giovedì 30 luglio 2015

basso tradimento (dall'alto, a destra)

Ecco quanto vi chiedo, che uno di voi corra al Tempio...Fu allora che si udì, chiara, distinta, al di sopra del frastuono, la voce di Giuda Iscariota. Andrò io, se così vuoi. Lo afferrarono gli altri, tutti insieme, e già era comparso qualche coltello estratto dalle pieghe delle tuniche, quando Gesù ordinò, Lasciatelo, che nessuno gli faccia del male. Poi si alzò, lo abbracciò e lo baciò sulle guance. Và, la mia ora è la tua. Giuda Iscariota si buttò il lembo del mantello sulla spalla e, come se la notte lo avesse inghiottito, scomparve nell'oscurità...

Lì, a un albero di fico sul ciglio della strada per cui Gesù sarebbe dovuto passare, appeso per il collo c'era il discepolo che si era offerto perchè si compisse l'ultima volontà del maestro....E' ancora caldo, disse uno, era anche possibile che Giuda Iscariota, seduto su un ramo del fico, già con il cappio al collo, fosse rimasto pazientemente ad aspettare di veder spuntare Gesù, laggiù, dalla curva della strada. Per lasciarsi cadere dal ramo, in pace con se stesso per aver compiuto il proprio dovere...
(Il vangelo secondo Gesù Cristo, di J. Saramago (1997), citato in G. Giorello, Il tradimento, 2012)

Tre tradimenti ieri in diretta tv:
  • mentre Renzi imbarca tra i suoi Verdini & C., la peggior feccia politica di (Forza) Italia, i parlamentari del PD vedono il fumus persecutionis nei confronti del bieco Azzollini e lo salvano dal carcere. La Serracchiani se la cava, chiedendo scusa ai suoi elettori. I rottamatori, si sa, prima di rottamare devono raccogliere i rottami. Ma alla fase 2 non si passa mai, a meno che non si tratti di rottamare i soliti noti (i poveracci).
  • più di 2000 neri hanno assaltato i treni e i tir che penetrano nell'Eurotunnel sulla Manica.
    37.000 persone respinte in sei mesi, dicono le autorità. Alcuni riescono a passare, altri muoiono schiacciati o colpiti da scariche elettriche, sui binari o sotto il mare.
    Il tradimento dell'Europa è lampante, e quei poveracci sono stanchi di restare accampati a Calais, nella jungle. Iniziano ad assaltare le diligenze. I nostri, con diligenza, li buttano giù dall'amato calesse, salvano mogli e scalpi, e gli sparano, in nome di Dio e della BCE.
  • Erdogan si è ricordato di far parte della Nato ed è entrato nell'alleanza anti-Isis. In cambio, la Nato gli permette, tra un califfo e l'altro, di riprendere ad ammazzare quei poveracci dei suoi concittadini curdi. Una bomba qua, una bomba là, che differenza fa...
    L'occidente usa e arma i curdi contro l'Isis, usa e arma i turchi contro i curdi, usa e arma gli sciiti contro i sunniti. Nel frattempo, cerca di arraffare petrolio da tutti, di vendere armi a tutti, di comprare i governi in ogni angolo del pianeta.

Non c'è che dire, siamo governati da gente leale e affidabile.
La fiducia, infatti, è a mille, in questa caldissima estate in cui ogni morale marcisce dentro il frigo delle nostre coscienze assonnate.
Non insegnate ai bambini, non insegnate la vostra morale.
E' così stanca e malata, potrebbe far male...

PS: A proposito di doppie e triple morali vi consiglio un film che ho visto ieri notte: L'amore bugiardo (Gone girl) di David Fincher.








mercoledì 29 luglio 2015

balagan



Questa mattina hanno comunicato che secondo i tagliandi nella tessera della benzina avrebbero distribuito in certi negozi un quarto di pollo a famiglia... Sono giunta alle otto meno un quarto e ho trovato una fila di circa seicento persone....
Mentre sono in coda, ecco che la voce che circola da ieri a Gerusalemme trova conferma: sì, cento ebrei ieri sono stati bruciati vivi nei pressi di Sheikh Jarakh...
Che senso ha, questo quarto di pollo, mentre sotto i tuoi occhi accadono catastrofi come queste ?
Eppure la gente resta tenacemente in coda...
'quel che è successo è terribile, ma chissà che cosa aspetta tutti noi qui a Gerusalemme...chi è morto è morto e chi è vivo tira avanti...'. La fila procede. I  'felici'  tornano a casa stringendosi al petto il quarto di pollo per la famiglia...

