martedì 8 luglio 2025

dediche

Dedicato a tutti i capi (di governo, di stato, di eserciti...)

L'inganno è perfetto. E' l'inganno di ogni capo. Tutti i capi fanno in modo di essere preceduti nella morte dalla loro gente. In realtà essi cacciano avanti la loro gente verso la morte, per poter restare più a lungo in vita. L'astuzia è sempre la stessa. Il capo vuole sopravvivere, e perciò si rafforza. Quando egli ha dei nemici a cui sopravvivere tutto va bene; altrimenti, sopravviverà alla sua stessa gente. In ogni caso, egli si serve degli uni e degli altri, alternativamente o simultaneamente. Dei nemici ci si serve apertamente: essi sono, appunto, nemici. Della sua gente invece può servirsi solo di nascosto...

Dedicato a Donald e chiunque randelli a destra e a manca, ovunque sia:

Nelle isole Figi troviamo l'immagine dell'eroe che da solo, senza timore, s'avventa in mezzo ai nemici. Una leggenda narra che un fanciullo cresceva presso la madre, senza conoscere il proprio padre. Minacciando la madre, egli riuscì a farsi dire il nome del padre, e non appena seppe che si trattava del re del cielo si mise in cammino verso di lui. Il padre fu deluso a vedere suo figlio così piccolo: aveva bisogno di uomini, non di bambini, giacchè proprio in quel momento si trovava in guerra. Gli uomini che circondavano il re risero del bambino; questi, allora, con una clava spaccò il cranio a uno di essi. Il re rimase ammirato ed esortò il bambino a restare. Il mattino successivo, prestissimo, i nemici avanzarono contro la città con urla di guerra e gridarono: Vieni fuori, o re del cielo, poichè siamo affamati. Vieni fuori affinchè possiamo mangiare. Il bambino si levò e disse: Nessuno mi segua. Rimanete tutti in città!

Prese la clava fabbricata con le sue mani e si avventò in mezzo ai nemici colpendo furiosamente intorno a sè, a destra e a sinistra. Ad ogni colpo ne uccideva uno, finchè i rimasti fuggirono. Egli allora sedette su un mucchio di cadaveri e gridò, così che lo sentissero dalla città:  Venite fuori e portate via i morti!

Più volte, in seguito, ancora il bambino colpì i nemici del padre, finchè le loro anime divennero docili ed essi giunsero dal re del cielo con offerte di pace: Abbi pietà di noi, o signore, lasciaci in vita!  Così il re non ebbe più nemici, e la sua sovranità si estese su tutto il cielo...

(E. Canetti, Massa e potere, 1960)


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