venerdì 11 luglio 2025

disobbedienze

Voglio ringraziare i due studenti che hanno deciso di non dare l'orale alla maturità.

Lottare per uscire dalla macchina tirannica delle valutazioni e del merito è una prima azione decisiva per la liberazione dei giovani dal mondo che gli adulti hanno costruito per loro e a loro discapito.

A discapito e nella trascuratezza più totale verso il senso ed i valori della relazione educativa, a scuola e nelle Università.

E' importante che qualcuno di loro ce lo ricordi ancora e non ce la faccia passare liscia.

E che scateni le reazioni di ministri, presidi, giornalisti e politici contro un inatteso boicottaggio di rituali consunti e autoritari.

La valutazione non dà voti, nè tanto meno sentenzia presunte maturità.

Quando mai arriveremo a togliere valore legale ai titoli di studio?

Quando la faremo finita con questi titolifici di massa?


La valutazione è un processo che non possiamo evitare.

Riflettiamo continuamente su noi stessi e sugli altri, su quel che va o che non va.

Ma deve avvenire all'interno di un processo formativo che è fatto di intese, conflitti, cooperazioni, discese e risalite, eventi e casualità, ripetizioni e novità.

E non deve avvenire in un clima ansiogeno, competitivo, prestazionale, comparativo.

E' da questo che quei giovani provano a fuggire, come molti altri (che se ne lamentano, ma senza agire o protestare apertamente ed insieme ad altri...).

Li ascolto ogni giorno, tra una lezione ed un'altra, tra un esame ed un altro.

Sarebbe importante, anche per noi adulti, non lasciarli soli.


PS: Sto leggendo Diluvio di S. Markley: un bel romanzo sulla catastrofe climatica e sulle azioni dirette nonviolente dei prossimi anni.

PPS: Ieri è morto un altro grande disobbediente, Goffredo Fofi. Un grazie anche a lui ed al suo amabile ed amorevole caratteraccio.






mercoledì 9 luglio 2025

premi

La guerra è finita.

E' giunto finalmente il momento delle premiazioni.


I palestinesi riceveranno una città umanitaria tutta per loro. 

Altro che quel cesso di Rafah in cui vivevano prima!

Ora quella è stata rasa al suolo, i suoi abitanti non ci sono più, ma torneranno dai campi profughi per risiedere nella nuova città del sole, costruita sulle sue macerie.

Lì staranno finalmente in pace ed in sicurezza, saranno curati e nessuno li bombarderà più.

La Croce Rossa andrà a visitarli ogni tanto e verificherà il loro benessere ed il trattamento umano a loro riservato da chi li custodisce con attenzione e cortesia.

E' già accaduto a Theresienstadt, poco meno di un secolo fa.


Gli israeliani avranno in premio i loro recenti trofei di guerra: gli scalpi di 100.000 nemici morti, la Striscia di Gaza interamente rioccupata, la Cisgiordania sotto controllo, il Libano e l'Iran sotto schiaffo, le schegge delle bombe americane come souvenir sul comò.

Fra non molto, potranno godersi anche i nuovi resort sulla costa occupata.

E continueranno a ricevere gli attestati di vittime eterne del male e dell'odio universale, oltre che campioni della lotta ai genocidi antisemiti.


Gli americani, ancora una volta, si premieranno da soli, per aver fatto la guerra e per aver costruito la pace.

Nella loro immensa modestia (come è già stato per Kissinger e Obama), ora attendono il Nobel. 

Netanyahu -non potendo candidare se stesso- ha già inoltrato la sua proposta per un amico.

Col sostegno degli sponsor europei, anche qui potrebbero farcela.

martedì 8 luglio 2025

dediche

Dedicato a tutti i capi (di governo, di stato, di eserciti...)

L'inganno è perfetto. E' l'inganno di ogni capo. Tutti i capi fanno in modo di essere preceduti nella morte dalla loro gente. In realtà essi cacciano avanti la loro gente verso la morte, per poter restare più a lungo in vita. L'astuzia è sempre la stessa. Il capo vuole sopravvivere, e perciò si rafforza. Quando egli ha dei nemici a cui sopravvivere tutto va bene; altrimenti, sopravviverà alla sua stessa gente. In ogni caso, egli si serve degli uni e degli altri, alternativamente o simultaneamente. Dei nemici ci si serve apertamente: essi sono, appunto, nemici. Della sua gente invece può servirsi solo di nascosto...