Lei sosteneva che non basta conoscere i nomi strani delle cose. È meglio entrare in confidenza anche fiutando con il naso, sfiorando con la punta della lingua, toccando con le dita, meglio conoscere il calore e la consistenza delle cose, il loro odore, la ruvidezza o  le scabrosità, il suono che ti offrono quando ci bussi sopra, ciò ce mia mamma definiva 'condiscendenza' o 'rifiuto': ogni materiale, diceva lei, ogni vestito e utensile e mobile e cibo, ogni oggetto ha diverse misure di condiscendenza e rifiuto....Non per nulla infatti 'oggetto inanimato' si dice in ebraico 'chefetz' che significa tanto 'cosa' quanto 'desiderio': non solo noi abbiamo o non abbiamo voglia di una cosa o di un'altra, anche il mondo vegetale e minerale possiedono un senso interiore del desiderio, di volontà o non volontà, che non viene da noi ma da loro, e chi sa toccare ascoltare assaggiare non per propria smania, può a volte afferrare.

Michele Strogoff di Jules Verne mi lasciò qualcosa che mi ha accompagnato sino ad oggi...
Continua alla cieca il suo viaggio verso oriente, finchè nel momento decisivo della trama il lettore scopre che Strogoff non ha perduto la vista: la spada arroventata che gli è passata vicinissima agli occhi era stata raffreddata dalle lacrime!...Eppure da noi per gli uomini le lacrime erano un tabu! … E invece quell'eroe formidabile...non ha il minimo ritegno di fronte a un pensiero d'amore: piange. Non di paura né di dolore, piange Michele Strogoff, ma perchè è travolto dai suoi stessi sentimenti.
C'era anche il capitano Nemo di Ventimila leghe sotto i mari, quell'indiano fiero e coraggioso che aveva sprezzo della crudeltà dei regimi sfruttatori e provava disgusto per l'oppressione dei popoli e degli individui da parte dei prepotenti e delle potenze egoiste....Per questo decide di dissociarsi da tutto e di crearsi un piccolo mondo utopistico sotto la superficie degli oceani...

Quanto alla parola 'balagan', disordine, per errore ritenuta inequivocabilmente russa, la verità è che deriva dal persiano, e ha la radice nel termine balaqan, 'terrazza sul retro', in cui si buttavano in assoluto disordine stracci ormai inutili, da cui viene anche la parola 'balcone', in gran parte delle lingue europee...

(Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra, 2002)

martedì 28 luglio 2015

i liberanti parlano...

Al momento di varcare la soglia viene un attimo di smarrimento. C'è l'esigenza di ritrovare il controllo di se stessi...L'esigenza di riprendere possesso di sé è forse anche legata alla condizione di schiavitù che l'ergastolano subisce. Espropriato della propria vita per sentenza, appena fuori, il recluso all'ergastolo cerca semplicemente di ri...aversi.

Avevo ottenuto il primo permesso, tre giorni da trascorrere nella casa dei miei genitori.
Appena arrivato, camminavo per la casa evitando di calpestare i tappeti, procedevo rasente alle pareti. Cercavo la mia stanza, ho scelto quella in fondo al corridoio, la più isolata e indipendente,, ed ho chiesto ai miei genitori di consegnarmi le chiavi di quella porta per poter finalmente avere anche la possibilità di chiudermi dentro.
In carcere, come in ogni istituzione totale, le chiavi della porta sono sempre gestite dai controllori che chiudono tutte le porte per non farti uscire, ma anche per poter entrare in cella a loro piacimento, ad ogni ora del giorno e della notte. In carcere il recluso non ha proprio nessun luogo in cui potersi chiudere...

Mi sono ricordato di una vecchia casa cantoniera abbandonata dal paese, ben isolata...La casa per quando esco. Non me la sento di andare ad abitare con la mia vecchia madre, e con i miei fratelli. Desidero un posto mio, lontano dalla gente, per non sentirmi solo.


