Si può pensare a una vita
nell'arte, schematicamente divisa in due o forse tre stadi.
Nel primo trovi -o ti poni- una
domanda importante.
Nel secondo ti dai da fare per
rispondere.
Se vivi abbastanza a lungo arrivi al
terzo stadio quando la domanda importante comincerà ad annoiarti e
avrai bisogno di guardare altrove.
Un caro saluto
John
Viviamo in un'epoca di infiniti
laboratori di scrittura, corsi di laurea in scrittura creativa, ci
sono più poeti per centimetro quadrato che mai nella storia...e,
nonostante tutta questa attività, si scrivono poche cose degne di
nota. Le idee fervide che avevano alimentato le innovazioni dei prmi
modernisti sembrano estinte. Nessuno crede che la poesia (o l'arte)
possano più cambiare il mondo. Nessuno è dedito a una sacra
missione. Oggi i poeti sono dappertutto, ma si parlano solo fra di
loro.
Un caro saluto
Paul
Nell'ultima lettera passi in
rassegna i nomi dei poeti americani del dopoguerra...
Dove sono i loro simili oggi ?
Ma devo andare cauto a rispondere
troppo in fretta: è noto che i vecchi sono tristemente ciechi alle
virtù dei giovani.
Ma non mi pare che tra i lettori
odierni siano tanti quelli che si fanno guidare nella vita dalle
parole dei poeti contemporanei. Mentre credo che negli anni Sessanta
e fino a un certo punto degli anni Settanta un sacco di giovani
-anzi, molti fra i migliori- scegliessero la poesia come la miglior
guida possibile per la vita.
E' accaduto qualcosa, a me pare, tra
la fine degli anni Settanta e l'inizio degli anni Ottanta, per cui le
arti hanno ceduto il ruolo di guida per la nostra vita interiore.
Sono pronto ad ascoltare diagnosi di
carattere politico, economico o anche storico a livello mondiale, di
quanto è accaduto in questo lasso di tempo, e tuttavia penso che gli
scrittori e gli artisti in generale non sono stati in grado di
opporsi alla sfida nei confronti del loro ruolo guida, e che per
questo oggi siamo più poveri.
Un caro saluto,
John
Forse sviscerando questi temi si
possono trovare delle risposte, ma io non ho trovato altro che
tristezza. Però hai ragione. Se n'è andato qualcosa che prima
c'era...E una cosa è sicura: la stupidità è aumentata su tutti i
fronti. Se leggiamo le lettere dei soldati della guerra di
Secessione, molti di loro si rivelano più colti, eloquenti e più
sensibili alle sfumature della lingua della maggioranza dei
professori di inglese di oggi.
Cattive scuole ? Cattivi governi
che permettono l'esistenza delle cattive scuole ? O semplicemente
troppe distrazioni, troppe luci al neon, troppi schermi di computer,
troppo rumore ?
Con grande affetto,
Paul
Borges ipotizza l'irruzione nella
nostra storia (e cioè nel corpo della memoria storica che noi in
generale condividiamo) di un'enciclopedia, che una volta completata
avrà il potenziale di soppiantare il vecchio passato con uno nuovo e
dunque con un nuovo presente – il che servirà potenzialmente a
ri-crearci...
Applicata alla crisi finanziaria, la
proposta di Borges mi sembra, almeno in teoria, praticabile...
Il problema vero è se vogliamo
davvero un nuovo ordine finanziario, se riusciamo ad accordarci su
una nuova serie di numeri, è questo il problema.
I numeri in sé non offrono
resistenza: la resistenza è dentro di noi.
Così il quadro della realtà che ci
circonda è proprio quello che possiamo aspettarci: noi, 'il mondo',
preferiamo vivere fino in fondo la triste realtà che abbiamo creato
(la realtà del tutto artificiale della crisi) piuttosto che
ipotizzare una nuova realtà negoziata.
Cari saluti,
John
Si direbbe che nel governo e nelle
forze armate sudafricane ci fossero persone intelligenti che fin dal
1980 si erano rese conto che i bianchi non avrebbero potuto mantenere
per sempre il monopolio del potere.
