Per Ludwig Wittgenstein seguire una
linea di indagine a piedi oltre che nella mente era un atteggiamento
che costituiva parte integrante della sua filosofia...' Mi sembra di
aver fatto nascere dei nuovi pensieri dentro di me.' La parola usata
da Wittgenstein per 'pensieri', Denkbewegungen, è un neologismo che
potrebbe essere tradotto 'moti di pensiero', 'vie di pensiero',
'percorsi di pensiero': idee che sono state tradotte in essere per
mezzo di spostamenti lungo un sentiero (Weg).
E anche al fango c'è da fare
attenzione: un passo dove non devi e ti trovi bloccato e assediato
dal pantano, con la marea pronta a ghermirti.
Due giorni prima di partire, James
mi consigliò premurosamente di portare una piccola accetta affilata:
'Così, se resti intrappolato nel fango con la marea in arrivo, puoi
tagliarti le gambe alle caviglie e darti alla fuga'...
Il fondamentalismo religioso è
oggetto del suo disprezzo in quanto comporta, per usare le sue
precise parole, 'l'estinzione della metafora'.
A volte Darwin impilava delle selci
all'inizio del circuito, formando una specie di tumulo, e a ogni giro
ne buttava giù una con il bastone da passeggio. Imparò a fare
previsioni affidabili, distinguendo ad esempio tra 'problemi da tre
selci' e 'problemi da quattro selci', quantificando così in termini
di distanza di cammino il tempo necessario per risolvere un problema
intellettuale.
I gasteropodi, come le patelle,
...se riescono ad aderire così bene alle rocce è perchè sigillano
perfettamente lo spazio tra il bordo della conchiglia e la superficie
rocciosa a cui si attaccano. La sigillatura impedisce ai gabbiani
affamati di staccarli a beccate dallo scoglio o alle onde di
trascinarli via; inoltre li protegge dal rischio di essiccarsi
durante la bassa marea. Creano la sigillatura ruotando e riruotando
lentissimamente, in un senso e nell'altro, le proprie conchiglie, In
questo modo il profilo della superficie rocciosa si incide nel bordo
della conchiglia. Le patelle abradono se stesse per adattarsi al
terreno prescelto...
Ripensai al consiglio di Ian a
proposito di come leggere la superficie del mare per cercare un
pericolo: 'Cerca le perturbazioni dell'ordine atteso, stai attento
alle interazioni impreviste'. E mi venne anche in mente Edward
Thomas, che allenava l'occhio a individuare gli 'elementi di
disturbo' e le impronte che all'interno di una paesaggio
testimoniavano la presenza di un sentiero quasi svanito.
Continuava a venirmi in mente, con
una cadenza a cui uniformavo il mio passo, una frase palindroma
spagnola relativa ai pellegrinaggi: La ruta nos aportò otro paso
natural. 'La strada ci fornì un nuovo passo naturale'.
L'estremità di un arto, umano o
animale, affonda nella neve e la pressione del movimento comprime i
fiocchi sottostanti in forma di impronta. La neve, intorno,
depositata in strati meno compatti, viene sciolta dal sole o spazzata
dal vento e poco a poco scende al livello dell'impronta e più giù
ancora, finchè lascia emergere in rilievo la neve compatta
dell'orma. Sono impronte controintuitive, in quanto la pressione
verso il basso esercitata dal passo sembra aver prodotto una
struttura cresciuta verso l'alto, a dispetto della forza di gravità.
Sono forme palindrome: ciò che era stato compresso si presenta
'innalzato', e l''impressione' si trova trasformata in 'espressione'.
Qualche volta, scendendo d'inverno
da un fianco montano per lo stesso sentiero da cui ero salito, ho
trovato le mie orme dell'andata trasformate in bassorilievi.
L'effetto perturbante prodotto da questi momenti scaturisce
dall'incontro con tracce modificate di un nostro sé passato. Tra il
primo passaggio e il ritorno il mondo è cambiato in modo sottile ma
rilevante...
Una delle poche
consolazioni di questi giorni, muoversi attraverso Le antiche vie, di
Robert Macfarlane. Visto che i dolori diverticolitici quasi mi
fermano del tutto, spaccano la schiena e il fianco, rendono faticoso
il passo, impossibile il flettersi o il girarsi.
Altro conforto:
Irrational man di Woody Allen, una storia in cui non è difficile
ritrovarmi.
Altro ancora: il
sonno. E, dimenticavo, il sole.
E qualche compagnia
di sventura, dolce.
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