(da N. Valentino, L'ergastolo. Dall'inizio alla fine, 2009)

lunedì 27 luglio 2015

mai vassallo





se volete farvene una piccola idea leggete questa intervista su Repubblica


Sebastiano Vassalli: "Potevo uccidere o impazzire. Per questo ho cercato altre storie"

Dagli esordi come pittore nel Gruppo 63, all'incontro con Calvino, cercando rifugio nel passato: "Il presente è la vita del condominio. E se c'è qualcosa di importante non ha bisogno di uno scrittore"

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giovedì 23 luglio 2015

come muslim sottomessi



Provo sofferenza nel vedere le immagini dei giovani turchi che esplodono mentre manifestano a favore dei curdi di Kobane.
Proprio nei luoghi in cui mi trovavo un'estate fa.
I piccoli salmoni erano belli, generosi, sensibili, solidali, lì a Suruc.
Ma un ventenne come loro e turco come loro si è è messo addosso dell'esplosivo e li ha fatti saltare.
Insieme a tutti quei bei giochi e giocattoli che portavano con sè, per regalarli ai bambini oltre confine.
Non possiamo più pensare di affrontare l'attuale situazione di guerra con l'ingenuità di tartarughe senza guscio.
Non possiamo pensare che la politica sia ancora quella degli striscioni e delle missioni d'aiuto.
Siamo già in un'altra dimensione, non possiamo continuare a mentire, a illuderci e soprattutto a illudere i giovani.
La politica è ormai sottomessa alla guerra.

Provo tristezza quando vedo Renzi andare alla Knesset e dire agli israeliani: il vostro destino è il nostro destino! Allora sarà proprio un terribile destino, cari miei...
Israele è assediata come non mai, in crisi addirittura con Obama, isolata da tutto e da tutti, odiata nel mondo più i qualunque altro paese della terra, forse anche più degli stessi Stati Uniti (e ce ne vuole!). Bene. Arriva il nostro premierucolo e va a promettere amore e ogni benedizione al popolo eletto. E continua a legarci a loro a doppio nodo, ben sapendo peraltro che così non la pensa la maggioranza di noi italiani.
Insomma, una visione strategica davvero miope, da sudditi sottomessi.

L'Unione Europea continua nel suo calvario, goccia a goccia.
La Grecia continua a svenarsi: dei 7 miliardi ricevuti, 6 e mezzo sono andati a ripianare i debiti pregressi. E la proporzione sarà questa anche per i prossimi 'aiutini'.
Forte e spietata con i deboli, continua imperterrita ad essere debolissima con i forti.
Una nana, paralizzata dagli stati membri (grandi e piccoli) e dai poteri finanziari (locali e globali).
Sottomessa agli Stati Uniti, dipendente dal gas russo, bistrattata da scafisti e califfi.
Insomma, ormai solo un carrozzone senza forza e senza alcuna visione di se stessa.

Ero sempre più influenzato dal pensiero di Toynbee, dalla sua idea che le civiltà non muoiano assassinate ma che si suicidino...Sì, è stato in quel preciso momento che ho capito: l'Europa aveva già commesso il proprio suicidio...Quell'Europa che era il massimo della civiltà umana si è letteralmente suicidata nel giro di qualche decennio...E allora, da un capo all'altro dell'Europa, ecco i movimenti anarchici e nichilisti, l'appello alla violenza, la negazione di ogni legge morale.
Poi, dopo qualche anno, la fine si è compiuta con l'ingiustificabile follia della prima guerra mondiale. Freud non si sbagliava, e Thomas Mann nemmeno: se la Francia e la Germania, le due nazioni più avanzate, le più civili del mondo, potevano abbandonarsi a quella carneficina insensata, significava che l'Europa era morta.
Poi sono tornato a piedi, attraversando mezza Bruxelles, costeggiando il quartiere delle istituzioni europee -quella lugubre fortezza circondata da tuguri.
Il giorno dopo sono andato a parlare con un imam a Zaventem.
Il giorno seguente -il lunedì di Pasqua- davanti a una decina di testimoni ho pronunciato la formula rituale di conversione all'islam.

(M. Houellebecq, Sottomissione, 2015)


domenica 19 luglio 2015

sto guarendo ?



Devo stare male.
Dev'essere il caldo.
O il fatto di essere stato al mare.
O di aver dormito in tenda.
O di aver mangiato un quintale di cozze.
O di aver frequentato decine e decine di bambini in gita.
Uno di loro cantava, a mò di trallallera: E quando ero bambino tutto era bello, ora son grande e mi faccio uno spinello...!

