare niente.
Il meglio, si sa, deve ancora venire.

martedì 6 novembre 2012

fregarsi la vita

I sindacati, dividendosi anche al loro interno, qualche tempo fa hanno fatto l'accordo con la Fiat per tenere aperto Pomigliano.
Un accordo capestro, che toglie diritti e umilia gli operai.
In cambio, non hanno ottenuto nulla di ciò che gli era stato promesso.
Non è e non sarà un eccezione, ma la regola.
Ora ci chiedono lacrime e sangue, in cambio di promesse.
Ma non avremo nulla in cambio. E ci saremo fregati la vita da soli.
La Merkel ha finalmente detto chiaro che ci vorranno almeno 5 anni per uscire dalla crisi.
Passera dice che è pessimista. A chi credete ?
Mentono tutt'e due, ma la prima è più onesta.

'Disposti a tutto', urlavano gli operai sardi qualche tempo fa dall'alto dei silos.
Ora l'Alcoa è spenta (grazie al cielo (e dal cielo), dico io).
Gli operai e i sindacati si aggirano malinconici attorno al loro ex stabilimento, come leoni in gabbia.
Gli hanno vietato di manifestare a Roma e non sono partiti.
'Troppo pericoloso per l'ordine pubblico', dicono al Ministero e al sindacato.
'Abbiamo manifestato, abbiamo protestato, e -vedete- hanno chiuso tutto lo stesso...!'.
E cosa si aspettavano ? Che per qualche marcia o suono ossessivo di caschetti i padroni delle multinazionali o i ministri-banchieri si sarebbero persuasi a tenere ancora aperto quel baraccone ?
Ma quale credibilità può avere una lotta che minaccia sfracelli e non va mai oltre finte operazioni d'immagine?
Meglio ha fatto il giovane sindaco di Sennori, che ha riconsegnato la sua fascia tricolore al Prefetto di Sassari, rifiutandosi di collaborare a gestire un Comune senza soldi.

Intanto, si spacciano per democrazia diretta le ridicole Primarie di PD e PdL (sempre che, in quest'ultimo caso, qualcuno vada ancora a scegliere tra Alfano e Santanchè...).
Ma le legge elettorale non cambia, e -se cambierà- sarà solo per ridimensionare il pericolo Grillo e farci tuffare gioiosamente nella palude del Monti bis.
L'astensione sale ancora e vola verso medie siciliane.
E continuano a crescere disoccupazione e sfiducia, corruzione e latrocini, sprechi e ingiustizie.
A un certo punto, il nostro paese giungerà ad un suo punto limite, di non ritorno, e di svolta ?
Oppure questo disastro proseguirà ancora per anni e anni, alternando illusioni e tragedie, false promesse e finte lotte, fregandoci la vita,come ora ?

Eppure abbiamo bisogno anche della catastrofe, del cataclisma imprevedibile che scompagina le carte, riapre i giochi, ridona speranza a chi era ai margini della storia, rovescia i rapporti di forza, spezza la logica precedente che sembrava invincibile. Un ciclo si compie e un tempo nuovo comincia...
(Telmo Pievani, La fine del mondo. Guida per apocalittici perplessi, Il Mulino, 2012)


N.B. Telmo ha preceduto di poco 'Imparare dalle catastrofi, Guida galattica per sopravvivere al futuro', che con Stefano Caserini stiamo per pubblicare con TerrediMezzo/Altreconomia. 
Uscirà verso il 10 dicembre.







sabato 3 novembre 2012

il cimitero degli elefanti

Hanno passato anni a trasformare i simboli elettorali -ed anni di storia- per infilarci il loro nome sopra.
Le liste personali, all'americana sembravano la soluzione per prender voti a manetta.
La lista Fini, la lista Di Pietro, la lista Casini, la lista Vendola o Renzi e -soprattutto- la lista Berlusconi.
Ora, i soliti leader temono e pagano la sovraesposizione mediatica.
Ecco perchè Grillo cerca di non (far) apparire in tv e di non far chiamare 'grillini' i suoi (senza riuscirci granchè, comunque...).
Un leader carismatico che viene (e si nasconde-mostra, simulandosi e dissimulandosi) colpisce e sorprende più di un leader carismatico sovraesposto o di uno non-carismatico e senza speranza (Alfano, Bersani...).
Per me, che diffido dei carismatismi, è una situazione complicata: so che senza Grillo non esisterebbe il M5S, così come senza Di Pietro non esisterà l'IDV, e senza Berlusconi il PDL.
E, in una fase come questa, è illusorio credere che possa esistere ancora la democrazia: dobbiamo accontentarci allora di una dittatura ecologica (come è stata quella di Soru, ed ora -speriamo- quella di Grillo) ?
Lo so che mi illudo e che -quasi certamente- il dittatore sarà lo stesso che già abbiamo, il prode Monti (bis), un cyborg, a suo modo carismatico.
Ma, come si sa, sperare non costa nulla.

Ancora una volta, una conferma socio-politica: quando il nemico scompare, i gruppi non riescono più a tenersi al loro interno e devono inventarselo tra gli ex-amici o alleati.
Con la fine di Berlu, scoppia l'IDV.
Parte Renzi con la sua rottamazione interna al PD (e qualcuno di importante se ne va, o almeno sembra...).
Il PDL inizia a squagliarsi, in una lotta di tutti contro tutti.
E l'astensione divampa, in assenza di riferimenti pro e contro.
Gli esseri umani: come sono banali, ripetitivi, scontati, primitivi.

Tra qualche giorno, elezioni americane: Obama e Romney continuano a fare i loro duelli per un pugno di voti.
Per quanto possano essere rincoglioniti gli americani, mi sembra impossibile che il miliardario mormone possa vincere.
In ogni caso, Sandy è passato sopra di loro e sopra la piccola politica degli uomini.
Quel che loro dicono o fanno, alfine, appare ormai davvero trascurabile.
Il cimitero degli elefanti è aperto anche per loro.