domenica 18 giugno 2017

intervista al segretario Astensione

http://espresso.repubblica.it/opinioni/editoriale-cerno/2017/06/14/news/siamo-il-partito-piu-forte-e-vi-governeremo-noi-1.304298?ref=HEF_RULLO

principio di minoranza

Ritorna in auge Prodi (sempre morto, sempre vivo).
Si rimpiange Obama (che è ancora vivo, but he can not)
Si ricorda Kohl con nostalgia (come uno statista, da morto).
In Italia e nel mondo ci sono almeno un quarto delle persone che starebbero più a destra di loro.
Ed un quarto che li considerano troppo di destra.
Al centro, instabile, una buona metà delle persone si muove tra un polo e l'altro, di volta in volta scegliendo se andare da una parte o dall'altra, se star fermi e non votare, se votare uno di quei tre di cui sopra o similia.
E' sufficiente che una parte di questa metà, anche relativamente piccola, si sposti da una parte o dall'altra per determinarne la vittoria elettorale.
Siamo nelle mani di minoranze, comunque.
E' un momento in cui si fa ancor più palese che ogni maggioranza non è altro che una minoranza momentaneamente vincente.
E questo vale anche per il mondo intero, se pensiamo a quale piccola minoranza di ricchi sfondati ci domini e ci indirizzi, in varie forme, tra cui le stesse elezioni-farsa a cui periodicamente ci invitano o meno.

E' anche per questo che le vere minoranze non contano nulla e si trovano quasi sempre in uno stato di minorità senza rimedio.
Pensate ai dibattiti in corso sullo ius soli: cinque milioni di stranieri residenti in Italia, che lavorano e pagano le tasse da noi, che fanno figli da noi, devono aspettare almeno dieci anni per ottenere la cittadinanza.
La maggioranza, cioè noi, può da subito accoglierli o no, assisterli o no, tenerli in gabbia, sfruttarli a piacimento, ma la cittadinanza può, anzi deve, attendere.
E non sono solo i leghisti a pensarla così, come si vede da quel che vien fuori ogni volta che si prova a parlarne.
E' sempre la stessa solfa (e vale per i bambini, per i gay, per i disabili, per i malati terminali, per i carcerati, per i poveri, e per tutte le minoranze diseredate e afflitte del mondo...)
D'altra parte, inutile illudersi (come dimostrano le sorti di altre nazioni) che dare la cittadinanza sia di per sé sinonimo di vera integrazione; né sarebbe serio e intelligente credere che questo possa risparmiarci degli attentati o evitarci l'odio e il risentimento dei reietti (per quanto divenuti, formalmente, 'cittadini').
Ma si sa che Renzi non è né serio, né intelligente. E, alla fine dei giochi, neppure furbo.

Lo sciopero dei trasporti di ieri, peraltro programmato e attuato secondo le regole vigenti, ha fatto imbestialire il Ministro Del Rio: 'non possiamo essere ostaggi di minoranze!', ha esclamato. 'La legge ha bisogno di un restyling', ha sentenziato più elegantemente il Garante per l'Autoregolamentazione degli scioperi (che, se non sbaglio, dovrebbe essere super partes, ma non sembra...)
Ma ci sarà un motivo per cui la gente sciopera? E magari il Governo c'entra qualcosa, o no ?
E se si formano mille sigle sindacali, a posto delle solite tre, qualche autocritica il sindacato di regime se la dovrà fare, o no ? E se uno sciopero di minoranze blocca quasi totalmente i trasporti di un paese intero vuol dire che tanto minoritarie non sono, o mi sbaglio ?
La regolamentazione italiana non ha uguali in alcun paese europeo, dove si procede ancora per scioperi 'selvaggi', senza patteggiamenti a priori.
Ma la fantastica triade ha da sempre preferito la conciliazione preventiva e la riduzione al lumicino del conflitto sociale (o di quel che resta).
Trasformando così il potere di una maggioranza (quella di chi lavora) in una massa di persone obbedienti e remissive sottoposta al potere di minoranze, compresa quella delle stesse dirigenze sindacali (che, si sa, poi diventano quasi sempre parlamentari o uomini di governo, a fine mandato, se ovviamente hanno saputo fare il loro dovere nel sindacato...)
Non ci si può stupire se, in un sistema così diffidente e colluso, in cambio e meritatamente, il Governo possa permettersi di appioppare alla CGIL l'ennesima fregatura, quella sui voucher.
Sempre che la stessa CGIL, che peraltro ha usato proprio i tanto vituperati voucher per molti propri lavoratori senza contratto, non fosse d'accordo anche su questo, alla faccia dei cortei di finta protesta che ancora oggi si snodano sulle nostre strade.