Devo stare male.
Perchè sono d'accordo con Schaeuble: sarebbe (stato) meglio che la Grecia uscisse dall'euro (tranquillo, caro, tu lo sai meglio di me: è solo un leggero rinvio).
Perchè trovo calzante la sigla del nuovo partito di Fitto: conservatori e riformisti (davvero un bel nome, chissà il programma, non vedo l'ora di leggerlo, se ci sarà...).
Perchè mi piace Renzi, che vuole abolire l'IMU e tutte le tasse. (il PNR, Partito della Nazione Renziana è ormai cosa fatta, direi...Ha rottamato tutto, fuorchè Forza Italia).
Perchè appoggio Tsipras e il suo nuovo governo rimpastato e ripulito dagli estremisti di sinistra (ora che Syriza non c'è più siamo tutti più tranquilli, ed anche lui...).
Adoro questo mondo di folli, che vanno di qua e di là, senza più un'idea, sempre in cerca di nuove location, come hippies spinellati.
E vogliono governarci, e li votiamo, e ci governano (dicono).

Devo star molto male.
Perchè, in tutto questo delirio, sto finendo la prima stesura del mio 'Fare il morto'.
Care teste ben sfatte, tremate: il morto è servito...

C'era una volta lo scemo di un villaggio, Yanuska, che sua mamma mandava ogni giorno dall'altra parte del ponte a portare il pranzo ai fratelli maggiori che lavoravano nei campi. Per Yanuska, che era tonto e fannullone, sua madre metteva solo un tozzo di pane per tutto il giorno.
Una volta, si aprì improvvisamente un buco nel ponte, o meglio nella diga, e l'acqua cominciò a passare, minacciando di sommergere tutta la valle.
Yanuska, che proprio in quel momento stava passando, prese l'unica fetta di pane che sua madre gli aveva dato e tappò il buco della diga, per salvare la valle intera.
Per caso stava passando anche il vecchio re, il quale -vista la scena- se ne meravigliò sommamente e chiese a Yanuska: perchè l'hai fatto ? Questi gli rispose: che significa, vostra maestà ? L'ho fatto perchè non si allagasse tutto, altrimenti chissà quanta gente sarebbe affogata, per carità.
E questo era tutto il tuo pane ? domandò il vecchio. Che cosa mangerai adesso per tutto il giorno ?
Insomma, se non mangio oggi, vostra maestà, che succede ? Mangeranno altri, e io mangerò domani!
Il vecchio re non aveva figli, e rimase così commosso dal gesto di Yanuska e anche dalla sua risposta che decise lì per lì di farne il suo erede al trono -un re durka, cioè un re scemo- e anche quando Yanuska ormai sedeva sul suo trono tutti continuavano a ridere di lui, tutto il suo paese rideva di lui e anche lui rideva di se stesso; stava accomodato tutto il giorno sul trono, facendo smorfie d'ogni sorta.
Però pian piano si capì che sotto il governo di re Yanuska non scoppiavano mai guerre, perchè lui non conosceva l'aggressività, la vendetta, il rancore!
Alla fine, ovviamente, i generali lo assassinarono e si presero il potere e ovviamente si offesero per l'odor di stalla che arrivava loro da oltre il confine con la nazione vicina, dichiararono guerra e tutti morirono in battaglia, e anche la diga che re Yanuska durciuk aveva tappato tempo prima con un tozzo di pane, anche quella fecero saltare, e così tutti affogarono giulivi, in tutti e due i paesi.

((Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra, 2003, p.220)







 
















mercoledì 15 luglio 2015

povero, caro tex

Ieri è morto Willer Bordon.
Da qualche tempo, faceva il morto.
Il 16 gennaio 2008 si è dimesso dal Senato in polemica contro “il declino e la corruzione della classe dirigente italiana”, così come ha poi spiegato nel libro: “Perché sono uscito dalla casta”.
Un suo intervento nel 2012 fu ospitato dal blog di Beppe Grillo:
 “Nel 2013 ci troveremo di fronte a tre scelte: votare i partiti, non ho detto centro-sinistra o centro-destra, ho detto il sistema dei partiti. L’unica scelta alternativa, lo dico con dispiacere per le persone per bene presenti nel sistema dei partiti, è il Movimento 5 Stelle. Non c’è alcun dubbio. Oppure una terza scelta, non partecipare al voto, che con l’attuale situazione può essere pericolosa, ma lecita in un sistema democratico”. Proprio per questo tra i primi commenti c’è stato quello del leader M5S: “Dimesso da senatore, morto da incensurato”, ha scritto sul blog, “un caso unico in Italia. Oggi è morto il mio amico Willer Bordon. E’ stato uno dei pochi senatori che ha dato veramente le dimissioni dal Senato e uno dei pochi che si è reso conto di cosa era diventata la politica dei partiti. Li conosceva talmente bene da aver scritto un ‘Manifesto per l’abolizione dei partiti politici'”.

Grexit !

