domenica 6 dicembre 2015

siamo tutti israeliani!

Eretz Israel !

Da tempo insisto nel chiamare quel che sta accadendo al mondo 'israelizzazione'.
Condividevamo già con lo stato sionista il peccato d'origine: come il loro anche i nostri stati sono nati da atti di violenza verso gli indigeni e si sono pasciuti di sfruttamento coloniale.
Ma oggi condividiamo tre nuovi elementi fondamentali:
-una democrazia finta, che copre disuguaglianze feroci ed apartheid di fatto;
-la costruzione di muri di autodifesa, di cemento o meno;
-il rischio continuo di subire attentati terroristici.
Israele, considerato sinora un'eccezione nel mondo, sta diventando la regola, l'esempio, il modello per la vita di tutti. E -inutile illudersi- lo sarà sempre di più, nei prossimi anni.

I campionati europei di nuoto in vasca corta si svolgono in questi giorni proprio a Netanya, in Israele. Ora, già trovavo strano e ingiusto che le nazionali israeliane partecipino alle competizioni sportive europee, ma che addirittura le ospitassero...!
Lasciamo perdere. I nostri sensi di colpa non finiranno mai.
Anziché boicottarli continuiamo ad accoglierli e a proteggerli: quando mai la smetteranno se noi non la smetteremo ?
Detto questo, guardando l'apparente tranquillità dei giochi e del pubblico in sala, anzi in vasca, mi è apparso ancora più chiaro che quella società vive così da più di mezzo secolo: conciliando le bombe, le stragi, la militarizzazione con la normalità e l'adattamento quotidiano più completo.
I cittadini sanno di essere isolati e odiati in tutto il mondo, non solo arabo.
Sanno che se un paese qualunque avesse commesso un decimo di quello che hanno combinato i loro governi sarebbe già stato sanzionato e bombardato da tempo.
Sanno di aver a fianco, sulla loro stessa terra (o, a dire il vero, sulla loro) milioni di palestinesi in gabbia.
Sanno , anche per questo, di essere permanentemente in ostaggio della guerra e del terrore.
Eppure, nonostante questo -o forse proprio grazie a questo- vivono.
Tra un allarme ed un'esercitazione, tra giovani soldati armati sui bus e arabi che li sgozzano con i coltelli per strada, continuano a vivere.
E' un avviso chiaro ai terroristi che si muovono ora nelle nostre città: dateci pure le vostre intifade quotidiane, noi non rimetteremo i nostri debiti.
Ci alleneremo a vivere nel rischio, ma non smetteremo di fare come se niente fosse e come se avessimo ragione.

C'è un istruttivo video dell'FBI che sta girando in questi giorni tra i cittadini statunitensi: è intitolato RUN, HIDE & FIGHT.
Se vieni attaccato da un terrorista dovresti, nell'ordine: provare a scappare; se non puoi, provare a nasconderti; se non puoi, provare a lottare con quel che hai in mano.
Insomma, i cittadini occidentali proseguiranno a fare quel che già fanno, ma ad un altro livello: scappare dopo aver rubato, nascondersi e far finta di nulla, far la guerra se qualcuno non ci sta.
E continuiamo così, a far(ci) del male...!


1 commento:

  1. Tempo fa lessi un libro interessante, scritto da un ricercatore della Cattolica: l'asse roma berlino tel aviv i documenti che pubblica sono originali e sarebbero utili per porsi qualche domanda; ma qui appena ti poni un dubbio sull'esistenza di 6000000 di ebrei nell'europa nazista, sei già nella lista nera.
    Gl'israeliani hanno sviòuppato uno studio in base al quale i discendenti degli scampati ai campi nazisti, vivrebbero un disagio da compensare economicamente; nessuna Merkel potrà rifiutarsi di farlo.
    Il denaro non compra tutto, e infatti è in corso lo studio delle conseguenze sui nipoti.

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