venerdì 16 giugno 2017

trova la risposta



I Cinque stelle perdono le elezioni amministrative.
Nei giorni successivi chiedono lo stop ai campi Rom e ai migranti a Roma, dialogano con la Lega e si astengono sulla ius soli. Come mai ?

Quel gran cazzone di Trump vince le elezioni contro l'establishment bipartisan, votato da milioni di cazzoni come lui.
Dopo pochi mesi è accusato di tutto, non riesce a far passare una legge, rischia la fine di Nixon.
Come sarà ?

Un suo deputato, Scalise, quello che aveva bloccato la legge sul controllo delle armi di Obama.ieri è stato gravemente ferito da un sessantaseienne armato, che si è dichiarato socialista.
Ma perchè proprio lui, pover'uomo ? Chi ha venduto le armi a quel simpatico vecchietto ?

Un kamikaze di Londra, quello 'italiano', era apparso qualche anno fa su una tv locale mentre si aggirava di notte tra le discoteche della costiera romagnola, divertito ed esaltato dalla notte brava in corso...I giornalisti non ci capacitano per il passaggio da lì all'Isis.
Voi vedete qualche collegamento ?

Alla fine della visione di PIIGS, ieri al cinema, un ragazzo è intervenuto per primo, ha guardato la sala gremita e ha detto: 'Ma tutto questo qui dentro lo sappiamo già tutti. E' stato solo un ripasso. Come mai non accade nient'altro, dopo il film ?' Qualcuno sa rispondere ?

La Gran Bretagna esce dalla UE con un referendum.
Nei mesi successivi vari attentati, incendi e casini, tutti lì e tutti insieme.
A me qualche dubbio viene. E voi che dite ?

Ad un consiglio di corso di laurea, ieri sera, vari colleghi si lamentavano del livello di ignoranza che si verifica con sempre più evidenza tra quelli che escono laureati dalle nostre aule, e che dovrebbero fare i maestri elementari. Nel frattempo si discuteva sulla necessità di alleggerire ulteriormente il carico didattico e di accelerare ulteriormente i tempi del corso di studi.
E molti di loro erano d'accordo. Trovate il nesso (o il fesso) ?









lunedì 12 giugno 2017

tronfi e tonfi

Trionfo di Macron: tutti esaltano in Italia la sua nuova vittoria e si richiamano al modello francese come ideale da imitare e da raggiungere.
Vorrei solo far notare che Macron sta per conquistare il 75% del parlamento con il 15% dei voti effettivi sulla totalità del corpo elettorale (che si è astenuto per oltre il 50%).
Insomma, non mi pare che...

Trionfo di Orlando: Orlando viene rieletto per la 5.a volta consecutiva; la prima è stata più di trent'anni fa. E parla di nuovo civismo politico, contro gli improvvisatori e gli apparati.
Ma come si fa a farsi eleggere per trent'anni di seguito a Palermo ? Sarà proprio il buongoverno ?
Come sono lontani i tempi e le speranze della Rete...

Catastrofe Cinque Stelle: caro Grillo, uomo avvisato, mezzo salvato.
Tu dirai che le amministrative non sono per voi un buon banco di prova e che non contano nulla in vista delle politiche.
Ma so che, dietro la cortina di fumo e di gazosa, siete messi male, e lo sapete.

Stasi del Centro Sinistra: Renzi barcolla, tiene, ma niente più.
Finiti i sogni di gloria, i proclami, la spocchia.
Napolitano e la sua cosca l'hanno abbandonato da tempo.
Ed è una scissione ben più grave di quella subita da Bersani & co. (peraltro, anche a queste amministrative, non pervenuti).
Gli resta solo da piangere (e Berlu, vedi sotto)

Riscossa del Centro Destra unito: c.v.d.
La trazione ora è leghista, ma Berlu è sempre lì, in attesa, a fare il moderato e il responsabile.
E, al momento giusto, saprà dove andare, con chi, e come -ancora una volta- trasformarsi.


sabato 10 giugno 2017

elfi, veggenti e maghi (e draghi)

E' consolante sapere che siamo in mano a persone che hanno il polso della situazione, lungimiranti, veggenti quasi.

