sabato 19 dicembre 2015

motilità diverticolitiche

Per Ludwig Wittgenstein seguire una linea di indagine a piedi oltre che nella mente era un atteggiamento che costituiva parte integrante della sua filosofia...' Mi sembra di aver fatto nascere dei nuovi pensieri dentro di me.' La parola usata da Wittgenstein per 'pensieri', Denkbewegungen, è un neologismo che potrebbe essere tradotto 'moti di pensiero', 'vie di pensiero', 'percorsi di pensiero': idee che sono state tradotte in essere per mezzo di spostamenti lungo un sentiero (Weg).

E anche al fango c'è da fare attenzione: un passo dove non devi e ti trovi bloccato e assediato dal pantano, con la marea pronta a ghermirti.
Due giorni prima di partire, James mi consigliò premurosamente di portare una piccola accetta affilata: 'Così, se resti intrappolato nel fango con la marea in arrivo, puoi tagliarti le gambe alle caviglie e darti alla fuga'...

Il fondamentalismo religioso è oggetto del suo disprezzo in quanto comporta, per usare le sue precise parole, 'l'estinzione della metafora'. 

A volte Darwin impilava delle selci all'inizio del circuito, formando una specie di tumulo, e a ogni giro ne buttava giù una con il bastone da passeggio. Imparò a fare previsioni affidabili, distinguendo ad esempio tra 'problemi da tre selci' e 'problemi da quattro selci', quantificando così in termini di distanza di cammino il tempo necessario per risolvere un problema intellettuale. 

I gasteropodi, come le patelle, ...se riescono ad aderire così bene alle rocce è perchè sigillano perfettamente lo spazio tra il bordo della conchiglia e la superficie rocciosa a cui si attaccano. La sigillatura impedisce ai gabbiani affamati di staccarli a beccate dallo scoglio o alle onde di trascinarli via; inoltre li protegge dal rischio di essiccarsi durante la bassa marea. Creano la sigillatura ruotando e riruotando lentissimamente, in un senso e nell'altro, le proprie conchiglie, In questo modo il profilo della superficie rocciosa si incide nel bordo della conchiglia. Le patelle abradono se stesse per adattarsi al terreno prescelto... 

Ripensai al consiglio di Ian a proposito di come leggere la superficie del mare per cercare un pericolo: 'Cerca le perturbazioni dell'ordine atteso, stai attento alle interazioni impreviste'. E mi venne anche in mente Edward Thomas, che allenava l'occhio a individuare gli 'elementi di disturbo' e le impronte che all'interno di una paesaggio testimoniavano la presenza di un sentiero quasi svanito. 

Continuava a venirmi in mente, con una cadenza a cui uniformavo il mio passo, una frase palindroma spagnola relativa ai pellegrinaggi: La ruta nos aportò otro paso natural. 'La strada ci fornì un nuovo passo naturale'. 

L'estremità di un arto, umano o animale, affonda nella neve e la pressione del movimento comprime i fiocchi sottostanti in forma di impronta. La neve, intorno, depositata in strati meno compatti, viene sciolta dal sole o spazzata dal vento e poco a poco scende al livello dell'impronta e più giù ancora, finchè lascia emergere in rilievo la neve compatta dell'orma. Sono impronte controintuitive, in quanto la pressione verso il basso esercitata dal passo sembra aver prodotto una struttura cresciuta verso l'alto, a dispetto della forza di gravità. Sono forme palindrome: ciò che era stato compresso si presenta 'innalzato', e l''impressione' si trova trasformata in 'espressione'.
Qualche volta, scendendo d'inverno da un fianco montano per lo stesso sentiero da cui ero salito, ho trovato le mie orme dell'andata trasformate in bassorilievi. L'effetto perturbante prodotto da questi momenti scaturisce dall'incontro con tracce modificate di un nostro sé passato. Tra il primo passaggio e il ritorno il mondo è cambiato in modo sottile ma rilevante...

Una delle poche consolazioni di questi giorni, muoversi attraverso Le antiche vie, di Robert Macfarlane. Visto che i dolori diverticolitici quasi mi fermano del tutto, spaccano la schiena e il fianco, rendono faticoso il passo, impossibile il flettersi o il girarsi.
Altro conforto: Irrational man di Woody Allen, una storia in cui non è difficile ritrovarmi.
Altro ancora: il sonno. E, dimenticavo, il sole.
E qualche compagnia di sventura, dolce.


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