martedì 30 novembre 2021

microfascismi

 

I politici di destra e di sinistra che pretendono di parlare in nome della Legge si vedono messi in discussione in nome di un'altra Legge, quella ad esempio dei fautori di una 'giustizia popolare'.

In ogni caso si ha sempre a che fare con lo stesso tipo di legge oppressiva, e forse addirittura con lo stesso tipo di tentativo, atto ad evitare l'immensa rivoluzione che cerca forme proprie che rompano radicalmente con il discorso di Stato e anche con quelli dei partiti, dei gruppuscoli e delle dottrine ancora affascinate dallo Stato.

Ricerca di una regolazione sociale che non sarebbe più fondata sulla Legge sadica, la Legge perversa del Capitale, del Burocrate, del Portavoce di professione, del Giudice pubblico e del Giudice intimo.

Alleanza, strategia contro il nemico comune. Ma, parallelamente, lotta incessante contro quell'altra specie di nemico intimo che continua a riemergere nei nostri stessi ranghi, nella nostra famiglia, nella nostra coppia, nel nostro io, non appena i giochi del potere e della dipendenza espropriano la libertà del desiderio e la volontà di cambiare il mondo.


Gli obiettivi del genere 'pane, pace, libertà...' richiedono l'esistenza di organismi politici che siano inseriti nel campo dei rapporti di forza e quindi che raccolgano delle energie, che costituiscano dei blocchi. Di necessità, queste organizzazioni sono tenute ad essere 'rappresentative', a coordinare le lotte, a proporre una strategia e una tattica. Invece, la lotta contro il fascismo 'microscopico', quello che si instaura all'interno delle macchine desideranti, non può passare attraverso la mediazione di 'delegati', di 'rappresentanti', di blocchi identificati una volta per tutte. Il 'nemico' cambia volto: può essere l'alleato, il compagno, il responsabile, oppure noi stessi. Non si può mai essere sicuri che, una volta o l'altra, non si passerà dalla parte di una politica burocratica o di prestigio, di un'interpretazione paranoica, di una complicità inconscia con i poteri costituiti, di una interiorizzazione della repressione.


La lotta deve essere condotta nelle nostre proprie file, contro la nostra stessa polizia interna...

Il dispotismo che spesso regna nei rapporti coniugali e familiari proviene dallo stesso tipo di organizzazione libidinale di quello esistente nel campo sociale...

Non è questa una ricerca gratuita, ma un rifiuto delle semplificazioni che impediscono di cogliere la genealogia e la permanenza di certi meccanismi fascisti...Essa dovrebbe permetterci di comprendere meglio in che modo uno stesso fascismo continui a funzionare oggi, sotto forme diverse, nella famiglia, nella scuola, o in una sezione sindacale...

Perciò, l'analisi del fascismo non può essere una semplice specialità degli storici: ciò a cui esso ha dato ieri l'avvio continua a proliferare sotto altre forme nell'insieme dello spazio sociale contemporaneo. Tutta una chimica totalitaria agisce dentro le strutture statali, politiche e sindacali, e persino dentro le strutture individuali, nella misura in cui si può parlare di una sorta di fascismo del super-io nel senso di colpa e nella nevrosi.


Perché il capitalismo tedesco, dopo la disfatta del 1918 e la crisi del 1929, non si accontentò di farsi sostenere da una semplice dittatura militare? A questo proposito Daniel Guèrin dice che il grande capitale esitò a 'rinunziare a quell'incomparabile, insostituibile mezzo di penetrazione in tutte le cellule della società, che è costituito dalle organizzazioni di massa fasciste'. Infatti, una dittatura militare non sarebbe riuscita a controllare le masse con la stessa efficacia di un partito organizzato secondo un modello poliziesco...

La micropolitica che ha fabbricato Hitler ci riguarda, qui e ora, all'interno dei movimenti politici e sindacali, dei gruppetti, nella vita familiare, scolastica, etc..., nella misura in cui nuove microcristallizzazioni fascisteggianti si sostituiscono alle vecchie sulla stessa linea del macchinismo totalitario. Col pretesto che il ruolo dell'individuo nella storia sarebbe trascurabile, ci si suggerisce di rimanere a braccia conserte davanti ai gesticolamenti isterici o alle manipolazioni paranoiche dei tiranni locali e dei burocrati di ogni risma.