Guardate i tories britannici: dopo il successone di Cameron sulla Brexit, la May -non contenta del potere acquisito inopinatamente dallo sconfitto- ne voleva di più, confidando nei sondaggi stravincenti. Ha perso miseramente, contro un simpatico vecchietto dagli occhi acquosi, giunto a noi dagli anni 70.
Ma farà il governo comunque, un governo forte, con dieci nord-irlandesi raccattati chissà come. E lo farà, ovviamente, 'per senso di responsabilità verso la nazione e i suoi cittadini'.
Il potere e la brama di dominio non c'entrano.
Chi la mette su questo piano è solo un demagogo populista.

Guardate alle ultime comiche sulla legge elettorale italiana.
Anni di schermaglie, giorni e giorni di dibattiti, cavilli e codicilli in commissione, grandi e responsabili alleanze per il bene della nazione e dei suoi cittadini.
Tutto finito in un attimo: ora bisogna solo decidere da che parte stare tra chi si dà del bugiardo e del traditore a vicenda.
In attesa della vera, prossima alleanza post-elettorale per il bene del paese: uno o due anni di Renzusconi unum, bis e tris, o -se preferite- di Nazareno uno e trino.
Non basta più attaccarsi al corpo le figurine e le figuracce di Alfano o l'Ala di Verdini, l'eterno pregiudicato che non va mai in cella.
Deve tornare in campo e risorgere il capo: sì, proprio lui, il Caimano, l'ex Cavaliere ed ex nemico ed ex magnaccia. Sino a che morte non li separi.
Con buona pace dei grillini (che resteranno fuori da qualunque governo) e della cosiddetta sinistra (che resterà fuori persino dal Parlamento).

E intanto -per il (poco) dopo- si prepara all'orizzonte, il secondo super-Mario: dopo i Monti, i Draghi. Sì, sarà lui a scendere finalmente dal cielo, e a salvarci.
Dopo tanti veggenti da strapazzo, infine, il mago.
Il circo, a quel punto, dopo tanti elfi, nani, ballerine e cavalieri, sarà al completo.







giovedì 8 giugno 2017

forze dell'ordine

Qui da noi abbiamo i carabinieri dell'inchiesta Consip che si incriminano tra di loro e un boss che viene trovato a casa sua, dopo 24 anni che ci abitava nascosto nel camino.
E che, quando esce di casa, viene salutato dai vicini con un baciamano, e con il beneplacito degli stessi carabinieri presenti. Che, immagino, siano gli stessi, che non l'avevano trovato -e credo neppure cercato a casa sua- per decenni.

All'estero abbiamo dei corpi di polizia e dei servizi segreti che si comunicano nomi e facce di possibili terroristi e non fanno nulla per fermarli prima che si e ci facciano esplodere per strada.
Sarà un caso ?
E così la campagna elettorale si gioca sulla sicurezza: la May, che sembra sempre più la sorella della Thatcher (e non solo fisicamente), dice finalmente che è disposto a stracciare i diritti umani e civili pur di garantire uno straccio di sicurezza; e Corbyn non sa fare altro che chiedere più fondi per la polizia (posizione evidentemente di sinistra...).

Qui da noi ci si oppone alla liberazione di Riina, in barba a qualunque regola civile, dimenticando che il regime 41 bis è già fuori da qualunque principio di democrazia e dignità umana.
Si teme che, uscendo lui dal carcere speciale, le forze dell'ordine non riuscirebbero a controllarlo.
Ma questo è un problema loro: che si organizzino da forze dell'ordine e ci lavorino sopra.
Non è un buon motivo per tenerlo dentro, malato, a più di ottant'anni.
Qualunque strage o peccato abbia commesso...

All'estero i grandi gendarmi internazionali fanno la guerra al terrorismo e a chi lo finanzia (Iran e Qatar, sciiti), continuando a foraggiare e a sostenere chi finanzia il terrorismo e lo compie (Arabia Saudita, wahabiti, e altri sunniti).
Ora si mettono anche a fare attentati in Iran, con grande gioia di Israele.
I grandi ordinatori del mondo continuano a fare casino e a mettere ordine al casino che hanno fatto, facendo altro casino che poi metteranno in ordine con altre guerre e altro terrore.
Forze dell'ordine ?

