sabato 31 dicembre 2022

morire e rinascere dell'anno (e non solo...)

 

Siamo quasi al termine del 2022 e sta per iniziare un anno nuovo.

Sto anche per compiere il mio sessantaduesimo anno di vita.

Quando sono nato il secolo ventesimo ne aveva appena compiuti sessantuno.

Sono giunto quindi al giro di boa tra il mio tempo e quello di tutti.

La cosa mi mette di buon umore: è giunto il tempo di pensare agli epitaffi per una lapide.

Auguri a tutti e tutte: che quest'anno muoia ben bene e ci prepari a rinascere...!



Veni, vidi, erravi.(1)


Partir è un po' morir.

Restar, pure. (2)


Visse come se rinunciare a fallire fosse più grave che rinunciare a riuscire. (3)


Quando la morte c'è, noi non ci siamo.

E' di questo che soffriamo. (4)


Se il frutto non muore non porta seme. (5)


La vita è bella.

In lei la morte balla. (6)


Chi non invecchia non muore. (7)


Non è morto perché si è ammalato.

Si è ammalato perché si muore. (8)


Ci mise tutta la vita per far nascere il bambino che non era stato. (9)


Sono stato modesto; non dappertutto, ma a macchie. (10)


Ha voluto parlare per tutta la vita.

Saprà tacere per tutta la morte ? (11)




  1. pseudo-Cesare

  2. pseudo-Baden Powell

  3. pseudo-Blanchot

  4. pseudo-Epicuro

  5. pseudo-Matteo

  6. pseudo-Benigni

  7. pseudo-anonimo popolare

  8. pseudo-Foucault

  9. pseudo-Picasso

    10.pseudo-Twain

    11. vero-Euli




venerdì 23 dicembre 2022

cacc(i)a all'uomo

 

La sonda robot ci saluta da Marte: le sue batterie si stanno esaurendo, è quasi sepolto dalla sabbia rossa, le sue funzioni stanno per spegnersi e preannuncia garbatamente la sua estinzione.

E voi, non vi sentite stremati ?

Pronti ai saluti finali, e non proprio agli auguri?

E poi, che cosa potremmo augurarci di vedere ancora?

 

I laureati italiani nel nostro paese vengono invitati da membri del governo ad accettare il lavoro da camerieri o al call center.

E comunque, che lo accettino o meno, il reddito di cittadinanza non durerà sino a quando ne troveranno uno che si possa considerare 'congruo' (così lo chiamano).

Nel frattempo, se non ce la fanno più ad andare avanti ed entrano in crisi esistenziale, possono sempre utilizzare il bonus psicologi o darsi alla caccia dei cinghiale nei parchi della loro città.


Il bonus scuola andrà solo ai meritevoli, quelli che prendono 100 su 100 alla maturità: non smette di piovere sul bagnato, si continua a premiare quelli già premiati dalla vita e dalla sorte e a punire chi non ce la fa e prosegue a star sotto (e giustamente, perchè 'non se lo merita').

Per questi ultimi si può sempre cercare di emigrare, magari in Gran Bretagna, così potranno sempre rifarsi una vita in Ruanda.


Questa manovra di destra, indubbiamente, presenta una sua ferrea coerenza.

Ha un merito: di essere chiara e distinta, come un'evidenza cartesiana.

Non distrugge la vita dei poveri e degli sfigati con il fioretto, come faceva il centrosinistra, ma con i fendenti violentissimi di uno spadone ben affilato, che taglia a destra e a manca.


Ma non taglia sulla guerra.

Anzi, raddoppia.

Non ci si può più fidare della Russia, proclama la Meloni, ma non si può più però neanche farsi difendere dagli Stati Uniti.

Almeno in questo i nostri patrioti si differenziano dall'incauto Zelenskj che si prostra davanti al Congresso per implorare ed ottenere nuovi Patriot.

In questa guerra, talmente permanente e così sottesa alle nostre mute vite, che ce la stiamo dimenticando.