Accanto al fascismo dei campi di concentramento, che continuano ad esistere in numerosi paesi, si sviluppano nuove forme di fascismo molecolare: il cucinare la gente a fuoco lento nel familiarismo, nella scuola, nel razzismo, nei ghetti di ogni tipo, sostituisce vantaggiosamente i forni crematori. Ovunque, la macchina totalitaria sta sperimentando strutture più adeguate alla situazione, cioè più capaci di captare il desiderio per metterlo al servizio dell'economia del profitto. Si dovrebbe definitivamente rinunziare a forme troppo facili, del genere: 'il fascismo non passerà'.

Il fascismo è già passato e passa continuamente.

Passa attraverso le maglie più strette, è in costante evoluzione. Sembra venire dall'esterno, ma trova le sue energie nel cuore del desiderio di ciascuno.

L'individuazione del desiderio scivola sempre verso la paranoia e il particolarismo.

In situazioni apparentemente non problematiche, possono apparire da un giorno all'altro delle catastrofi.


Quanto ai fascisti, essi attualmente non sono più, in Italia, che un pugno di pagliacci. Influenzano sempre meno la gente. E, per noi, il pericolo non viene tanto da quella parte, bensì dalla congiunzione tra l'apparato di Stato capitalistico e gli apparati burocratici del Pci e dei sindacati.

Con tutti i mezzi, questa nuova alleanza repressiva, dalle ramificazioni tentacolari, cerca di separare le lotte economiche e politiche dei lavoratori dai mille aspetti dell'autonomia. Il suo obiettivo è ottenere che il controllo e la normalizzazione delle masse siano realizzati dalle masse stesse e che in seno al popolo si instauri un consenso maggioritario conservatore contro le minoranze di ogni genere, anche se queste ultime messe insieme fanno molto di più di tutte le maggioranze!

Secondo noi, è proprio da questa parte che può ancora venire la minaccia di un movimento reazionario di massa. Non vengano allora a chiederci, in nome di una immaginaria crociata antifascista, di allearci a quelli che oggi sono diventati gli agenti della forma embrionale di un nuovo tipo di fascismo.


Fèlix Guattari, da 'La rivoluzione molecolare', maggio 1978



ironie della tragedia chiamata storia


Lo stato di Israele è da sempre testimonianza diretta dell'inversione ironica (e tragica) della storia: le vittime dell'olocausto nazista rivoltate in carnefici nazisti di palestinesi e arabi, come se avessero imparato ed incarnato pienamente la lezione del male ricevuto.

Oggi l'israelizzazione del mondo procede ad ampi passi: e non solo attraverso la politica dei muri e dell'apartheid interno e verso lo straniero, ma anche sulla politica sanitaria antipandemica; Israele è sempre all'avanguardia, anche lì: quando noi siamo alla seconda dose, loro sono già alla terza.

E quando saremo alla terza, loro saranno alla quarta. E quando vaccineremo i bambini tra i 5 e i 12 anni, loro staranno già procedendo a vaccinare quelli sotto i 5.

Ma, nonostante questo, il primo caso di Omicron fuori dal Sudafrica si è svelato proprio in Israele.

Noi, al seguito. O sulle loro spalle, come nani nazi-apprendisti.


Si parla tanto dei no-vax ribelli, accusati come untori pestiferi che starebbero alla base delle nuove ondate, colpevoli di proseguire a contagiare il mondo.

Ce la si prende con persone, piccoli gruppi, minimi artigiani del dissenso.

Ma perché non ci si rivolge con la stessa rabbia e decisione contro i no-vax su scala industriale?

Perchè i no-vax più pericolosi sono proprio le aziende farmaceutiche e gli stati ricchi: quelli che negano il vaccino ai poveri del mondo, a chi non può pagare i brevetti, a chi non ha le strutture e le risorse per vaccinare i suoi cittadini.

Quelle stesse aziende e quegli stessi stati che continuano, miopi ed egoisti come solo i capitalisti sanno essere, continuano ossessivamente a vaccinare noi con tre o quattro dosi (visto che possiamo produrle, pagarle e quindi iniettarle) e non permettono ad altri di farlo.

Con la conseguenza di nuove ondate (che non dipendono quindi dai piccoli, ma dai grandi no-vax).