Dedicato a Donald e chiunque randelli a destra e a manca, ovunque sia:

Nelle isole Figi troviamo l'immagine dell'eroe che da solo, senza timore, s'avventa in mezzo ai nemici. Una leggenda narra che un fanciullo cresceva presso la madre, senza conoscere il proprio padre. Minacciando la madre, egli riuscì a farsi dire il nome del padre, e non appena seppe che si trattava del re del cielo si mise in cammino verso di lui. Il padre fu deluso a vedere suo figlio così piccolo: aveva bisogno di uomini, non di bambini, giacchè proprio in quel momento si trovava in guerra. Gli uomini che circondavano il re risero del bambino; questi, allora, con una clava spaccò il cranio a uno di essi. Il re rimase ammirato ed esortò il bambino a restare. Il mattino successivo, prestissimo, i nemici avanzarono contro la città con urla di guerra e gridarono: Vieni fuori, o re del cielo, poichè siamo affamati. Vieni fuori affinchè possiamo mangiare. Il bambino si levò e disse: Nessuno mi segua. Rimanete tutti in città!

Prese la clava fabbricata con le sue mani e si avventò in mezzo ai nemici colpendo furiosamente intorno a sè, a destra e a sinistra. Ad ogni colpo ne uccideva uno, finchè i rimasti fuggirono. Egli allora sedette su un mucchio di cadaveri e gridò, così che lo sentissero dalla città:  Venite fuori e portate via i morti!

Più volte, in seguito, ancora il bambino colpì i nemici del padre, finchè le loro anime divennero docili ed essi giunsero dal re del cielo con offerte di pace: Abbi pietà di noi, o signore, lasciaci in vita!  Così il re non ebbe più nemici, e la sua sovranità si estese su tutto il cielo...

(E. Canetti, Massa e potere, 1960)


sabato 28 giugno 2025

david e golia

Ci sono notizie, oggi?  s'informò il dottore.

Assolutamente niente, signore, rispose Mr Maldon. Si parla di gente affamata e malcontenta su nel nord, ma c'è sempre gente affamata e malcontenta in qualche posto.

Il dottore fece un viso serio e concluse, come se avesse voluto cambiare discorso: Allora non ci sono notizie affatto; e si dice: nessuna nuova, buona nuova.

C'è un lungo articolo sul giornale, signore, circa un assassinio, soggiunse Mr Maldon. Ma c'è sempre qualcuno che viene assassinato, e io non l'ho letto.

Tale affettazione di indifferenza verso tutte le azioni e le passioni dell'umanità non era ancora considerato un segno di distinzione, a quei tempi, credo, come avvenne in seguito. L'ho vista diventare di gran moda, anzi, l'ho vista sfoggiare con sì grande successo, da incontrare dame e gentiluomini che avrebbero potuto benissimo esser nati bruchi. Forse allora mi fece maggiore impressione, perchè era una novità...


§§§§§

Ho domato quel feroce mistero della stenografia...Sono rinomato per la mia bravura in tutto quel che riguarda quest'arte, e faccio parte di un gruppo di altri undici giovani che stenografano i dibattiti parlamentari per un giornale del mattino. Una sera dopo l'altra prendo nota di predizioni che non si avverano mai, di promesse che non vengono mai mantenute, di spiegazioni date solo per confondere le idee. Nuoto nelle parole. La Britannia, sventurata donna, mi è sempre davanti, simile a un pollo farcito, trapassata dagli spiedi delle penne degli uffici, legata mani e piedi dai lacci della burocrazia.

Io vivo dietro le quinte sufficientemente per conoscere quanto valga la vita politica; sono, dunque, un infedele nei suoi riguardi, e non sarà mai possibile convertirmi...