Mi limito a ricordare che i regimi autoritari sciiti di Assad e Rohani hanno sempre mantenuto almeno una parvenza democratico-parlamentare ed hanno permesso un minimo di società civile e di opposizione interna, mentre i nostri gendarmi preferiscono sostenere gli emirati e le monarchie assolutistiche sunnite, in cui le discriminazioni e le prepotenze sono all'ordine del giorno (per non parlare della guerra In Yemen).
Eppure, i mostri sono i primi, e gli angeli sono i secondi.
Con l'assurdità ulteriore che la più grande base militare USA in quell'aerea sta proprio in Qatar.
Insomma: su quanti tavoli si vuole giocare, barando su tutti ?

Intanto,è evidente che la situazione in Medio Oriente precipita ulteriormente.
Altro che pace in Siria, altro che accordi internazionali.
La guerra ed il terrore sono ormai l'unica lingua a parlare.
Ed ogni giorno, ormai, colpiscono anche noi, nelle nostre città.
La destabilizzazione avanza lì e qui, in un' interdipendenza inestricabile.

martedì 6 giugno 2017

cosmologiche

Può esservi una rigenerazione che non passi attraverso la violenza ? Come può rinascere qualcosa che non sia prima disgregato ? Si può passare da un ordine a un altro senza che vi sia un intervallo di caos ? Chi indica la salvezza la intravede oltre una barriera di fiamme. Più alte si levano, prima bruceremo, prima saremo risanati. Occorre che il campo bruci perchè sia fertilizzato. L'unica salvezza dal disastro è un disastro ancora più grande.
Perchè solo la distruzione permette la trascendenza, poiché solo attraversando qualche catastrofe si percepisce l'esistenza di stadi ulteriori della coscienza e della sensibilità, e vi si accede...

I sistemi di potere si comprendono meglio non al loro acme, bensì nella fase della loro degenerazione, quando tramontano...Appena prima di essere avvicendati, sprigionano la loro essenza al crepuscolo nel modo più puro e drammatico, divenendo interamente comprensibili, sotto l'incalzare di avvenimenti che non potevano prevedere e perciò tanto più istruttivi. Non essendovi un vero stimolo a capire ciò che si suppone sia immutabile, la comprensione si aggira sempre nei dintorni della distruzione... Sono gli eccessi a causare il tramonto di un'epoca, è il tramonto di un'epoca a spiegarne gli eccessi.

Possiamo persino provare sollievo quando finalmente il peggio si avvera, quando dopo tante preoccupazioni inutili si profila una disgrazia autentica...Maledizione, ma anche, evviva! Ci siamo! Queste notizie tragiche ci risarciscono almeno facendoci apparire meno ridicoli agli occhi di chi considerava le nostre preoccupazioni esagerate...

Di solito si parla dell'Italia in quanto paese dell'illegalità. Dove le norme vengono di continuo trasgredite...Eppure non posso fare a meno di stupirmi di quanto raramente, in effetti, ciò accada...
Forse perchè avviene in modo automatico e quasi inconscio, fatichiamo a renderci conto dell'enorme numero di disposizioni che rispettiamo, non dico ogni giorno, ma ogni ora, al limite ogni minuto della vita che scorre. Per una singola norma che stiamo violando, ecco, abbiamo obbedito ad almeno altre dieci, o cento, quasi senza accorgercene...
Questa obbedienza pressochè permanente è molto ma molto meno vistosa dell'episodica infrazione: ne abbiamo introiettato l'abito al punto da scordarci quanto essa sia straordinaria e innaturale. Il nostro default, insomma, è piuttosto quello di rigare dritto, rispetto al quale la trasgressione si segnala come un evento.