Mario Monti, come sempre, sa cosa si muove in alto.

Ed lui prevede e precede, da buon liberal lungimirante, quel che sta avvenendo ed avverrà: la fine della democrazia, anche della sua parvenza più illusoria: la libertà di stampa e di informazione.

Ascoltate il suo intervento a La Sette (https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/covid-mario-monti-bisogna-trovare-delle-modalita-meno-democratiche-nella-somministrazione-dell-informazione/402525/403235?ref=RHTP-BS-I278612739-P10-S3-T1).

In guerra come siamo, anticipa sagacemente, l'informazione va centellinata e controllata.

La sua proposta è apertamente, sdoganatamente fascista, da vero e proprio Ministero della Propaganda.

Lui sa dove stiamo finendo. E già vede e provvede.

Come non condividere il suo appello a smetterla di blaterare del covid 24 ore su 24, vera e propria tecnica di intimidazione ed estenuante arma di distrazione di massa?

Ma quando i giornalisti la smetteranno di blaterare senza senno e senso, imboccati come ora dalle veline di stato e da un conformismo autocensurante in cui il pensiero si è assentato da tempo, chi arriverà ad informarci?

Solo assennati burocrati di regime dalle loro razionalissime scrivanie.

E se loro non basteranno, mistiche adunate online e ben vibrati manganelli mediatici.



 

venerdì 26 novembre 2021

sta (ri)accadendo

Sarebbe stupido non dirselo: sta (ri)accadendo.

E' un qualcosa che accade quando, come ora, vengono a convergere le due più terribili frustrazioni: quella dei potenti resi impotenti da un mondo fuori controllo e quella dei dominati che sentono di non poter più avere potere neppure sui poveri resti della loro vita quotidiana.

I potenti cercano disperatamente di controllare almeno la vita dei sudditi (aumentando esponenzialmente gli obblighi e i diktat insensati, totalizzanti, paternalistici e colpevolizzanti), in una situazione generale che gli si rivolta contro sempre più (cataclismi climatici, pandemie, migrazioni...) e che sfugge ad ogni possibilità di gestione a medio termine. Al massimo, come cantava Conte, possono solo proseguire a 'sbagliare da professionisti'.

I dominati, frustrati ed umiliati, senza prospettive e sogni -se non quelli massificati e coartati, prodotti dai social- accumulano rabbia, risentimento e dolore verso i tanti poveri che stanno più sotto ancora (da segregare ed evitare) e verso gli strani, i divergenti, i renitenti (da sorvegliare e punire).

 Queste due frustrazioni, messe insieme, portano al nazismo. E sta (ri)accadendo.

Nella lista universitaria, un professore che -pur in quiescenza- pontifica da tempo, si è azzardato a dire che -se la situazione pandemica si aggravasse- si potrebbero anche incarcerare coloro che rifiutano di vaccinarsi. Vari altri colleghi hanno reagito contro i suoi eccessi senili, richiamandolo a gentilezza, cortesia e rispetto, come si fa tra accademici liberali.

Ma mi chiedo: non è che il professor malvagio dice quel che molti altri pensano (e alcuni altri già fanno in altri paesi (per ora)) ?

Che differenza ci sarebbe tra lui e titoli di Repubblica come 'Vaccini: iniziata la caccia ai renitenti tra professori e forze dell'ordine' ?

Che cosa ci dice un clima come questo?

Che la pedagogia della violenza -dopo essersi diffusa senza tregua e rimedio- ora inizia ad esprimersi apertamente, a 'sdoganarsi', come si dice ormai in un -peraltro a sua volta terribile- italiano.

Che sta (ri)accadendo.


 


martedì 23 novembre 2021

cattivi maestri

 

Quando il Mattarella interviene trepidante sugli scranni a lui concessi e difende scienza e vaccini mi viene sempre da accomunarlo agli avvocati Taormina e Bongiorno quando difendono i loro imputati: immediatamente mi viene da pensare che questi ultimi siano colpevoli.

É sufficiente per me veder apparire quei loro avvocati.

Così vale per il succitato: la sua retorica mi fa subito sospettare.

E mi fa pensare che debba difendere qualcuno o qualcosa che non sta funzionando.