(Charles Dickens, David Copperfield, 1850)




mercoledì 25 giugno 2025

alcune voci dal vuoto pneumatico

Mentre le bugie si susseguono (Abbiamo distrutto il nucleare iraniano...), i ritornelli non cambiano (Si vis pacem, para bellum, ...), le mitologie non si pentono di se stesse e proseguono ad illudersi (Abbiamo chiuso la guerra, come ad Hiroshima...), le finanze degli stati si convertono al riarmo (Grazie Trump, dice Rutte, l'Europa pagherà!), i fakes si diffondono (Chi paga per farci vedere i video di Israele che aiuta Gaza su YouTube: la nostra indagine su Google Ads)

alcune voci si dissociano o offrono almeno un pò più di chiarezza sulla situazione.

Vengono dal mondo dei governanti-armieri, paradossalmente più a sinistra di chi si dice tale: 

Sanchez: "Non aderiamo al 5% di spese militari". Il video

Crosetto: "La Nato non ha più ragione di esistere, Ue e Onu non contano niente"

Oppure dalla Coop:

Gaza Cola, arriva sugli scaffali dei supermercati Coop e scompaiono alcuni prodotti israeliani | Wired Italia

Poca roba, nel disastro.

Ipocrite foglie di fico.

Certo.

Ma almeno tracciano anche altre possibilità di visione e di lotta.

Mostrano almeno un qualche barlume di lungimiranza, nel deserto in cui vaghiamo.

Oltre l'esistente, oltre il silenzio e la collusione, oltre la guerra come unico orizzonte di possibilità.


lunedì 23 giugno 2025

dentro la macchina

 Il Potere è il terzo pericolo...Tutta questa catena e questa trama del potere sono immerse in un mondo che sfugge loro, mondo di flussi mutanti. E proprio la sua impotenza rende il potere così pericoloso. L'uomo di potere vorrà incessantemente bloccare le linee di fuga...ma potrà fare questo solo facendo il vuoto,...dando al concatenamento le dimensioni della macchina: e questo si produce nelle condizioni del totalitarismo o del 'vaso chiuso'.

Ma c'è ancora un quarto pericolo…: che la linea di fuga oltrepassi il muro e...si converta in distruzione, abolizione pura e semplice, passione d'abolizione. Così la linea di fuga, la strana guerra che essa conduce, e il suicidio, il duplice suicidio come esito che fa della linea di fuga una linea di morte… Quando ha la guerra come unico obiettivo, quando in tal modo sostituisce la distruzione alla mutazione, la macchina da guerra libera la carica più catastrofica. La mutazione non era affatto una trasformazione della guerra, ma al contrario la guerra è come la caduta o il declino della mutazione, il solo oggetto che resta alla macchina da guerra quando ha perso la sua potenza di mutare…

Ci sembra sia profondamente giusta l'analisi di Paul Virilio quando definisce il fascismo, anziché con la nozione di Stato totalitario, con quella di Stato suicida: la guerra detta totale non vi appare come un'impresa di Stato, ma come l'impresa di una macchina da guerra che si appropria dello Stato e fa passare attraverso di esso il flusso della guerra assoluta, il quale avrà come unica uscita il suicidio dello Stato stesso…Il telegramma 71: Se la guerra è perduta, la nazione perisca, in cui Hitler decide di unire i suoi sforzi a quelli dei nemici per portare a termine la distruzione del proprio popolo annientando le ultime risorse del suo habitat, riserve civili di ogni natura (acqua potabile, carburante, viveri…) è la normale conclusione…Una macchina da guerra che aveva ormai solo la guerra come oggetto e che accettava di annientare i propri servitori piuttosto che arrestare la distruzione…

(G.Deleuze- F.Guattari, Millepiani, pp.326-330)


Ora ci siamo.

Siamo giunti al punto:

-che si confonde il diritto all'autodifesa col diritto di rappresaglia (ma 'si lavora per evitare l'escalation')

-che uno stato dotato di arma nucleare, alleato all'unico stato che l'ha usata nella storia, attaccano dal cielo uno stato che è in torto perchè non ce l'ha e (forse) vorrebbe averla

-che uno stato ne aggredisce un altro e diventa un pazzo aggressore da isolare e sanzionare; un altro stato fa lo stesso, ma si sta difendendo (e, in ogni caso, ha buone ragioni per farlo e resta impunito, anzi prosegue ad ergersi a giudice di tutti gli altri, erogando premi e punizioni a sua discrezione)

In una situazione come questa, che chiunque può vedere e deve riconoscere, cosa resta da fare, se non nascondersi e farla finita (per paura, terrore, orrore, vergogna, indegnità manifesta o fate voi...) ?