L'idea generica di fraternità (Illuminismo) ma anche quella più concreta di prossimo (Gesù) sembrano ignorare il fatto che è appunto la prossimità a generare l'odio, e che il disaccordo e la concorrenza tra uguali si spinge fino alla persecuzione e all'omicidio. Non è affatto il diverso, bensì il simile a scatenare il conflitto...
Come sempre Gesù con i suoi precetti sembra annunciare l'ovvio, lo scontato mentre il suo insegnamento è olto più arduo e provocatorio avvolto com'è in quella specie di puerilità: sa benissimo che tu odi il tuo vicino di casa e lo impiccheresti, e allora lui ti ordina di amarlo...
Dicendo 'Ama il tuo prossimo' vuol dire 'Ama chi detesti'.

Fastidio istintivo verso il 'troppo vicino', fascino verso il 'mediamente lontano', paura verso l''assolutamente remoto'.

La dottrina del 'Ma noi non sapevamo' andrebbe sostituita con l'ammissione 'Noi sapevamo tutto, ma non volevamo arrenderci all'evidenza'.

Prigionieri dell'euristica: che presuppone che un senso vi sia, in ogni singola cosa come nel tutto, e lo si possa anzi lo si debba trovare. E se il senso on c'è ? Se non vi fosse senso ? Se non dovessimo più essere obbligati a cercarlo, quale diventerebbe allora il nostro dovere ?

Che enorme sperpero d'intelligenza sia nel capire, sia nel non voler capire.
Anche a distanza di anni, dopo molte letture e ragionamenti, mi rimane l'impressione che avevo da ragazzo, forse infondata eppure potente, e cioè che i Greci abbiano prodotto di gran lunga maggiore profondità e senso nella loro mitologia che con tutta la loro rinomata filosofia. Non parlo solo di bellezza del linguaggio. Intendo un contributo intelletuale, lo sforzo di interpretazione del significato della vita, la profondità e l'originalità dello sguardo sul mondo. Il fatto che si tratti di favole non ne distrugge il significato, anzi lo accresce. La controprova è che il più accanito detrattore degli antichi miti non abbia poi potuto fare altro che illustrare le sue teorie che coniarne di nuovi, il mito della caverna, il mito dell'androgino, il mito dei cavalli che tirano in direzioni discordanti, che francamente a me paiono piuttosto strampalati...pallidi...le loro immagini, peregrine...confrontate a quelle antiche. A meno di considerare la filosofia stessa non tanto come la rottura con la visione mitica, bensì come la sua continuazione più asciutta, sbiadita, burocratica, specialistica, sterilizzata rispetto alla spensierata sovrabbondanza delle origini.

Oggi, per l'orrore di vedere annientato uno dei contendenti, interveniamo a controbilanciare l'esito di qualsiasi battaglia. Così, le guerre senza vincitori vanno avanti all'infinito.

Ciò che rende inimitabile l'adolescenza, il suo spirito originario e vitale, non è affatto quello che essa ha di più forte e che è capace di resistere al passaggio del tempo, ma ciò che da tale passaggio viene distrutto. Le qualità più preziose sono legate alla fragilità, alla precarietà: il senso riposto delle cose si nasconde nella loro transitorietà. Non capirai mai nulla se ti ostini a ricercare ciò che dura, ciò che resiste, e che permane; se ne sei capace, guarda e ricerca piuttosto quel che presto o tardi scomparirà...Ecco, l'adolescenza è esattamente ciò che verrà dissipato. Il suo principio non risiede in ciò che continua a vivere, bensì in quel che è destinato irrimediabilmente, naturalmente a perire. (Osservando i miei studenti, un tempo, pensavo questo, e ora lo penso ricordandoli).

Forse, quando siamo depressi, come lo sono io ora, abbiamo una visione assai più realistica di ciò che ci circonda, o per meglio dire, siamo meno inclini a essere accecati da illusioni prive di fondamento. O forse anche questo tentativo di trovare vantaggiosa la malinconia è un'illusione, una magra consolazione.

Per un insegnante, si tratta di cambiare le persone che si osservano, o di vedere le persone che si osservano, cambiare. A me è accaduta perlopiù la seconda cosa.
Il mio lavoro di insegnante: come un contadino che sgobba per preparare il campo, lo ripulisce, lo dissoda, semina, irriga...poi, quando spuntano le piante, e dalle piante i fiori, e i fiori alla fine si trasformano in frutti, meravigliosi, gonfi, succosi, maturi, belli a vedersi...lui non li raccoglie, preso da un'improvvisa stanchezza che potrebbe anche essere disinteresse...e li lascia marcire nel campo, sui rami, li guarda marcire giorno dopo giorno, senza più muovere un dito...

