sabato 26 dicembre 2015

smog natalizi

Meno male che gli italiani passano il Natale in casa con i parenti.
Vista l'aria che tira fuori...
Niente da dire, fa proprio un bel calduccio, anche a Mosca o a Manhattan.
Ma l'aria è bella sporchina, non piove e non c'è vento.
Tra clima che ribolle e marmitte catarritiche, anche quando non ci sono attentati è meglio non uscire. Così stiamo al sicuro.
Sull'oasi sta piovendo. Un beduino si affaccia alla porta e dice alla moglie: Cara, vuoi proprio startene a casa con una splendida giornata come questa ?

Il colon mi sta colonizzando.
Forse anche colite viene da cholè, bile, da cui melaina cholè, bile nera, melancolia ?
Non so. Comunque non tira aria buona dentro di me.
Aria ce n'è tanta, ve l'assicuro, tra le viscere. Ma non è buona.
Dolori attutiti, superato l'esame del pranzo di Natale, ma gonfiori e indurimenti permangono senza rimedio. Il massimo che riesco a fare è stato comprarmi un mini-pimer.
Chi non applica nuovi rimedi dev'esser pronto a nuovi mali, perchè il tempo è il più grande degli innovatori, diceva Bacone.
Ecco, per guarire -lo so- dovrei aumentare la serotonina in circolo.
Drogarmi ? Andare a puttane ? Giocare d'azzardo ? Uccidere ?
Se questa Londra non fosse così nera, e la sua gente così pesante, se non ci fosse quest'odore di carbone e nemmeno questa nebbia, mi metterei persino a studiare l'inglese (Chopin).
Studiare l'inglese ?

Ieri mattina, passeggiata con mio nipote intorno a casa sua.
Abbiamo comprato dei fiorellini e siamo andati alla tomba di sua madre.
La prima volta per me che ci andavo.
Natale al cimitero. Endiadi di livello.
La foto, colorata e luminosa, mi ha ricordato il suo sorriso allenato a nascondere la fatica.
Giochi linguistici di famiglia.
Luca ama innaffiare fiori, anche di altri, e lavare lapidi, di tutti.
Quella di Titti è di un bel verde foresta, che con l'acqua risalta e splende.
Luca era soddisfatto, ad opera compiuta.
Mentre accarezzavamo l'immagine della madre, mi ha chiesto cos'è la depressione, e come se ne può morire.

Risposta:
Quando tu riesci a non avere più un ideale, perchè osservando la vita sembra un'enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai, quando tu non hai più un sentimento, perchè sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l'abitudine che non trovi, e l'occupazione, che sdegni, quando tu -in una parola- vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore, allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così. (Luigi Pirandello)
Ma non si può dire tutto questo ad un pur coraggioso capitano di tredici anni...










2 commenti:

  1. Enrico, hai letto mai la danza della realtà di Jodorowsky?

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    1. non l'ho letto, ma ho visto il film
      baci e auguri a te, caro edo

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