Più in dettaglio, cosa potrebbe fare una unione di stati americani:

-a cui nessuno più obbedisce, se non costretto (vive solo di ricatti)

-che non risolve nulla, nonostante le promesse (è solo uno spaccone)

-che fallisce miseramente in politica -in Afghanistan, Iraq, Siria, in interi continenti- (e sa solo fuggire, dopo)

-che cerca ancora di imporsi economicamente (ma sa che ha le palle in mano ad altri) ?

Può utilizzare la sua ultima finestra di tempo, prima del declino ineluttabile, per distruggere, bombardare, fare guerra al mondo.

E' l'unico campo in cui può ancora fare paura ed esercitare il dominio, e lo fa.

Poveri noi, è certo. E povera Terra...!

Ma sono gli ultimi colpi di coda di un gigante cieco, che impazzisce di rabbia per quel che ha irreversibilmente perduto e per la catastrofe che lo attende.


E ancora: cosa potrebbe fare una Unione di stati europei:

-che nessuno considera (e che non può neppure ricattare nessuno)

-che è divisa tra nazioni e sovrani (tra cui alcuni promettono di agire e di intervenire, ma sono solo spacconate)

-che fallisce miseramente in politica (e non sa fare altro che trasformarsi in un duplicato di una desueta alleanza atlantica)

-che vorrebbe imporsi economicamente (ma sa che le sanzioni stanno impoverendo soltanto se stessa, che sta sbagliando cavallo e che una tigre la sta sbranando anno dopo anno) ?

Può utilizzare la sua ultima finestra di tempo, prima del suo declino ineluttabile, per riarmarsi e militarizzare la sua vita, per tenere in mano il potere almeno sui suoi cittadini, opprimendoli e facendo loro dimenticare ogni velleità di libera espressione e residuo benessere.


E infine: cosa potrebbe fare un'organizzazione multilaterale globale nata sulle ceneri della seconda guerra mondiale:

-a cui nessuno obbedisce (ed è costantemente ricattata dai potenti di turno)

-che non può più risolvere nulla (e che non può neppure più promettere nulla)

-che ha fallito miseramente proprio su quel per cui era nata -diritto internazionale, negoziazioni non armate, parità tra persone e tra nazioni, sviluppo sostenibile- (ridotti a carta straccia dai suoi stessi membri più prestigiosi)

-che lancia ancora proclami per dire che esiste (ma è ormai paralizzata, svuotata, dileggiata, umiliata) ?

Potrebbe utilizzare la sua ultima finestra di tempo, prima del suo declino ineluttabile, per sciogliersi da sé e chiudere bottega: sarebbe più dignitoso per lei e per noi tutti. 













venerdì 20 giugno 2025

biosemiotica del gioco, tra violenza e nonviolenza

 

Oggi ho presentato una relazione ad un convegno sulla biosemiotica.

Eccola, molto in sintesi:


Bateson (USU p.24): Il grosso dei nostri problemi personali, interpersonali, internazionali ed ecologici nasce dalla trasformazione di una distinzione in una separazione e di questa in un'opposizione. 


FASE 1.DISTINZIONE

L'acquisizione e lo sviluppo dei linguaggio verbale va a distinguere 

-l'uomo dall'altro-vivente-eterospecifico-non parlante;

-gli umani tra loro:

-distinguendoli per lingua e quindi costruendo le condizioni per l'esistenza di nazioni-stato monolinguistiche;

-distinguendoli tra alfabeti ed analfabeti;

-distinguendoli fra adulti (parlanti) e bambini (in-fans, non parlanti e quindi minori-minorati)

La superiorità gerarchica Maggiore-minore è così costituita a vari livelli ed in vari contesti (linguistici, educativi, politici, sociali) 

Bateson ed Huxley (VEM pp.166-7) descrivono però questa superiorità come perdita di grazia (dis/grazia), una fonte di dis-integrazione che allontana gli uomini -rispetto agli animali- dall'avvicinarsi al linguaggio di Dio (che è incapace -a differenza dell'homo loquens- di inganno e di fraintendimento).  