E' un guaio essere lenti di comprendonio, ma non quanto lo sia capire le cose troppo rapidamente, poiché è questa capacità eccessiva a generare la noia in chi la possiede e la esercita. Se si afferra ogni cosa in un baleno, il resto sono tempi morti. Avevo un alunno che era così. Si chiamava Arbus. Non so che fine abbia fatto, e ne deduco che non abbia mai combinato nulla di importante. Probabilmente è stato ucciso dai tempi morti.
Il mondo va preso a piccole dosi. A una persona intuitiva può bastare una campionatura.

L'indicazione dei mistici, che per accedere a una seconda vita più pura e intensa e perfetta si debba spezzare il filo della prima, cioè la vita ordinaria, può essere estesa per molti versi anche a chi si macchia del crimine di omicidio...La vita perversa e la vita perfetta si somigliano in questo: che hanno rotto i ponti con la vita ordinaria.

Di ogni giovane oggi si dice benevolmente che 'deve trovare la sua strada', sì, la sua strada, come se avessimo tutti strade diverse e soltanto una tra di esse e una sola fosse destinata a ciascun individuo, fosse stata tracciata e lastricata esclusivamente per lui, come la porta della Legge nel famoso apologo di Kafka, affinchè fosse lui e nessun altro a percorrerla. Ma se in giro ci sono milioni di strade virtuali di cui una e una sola toccava a noi, grazie a quale improbabilissimo colpo di fortuna dovremmo riuscire ad azzeccare quella giusta ?

Come nella favola del mercante che per sfuggire la morte arriva fino a Samarcanda, il corso originario della vita devia imboccando strade tortuose e diramazioni errabonde prima di raggiungere il suo punto di arrivo, il suo traguardo, il quale, al contrario, è rimasto e resta sempre lo stesso. Alo sforzo per distinguersi dal nulla, durato tutta la prima fase dell'esistenza, segue lo sforzo per rientrarvi, mascherato da fuga, mentre si tratta di un ritorno.
Ostinazione e orgoglio fanno sì che comunque ciascuno pretende di dirigersi verso la morte per la propria via.
Una parte di noi prosegue il suo tragitto naturale che conduce al termine del suo sviluppo, dunque, all'estinzione, e intanto un'altra parte risale verso l'origine, verso l'inizio misterioso di quello sviluppo. Un medesimo individuo viene trascinato a valle dalla corrente del fiume, come un tronco, mentre guizza per risalire lo stesso fiume controcorrente, come un salmone. Questi movimenti uguali e contrari sono presenti con pari forza nel desiderio sessuale, che è brama al tempo stesso di annullamento e di riproduzione: risale alle sorgenti della vita e si precipita in avanti il più vicino possibile ai confini con la morte.
Mi auguro che non sopravviva nulla di me. Eppure, non vi è nessuno così effimero, nessuno di cui non resti nemmeno una traccia.

Ho attraversato il mare della consapevolezza. Come ci sono riuscito? Semplice, era asciutto. Da molti decenni ormai, forse secoli. La mente umana l'aveva prosciugato.
Il cratere sull'orlo del quale i santi stanno seduti aspettando è spento.

Non si può soggiornare a lungo nell'altezza eroica...La gloria non si replica all'infinito, altrimenti cosa avrebbe di miracoloso ? Un poco alla volta l'eroe smarrisce le sue straordinarie qualità, si rimpicciolisce, i suoi poteri sbiadiscono, sinchè è rientrato nella normalità. E la normalità per un eroe è la dannazione.

Il sentimento esclusivo dell'amore, dal Romanticismo in poi, ha sostituito e surrogato la religione, ha sostituito la religione dell'amore, cioè il Cristianesimo, lasciando spazio sulla terra a una sola religione praticabile collettivamente, la religione dell'odio. Quella dell'amore sopravvive dunque come un culto personale, che lega tra loro singoli individui, a coppie o in numero ristretto, mentre l'odio riesce a tenere insieme i gruppi più vasti e le comunità.

Invece che tentare di realizzare fantasie e sogni, oggi è consigliabile prendere fatti reali e convertirli in fantasie.
Le bugie non hanno importanza quando sia chi le dice sia chi le ascolta conosce la verità.

