giovedì 31 gennaio 2019

44 ghats (saltellanti) , anzi 88

E con due salti aerei eccoci giunti a Varanasi, nonchè Benares o Banaras...

Il luogo, il più turistico sinora da noi visitato in tutta l'India, mantiene le sue promesse e la sua fama.
Abbiamo una stanzetta con uno scorcio di vista sul Gange (o la Ganga, come la chiamano qui), circondata dai vicoletti della città vecchia, cosparsi di guest house improvvisate in casa, ristorantini e negozi per stranieri, vacche e cani as usual.






Dopo il tramonto di ieri sul magico fiume, oggi abbiamo avvicinato le folle che si accalcano placide e pazienti per visitare il tempio d'oro dedicato a Shiva. Le persone attendono per ore ed ore per poter entrare e versare i loro bicchierini sul lingam-yoni, o lanciare fiorellini, e congiungere le mani.
Noi stranieri siamo ammessi più rapidamente, con una procedura di controllo però abbastanza stringente (molti militari in giro).







Dopo i soliti 4-5 giorni di cibo indiano ci siamo dedicati a pizza serale e colazioni più tradizionali.
Situazione molto affollata, ma anche molto tranquilla e vivibile, soprattutto nel quartiere nostro; le strade in cui girano le auto e i tuk tuk, appena a ridosso, invece sono un vero inferno, quasi impraticabili...
Staremo qui per cinque notti, poi andremo ad Allahbad per il clou del Kumbh Mela, e torneremo qui per tre notti, prima del volo per Delhi, da cui poi torneremo a casetta.
Oggi è il 30 gennaio, 71.mo anniversario dell'uccisione di Gandhi, e proprio oggi è nata una bambina al gestore della nostra guest house. Era molto contento...



31 gennaio.
Notte tranquilla, dopo una prima notte funestata alle 3 da indiani con asinelli da caricare di scarti edili sotto la nostra stanza. Saltelliamo sui ghats, che in tutto sono 88, verso nord, sino al Panchganga, in una luce chiarissima e più tersa.
Tanta gente che arriva in barca, sin dall'alba, sui moli, che si fa il bagno e si asciuga al sole.
Man mano che si va avanti il fiume sembra più pulito e chiaro.
Vediamo anche la moschea di Aurangzeb, sorta sulle ceneri dell'ennesimo grande tempio a Shiva, che qui la fa da padrone.
Giri lunghi nei labirinti della città, accompagnati da bambini e ragazzi che si fanno metri e metri con noi, sino a quando non sono sicuri che abbiamo capito dove dirigerci.
Tutti sempre molto gentili e accoglienti, se riesci a svincolarti dalle pressioni dei numerosissimi cacciatori di turisti in fuga da stessi. La quantità di occidentali alla ricerca di illuminazioni a buon mercato è alta, sconfortante. Ma abbiamo anche incontrato un santone indiano in arancione che aveva vissuto a Olbia!


















domenica 27 gennaio 2019

la bhimbetka e sanchi panza

I dintorni di Bhopal nascondono luoghi sorprendenti...
Più o meno a 45 km a sud si trova il sito di Bhimbetka, abitato sin dal Paleolitico, con coppelle e graffiti da 10000 anni fa  sino al Neolitico...
Un divertente viaggio in autobus, una bella passeggiata nella natura, e un ritorno ospitati da un tuk tuk di dolcissimi indiani...













Nei due giorni scorsi poi abbiamo ammirato stupiti le stupa di Sanchi, centro del regno di Ashoka che cercò di rendere buddhista l'India intorno al primo secolo a.C., senza riuscirci a lungo però.
Avremmo voluto stare lì 3 notti, ma il piccolo e pacifico paese era funestato da passaggi infestanti di treni che rendevano impossibile dormire nella homestay del pur valoroso e gentilissimo Jaiswal, che qui vedete superbaffuto e medagliato nel giorno della festa dell'indipendenza nazionale del 26...











Siamo quindi di nuovo tornati in una simpatica e accogliente Bhopal.
Oggi siamo anche andati al museo che ricorda la terribile strage chimica della Union Carbide nell''84...
Una memoria ancora presente in città, migliaia di morti in pochi giorni ed ancora oggi tante malformazioni e malattie.


















Ci staremo sino a dopodomani mattina, quando partiremo in aereo verso la mitica Varanasi...