Sino a quando non ci avvolgerà e potremo finalmente combatterla, e fieramente, avendo in pugno 'le nostre armi' e usando 'la nostra energia' (acquistate entrambe, e a caro prezzo, dagli amici di sempre).







venerdì 16 dicembre 2022

fortuna volle...

 

Cosa ci differenzia dai regimi che definiamo antidemocratici e autocratici (Iran, Russia, Turchia...) ?


Non il voto, visto che anche lì avviene e, per il senso che può avere questa parola (per loro, ma anche per noi), liberamente.

Sappiamo bene che non è così, in entrambi i casi.

Ci piace coltivare l'idea che da noi esista ancora un potere elettorale, mentre lì si voterebbe a comando, in preda alla propaganda ed alla violenza più o meno palese.

Ma il voto, anche qui da noi, è condizionato e gestito in molti modi: corruzioni e collusioni mafiose, propaganda mediatica, induzione all'astensionismo di massa.

Le nostre repubbliche non sono islamiche o sovietiche, ma non sono neppure -nella sostanza- più democratiche di quelle.


La libertà di stampa sembrerebbe più ampia, ma la differenza va progressivamente riducendosi: l'acquisizione monopolistica delle testate, i processi di reclutamento dei giornalisti, l'autocensura redazionale, il controllo politico delle reti televisive sono tutti fattori evidenti -anche qui da noi- di condizionamento profondo e giungono già ora ad un vero e proprio controllo a monte delle possibilità di critica ed indagine.

Anche la rete, nata per pluralizzare l'informazione e renderla meno dipendente dai poteri forti, è stata progressivamente acquisita da essi ed è oggi quasi totalmente in mano ai Big Data, divenendo così, inversamente alle sue promettenti origini, il contesto di un controllo ancora maggiore -ormai quasi totale- sulle nostre vite.


Le istituzioni religiose non sono alleate politiche dello Stato e sussiste un'assodata libertà di culto.

In Occidente non vi sono più teocrazie, insomma, da più di un secolo almeno.

Ma abbiamo il problema inverso: le Chiese sono ormai marginalizzate all'interno della sfera privata, in una dimensione morale ma apolitica.

Lo stesso Papa prova in vari modi ad interferire sulla politica, ma con effetti evidentemente scarsi, anche nei confronti dei suoi stessi fedeli (che, spesso, votano e scelgono politiche e politici certo non conformi alle visioni cristiane).

Se questo Papa morisse e salisse al soglio pontificio un cardinale più morbido verso il liberismo, si perderebbe anche questo debole argine contro le sue tragiche piene.

La nostra storia ci insegna, peraltro, che le Chiese -se lo valutano necessario per la loro sopravvivenza- si piegano docilmente ai regimi autocratici e alle dittature.


Lo stato di diritto, l'autonomia della magistratura, i diritti umani e di cittadinanza dovrebbero differenziarci con chiarezza.

Ma essi non sono mai stati così sotto attacco anche negli stati democratici.

I giudici ed i magistrati, per legge, non posson far altro che applicare le leggi.

E, se un parlamento fa leggi ingiuste ed illegittime, devono seguirle.

In questo, alla fin fine, siamo tutti sulla stessa barca: se i regimi politici vanno -democraticamente, cioè mediante voti a maggioranza- verso posizioni antidemocratiche ed autoritarie, non saranno certo i corpi giudiziari a potersi e volersi mettere di traverso.

Anzi: sia per quei regimi che per i nostri, essi diventano immediatamente proprio gli esecutori diretti di qualunque potenziale nefandezza ed ingiustizia, come la storia dello scorso secolo dimostra ampiamente.


Ma il punto di minore differenziazione (ed il più pericoloso) riguarda ovviamente il ruolo delle forze di polizia e degli apparati militari.

Inutile farsi illusioni sull'esistenza presunta (e mai verificata) di eserciti 'democratici'.

Al momento opportuno, gli Stati utilizzano gli eserciti per quel che servono: contro i nemici esterni, in guerra, ma in primo luogo contro le renitenti opposizioni interne.