A far girare il mondo è una gigantesca macchina di compensazione che lavora senza sosta.

Le Muse in principio erano selvagge. Poi Apollo gli ha insegnato tutto. Ogni educazione, mentre sembra cancellarla, affina e potenzia la barbarie.

Per un Italiano era naturale essere cattolico...Per questo gli atei in questo paese sono tanto puntigliosi e arrabbiati. Più facile tentare di distruggere la fede cattolica che sostituirla. Il problema, nel progetto di abbatterla è che, insieme alla fede cattolica, viene via tutto quanto il resto e della cultura italiana non resta in piedi nulla, non restano nemmeno i suoi pugnaci oppositori.

Prima di morire, gradirei avere la spiegazione almeno di una cosa. Una cosa qualsiasi.

La scure posta alla radice degli alberi verrà ritirata e si lasceranno campare gli alberi ancora per qualche tempo, perchè persino l'apocalisse ha bisogno di annunciarsi e poi dileguarsi, in modo che si abbia tempo per meditare sul suo inganno ed esserne totalmente sfiduciati. La prima volta si era impreparati, la seconda si sarà già stanchi di aspettare.

Tra le macerie, la mia mente è rimasta intatta come certi salotti che si intravedono dopo un terremoto al terzo piano di una casa scoperchiata. Ma non ci si può entrare se no collassa tutto.

(Edoardo Albinati, La scuola cattolica, Parte nona, Cosmo)








domenica 4 giugno 2017

tutti all'iperpan(ico)

Non cambieranno la nostra vita, non smetteremo di vivere come sempre...
Queste (ancora ?) le battute di spirito di oggi, dopo l'ennesimo raid terroristico al centro di Londra.
Ma le nostre vite sono già cambiate.
Campagne elettorali sospese e a singhiozzo, concerti rinviati, partite di calcio giocate dentro stadi-bunker protetti anche da attacchi celesti, masse di persone che si spostano verso l'estrema destra, persone tranquille che reclamano sicurezza, razzismo incombente e insorgente (sdoganato, si direbbe oggi), e soprattutto panico.

Sì, il dio Pan si sta prendendo la nostra vita.
Mentre a Torino si viveva il dramma calcistico della sconfitta juventina, lo spettacolo della partita continuava sugli schermi giganti mentre intorno si diffondeva il panico per un petardo tra la folla.
Centinaia di feriti e forse alcuni morti, provocati dalla ressa e dal terrore che ci si trovasse in mezzo ad un attentato terroristico.
Quando i nervi sono tesi, anche se si fa finta di essere rilassati e spensierati, anche se si brinda e si balla, anche se si tifa la squadra del cuore con gli amici o la fidanzata, tutto può accadere.
Basta uno scoppio e si scappa, il cuore salta in gola, e ci si schiaccia a vicenda, e si rotola sui cocci delle nostre stesse bottiglie di birra.
Surreale sentire la telecronaca della partita che proseguiva mentre la gente urlava e correva.
E vedere, alla fine, che lo spettacolo continuava nella desolazione e nel deserto di lattine e spazzatura e persone che si aggiravano sperdute, come rifiuti umani.

Si mente sapendo di mentire.
Ma intanto le nostre vite, che credevamo allunate per sempre nel Mare della Tranquillità, sono ammarate, come profughe atterrite, nell'Oceano della Disperazione.
Niente ci differenzia, ma solo in questo, da coloro che affogano mentre il barcone affonda.
Per quanto ci si possa atteggiare, né noi né loro -in un mare come questo- sappiamo nuotare...
















sabato 3 giugno 2017

i morti, fanno...(2)

L'improvvisazione totale e il breve calcolo dominano il mondo e le nostre vite.
Qualcosa di decisivo e tragico accomuna l'uomo comune, il kamikaze, i politici, i nostri capi.
Si calcola e si improvvisa.

Così come noi decidiamo ogni giorno se andare a fare la spesa e dove, se proseguire a dormire o alzarci, quale cibo prendere dal frigo e quale lasciare al fresco, se ci sentiamo amati o capaci d'amore, se è il momento di togliersi i vestiti invernali...

