E' giunto il tempo anche per alcune ONG di riconoscere la trappola in cui erano finite e di doverla denunciare.
Uno scatto di dignità che le finalmente indotte a rifiutare di collaborare col nuovo nazismo targato Minniti-UE-sedicente governo della Libia.
Da qui la sospensione delle loro attività in mare e, come per miracolo, la sospensione degli sbarchi in Italia.
Dove stanno finendo i migranti ora ?
Respinti, direttamente trattenuti nei lager libici o, per chi ci prova comunque- con maggiori rischi di prima di non essere soccorsi e di finire sott'acqua.
E' un ricatto umanitario, è chiaro, ma è meglio -per una volta-non scegliere il male minore proseguendo a collaborare col male.
Le tre ONG non accettano così di fare un ulteriore passo verso la militarizzazione del loro intervento, già oltremodo 'embedded': MSF -da sola- non ha accettato le guardie armate a bordo, e -con le altre- si rifiuta di operare sotto la minaccia militare della guardia navale libica.
Dichiarano anche che non possono collaborare con la politica di respingimento, che costringe centinaia di migliaia di persone a stazionare nei lager libici o a tornare forzatamente in patria.
Se ci saranno altre persone da salvare e da portare in Italia, Minniti dovrà utilizzare le ONG ancora collaboranti (leggi: collaborazioniste) o navi dell'operazione Triton, civili o militari.
Ma è giusto che appaia chiaramente la natura militare e impositiva dell'operazione in corso, totalmente al di fuori di qualunque diritto costituzionale ed internazionale, e mirata a soltanto a tutelare le nostre coste, a tentare di limitare gli afflussi con la violenza militare e a soddisfare le richieste di una presunta maggioranza elettorale da conquistare.
Non è detto che le tre ONG reggeranno a lungo: troppi sono gli interessi in campo, ed anche i soldi.
Ma quel che hanno deciso in questi giorni va a loro onore e lascia ancora uno spiraglio perchè anch'esse non si trasformino del tutto in puro instrumentum regni.
Servizio taxi-vaporetto temporaneamente sospeso.
RispondiEliminaAppena il sistema avrà smaltito gli arrivi che accumulandosi potrebbero produrre negative ricadute elettorali, il servizio (immagino) riprenderà.
Un ragazzino di 19 anni mette su una ong in germania ed ottiene una nave e mezzi finanziari seduta stante; altre ong hanno navi ed elicotteri... mah!
Per medici senza frontiere è normale stare nelle zone di guerra dove gli ospedali sono sotto tiro quotidiano dei mortai, ma di fronte a qualche raffica d'avvertimento di una motovedetta libica alzano bandiera bianca? Sarebbe sufficiente spostarsi un po' meno a ridosso della costa, o no?
A me risulta ancora incomprensibile perchè questo traffico di persone che NON scappano da teatri di guerra, pur essendo povere possono pagarsi un viaggio infernale sapendo benissimo a cosa vanno incontro, per arrivare qui e trovare ciò che sanno benissimo esserci (again).
Posso immaginare che un sistema del genere non sia spontaneo ma organizzato e mi chiedo: qui prodest?
cui prodest...
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