Vi chiedo: se i cittadini italiani, francesi o tedeschi facessero quel che stanno facendo i manifestanti in Iran, quale sarebbe (o sarà, tra non molto, se accadrà) la reazione dello Stato?

Come si comporterebbero i servizi segreti, le forze dell'ordine, la cosiddetta Benemerita, i generali in campo?

Lo sappiamo già e lo vediamo già, al minimo accenno di protesta non programmata e fuori dalle righe.

L'abbiamo già vissuto a Genova nell'estate del 2001.

Ma continuiamo a guardare le immagini di Teheran o di Mosca come se si trattasse di un mondo lontano ed alieno, incompatibile con quello in cui 'ci troviamo -fortunatamente- a vivere'.

giovedì 15 dicembre 2022

nucleare sicuro

 

https://www.repubblica.it/esteri/2022/12/14/news/germania_blitz_della_polizia_tra_i_militanti_di_last_generation_volevano_formare_unorganizzazione_criminale-379019249/?ref=RHVS-BG-I270681069-P7-S1-T1

Ecco qui, ci siamo.

La criminalizzazione dei movimenti nonviolenti sarà la strada da intraprendere anche nel democratico occidente.

Il modello iraniano si avvicina anche per noi: chi si oppone in forme irrituali, irritate ed irritanti (per quanto nonviolente), andrà perseguito alla stregua di un criminale qualsiasi.

Gli attivisti tedeschi (ma anche quelli italiani) rischiano al momento sino a 5 anni di carcere.

Mi pare una buona leva di dissuasione contro qualunque forma di vera opposizione politica.

Le uniche forme consentite saranno quelle di finte ONG dalle sigle umanitarie roboanti, tipo Fight impunity o Non c'è pace senza giustizia.

Quelle che piacciono agli emiri e alle lobbies.

Quelli e quelle sì che sono criminali, ma nessuno ci fa caso (i soldi rendono tutto legale o almeno tollerabile).


Questa terribile notizia va letta insieme a quella che inneggia all'ennesimo passo verso l'energia nucleare pulita, che garantirà crescita a basso costo ed illimitata.

Tutto falso, ma intanto funziona e distrae.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/12/14/fusione-nucleare-rivoluzione-o-propaganda-il-tracollo-climatico-arrivera-molto-prima-urge-diminuire-subito-il-consumo-di-energia/6905382/

Questa mistificazione, propagandata da quasi tutti i media, va di pari passo con la precedente.

Perchè? Perchè, in attesa che le magnifiche e progressive sorti si realizzino, passeranno i decenni.

E che cosa accadrà in questi decenni che abbiamo davanti?

  1. Fine della crescita e del benessere diffuso a basso costo

  2. Reazione: Aumento della disperazione e delle proteste, violente e nonviolente

  3. Risposta: Militarizzazione della vita civile e sociale.


Già in GB questo dicembre saranno i militari a sostituire i milioni di persone che scioperano per aumenti salariali.

https://www.avvenire.it/mondo/pagine/sciope

https://www.corriere.it/esteri/22_dicembre_12/gb-governo-convoca-comitato-d-emergenza-cobra-gli-scioperi-soldati-ospedali-guidare-ambulanze-3378d498-7a37-11ed-940e-9b2491325fc5.shtml

Il comitato Cobra (quello che riguarda la gestione di emergenze terroristiche) è stato convocato e prenderà le sue decisioni.

Se non basterà, si passerà ad altro.

Le politiche moderate di destra (tipiche del centro-sinistra) hanno aperto la strada a quelle di destra estrema: guerra ai poveri, guerra ai diversi, guerra ai nemici.

Il terrore, la paura ed il ricatto divengono definitivamente le dimensioni dominanti del nostro vivere.