Perchè è così difficile lasciare, anche quando il rapporto si fa violento, orribile, degradante, umiliante ?
Vale per le coppie, vale per gli stati.
Lo vediamo proprio in questi giorni, nell'affaire Grecia/UE.
Tsipras: Non lascio il paese nella catastrofe!
Eppure sa che, che resti o vada via, o che la Grecia resti nell'euro o lo lasci, non c'è e non ci sarà più nulla da fare.
Perchè non ci si lascia ? Perchè tutti temono la Grexit ?
Per interesse, è chiaro. Per paura dell'ignoto, anche.
Per non essere visti come traditori, certo.
Eppure, l'unica soluzione sarebbe proprio lasciare, uscire unilateralmente, svuotare la conchiglia.

Invece si preferisce farsi umiliare, sanzionare, capitolare davanti a tutti, pur di non mollare.
Intanto, anche la Grecia deve abbandonare il suo sogno di poter avere un governo democraticamenmte eletto ed anomalo.
A breve si andrà verso l'ennesimo governo di unità nazionale, di destra-sinistra, cioè di centro estremista-liberista-moderato.
Come in Italia, e come ovunque in Europa e in Occidente.
Ma anche nel resto del mondo: dopo la normalizzazione e globalizzazione di Cuba, ora si procede a regolarizzare anche l'Iran. O almeno ci si illude di poterlo fare, pur di combattere i sunniti.

Quel che sta imponendo la troika, ancora una volta ci permette di dire:
- che Berlusconi, con tutti i suoi limiti e per i suoi limiti, obbediva meno dei governi successivi e per questo è stato sostituito da Napo e Draghi;
- che Monti e Letta hanno eseguito in anticipo i compiti, ben sapendo che tanto ci avrebbero costretti, commissariandoci apertamente, come sta avvenendo ora con i greci;
- che Renzi può fare lo sbruffone e barcamenarsi quanto vuole, ma è solo un burattino nelle mani altrui;
- che, qualunque cosa si voti, non si può fare una politica diversa da quella che la troika vuole;
-che se si resta in questa Europa e nell'euro, non ci potremo esimere dall'eseguire la nostra condanna a morte, cioè austerità e fine di qualunque democrazia sostanziale;
- che se anche votassimo gli Tsipras italiani, vecchi e nuovi, o i grillini o i leghisti, non si potrebbe comunque fare un altra politica.

Insomma, si sta realizzando pienamente il quadro più volte delineato e auspicato da questo blog catastrofista.
Mi dispiace ammetterlo, ma avevo ragione.

lunedì 13 luglio 2015

ascensori spacciatori

Se dei tossici fanno di tutto per procacciarsi la droga (furti, evasioni, trucchi, bugie, violenze domestiche...) e danno tutto quel che rubano agli spacciatori, alla fine si dovrebbero punire tutt'e due, no ?
Invece, qui si puniscono solo i greci, mentre gli spacciatori di denaro, quelli dai canini insanguinati, non solo non vengono puniti, ma rimborsati e premiati.
Anzi, sono proprio gli spacciatori a definire le regole e a farsi arbitri, come se fossero neutrali e non parte in causa. Assurdo.

Quel povero ragazzo dell'ATAC, peraltro filosofo, che ha provato ad aiutare la mamma con bambino, nell'ascensore della metro Furio Camillo, e il piccolo all'improvviso si è gettato verso di lui, che voleva salvarlo, cadendo nel vuoto e uccidendosi, ecco, questo poveraccio lo accusiamo di omicidio colposo e finirà a processo per aver attuato una 'procedura non formalizzata'.
Se, invece, delle istituzioni mondiali arrivano a salvare un popolo pieno di debiti, gli mostrano valanghe di soldi dall'altro ascensore, quello si getta per prenderli e cade nel vuoto, bene, a quella gente non accade nulla ed, anzi, sono quelli che cadono ad essere sotto accusa e in colpa grave.
Vi sembra normale ?

Tsipras ha sbagliato tutto, mi dispiace.
Ma, dentro queste cornici, non c'è scelta.
Inutile tentare elezioni, referendum e parlare di democrazia con i fucili spianati addosso e sotto ricatto.
Inutile illudere la gente.
O si fa saltare il banco, o non ha senso tentare di giocare (non si può vincere, e neppure pareggiare, ora).
Possono solo spolparti vivo.

domenica 12 luglio 2015

in vena di scherzi



Evo Morales, che è un vero giocherellone, regala a Francesco la bolsilla in cui tener la coca e poi, non contento, un Gesù crocifisso su falce e martello.
Il Papa sorride e abbozza, certo non rifiuta, anzi pare apprezzare.
Ne dà conferma nelle sue omelie-comizi contro il dio denaro, davanti a folle sterminate e disperate.
E, ancora una volta, ridendo e scherzando, ha usato la parola desueta e renitente: revoluciòn.
Il Bolivia, che paese piccolo e immenso!
Senza accesso al mare, sempre sconfitto e disprezzato da tutti, poverissimo, ma quanto accogliente e semplice è stato con me, nel breve passaggio di qualche anno fa.