FASE 2. SEPARAZIONE 

Bateson in VEM p.416 insiste a ricordarci che il gatto che miagola davanti al frigo ci chiede il latte (livello di comunicazione-contenuto-notizia), ma simultaneamente ci dice 'dipendenza, dipendenza!' (livello di meta/comunicazione-relazione-comando)

Ed in USU pp.369-70 ci ricorda che il linguaggio metaforico e metacomunicativo è inevitabilmente più antico, più potente e più esteso di quello verbale-analitico nella costruzione di relazioni biosemioticamente significative e vitali: nei suoi famosi 'sillogismi in erba' si esprime l'idea che la natura si sia infatti organizzata per milioni di anni ben prima dell'insorgenza dei linguaggi verbali (VEM pp.193-4).

Vari autori hanno confermato in tempi più recenti questa visione: cito qui le reti micorriziche ed i processi di 'inosculation' (UW pp.81-86), i processi rizomatici in Deleuze-Guattari (MP), i pensieri delle foreste in Kohn (CPF) l'evoluzione della bellezza e l'autonomia dell'estetico in Prum (EB), l'empatia uomo-animale in De Waal (UA).


FASE 3.DIVISIONE-SOVVERTIMENTO

Bateson ci rende consapevoli (ad es. in USU p.457) si come si sia determinata una crescente divisione tra umano e non umano nel passare dalla relazione alla funzione (utilitarismo, produttivismo, estrattivismo)

In MP (cap.4), Deleuze Guattari dichiarano: il linguaggio non è la vita, dà ordini alla vita!

Un'entità incorporea vuole assumere il comando, il controllo disciplinare dei corpi, configurandosi come dispositivo funzionale agli scopi di cui sopra.

Il regime semiotico della comunicazione verbale logicizzata a fini di efficienza e funzionalità produttiva e progettuale va a porsi cioè come cornice superiore rispetto a quello non-verbale: il numerico si fa comando e non più solo notizia, sostituendosi al potere nella gerarchia biologica della comunicazione; assistiamo così all'insorgere, da un lato, ad una lotta tra poteri: verbale-numerico (antroposemiotica-civilizzazione) versus non-verbale-analogico (biosemiotica), dall'altro, proprio a causa di una gerarchia biosemiotica invertita-sovvertita, essa produce dualismi dividenti/divisori, con conseguenti ed evidenti effetti: nevrosi per gli umani (disagio della civiltà), divisione mente/natura (io/non-io), coscienza/incoscienza, trascendenza/immanenza, anima/corpo, antropocentrismo versus ecocentrismo.


FASE 4.TOTALIZZAZIONE-DOMINIO

I tentativi di logicizzazione del mondo e del vivente, partiti perlomeno dal secolo XVI, hanno lanciato il loro attacco frontale al legame uomo-natura nel XIX sec. (positivismo, fallito), nel XX sec. (neo-positivismo, fallito) e nel XXI sec. col neo-neo-positivismo (dataismo, che pare invece sulla via del successo), consistente oggi in un tentativo pressante e apparentemente irreversibile di macchinizzazione-digitalizzazione-virtualizzazione dell'umano (comportamentismo, automazione, machine learning)

Alcuni effetti paradossali appaiono all'orizzonte:

Per Agamben (CD) il dispositivo è un estremo tentativo di far riacquisire all'uomo gli automatismi animali perduti (neo-istinti che evocano la grazia della facilità-immediatezza-gratuità degli atti tecno-digitali)

In Kahneman (PLV): il sistema 2 dei pensieri veloci ci rilassa e ci fa economizzare energie andando a prevalere sul sistema 1 dei pensieri riflessi e lenti;

Baricco esalta in IB e TG (riportati anche in FIM p.39) la figura del surfer senza profondità e capace di conoscenze nuove e anti-formalizzate-antiaccademiche: la Rete internet viene così presentata come ritorno dell'immagine e trionfo dell'icona sulla parola (segni di libertà e progresso).