Nessuno (o quasi) potrà più sentirsi al sicuro.

mercoledì 14 dicembre 2022

avvelena-menti

 



La guerra ormai permanente, le alluvioni e le frane, la vita trasferita sui social, l'impoverimento di quasi tutti e quasi tutto (fuorchè del risentimento e della rabbia) , il degradarsi dei luoghi e delle relazioni, il sentirsi continuamente sotto minaccia, insicuri, impotenti e soli nel vasto e violento mondo.

Tutto questo avvelena quotidianamente i pozzi delle nostre vite, insinuandosi anche nei piccoli anfratti di piacere che ancora proviamo a difendere, contaminando le strade di chi continua a non voler accettare la dittatura del denaro e del sopruso.

Quel che sta accadendo in Iran, ad esempio, riempie di dolore e di angoscia: ogni stato protegge l'altro, in modo tale che tutti possano proseguire a dominare e maltrattare -in modi più o meno garbati e 'democratici'- i loro stessi cittadini.

Noi veniamo resi silenti dalla propaganda, dal 41bis e dall'ergastolo ostativo (vedi il caso Cospito), altri -in altri luoghi, per ora- dalle torture e dalle esecuzioni in piazza.

 

 Mi piace guardare il calcio e i Mondiali di solito mi attraggono ed elettrizzano, quasi come quando ero bambino.

Ancora una volta non c'è l'Italia, è vero. Ma nonostante questo, se posso, cerco di vedere le partite, soprattutto man mano che ci si avvicina alle fasi finali.

Avevo scelto di tifare per squadre non europee e non sudamericane, in primo luogo per quelle africane: non potendo più sperare nel Senegal, confido ora nel Marocco che avanza.

Una finale Marocco-Argentina sarebbe perfetta per me.

Ma tutto questo piacere è avvelenato dal fatto che questi Mondiali siano stati comprati e stravolti dai soldi del Qatar.

Ogni volta che ne godo, non posso che sentire l'amaro in bocca, mentre il miele dell'arte calcistica e del gioco scendono nella mia gola.

L'avvelenamento monetario (forse anch'esso qatariota) è giunto poi a manifestarsi apertamente anche nel Parlamento europeo.

Niente di nuovo sotto il sole, sia chiaro.

Che Bruxelles e Strasburgo siano in mano alle lobbies si sa da tempo, e lo si fa alla luce del sole.

L'autonomia della politica e dei politici, in qualunque sede o tempo, è da sempre solo un'illusione venduta in pasto agli elettori (che, da parte loro, continuano a votare, fingendo di non saperlo o, pur riconoscendolo, trascurandone le conseguenze).

Ma colpisce che siano stati comprati proprio dei sindacalisti, dei socialisti, degli ex comunisti.

E meno male che si tratta solo di poche mele marce, così come si cerca di dimostrare anche per questi malfattori!

Purtroppo invece il veleno è nell'aria ovunque lassù: non si tratta di inquinamento della politica, ma di una politica dell'inquinamento.


I soldi del PNRR stanno avvelenando definitivamente ed ulteriormente anche la ricerca universitaria.

Vengo chiamato in questi giorni a prender parte a vari progetti che sorgono come funghi per provare a concorrere ai numerosi bandi che circolano anche nel nostro paese e nei vari ministeri.

Si improvvisa, si bluffa, ci si inventa di tutto, pur di raccattare qualche milione di euro.

Nessuna visione alternativa, nessuna idea di futuro, nessuna lungimiranza: solo assalti alla diligenza, in nome del merito, della crescita e del progresso.

Come se niente stesse accadendo e come se potessimo proseguire a vivere, a conoscere ed a studiare come sempre.

Falcone diceva 'segui i soldi' per capire verso dove stavano dirigendosi i mafiosi e dove li avresti scovata. Oggi tutti noi concepiamo solo le idee che i finanziamenti ci impongono.

La mafiosità è penetrata così -proprio come un veleno- nei nostri modi di fare, di produrre, di pensare, di essere.


Nella nuova casetta in paese in cui ogni tanto andiamo a stare per uscire dai veleni del centro città , del lavoro e della televisione, avevamo da qualche mese iniziato ad accogliere una piccola gattina grigia, randagia e quasi selvatica, che però accettava con favore i nostri croccantini.

