lunedì 15 ottobre 2012

rottamazioni

Piccole consolazioni quotidiane: il Celeste Formigoni e l'Etereo Veltroni ci lasciano.
Si autorottamano, infine.
Signori, si chiude.
Non proprio volentieri, quasi nolenti, ma se ne vanno.
Il primo, mollato dalla Lega, dopo una lunga attesa.
Il secondo, perchè sente l'aria, ama i colpi di scena cinematografici e le uscite romantiche; ma soprattutto perchè vuole mettere alle strette D'Alema (in cui favore, senza vergogna, 600 eminenti personaggi scrivono oggi un appello sull'Unità...!).
In ogni caso, i partiti sono alla frutta.

Anche gli stati europei procedono nella loro disgregazione: la Scozia sta per ottenere il referendum per separarsi dalla Gran Bretagna, la Catalogna lo chiede a gran voce per lasciare la Spagna.
La traversata dello Stretto da parte di Grillo e il suo richiamo al separatismo siciliano vanno insieme alla dichiarazione di indipendentismo del Partito Sardo d'azione e al sempreverde  'padroni in casa nostra' di leghista memoria. Solo retorica acchiappavoti ?
I comandanti scappano dalla nave, e prenotano, sperando che li attenda, uno yacht.
Più realisticamente, ci sarà da salire su un'Arca (e solo per chi potrà correre e pagare).
Ci sarà da capire se il tutto avverrà pacificamente (come in Ceco-Slovacchia) o attraverso guerre (come in Jugoslavia), ma il processo sembra chiaro e rapido.
Gli stati nazionali democratici, fondati politicamente sui partiti, non reggono più.
Si trascineranno ancora per un pò, ma è una storia finita.

Eppure, nella migliore delle ipotesi, tra qualche mese si ri-andrà ritualmente a votare.
Non si sa ancora con quale legge elettorale, con quali alleanze, con quali programmi.
D'altra parte, negli USA si voterà tra tre settimane e ancora ci si basa su come andranno i duelli televisivi tra gli sfidanti e  - in preda ad una crisi economica senza scampo- si darà il governo degli Stati Uniti a chi -secondo i sondaggi e i pareri degli esperti- vincerà in televisione!
Il nostro presunto modello di democrazia, verso cui siamo andati per anni come pecore, si rivela per quel che è: un gigantesco imbroglio, in cui contano solo denaro, spettacolo e promesse.
Ma che differenza c'è rispetto all'impero Inca o alle monarchie del Seicento ?

Forse la sua silenziosità nascondeva il disprezzo per la razza umana che aveva abbandonato i grandi sogni della sua giovinezza e adesso si abbandonava alla comodità; o forse quei trentanni di rivoluzione gli avevano insegnato che gli uomini non sono adatti alla Libertà e pensava di aver speso la vita nell'inseguire qualcosa che non valeva la pena di essere raggiunto. O forse era stanco e aspettava solo con indifferenza il riposo della morte.
(S. Maugham, Schiavo d'amore (1915)... Traduzione incomprensibile ed eufemistica di 'On human bondage' (Sull'umana schiavitù)).
















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