Quando, ieri, ha dichiarato pomposamente che la scienza ha vinto il suo referendum per 9 a 1 contro gli anti-scienza ho pensato: ma allora vi piace proprio vincere facile?

Ammettiamo pure che la metà degli italiani si sia fatto il vaccino volentieri e credendo nella scienza.

Ma almeno l'altra metà è composta da persone che non credono più a nulla, tanto meno alla scienza, e che -pressate da un impressionante lavaggio del cervello- sono soltanto impaurite, conformiste ed obbedienti. Riflesso d'ordine, identificazione reattiva col pre-potente: microfascismo quotidiano, direbbe Guattari.

E da altre che hanno soltanto dovuto piegare la testa ad un comando e ad un obbligo, pur di non perdere il lavoro o di non farsi tamponare a pagamento e ad ogni piè sospinto.

E da altre che -nonostante tutto e sempre più incazzate - stanno proseguendo a non vaccinarsi.

Parlare di vittoria della scienza, e soprattutto per 9 a 1, non ha proprio senso.

E se lo fa proprio ora, non sarà proprio perché proprio ora la vaccinazione sta mostrando la corda?


Ci era stato detto e giurato, con assoluta ed incontestabile certezza, che il vaccino ci avrebbe condotto all'immunizzazione, che avrebbe rappresentato la soluzione finale, l'arma totale contro il virus, l'uscita dal tunnel. Non sta accadendo, proprio per nulla.

Non sarebbe stato più onesto riconoscere da subito i limiti delle proprie scelte?

Non sarebbe più onesto ora ammettere che è stato un errore affidarsi ai soli vaccini e che, scientificamente, sarebbe meglio procedere con altrettanta decisione anche per altre strade?

Proseguiranno invece ancor più, nella logica del 'più uno', come sempre quando non si riconosce che 'la soluzione è il problema'.

E ci costringeranno al super green pass e alla terza dose (e alla quarta e alla quinta...).

E vaccineranno – con una pervicacia sempre più ossessiva- bambini, animali e termosifoni.


Ma i governanti che ci dominano non si illudano a loro volta.

L'avanzare di un affidamento passivo e fideistico delle masse non vuol dire crescita della fiducia personale e sociale nei loro confronti.

Costringere la gente a vaccinarsi e proseguire con il gioco dei premi e la tagliola delle punizioni non potrà mai portare ad una vera responsabilizzazione.

Non è un referendum democratico quello che porta gli elettori ad un voto obbligato, in cui non è permesso dalla legge né votare contro, né astenersi.

Tutto questo il Mattarella, dietro la sua arringa a difesa di intemerati colpevoli, ha colpevolmente nascosto.

venerdì 19 novembre 2021

autorità e/è libertà

 

Le fasi catastrofiche hanno il merito di evidenziare con ulteriore chiarezza quel che ci appare più offuscato nei contesti di relativa normalità.

Ad esempio, almeno a me, risulta sempre più lampante che la distinzione tra gli esseri umani non passa attraverso le categorie che caratterizzano comportamenti e schieramenti di posizionamento politico-sociale: destra/sinistra, conservatore/progressista.

Categorie che divengono sempre più indistinguibili, controverse ed opache.

Ma, più acutamente, radicalmente e tragicamente, la distinzione passa tra premesse profonde che caratterizzano atteggiamenti mentali generali di regolazione: quella tra personalità autoritarie e libertarie, in particolare.

Quel che siamo costretti a riscontrare, quasi sempre e tanto più nella catastrofe, è che gli orientati all'autoritarismo (almeno nella vita adulta) sono molti di più di quelli orientati al libertarismo.

E, particolarmente nelle fasi catastrofiche, si evidenzia la distinzione -quale vera e propria divisione-separazione epistemologica e morale- tra queste due categorie di visione, tra loro incompatibili.


Anche perché i sedicenti liberali, che rappresentano da alcuni secoli la maggioranza assoluta nelle democrazie occidentali, sono sempre altalenanti tra un polo e l'altro: in situazioni normali si pongono al centro, ma in situazioni di stress tendono ad orientarsi verso il polo autoritario, abbandonando alcune delle loro tendenze più vicine a quello libertario (libertà di pensiero, d'opinione, di coscienza e d'espressione...)