Quello che li tratteneva dal parlare
apertamente era il timore ben fondato di trovarsi precipitati in un
deserto politico e professionale.
Si venne così a creare una
situazione paradossale in cui l'elite dominante giunse a includere un
numero crescente di persone che sapevano che l'apartheid era senza
via d'uscita ma preferivano chiudersi nel silenzio, mentre il vero e
proprio esercizio del potere gravitava sempre di più nelle mani
degli irriducibili, gli estremisti di destra.
Se qualcosa di analogo sta accadendo
dietro le quinte in Israele, allora forse può darsi che ci sia
qualche speranza dopo tutto.
Uno scenario possibile: il potere
passa da personaggi alla Netanyahu al genere Lieberman, e per
reazione si verifica una specie di rivoluzione di palazzo
extracostituzionale...
Cari saluti,
John
Il tuo sgomento è il mio: lo
sgomento condiviso di due persone anziane su come va il mondo.
Come si fa a evitare il destino
risibile di diventare nonnetti, quel tipo di vecchio che quando si
imbarca in uno dei suoi discorsi 'Ai miei tempi' fa ruotare gli
occhi dei ragazzini in una disperazione silenziosa ?
Il mondo sta andando all'inferno in
un cestino, diceva mio padre, e suo padre prima di lui, e così via
risalendo sino ad Adamo. Se il mondo sta veramente andando
all'inferno da tanti anni, non dovrebbe essere arrivato ? Quando mi
guardo intorno, quello che vedo non è proprio l'inferno.
Ma qual'è l'alternativa a lagnarsi
? Serrare le labbra e sopportare gli insulti ?
Un caro saluto
John
Caro Nonnetto,
mi sono sempre chiesto come il
mondo, che è tanto grande, possa stare in qualcosa di così piccolo
come un cestino...
La verità è che lamentarsi può
essere divertente e, in qualità di signori in rapido invecchiamento,
osservatori stagionati della commedia umana, sagge teste grigie che
hanno già visto tutto e non si sorprendono più di nulla, ritengo
nostro dovere lagnarci e brontolare, attaccare le ipocrisie le
ingiustizie le idiozie del mondo in cui viviamo.
Lasciamo che i giovani al sentirci
parlare stralunino gli occhi.
Dobbiamo tirare avanti più vigili
che mai, come profeti negletti che gridano nel deserto, perchè il
solo fatto che stiamo combattendo una battaglia perduta non significa
dover abbandonare la lotta.
Tuo in amicizia
Paul
A partire dal 1970 si è diffusa una
visione piuttosto gretta, sostenuta e propagata in tutto il pianeta,
una visione degli esseri umani come macchine dall'interesse egoistico
e dell'attività economica come gara di tutti contro tutti per il
tornaconto materiale.
Di conseguenza si è andata
affermando una nozione degradata di quel che costituisce la vita
politica, che a sua volta ha determinato un'opinione piuttosto
sprezzante della pratica politica.
Perciò gli stessi politici che non
hanno fatto niente per opporsi...cominciano a capire la rabbia e il
disprezzo, il disprezzo rabbioso degli elettori che li considerano
poco più che macchine di interesse privato.
La parola 'fiducia' ha perso ogni
valore.
Se un politico oggi pronunciasse da
un podio le parole 'Vi chiedo di avere fiducia in me', anche se in
tutta buona fede, sarebbe messo a tacere a furia di risate.
Un saluto da questi tempi bui,
John
La mia visione ostile, in quanto
membro vita natural durante della classe dei governati, è che sia
ingenuo aspettarsi che i nostri governanti ci portino verso un futuro
migliore.
Hanno affari ben più importanti di
cui occuparsi.
Perciò fino a quando riusciranno a
sistemare in maniera pacifica il problema della successione, non
chiederò nient'altro.
Per problema di successione intendo
semplicemente il passaggio di potere dall'uno all'altro senza esporre
a violenza la popolazione.
