lunedì 23 novembre 2015

amor vacui

Se gli dei esaudissero le preghiere degli uomini, l'umanità verrebbe dissolta a causa di tutti i mali che gli uomini si invocano l'un l'altro. (Epicuro)
Questa frase mi è tornata alla mente vedendo Hollande e Cameron pregare insieme davanti ai luoghi in cui sono morti i parigini. Apparivano contriti e commossi.
Qualche ora dopo, si sono accordati sul fare guerra insieme.
E mai come ora i sondaggi crescono a loro favore.
Ci stanno proteggendo, dobbiamo consentirgli qualunque cosa, purchè altri muoiano per noi o contro di noi; e purchè noi si sopravviva, forse, comunque, grazie a loro.

Se lasciata a se stessa, come osservò Nietzsche, la Volontà dell'uomo 'piuttosto che non volere preferirebbe volere il Nulla', e il pensiero di un progresso infinito implicitamente 'nega ogni suo traguardo e ammette dei fini solo come mezzi che gli consentano di superare se stesso nel suo gioco. In altre parole, la potenza della negazione inerente alla Volontà e concepita come motore della Storia, è una forza distruttrice, annichilante, che potrebbe benissimo tradursi in un processo di annientamento permanente come in un processo di Progresso Infinito. (H. Arendt)

Potrebbe essere giunto per noi tutti il tempo di Non Volere Più, di fare il morto, di declinare.
Ma non rinunciano a Volere. E quindi scelgono di Volere il Nulla.
La favola del Progresso Infinito si è conclusa da tempo.
E' iniziata e procede, da almeno due decenni, quella dell'Annientamento Permanente.
La Volontà di potenza da qualche parte deve pur andare.
La guerra ed il terrore sono la sua voce, ed ora giunge sino a noi, direttamente, finalmente.
Ormai sudditi digitali, stiamo a guardare.


LA PROMOZIONE NEO-COMPORTAMENTISTA DELLA SUDDITANZA

L'insieme dei dispositivi digitali di controllo istituisce sempre nuove condizioni di oggettiva sudditanza. Il loro accoglimento da parte degli utilizzatori tuttavia presenta anch'esso aspetti sorprendenti. Primo dei quali è la disposizione piuttosto indifferente, quando non decisamente collaborativa, della gran parte dei controllati alla sottomissione e all'obbedienza.
Disposizione costruita, certo, e tuttavia confusamente accolta senza opporre significative resistenze, forse perchè simmetrica ai dispositivi disciplinari intrinseci alle istituzioni d'impostazione capitalistica. Comunque sia, questa educazione alla sudditanza si attiene a un'impostazione pedagogica che, in sostanza, consiste nel premiare chi accoglie gli inviti all'auto-disciplinamento subalterno e punire in qualche modo chi vi si sottrae...
Con 'sudditanza' intendo dunque questa acquiescenza passiva e a-problematica, questa abitudine inerte ad assumere su di sé la meta-narrazione delle imprese capitalistiche e a farsene attore e riproduttore obbediente nelle proprie pratiche quotidiane...
La promozione neo-comportamentista alla sudditanza svolge una funzione importante nella colonizzazione dell'immaginario. Per suo tramite infatti passa una normalizzazione diffusa della disponibilità a cedere per qualche briciola di consumo spazi di autonomia e di libertà personale. E ogni spazio ceduto accresce di un anello la catena invisibile della schiavitù mentale e della soggezione all'impero, così come ogni briciola ricevuta alimenta la propria complicità nella dipendenza...

Vale la pena di citare la riflessione già fatta a suo tempo da Marx: 'La sicurezza è il più alto concetto sociale della società civile, concetto della polizia, secondo cui l'intera società esiste unicamente per garantire a ciascuno dei suoi membri la conservazione della sua persona, dei suoi diritti, della sua proprietà'...
E' il dilemma che Vint Cerf, uno dei Padri fondatori di Internet, ha espresso con parole molto chiare: 'Uno stato in cui la privacy è totalmente rispettata è uno Stato insicuro. Uno Stato in cui al contrario chi governa sa tutto dei propri cittadini è il massimo della sicurezza...'


(da Renato Curcio, L'impero virtuale. Colonizzazione dell'immaginario e controllo sociale, 2015) 

1 commento:

  1. "Restano tre cose", Fernando Pessoa

    Di tutto restano tre cose:
    la certezza
    che stiamo sempre iniziando,
    la certezza
    che abbiamo bisogno di continuare,
    la certezza
    che saremo interrotti prima di finire.
    Pertanto, dobbiamo fare:
    dell’interruzione,
    un nuovo cammino,
    della caduta,
    un passo di danza,
    della paura,
    una scala,
    del sogno,
    un ponte,
    del bisogno,
    un incontro.

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