venerdì 16 novembre 2012

debolezze

Sciopero europeo contro l'austerity e per salvare la scuola pubblica.
E giù botte da orbi.
Con un mesetto di ritardo rispetto agli scontri dell'anno scorso, il rituale collettivo -da entrambi le parti- si ripete.
Stessi Book-bloc, stessi manganelli, stessi slogan, stesse reazioni e controreazioni, stessi commenti in tv.
(Auto)rappresentazioni mimetiche, ribellioni deboli di generazioni deboli contro la debole forza dello stato, incarnato da poliziotti incattiviti e allo sbando.
Tra qualche giorno vari malati di SLA, stanchi di vuote promesse e ridicole visite ministeriali della perfida Fornero ai loro capezzali, si piazzeranno con lettini, respiratori e flebo davanti a Montecitorio.
'Ci vogliono morti' e quindi 'ci lasceremo morire...'. dichiarano.
Altro stile, altra disperazione, altro modo di lottare per la vita. Una lezione da seguire, per tutti.

Anche le mie lezioni procedono, molto bene direi.
Il gruppo cresce e si apre, gioca e inizia a sentirsi vivo e insieme (a me e fra loro).
Abbiamo con noi una ragazza trentenne disabile, in carrozzella dalla nascita, dal nome improbabile, ripreso da una non molto nota cantante del tempo.
La sua gioia nel giocare e stare con gli altri, in qualsiasi modo e a qualunque prezzo, la sua voglia di vivere, la forza del suo essere debole e disabile, ci stupiscono ogni giorno.
Anche lei, una lezione da seguire, anche per me che faccio lezione.

Una lezione da non seguire: la BP pagherà, pare, 4 miliardi e passa di dollari per lo scempio del Golfo del Messico di qualche anno fa.
Prima si distrugge e devasta, poi si disinquina, e si monetizza tutto.
Già qualcosa, direte voi.
Ma cosa se ne faranno i pesci, i cormorani, gli aironi, le onde, le spiagge di questo rimborso tra umani ?
Che cosa se ne fa l'ecologia della nostra, solo nostra, 'giustizia' ?
Gli uomini continuano, nella migliore delle ipotesi, a pensare solo a se stessi e a quel che li premia, li punisce, li ricompensa, li salva.
Ma, su questa strada, non c'è salvezza: da soli, contro il vivente e contro la vita, siamo noi i deboli, e non vivremo più.

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