C'è anche da tener conto del fatto che la catastrofe è stata accelerata, senza alcun dubbio, proprio dallo spostamento verso il liberismo del vecchio centro liberale, che ha da vari decenni scelto di estremizzare in senso autoritario (e solo apparentemente liberale) i processi economici ed informatici.

La pandemia, e la sua gestione catastrofica, hanno ulteriormente evidenziato le catastrofi prodotte dal liberismo autoritario, che vuole presentarsi però simultaneamente come realizzazione dell'anarco-capitalismo liberista.

Questa alleanza tra autoritari e liberali-liberisti sotto stress ha sempre condotto ad un aumento dell'autoritarismo politico e alla sospensione/fine delle democrazie liberali (nazifascismo, ed oggi neo-fashismo). Così sta ri-accadendo anche oggi.


E, in situazioni siffatte, i libertari -già normalmente in minoranza ed ora senza più neppure la sponda -peraltro da sempre opportunistica e vacillante- dei liberali, non possono che ridurre la loro opposizione a mera resistenza marginale e ribellistica, individuale o di nicchia, continuamente a rischio di isolamento, quando non di vera e propria criminalizzazione: la fase dell'emarginazione e del loro silenziamento politico-sociale è già in corso, con ogni evidenza.

L'attuale contrapposizione tra scientisti ed anti-scientisti ha fatto il resto, generando confusione ed oscurando il conflitto di fondo: con entrambi animati da richiami autoritari e fideistici -seppur su fronti apparentemente opposti- essa rappresenta infodemicamente il frutto malato di una gestione catastrofica della catastrofe che prosegue e si irrigidirà sempre più, inevitabilmente.

La dittacura, infatti, già da oggi non si può limitare a diktat nell'ambito sanitario, seppure già essi stessi espressi in forme e modalità apertamente autoritarie.

No, l'autoritarismo non potrà fare a meno ampliarsi ed aggravarsi.

E utilizza ora i liberali -più o meno convintamente convertiti ad esso- per assumere in sé i pieni poteri, giustificati inizialmente dallo stato d'eccezione e ormai perpetrati in uno stato d'emergenza permanente.

A quel punto, tra non molto, potrà liberarsi delle zavorre liberali e dei suoi utili idioti (in primo luogo,  piddini e draghisti), così come già accaduto un secolo fa a giolittiani e weimarini.










domenica 14 novembre 2021

onestà va cercando...

 

Alla Cop26 il fallimento viene addebitato a Cina e India, paesi che solo da qualche decennio inquinano il mondo con emissioni carboniche.

Le nazioni che lo fanno da secoli si mettono nella posizione di chi può permettersi di giudicare il comportamento delle matricole, come in una festa di goliardi.

La colpa è loro perché riducono e rinviano il cambiamento ecologico.

Ma coloro che si ergono a giudici per quanto tempo hanno rinviato?

E cosa fanno ora o faranno a breve? Non mi pare onesto, sinceramente.


Alla corte del Covid si addebita la nuova ondata di contagi ai non vaccinati.

Ma crescono i dubbi sul vaccino: non sarà invece questa proprio la nuova ondata dei vaccinati?

Perchè, se appare evidente che i vaccini riducono la portata e la gravità del contagio, non lo è proprio rispetto alle sempre presente e insistente possibilità di contagiarsi.

Anzichè riconoscere i propri limiti ed incertezzeed i limiti delle proprie presunte 'soluzioni finali' (il che sarebbe 'scientificamente corretto'), si preferisce proseguire ad attaccare chi non si è vaccinato, non è responsabile, non collabora al piano del comitato di salute pubblica. Non mi pare onesto, sinceramente.


Tra Polonia e Bielorussia si rappresenta l'ennesima puntata del sociodramma 'Migranti'.

L'Unione Europea dice alla Polonia che è legittimo erigere muri per difendere i confini della nazione e dell'Europa stessa.

Ma dichiara di non volerli finanziare direttamente. Che senso ha?

O prendi posizione contro i muri o decidi di erigerli a tue spese, visto che ritieni così di difendere te stessa.

Si preferisce invece far passare i bielorussi per mestatori, i profughi per aggressori e i polacchi per nazisti. Non mi pare onesto, sinceramente.

 

Si approfitta di quattro cortei e dieci chiusure di piazze per regolamentare e sanificare i residui di protesta politica, recintandoli e opprimendoli ulteriormente.