Basta guardare gli stati che non
hanno risolto il problema della successione per rendersi conto di
quanto sia importante la questione, e per contrasto quanto sia
terribile vivere in un paese in cui i contendenti fanno ricorso alle
armi per conquistarsi il potere.
Quel che sconcerta di più è capire
in quale epoca storica viviamo: in un'epoca puritana o in una
permissiva. Perchè sono presenti entrambe le caratteristiche...
L'ipotesi che azzardo è che la
nostra epoca sia tendenzialmente ostile al desiderio e voglia
punirlo.
I miei migliori saluti,
John
Alcuni rabbini stanno discutendo le
possibili circostanze che potrebbero impedire a una persona di
recitare le sue preghiere quotidiane. Un rabbino menziona come
impedimento la merda.
Se ti ritrovassi ritto di fianco a
un mucchio di merda, sarebbe blasfemo invocare il santo nome di Dio,
no ? Gli altri rabbini concordano. Ovviamente si va da un'altra
parte.
Ma se non puoi andare da un'altra
parte ?
Un rabbino propone di coprire la
merda con un telo, o con della carta.
Purchè la merda non si veda, dice,
puoi fare come se non ci fosse.
Gli altri rabbini concordano.
Poi il rabbino più giovane tira
fuori un caso rognoso. E se hai la merda attaccata alla suola della
scarpa e non lo sai ? Ti è permesso pregare, oppure no ?
Ricordo che la frase seguente era
questa: 'A ciò non ebbero alcuna risposta'.
I più cari saluti
Paul
Il tuo commento sulla situazione
attuale in Egitto mi sembra giustissimo.
Si guardano quei giovani entusiasti
sulle strade del Cairo, dai volti freschi e intelligenti, che dicono
alle cineprese della televisione com'è bello sentirsi liberi, e
quanto desiderano l'avvento di un nuovo Egitto, e viene da chiedersi
cosa diranno tra due o tre anni quando una nuova elite dominante si
sarà installata al potere.
Continuo a pensare che è solo in
quei brevissimi interregni, quando un potere è stato rovesciato e il
successivo deve ancora installarsi, che le persone provano davvero il
sapore della libertà, ad esempio in Europa tra l'eclisse del nazismo
e l'arrivo della Nuova Austerità.
Com'è rara l'occasione per le masse
di mettersi a ballare nelle strade!
E com'è buffa questa parola, le
masse !
Un caro saluto,
John
Caro Paul,
ho scoperto di recente una poesia di
Ammons pubblicata postuma: Invecchiare invecchia, dice...
Io non mi sento per niente così...Ho
di continuo delle rivelazioni o almeno le cose mi sembrano più a
fuoco. Quello che vedo lo vedo più chiaramente di quando ero
giovane. Mi illudo ?
Prendiamo la Libia...Come fa bene al
nostro senso della realtà assistere alla cacciata di uno dei più
orribili dittatori del mondo...
Naturalmente (e qui entra lo spirito
del pessimismo ammoniano) l'euforia nelle strade di Tripoli si
spegnerà di fronte alla realtà di salari non pagati, di tagli
dell'elettricità e di immondizie non raccolte, e senza dubbio il
regime che sostituirà Gheddafi si rivelerà venale e corrotto e
persino dittatoriale.
Ma almeno quei giovani uomini che
girano per le strade nei loro furgoncini Toyota, sparando colpi in
aria con i kalashnikov, avranno qualcosa da ricordare per il resto
della vita, qualcosa da raccontare ai nipotini. Giorni di gloria!
Forse per questo fanno le
rivoluzioni, e forse questa è l'unica cosa che bisogna aspettarsi da
loro: una o due settimane di libertà, esultare dall'alto della
propria fora e bellezza (essere amati da tutte le ragazze), prima che
i vecchi grigi riprendano il controllo e la vita torni alla
normalità.
Il mondo continua a farci delle
sorprese. E noi continuiamo a imparare.
Tuo fraternamente,
John
(Paul Auster-John Coetzee, Qui e ora, 2014)
Due nonnetti veramente interessanti!
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