Il grande costituzionalista Mattarella, nonchè garante ed arbitro insindacabile della nostra democrazia l'ha fatta fuori dal vaso. La sua azione, rivista alla VAR, ha portato lui stesso a capire che ha commesso un fallo grave e meriterebbe l'espulsione.
Ma, non essendovi giustizia che vale per tutti, gli basta correggere il tiro e si sorvolerà sui suoi errori, degni del suo degno predecessore, Napo Orso Capo.
Ora si fa girare indietro il nastro e si fa finta che non sia successo nulla. Si torna al governo giallo-verde.
Qualcuno gli ha spiegato che non è bene andare ad elezioni, e quel qualcuno sono i suoi soliti amichetti, PD e FI, che sarebbero stati asfaltati a breve dal voto ed hanno bisogno di tempo per tentare di recuperare terreno e di allearsi per le prossime elezioni (moderati contro barbari, sinceri democratici contro populisti, filoeuro contro controeuro), riuscendo a far digerire questa scelta ai loro elettorati sempre più spolpati e allo sbando.
Infatti, nel frattempo, il fallo di Mattarella ha ingenerato uno spostamento ulteriore di elettori verso Salvini, e di Salvini verso i Cinque stelle.
I mercati hanno reagito subito, preventivamente, già a quello che sarebbe stato il risultato delle prossime elezioni, che vedrebbe stravincente e inevitabile proprio una coalizione giallo-verde.
Il commissario tedesco Oettinger ha espresso bene e coscientemente il pensiero della troika, quello che non si può dire, ma che tutti sanno e pensano (ovviamente, anche lui, poi rimbrottato dagli arbitri della VAR, e subito contraddetto, e subito autosmentito): sarà lo spread a far votare gli elettori nel modo giusto!
Quindi, i mercati non solo hanno reagito negativamente ad un governo ancor prima che nascesse e operasse, come sfacciatamente ha ammesso l'imperatore nudo Mattarella, uomo di paglia della finanza e delle banche.
Ora reagiscono preventivamente alle elezioni anticipate e ai prevedibili risultati elettorali, duplicando lo spread in poche ore, e mandando all'aria il Cottarelli (che più che portarci a breve alle elezioni, addirittura a luglio, sempre che trovi i tecnici validi e sufficienti che siano disposti a perdere la faccia in un'impresa senza senso e senza futuro).
Insomma, dilettanti allo sbaraglio.
Ma tutto questo sposta irrimediabilmente e spaventosamente a destra le sorti del governo politico (non è un caso che anche Fratelli d'Italia, a questo punto, si faccia avanti per l'alleanza, e molli il caro vecchio Berlu) e accelera la crisi di sistema, che si avvia verso la sua catastrofe politica e finanziaria.
Il governo giallo-verde è perfetto per proseguire a far fuori l'Unione Europea e l'Euro, ma non tanto per quello che sarà capace di fare (molto poco), ma per le reazioni e le retroazioni che suscita nei sistemi che dovrebbero accettarlo, ma non possono. Per il casino che fa, anche già solo a paventarsi.
Era quello che speravo, finalmente un vero attrattore della catastrofe, che forse ci porterà almeno fuori da questa puzzolente palude, per infilarci senz'altro nel tunnel di un ben più oscuro disastro.
Ma, non essendovi giustizia che vale per tutti, gli basta correggere il tiro e si sorvolerà sui suoi errori, degni del suo degno predecessore, Napo Orso Capo.
Ora si fa girare indietro il nastro e si fa finta che non sia successo nulla. Si torna al governo giallo-verde.
Qualcuno gli ha spiegato che non è bene andare ad elezioni, e quel qualcuno sono i suoi soliti amichetti, PD e FI, che sarebbero stati asfaltati a breve dal voto ed hanno bisogno di tempo per tentare di recuperare terreno e di allearsi per le prossime elezioni (moderati contro barbari, sinceri democratici contro populisti, filoeuro contro controeuro), riuscendo a far digerire questa scelta ai loro elettorati sempre più spolpati e allo sbando.
Infatti, nel frattempo, il fallo di Mattarella ha ingenerato uno spostamento ulteriore di elettori verso Salvini, e di Salvini verso i Cinque stelle.
I mercati hanno reagito subito, preventivamente, già a quello che sarebbe stato il risultato delle prossime elezioni, che vedrebbe stravincente e inevitabile proprio una coalizione giallo-verde.
Il commissario tedesco Oettinger ha espresso bene e coscientemente il pensiero della troika, quello che non si può dire, ma che tutti sanno e pensano (ovviamente, anche lui, poi rimbrottato dagli arbitri della VAR, e subito contraddetto, e subito autosmentito): sarà lo spread a far votare gli elettori nel modo giusto!
Quindi, i mercati non solo hanno reagito negativamente ad un governo ancor prima che nascesse e operasse, come sfacciatamente ha ammesso l'imperatore nudo Mattarella, uomo di paglia della finanza e delle banche.
Ora reagiscono preventivamente alle elezioni anticipate e ai prevedibili risultati elettorali, duplicando lo spread in poche ore, e mandando all'aria il Cottarelli (che più che portarci a breve alle elezioni, addirittura a luglio, sempre che trovi i tecnici validi e sufficienti che siano disposti a perdere la faccia in un'impresa senza senso e senza futuro).
Insomma, dilettanti allo sbaraglio.
Ma tutto questo sposta irrimediabilmente e spaventosamente a destra le sorti del governo politico (non è un caso che anche Fratelli d'Italia, a questo punto, si faccia avanti per l'alleanza, e molli il caro vecchio Berlu) e accelera la crisi di sistema, che si avvia verso la sua catastrofe politica e finanziaria.
Il governo giallo-verde è perfetto per proseguire a far fuori l'Unione Europea e l'Euro, ma non tanto per quello che sarà capace di fare (molto poco), ma per le reazioni e le retroazioni che suscita nei sistemi che dovrebbero accettarlo, ma non possono. Per il casino che fa, anche già solo a paventarsi.
Era quello che speravo, finalmente un vero attrattore della catastrofe, che forse ci porterà almeno fuori da questa puzzolente palude, per infilarci senz'altro nel tunnel di un ben più oscuro disastro.
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