I
teologi si impegnarono in più attente distinzioni senza mai negare
che i demoni possano se non propriamente generare , certo coire con
le donne, ingravidarle, ma non con seme proprio -perchè non possono
produrlo- ma col seme preso da un uomo ponendosi sotto di lui in
posizione e forma di dama (succubus) , e trasferendo poi il
seme in una donna, esercitando la funzione di incubus.
Tommaso
d'Aquino: 'Si sente dire ripetutamente...che i Silvani e i Fauni,
comunemente detti incubi, spesso in modo disonesto si sono fatti
avanti alle donne, reclamando e ottenendo l'unione sessuale...Qualora
ci fossero dei casi in cui qualcuno fosse generato in seguito al
coito dei demoni, ciò non potrebbe avvenire per mezzo del seme
formato da essi stessi o dai corpi assunti, ma per mezzo del seme di
qualche uomo da essi preso a tale scopo. Uno stesso diavolo, ad
esempio, potrebbe fare da succubo rispetto a un altro uomo e poi
divenire incubo rispetto a una donna.'
Bonaventura:
' I demoni per la loro natura sottile e spirituale possono penetrare
in tutti i corpi e rimanere in essi senza alcun ostacolo. Quindi i
demoni proprio per il potere e la sottigliezza della loro natura
possono entrare nei corpi degli uomini e li possono torturare a meno
che non siano impediti da una forza superiore.'
(da
T. Gregory, Principe di questo mondo. Il diavolo in occidente,
Laterza, 2013)
La
vita di mio marito era stata in parte segnata dagli incubi che aveva
avuto da piccolo. Per colpa di quelle esperienze debilitanti era
finito da uno psichiatra. Sognava una casa e uno scantinato dove
avvenivano crimini orrendi. Ma lo psichiatra aveva escluso i ricordi
repressi e a mio marito non restò che cercare di estrarre il veleno
tenendo un diario.
Poi
da grande, all'università, pochi mesi prima di entrare in marina,
era andato a un festival di classici cinematografici...e lì, sul
grande schermo, il mio futuro marito aveva visto scorrere i suoi
incubi. Solo allora si rese conto che il televisore doveva essere
rimasto acceso mentre trasmettevano quel film dell'orrore, quando lui
aveva appena due anni.
Quella
scheggia, mai completamente rimossa dalla sua mente, si disintegrò e
scomparve.
Mi
disse che lì aveva capito di essere libero, e che da allora si era
lasciato alle spalle le ombre dell'infanzia...perchè si trattava
solo di un'illusione, un inganno, una finzione, uno sgorbio nella sua
mente che lo aveva avviato in una falsa direzione quando invece era
stato destinato a prenderne un'altra.
'E'
da un po' di tempo che faccio un sogno, -mi confessò- uno nuovo, e
stavolta non è mica un incubo.'
In
quei sogni, sorvolava una terra incontaminata e selvaggia dalla
prospettiva privilegiata di un falco, con un senso di libertà
'indescrivibile'. E' come se prendessi tutto quello che c'è nei
miei incubi e lo rovesciassi...'
(Jeff
Vandermeer, Annientamento, Einaudi, 2014)
Indovina un po' con cosa è fatto l'antidoto per il veleno del serpente. Con il veleno del serpente.
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