Qualche giorno fa l'abbiamo trovata morta, gonfia di pioggia, vicina al cancello di casa, molto probabilmente avvelenata.

Sicuramente qualcuno non apprezzava la colonia di gatti che si era venuta a creare nella casa disabitata del vicino. Prima lì era tutto un miagolio, ora è solo silenzio.

E' stato un forte dolore perderla proprio ora che iniziavamo ad accarezzarci, è stato faticoso seppellirla nel nostro piccolo giardino. E ne sentiamo tanto la mancanza.





sabato 3 dicembre 2022

restare in ascolto, vedersi in azione

 https://comune-info.net/aiutateci-in-questa-corsa-contro-il-tempo/

Lo ammetto: ero rimasto basito -ed anche un po' ferito- da alcuni commenti ricevuti sul mio ultimo post pubblicato, relativo alle azioni contro il silenzio omertoso (o le false parole) che -colpevolmente e collettivamente- attornia la catastrofe climatica.

Questo intervento di XR mi rincuora e mi stimola a scrivere ancora su questo tema, che sento decisivo per le nostre vite e per le sorti di quel che ancora potremmo provare a chiamare 'politica'.

Vedo che -almeno da parte loro- non sono stato frainteso.

Lungi da me l'idea che le azioni dirette di disobbedienza civile non servano e non siano legittime ed auspicabili.

Credo anzi che da tempo non ci sia più nulla da aspettarci dai potenti di turno, dai partiti e dalle istituzioni.

E che non abbia senso quindi continuare a chiedere loro qualcosa (attraverso petizioni o appelli) o a protestare in forme convenzionali e ritualizzate (quali cortei o manifestazioni di massa su appelli generici e superati dagli eventi).

L'azione diretta nonviolenta (anche illegale) è l'unica possibilità che la nonviolenza propone quando la situazione risulta bloccata e compromessa come quella attuale.

Spero che ne nascano molte, diverse e tali da permettermi di prendervi parte in prima persona.

Appartengo a quella minoranza di persone adulte che pensa ancora di poterselo permettere, anche a costo di apparire ingenui, adolescenziali o semplicemente 'fuori'.

Ho qualcosa da perdere anch'io, e non è facile confrontarsi con il mondo adulto, anche da sessantenne quale ormai sono.

Ma non avrei paura e non mi sentirei a disagio in azioni rischiose e illegali, se potessi condividerle con altri (giovani o meno).

Il mio dubbio -lo voglio chiarire per una volta ancora- riguarda dove e come inserire queste azioni, se vogliamo creare intorno ad esse un clima favorevole ed un sostegno più ampio (e quindi favorire la possibilità di un consenso che le protegga almeno in parte dai forti rischi che esse comportano per chi le compie).

Fatta salva quindi la possibilità, la necessità e l'urgenza che qualcuno le faccia, resta da chiedersi cosa potrebbero fare le maggioranze silenziose che sinora assistono ad esse -più o meno distratte, inquiete o ambivalenti- senza che queste azioni le stimolino ad agire a loro volta.

Non credo sia probabile che queste ultime possano passare immediatamente dall'inazione simpatizzante alla disobbedienza civile illegale.

Ma potrebbero compiere azioni potenti di non collaborazione attiva all'interno di una campagna più ampia, che preveda al suo interno un'integrazione tra atti legali ed illegali.

Oppure esse potrebbero almeno trovare il modo di manifestare in forme più evidenti il loro sostegno (legale, politico, economico, sociale) alle azioni illegali in corso ed a chi coraggiosamente sceglie di compierle a suo rischio e pericolo.

Quel che conta è che si rigeneri un ponte tra le generazioni, animato da un comune senso di urgenza e disperazione, ma anche da un vero dialogo che -non rimuovendo il valore delle esperienze pregresse- sappia però aprirsi alle novità che la nonviolenza ha sempre dimostrato di saper far emergere nella sua storia.