Eretz
Israel !
Da
tempo insisto nel chiamare quel che sta accadendo al mondo
'israelizzazione'.
Condividevamo
già con lo stato sionista il peccato d'origine: come il loro anche i
nostri stati sono nati da atti di violenza verso gli indigeni e si
sono pasciuti di sfruttamento coloniale.
Ma
oggi condividiamo tre nuovi elementi fondamentali:
-una
democrazia finta, che copre disuguaglianze feroci ed apartheid di
fatto;
-la
costruzione di muri di autodifesa, di cemento o meno;
-il
rischio continuo di subire attentati terroristici.
Israele,
considerato sinora un'eccezione nel mondo, sta diventando la regola,
l'esempio, il modello per la vita di tutti. E -inutile illudersi- lo
sarà sempre di più, nei prossimi anni.
I
campionati europei di nuoto in vasca corta si svolgono in questi
giorni proprio a Netanya, in Israele. Ora, già trovavo strano e
ingiusto che le nazionali israeliane partecipino alle competizioni
sportive europee, ma che addirittura le ospitassero...!
Lasciamo
perdere. I nostri sensi di colpa non finiranno mai.
Anziché
boicottarli continuiamo ad accoglierli e a proteggerli: quando mai la
smetteranno se noi non la smetteremo ?
Detto
questo, guardando l'apparente tranquillità dei giochi e del pubblico
in sala, anzi in vasca, mi è apparso ancora più chiaro che quella
società vive così da più di mezzo secolo: conciliando le bombe, le
stragi, la militarizzazione con la normalità e l'adattamento
quotidiano più completo.
I
cittadini sanno di essere isolati e odiati in tutto il mondo, non
solo arabo.
Sanno
che se un paese qualunque avesse commesso un decimo di quello che
hanno combinato i loro governi sarebbe già stato sanzionato e
bombardato da tempo.
Sanno
di aver a fianco, sulla loro stessa terra (o, a dire il vero, sulla
loro) milioni di palestinesi in gabbia.
Sanno
, anche per questo, di essere permanentemente in ostaggio della
guerra e del terrore.
Eppure,
nonostante questo -o forse proprio grazie a questo- vivono.
Tra un
allarme ed un'esercitazione, tra giovani soldati armati sui bus e
arabi che li sgozzano con i coltelli per strada, continuano a vivere.
E' un
avviso chiaro ai terroristi che si muovono ora nelle nostre città:
dateci pure le vostre intifade quotidiane, noi non rimetteremo i
nostri debiti.
Ci
alleneremo a vivere nel rischio, ma non smetteremo di fare come se
niente fosse e come se avessimo ragione.
C'è
un istruttivo video dell'FBI che sta girando in questi giorni tra i
cittadini statunitensi: è intitolato RUN, HIDE & FIGHT.
Se
vieni attaccato da un terrorista dovresti, nell'ordine: provare a
scappare; se non puoi, provare a nasconderti; se non puoi, provare a
lottare con quel che hai in mano.
Insomma,
i cittadini occidentali proseguiranno a fare quel che già fanno, ma
ad un altro livello: scappare dopo aver rubato, nascondersi e far
finta di nulla, far la guerra se qualcuno non ci sta.
E
continuiamo così, a far(ci) del male...!
Tempo fa lessi un libro interessante, scritto da un ricercatore della Cattolica: l'asse roma berlino tel aviv i documenti che pubblica sono originali e sarebbero utili per porsi qualche domanda; ma qui appena ti poni un dubbio sull'esistenza di 6000000 di ebrei nell'europa nazista, sei già nella lista nera.
RispondiEliminaGl'israeliani hanno sviòuppato uno studio in base al quale i discendenti degli scampati ai campi nazisti, vivrebbero un disagio da compensare economicamente; nessuna Merkel potrà rifiutarsi di farlo.
Il denaro non compra tutto, e infatti è in corso lo studio delle conseguenze sui nipoti.