Caro omonimo Erick,
lo so che hai ucciso un sacco di gente a Roma, mezzo secolo fa, per rappresaglia...
E lo so che non ti sei pentito.
Neppure in punto di morte, hai rinnegato.
Eri in guerra, e la guerra è anche questo.
Si fanno stragi, si compiono orrori, si ammazza a piè sospinto, si comanda e si obbedisce.
E su questo, hai ragione tu.
E non quelli che l'hanno fatto e lo fanno tuttora e -proprio per questo- non la smettono mai di mostrificarti.
Neppure da morto, neppure da salma.
Come se loro, i vincitori di allora, non abbiano fatto Hiroshima e Nagasaki, i bombardamenti di Dresda, o i gulag.
E come se non continuassero a fare Iraq, Afghanistan e Siria.
O Guantanamo.
Eppure, nessuno li ha perseguiti, nè li persegue o li condanna.
Per non parlare delle vittime di allora, gli ebrei.
Che cosa fanno ora di diverso ai palestinesi in Israele ?
E poi i produttori d'armi, ed i loro mercanti.
E quelli che ci stanno massacrando a colpi di sacrifici e finanza ?
Massacri scientifici, puliti, col viso ed i toni gentili di un criminale alla Letta (zio e nipote).
O quelli di Napolitano, col suo cappellino da innocente e giusto in Sinagoga.
Che vergogna, che ipocrisia farisaica, che scempio morale...
E se la prendono con te (gli ex stalinisti 'antifascisti' di Rifondazione comunista), oppure ti esaltano (gli ultras neonazisti, che vanno dove ci sono le telecamere o le risse...).
Tutto finto, come sai.
Tu eri una persona seria, loro no.
Hai fatto seriamente il tuo lavoro di militare ed aguzzino, hai provato a scampartela (come tutti quelli come te) e non ci sei riuscito ( a differenza di molti altri, che sono rimasti assisi sui loro scranni a lungo, anche dopo la 'Liberazione', facendosi chiamare democristiani o liberali).
E sei morto così, centenario, senza pace.
Ed anche noi siamo solo morti, e per questo non vogliamo che tu sia sepolto.
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