Se l'unica attivazione che gli interessa è quella che parte dai loro diktat, vadano avanti!

Se si vuole fare come la Cina, a breve, che lo facciano pure.

Ma la smettano di parlare di diritti e di democrazia, per favore!

Non mi sembra onesto, sinceramente.

mercoledì 10 novembre 2021

10 segnali chiari

 1. proseguimento suicida del progetto Antropocene: crescita, sviluppo, produzione, tecnocrazia (PNRR, etc)

2. scarsità, accaparamento ed aumento dei costi (e dei prezzi) delle materie prime e dell'energia fossile

2. continue emergenze meteorologiche e accelerazione della catastrofe climatica (che, a differenza del covid, non viene dichiarata come tale)

3. ribellioni e assalti sempre più aggressivi di migranti -sempre più numerosi, disperati ed affamati- alle nostre fortezze vuote (piene solo di armi, retorica e cattiva coscienza)

4. passaggio da regimi residual-democratici verso dittature a bassa (per ora) intensità 

5. pandemie (in realtà, sindemie) che non si risolvono, ma possono solo essere temporanemente tamponate e vaccinate

6. inquinamento crescente di mari, cieli e terre; estinzioni di massa in corso di numerose specie viventi (uccelli, insetti, ma anche alcuni mammiferi...)

7. digitalizzazione, virtualizzazione surrogativa e robotizzazione delle relazioni umane, della cultura-formazione e del lavoro, anche attraverso lo sviluppo del 5G e del metaverso

9. fuga dei ricchi verso la salvezza nello spazio extraterrestre (turismo colonizzatore delle nuove elite)

10. conflitti sempre più aperti tra le superpotenze mondiali e clima pre-bellico (da nuova guerra fredda e/o calda)

sabato 6 novembre 2021

onda(ta) su onda(ta)...

 

Onda(ta) su onda(ta), il mare ci porterà...

Nel silenzio e nell'acquiescenza più totale, così come già più volte accaduto nella storia, si succedono rapidamente eventi gravi a cui fingiamo di non fare neppure più caso.

Puzzer, il portuale triestino, viene espulso da Roma con Daspo e foglio di via, nonostante il carattere non violento della sua protesta.

I media parlano impunemente di quarta ondata 'dei non vaccinati', proseguendo a perseguire visioni unilaterali e colpevolizzanti.

L'Austria è il primo paese a dichiarare il lockdown solo per i non vaccinati, determinando una discriminazione tra cittadini su base sanitaria, ancor più estrema ed univoca rispetto a quella, già terribile, creata in Italia dall'obbligo del Green pass.

Obbligo che insiste e che sarà perpetrato e perpetuato da uno stato di emergenza che -tra pochi mesi- giungerà al suo massimo consentito (per ora): sono già quasi due anni che ci tengono sotto, col pretesto del virus.

Nel frattempo, gli stessi dominatori del mondo continuano la pantomima delle Cop (siamo già arrivati a 26!): una oligarchia, palesemente e pervicacemente ecocida ed omicida, si ammanta ancor più di valori ambientalisti e continua a promettere limiti che non si pone, a spostare date ed orizzonti a suo piacimento, a rappresentare la sua malinconica operetta sul palco della politica neofashista.

Possono permetterselo, in assenza come siamo di movimenti capaci di contestarli e defenestrarli ed in presenza di una società impaurita, silente, collusa.

Le manifestazioni per il clima a cui assistiamo, infatti, sono soltanto una parte della scaletta prevista dallo stesso varietà.

Non chiudiamo gli occhi e la bocca davanti a tutti questi segnali, sempre più chiari e protervi, della direzione in cui già ci muoviamo: una dittatura a bassa intensità, in attesa di sue versioni più intense e complete.

homo homini ludus!

 cari e care,
infine il nuovo libro è già tra noi.
allego la prova che è nato e che si muove da oggi nel mondo.
se venite a trovarmi (o se ci incontreremo in qualche modo) ve lo regalo.
altrimenti, potete ordinarlo in libreria o alla casa editrice.
abbracci da me (e da vivi, autrice dei disegni e della copertina)

buona lettura...

https://www.libreriasensibiliallefoglie.com/collana-ospiti/433-homo-homini-ludus.html