Renzie era in vena di scherzi quando diceva che avrebbe trattato sulla riforma della scuola per renderla ancora più Buona.
Come su tanto altro, e su tanto altro che verrà se lo si lascerà là sopra, quando si trova davanti a dissensi, lascia perdere il dibattito e chiede la fiducia per decreto.
Non è il primo, ma è il primo a farlo col sorriso sulle labbra. Simpaticamente, quasi che scherzasse...
Ed ora, che faranno gli insegnanti ? Propongono niente di meno che un referendum.
Un finto referendum dopo una finta trattativa.
La terra trema.
No, non ditemi che anche loro, in tutti questi mesi di protesta, scherzavano...!

A proposito di proteste e referendum, che dire della Grecia ?
Tsipras: scusate, abbiamo scherzato !
Sì, lo so che avete votato no. Sì, lo so che va contro il nostro programma elettorale per il quale ci avete mandato al governo. Sì, lo so che Varou-fuck-is non è neppure venuto a votare ieri...
Sì, però...la manovra si fa, ed anche di 12 miliardi, e si prosegue con l'austerità a go go, alla faccia di tutti voi, miei cari elettori greci, e miei poveri illusi di tutto il mondo...(me, per qualche ora, compreso).
Insomma un finto referendum (ieri), per una finta trattativa (oggi), per un totale fallimento, della Grecia e dell'Europa (domani).
Sotto ricatto, la democrazia del voto si trasforma ancora una volta solo in retorica e farsa.
Peraltro, pare che la Germania e qualcun altro non si accontenti neppure di questo.
'Il piano greco è uno scherzo!', ha dichiarato ieri Scheuble dalla sua carrozzina girevole.
Invece l'altro, Dijssemblom, poche ore prima aveva detto che il piano greco era esauriente.
Nel senso che esauriva definitivamente i greci ?
Il carico della colpa viene pagato solo da chi ha chiesto il prestito e non dagli strozzini che hanno versato loro prestiti ad usura.
Così come quello della guerra viene lasciato ai soldati o ai civili, e non a chi fabbrica e vende le armi.
E questa la chiamano giustizia, senso di responsabilità, serietà, politica.
Non c'è da stupirsi che nessuno ci creda più.
C'è da stupirsi che qualcuno -a crederci- ci caschi ancora..
Alle prossime elezioni, ancora astensione e tanti bei voti per Alba Dorata....
Allo stesso modo ci crea Iddio: il ricco è peccatore e il povero sconta e lo scotto non lo danno a chi è colpevole bensì a chi non ha il denaro per riscattarsi dal castigo. (Amos Oz) 

A proposito di gente che scherza, Nikitas Vendolakis ritira fuori dal cilindro la lista Tsipras qui da noi. Visti i grandi risultati ottenuti da quella 1 in Ellade (Tsipras, se riuscirà a fottere i greci e la Merkel insieme sarà definito un abile politico ?), e dal quella 2 alle ultime europee in Italia, ci vuole riprovare con la Lista Tsipras 3.0.
D'altra parte, per riciclarsi ancora, quali altre possibilità hanno i vari ex santoni extracomunitari (extraPD, cioè) della sinistra ?
Anziché sciogliersi definitivamente nell'acido, essi solvent et coagulant verso un nuovo composto alchemico, che coopterà i soliti ignoti per mandare ancora una volta in Parlamento i soliti noti.
Un assemblaggio di vecchi per fare il nuovo e avvicinare i giovani.
Ridicolo.
Andatevene tutti, tristi cariatidi, magari sulle isole greche, poi se ne potrà riparlare...

















birretta al malte

Non lasciano entrare i moribondi. Moribondi ?...Allora lo sentii, sebbene non si muovesse. Sentii proprio la sua immobilità e la compresi di colpo...e io seppi che egli era irrigidito dall'orrore. Seppi che l'orrore l'aveva paralizzato, l'orrore di qualcosa che accadeva in lui...Sì, sapeva che ora si allontanava da tutto, non solo dagli uomini. Un istante ancora, e tutto avrà perduto il suo senso, e quel tavolino e la tazza e la sedia cui si aggrappava, tutte le cose quotidiane e più vicine, saranno divenute incomprensibili, estranee ed ardue. Così, sedeva e aspettava che fosse accaduto. E non si difendeva più.