FASE 5.RIAVVICINAMENTO FORZATO

L'analisi che propongo, invece, ci fa vedere come i segnali analogici riprendano potere, ma se e solo se ormai inquadrati in una cornice totalmente e prepotentemente  digitalizzata (l'analogico è usato solo come mezzo efficace di persuasione ed attrazione dopaminica all'interno di circuiti preformati da coazioni algoritmate): le emozioni di trasformano-mistificano in emoticon, i sentimenti in sentiment, la realtà in reality, la società in social, il gioco in gamification (RIG), le capacità in prestazioni/performances.

L'ipotesi di rischiare un aumento della diffidenza tra umani e analoghi tecnologici (robot) nell'eccesso di somiglianza in fase di mirroring-rispecchiamento (VCR p.33) trova oggi la sua risoluzione in un avvicinamento reciproco (robotizzazione degli umani che deve procedere parallelamente con l'umanizzazione dei robot): per poter vivere con i robot, sempre più simili a noi, dobbiamo imparare a vivere come i robot.

Quel che Bateson paventava come perdita dell'inquadramento (VEM pp.220-1 e 247) si realizza: si perde la distinzione vitale tra gioco e non gioco, tra mappa e territorio, tra finzione e realtà: il 'come se' ludiforme della second life va a porsi come sostitutiva della first, si impone come unica realtà vera al posto del reale, determinandosi così come falsa (HHL, cap.1).


6.ESAMI di NATURITA'

Quali sono gli effetti evidenti di questa perdita dell'inquadramento?

Fragilità-ansia-paura-passività-depressione, da un lato, omologazione, rabbia, aggressività, ipereccitazione, iperattività dall'altro.

Si potrà uscire (vivi?) dall'Antropocene, da questa catastrofe in corso? C'è da dubitarne.

Il gioco ci propone comunque dei possibili antidoti:

-accentuare la nostra disposizione ai risk-play, all'avventurismo, quali arricchimenti della vita reale, per uscire dall'immunizzazione (IM), dalla neutralizzazione del conflitto e dal securitarismo (PMP), dal soluzionismo tecnologico (GA-CN)

-sfavorire i processi di adattamento/resilienza favorendo quelli di accomodamento/resistenza/non collaborazione attiva (HHL, capp.3 e 9);

-favorire i processi che accrescono l'(auto)regolazione, riducano la regolamentazione (antiburocraticismo), depotenzino la regolarizzazione (democrazia democratizzata versus democratura tecnocratica) (PI, PH) 

-uscire dall'antropologia umanistica e avvicinarsi ad una zooantropologia-ecologia delle relazioni (pedagogia aperta, all'Aperto, in Natura (PHU)), per favorire l'uscita dall'hybris antropocentrica (SA) e orientarsi verso una lungimiranza ecosistemica (SOA).



Riferimenti bibliografici, in ordine di apparizione:


G. Bateson: Verso un ecologia della mente (VEM) e Una sacra unità (USU)

R. Mc Farlane, Underworld (UW)

G.Deleuze-F.Guattari, Millepiani (MP)

E.Kohn, Come pensano le foreste (CPF)

R.O. Prum, L'evoluzione della bellezza (EB)

F. De Waal, L'ultimo abbraccio (UA)

G. Agamben, Cos'è un dispositivo? (CD)

D. Kahneman, Pensieri lenti e veloci (PLV)

A. Baricco, The Game (TG) e I Barbari (IB)

E.Euli, Fare il morto (FIM) e Homo homini ludus (HHL)

J. McGonigal, La realtà in gioco (RIG)

P. Dumouchel-L.Damiano, Vivere con i robot (VCR)

R. Esposito, Immunitas (IM)

J. Galtung, Pace con mezzi pacifici (PMP)

J. Haidt, La generazione ansiosa (GA)

S. Turkle, La conversazione necessaria (CN)

L. Floridi, Pensare l'infosfera (PI)

C. Milani-D.Fant, Pedagogia hacker (PH)

R. Marchesini, Post-human (PHU)

L. Zoja, Storia dell'arroganza (SA)

H. Jonas, Sull'orlo dell'abisso (SOA)