martedì 1 maggio 2018

non si arriva, ma sì, di parte...

Il povero Mattarella ritira fuori anche oggi la sua giaculatoria: se i politici guardano al bene comune e all'interesse nazionale e alla sua unità più che ai propri interessi di parte allora un paese ha la possibilità di un futuro.
Quindi, se questo non accade, anzi accade esattamente l'inverso, un paese non ha un futuro comune e va verso la sua frantumazione ed autodistruzione.
Giusto ?
Basta vedere quel che ha combinato Renzi in tv, due sere fa: in un colpo solo ha fatto fuori la possibilità di dialogare con l'altra parte (il grande illusionista Di Maio) e, come sempre ha fatto sinora, ha riportato al centro del suo stesso partito, o di quel che resta, gli interessi della propria corrente contro le altre e contro il suo stesso reggente ad interim, impotente e di fatto destituito in diretta tv.

La democrazia del dialogo e della negoziazione ragionata non è compatibile con una politica che si fonda sulla competizione assoluta tra i partiti e con i tempi rapidissimi dei mass media.
I rituali delle elezioni, delle consultazioni, delle assemblee, delle regole procedurali sono continuamente saltati dal combattimento tra galli che si espande ed accelera sul video e in rete, tra cinguettii e likes. Lo stesso Trump ormai annuncia le sue decisioni via Twitter, bombarda di qua e di là, e l'ONU e la NATO si riuniscono due giorni dopo, per contestare quel che è già avvenuto o per ratificarlo. Già in passato il loro potere era inficiato e limitatissimo.
Oggi le decisioni non passano più neppure attraverso gli organi deputati, né i Parlamenti, e spesso neppure i governi.

Qui sta la gtande illusione dei Cinquestelle, illusione che ha continuato a nutrire la maggioranza dei votanti di marzo: che i riti elettorali, e le loro conseguenze, contino ancora qualcosa.
E si riparla, beffe delle beffe, di tornare alle urne!
Altra illusione pentastellata: nessuno li seguirà, neppure in questo.
Perchè tra un po', quando la situazione si farà disperata (ad arte), Mattarella si inventerà qualcosa e, a un certo punto, accadrà qualcosa che forzerà i parlamentari verso maggioranze inopinate.
Berlusconi lo sa, e attende fiducioso.
E Renzi ha bisogno di tempo: per rilegittimare un'alleanza di fatto con Forza Italia, 'costretti' dal vuoto politico che si va generando nel fallimento dei finti tentativi di questi giorni; e per far estinguere definitivamente il PD e andare verso un partito à la Macron.
E statene sicuri: ne saremo informati, con un semplice Twit...



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