Alcune lunghe abitudini si rivelavano invecchiate, ma era come se in cambio di quelle non se ne formasse più alcuna. Se si facevano dei piani, si prospettavano in grande, senza realmente credervi; e invece certi ricordi divenivano inaspettatamente definitivi. La sera, accanto al fuoco, si credeva di abbandonarsi a loro...
Tutti tentavano la parte e la controparte. Tutti si pareggiavano, non c'era alcuna azione...
Guardandoli, poteva credere che avrebbe imparato ad andare e venire, ad asserire e a declinarsi...
Non siamo noi senza azione ?...Una traccia di esagerazione rimane nelle nostre sopracciglia, non notiamo che gli angoli della nostra bocca sono piegati. E andiamo in giro così, zimbelli e creature dimezzate: né uomini veri né attori...

Fa bene dire forte: 'Non è successo nulla'. E di nuovo: 'Non è successo nulla'. Ma aiuta ?

Ma già scoppiavano in applausi nella loro paura dell'estremo: come per allontanare da sé all'ultimo momento qualcosa che li avrebbe costretti a mutare la loro vita.

Il pericolo è diventato più sicuro della sicurezza.

Ma se tutto ciò è possibile, se anche ha solo un'ombra di possibilità, allora bisogna pure che qualcosa si faccia nel mondo. Il primo che capita, chiunque abbia avuto questi pensieri inquietanti, deve cominciare a far qualcosa di ciò che fu tralasciato; anche se è uno qualsiasi, se non è per nulla il più adatto: altri non ce ne sono. Brigge, dovrà mettersi a sedere, cinque piani in alto, ed a scrivere, giorno e notte, sì, dovrà scrivere, questa sarà la fine.

E si giungeva in luoghi ove ancora nessuno era stato; i rami si piegavano all'ingiù in modo così strano, sotto ci poteva ben essere una tomba, ma noi ce lo nascondevamo a vicenda.

So che mi immaginai di non poter ripartire subito. Prima dev'essere tutto in ordine, mi ripetevo. Che cosa dovesse essere in ordine non mi era chiaro. Non c'era proprio nulla da fare...

Sorgeva in me il sospetto che non mi fossi ancora realmente liberato da quelle influenze e connessioni. Le si aveva abbandonate un giorno di nascosto, incompiute com'erano. Anche l'infanzia sarebbe stata, per così dire, ancora da fare se non la si voleva considerare per sempre perduta. E mentre capivo che la perdevo, sentii al tempo stesso che non avrei mai avuto altro cui ritornare.

Poi, d'improvviso, sedette sulla sponda del letto, all'estremità, e disse qualcosa. Non fu comprensibile...Così sedevano, e il re diceva di tanto in tanto, a fatica e confusamente, l'incomprensibile...Ma appena udì che capivano le sue parole, spalancò l'occhio destro, il solo che gli era rimasto, e disse con tutto il viso quell'unica parola che la sua lingua formava da ore, l'unica che ancora ci fosse: 'Morte', disse, 'Morte'.

Qualcuno forse aveva smesso di leggere in quel punto e non aveva mai ricominciato; forse in quel momento il destino battè alla sua porta per dargli lavoro e portarlo via da tutti i libri, che in fin dei conti non sono la vita...

Egli capiva che la vera consolazione cominciava soltanto quando la felicità era sufficientemente trascorsa e finita per sempre.

Il palco cavo, sotto il quale c'era l'inferno e sopra il quale, fissata a un pilastro, l'armatura senza parapetto di un terrazzino rappresentava il livello del paradiso, contribuiva soltanto a diminuire l'inganno. Poiché quel secolo aveva realmente fatto terrestri cielo e inferno: viveva delle forze di entrambi per riuscire a reggersi.

Alla sua propria vita non giunse mai; fino alla fine sentì l'invidia e la collera di suo fratello in stravolta costellazione sopra il suo cuore.

(R.M.Rilke, I quaderni di Malte Laurids Brigge, 1910)




poesiola

Vi dedico una poesiola che ho scritto stanotte:

Vorrei una vita
in cui le pere periscano,
come le speranze,
e in cui le pesche vellutate peschino
dolci bocche di pesci,
catturate da ami,
che amino.