Così un ragazzo si decide ad ammazzarci per strada facendosi esplodere.
Così un Presidente decide di abbandonare accordi sul clima perseguiti e propagandati per anni.
Così dei politici, divisi su tutto fuorchè sul loro potere, decidono che è il momento di andare a votare con una legge alla tedesca.

Altro che meditazioni profonde, altisonanti strategie, visioni a lungo termine, alte mediazioni, summit supremi.
Tutto avviene per caso, inventandosi di volta in volta prospettive, orientamenti e alleati.
Nella più assoluta inconsapevolezza filosofica di se stessi e di dove stiamo andando.
E, soprattutto, nella più totale (e colludente) menzogna su dove finiremo.


i morti, fanno...(1)

Qualche giorno fa ci siamo inoltrati -forse per la prima volta nella mia vita- all'interno di Quartucciu. Non avrei mai immaginato che il paese fosse così esteso e vario, con palazzine storiche e tante memorie di quel che è stato, prima che la modernizzazione lo devastasse.
Nelle vetrine di vari negozi campeggiava una foto di un prete che ben conoscevo, Don Efisio Spettu, divenuto Monsignore, dopo anni di quasi eresia e varie testimonianze di lotta politica a fianco dei poveri e degli operai negli anni 70.
Ho scoperto così che il mio insegnante di religione del liceo, un uomo delicato, dalla voce un po' chioccia, ma forte e coraggioso,risoluto anche, era morto.
E non ora, ma già nel 2013. Non ne avevo saputo nulla.

A quel punto, in studio, sono andato a vedere Google, che tiene ormai memoria di tutte le vite e di tutte le morti, e sono andato a verificare le notizie di quell'anno.
Ed ho scoperto che nello stesso ottobre di quello stesso anno era morta una delle tre più importanti insegnanti della mia vita (dopo il maestro Tuveri,alle elementari di Serbariu, e Gabriella Russo alle medie): Franca Cornaglia, che ci ha insegnato Lettere (e non solo) al Dettori per tre anni, e con la quale siamo nel tempo anche divenuti amici.
E' morta a 88 anni, dopo anni di figli, letteratura, poesia vernacolare e vera intelligenza del mondo.
Non ne avevo saputo nulla.
Quella stessa sera, tornando dal cinema, in via Manno, una donna mi saluta e la riconosco a stento: è la figlia di Franca, e si mette a parlarmi di lei, mi ricorda alcuni episodi della nostra vita insieme, che avevo dimenticati.

Un'altra di queste mattine, sotto il sole, vicino ai cassonetti di Piazzetta Dettori, incontro Marco Cadinu, un generoso architetto che si prodiga per le bellezze del nostro quartiere lapolino.
Mi dice che Mara, sua sorella, è in città.
Non la vedo e la sento da almeno 15 anni.
E' stata forse la mia amica più cara da adolescente e da ragazzo: tornavamo insieme dalla parrocchia quasi ogni sera, e ci piaceva tanto parlare e ridere insieme, commentare le teorie strampalate dei preti, organizzare i campi scuola e le riunioni di Azione Cattolica.
Avevamo 16, 17 anni e ci siamo rincontrati per un'oretta, qualche sera fa, quarant'anni dopo.
Lei mi ha trovato ingrassato, io l'ho trovata dimagrita, quasi deperita, rispetto ad allora.
E' stato facile riconoscerci e ritrovarci, pur nella distanza delle vite di oggi.
Irrimediabilmente adulti, piuttosto sfiancati dalla vita, ma ancora divertenti, ironici e giocosi.

Ormai già una settimana fa, ci siamo incontrati per Fare il (m)orto botanico.
Molte studentesse, alcuni amici e amiche, due soli colleghi (di cui uno era il direttore dell'Orto, accompagnato da un timidissimo botanico di Teheran).
Una bellissima situazione, quella dell'Orto, soleggiata e ombrosa, verde e colorata, apertissima e chiusa, luminosa e tombale.
In alcuni momenti mi sono commosso, pur nella leggerezza dell'evento.

La morte aleggiava nella vita, le vite (la mia, le nostre, quelle che sono state e che saranno) si muovevano nell'aria. Ci siamo fatti compagnia, abbiamo parlato e ci siamo ascoltati, abbiamo attraversato la natura che sta dentro la città, ci siamo salutati e baciati, e ci siamo separati, e siamo andati via...e torneremo...