Desidero una storia
dove si ascoltino i passi passare,
ed i mondi possano mondarsi
e le terre non fossero atterrite,
dal cielo.

Ho sognato
costi che vanno a costituirsi,
menti che non mentono
e adulti che non si adulterano,
invece.

Ho visto
i marci marciare
gli scarti scartare (di lato),
gli avanzi avanzare (dinanzi),
gli scalzi incalzare e scalzare,
il comune nemico.

Ho sentito scemare gli scemi
e sparire gli spari,
davvero.

venerdì 10 luglio 2015

podio del trittico

In questo anno, tra maggio e luglio, non posso non ricordare tre anniversari, dolorosi, spigolosi, ma anche perfetti, tondi tondi.
Si tratta di tre morti: vent'anni fa moriva, impiccandosi ad un albicocco, Alex Langer.
Dieci anni fa, mia sorella si gettava da un settimo piano e ci lasciava molto precocemente, a 42 anni.
Un anno fa, mentre mi trovavo in Cambogia, si è spento gradualmente, a causa di un tumore e per consunzione, mio padre.
Modi diversi di morire, vite diverse, ma accomunate da questi tempi, da certe proporzioni del tempo (20, 10, 1), da ritmi che sento comuni dentro di me.

Dalla morte di Alex ho imparato ancor più che dalla sua vita, pur grande: ho imparato che non ci si può far carico del mondo intero, che non si può stare al crocevia di tutti i dolori del mondo.
Perchè l'arco di ognuno -a un certo punto-si spezza.
E che per amore della giustizia si può finire per non essere giusti verso di sè.

Dalla morte di Titti ho capito che potevo proseguire a non accontentarmi della vita, ma che dovevo rinunciare al mito (materno) che ci accomunava, quello della perfezione.
Sento che non ci sono ancora riuscito, ne sento spesso il peso -soprattutto in amore-; forse non ce la farò mai a liberarmene del tutto, ma proseguo a lavorarci sopra.

Mio padre, morendo, mi ha detto di andare, da solo, nel mondo, definitivamente, per quel che potrò.
Per quanto sappia di non essere solo, di avere intorno e dentro di me molte persone che mi hanno amato e che mi amano, ho saputo -una volta per tutte- che la mia famiglia d'origine si era spenta, che io restavo l'ultimo pezzettino di quella storia, amorevole, terribile, perversa e tenera...

La società, l'arte, la cultura, la civiltà intera sono solo scappatoie, un unico, gigantesco autoinganno il cui scopo e di farci dimenticare che incessantemente cadiamo attraverso l'aria e ci avviciniamo ogni istante di più alla morte...La brevità della vita non doveva paralizzarci ma spronarci a vivere in modo fluido e intenso. Il compito della morte era di costringere l'uomo all'essenzialità. (S. Lindqvist, Sterminate quelle bestie, p.121)

L'accumulo di significato è direttamente proporzionale alla presenza della morte e alla forza della decadenza (W.Benjamin, Conversazioni private, p.123)

Noi non siamo in potere d'alcuna calamità finchè la morte è in poter nostro (Th. Browne, Religio medici, p.70)

Voglio soltanto che il mio ultimo pensiero si esprima sino all'estremo, devo aver cambiato idea. E' tutto. Mi comprendo. Se la vita venisse meno, lo avvertirò.
(S. Beckett, Malone muore, p.210)

Si possiede un futuro finchè non si apprende di non averlo. La rimozione della morte è la volontà di vivere.
(H.G.Gadamer, Dove si nasconde la salute, p. 73)

Non è infrequente che siano proprio gli anziani, se gliene si dà l'occasione, ad aiutare i medici dicendo che non hanno più voglia di combattere. Spesso, tuttavia, accettare questo tipo di resa è più difficile per chi resta. C'è un enorme bisogno di riformulare il concetto di abbandono.
(Iona Heath, p. 55)

Ricordo un'anziana signora: suo marito era morto durante la notte, ma lei non chiamò il dottore fino alla mattina dopo. Spiegò che aveva dormito rannicchiata contro il suo corpo per cinquant'anni e desiderava stargli accanto un'ultima notte. Era una forma di commiato graduale e misurato...
(idem, p.68)

(tutte le frasi sono tratte da Iona  (Modi di morire, 2008),medichessa generale che ho appena letto grazie a Viviana, mia medichessa generale e particolare)


mercoledì 8 luglio 2015

podio del critico



domenica 5 luglio, sul corriere della sera, infine, è uscito anche il podio del critico...