Se gli dei esaudissero le preghiere degli uomini,
l'umanità verrebbe dissolta a causa di tutti i mali che gli uomini si invocano
l'un l'altro. (Epicuro)
Questa frase mi è tornata alla mente vedendo Hollande e
Cameron pregare insieme davanti ai luoghi in cui sono morti i parigini.
Apparivano contriti e commossi.
Qualche ora dopo, si sono accordati sul fare guerra insieme.
E mai come ora i sondaggi crescono a loro favore.
Ci stanno proteggendo, dobbiamo consentirgli qualunque cosa,
purchè altri muoiano per noi o contro di noi; e purchè noi si sopravviva,
forse, comunque, grazie a loro.
Se lasciata a se stessa, come osservò Nietzsche, la
Volontà dell'uomo 'piuttosto che non volere preferirebbe volere il Nulla', e il
pensiero di un progresso infinito implicitamente 'nega ogni suo traguardo e
ammette dei fini solo come mezzi che gli consentano di superare se stesso nel
suo gioco. In altre parole, la potenza della negazione inerente alla Volontà e
concepita come motore della Storia, è una forza distruttrice, annichilante, che
potrebbe benissimo tradursi in un processo di annientamento permanente come in
un processo di Progresso Infinito. (H. Arendt)
Potrebbe essere giunto per noi tutti il tempo di Non Volere
Più, di fare il morto, di declinare.
Ma non rinunciano a Volere. E quindi scelgono di Volere il
Nulla.
La favola del Progresso Infinito si è conclusa da tempo.
E' iniziata e procede, da almeno due decenni, quella
dell'Annientamento Permanente.
La Volontà di potenza da qualche parte deve pur andare.
La guerra ed il terrore sono la sua voce, ed ora giunge sino
a noi, direttamente, finalmente.
Ormai sudditi digitali, stiamo a guardare.
LA PROMOZIONE NEO-COMPORTAMENTISTA DELLA SUDDITANZA
L'insieme dei dispositivi digitali di controllo
istituisce sempre nuove condizioni di oggettiva sudditanza. Il loro
accoglimento da parte degli utilizzatori tuttavia presenta anch'esso aspetti
sorprendenti. Primo dei quali è la disposizione piuttosto indifferente, quando
non decisamente collaborativa, della gran parte dei controllati alla sottomissione
e all'obbedienza.
Disposizione costruita, certo, e tuttavia confusamente
accolta senza opporre significative resistenze, forse perchè simmetrica ai
dispositivi disciplinari intrinseci alle istituzioni d'impostazione
capitalistica. Comunque sia, questa educazione alla sudditanza si attiene a
un'impostazione pedagogica che, in sostanza, consiste nel premiare chi accoglie
gli inviti all'auto-disciplinamento subalterno e punire in qualche modo chi vi
si sottrae...
Con 'sudditanza' intendo dunque questa acquiescenza
passiva e a-problematica, questa abitudine inerte ad assumere su di sé la
meta-narrazione delle imprese capitalistiche e a farsene attore e riproduttore
obbediente nelle proprie pratiche quotidiane...
La promozione neo-comportamentista alla sudditanza svolge
una funzione importante nella colonizzazione dell'immaginario. Per suo tramite
infatti passa una normalizzazione diffusa della disponibilità a cedere per
qualche briciola di consumo spazi di autonomia e di libertà personale. E ogni
spazio ceduto accresce di un anello la catena invisibile della schiavitù
mentale e della soggezione all'impero, così come ogni briciola ricevuta
alimenta la propria complicità nella dipendenza...
Vale la pena di citare la riflessione già fatta a suo
tempo da Marx: 'La sicurezza è il più alto concetto sociale della società
civile, concetto della polizia, secondo cui l'intera società esiste unicamente
per garantire a ciascuno dei suoi membri la conservazione della sua persona,
dei suoi diritti, della sua proprietà'...
E' il dilemma che Vint Cerf, uno dei Padri fondatori di
Internet, ha espresso con parole molto chiare: 'Uno stato in cui la privacy è
totalmente rispettata è uno Stato insicuro. Uno Stato in cui al contrario chi
governa sa tutto dei propri cittadini è il massimo della sicurezza...'
(da Renato Curcio, L'impero virtuale. Colonizzazione
dell'immaginario e controllo sociale, 2015)
"Restano tre cose", Fernando Pessoa
RispondiEliminaDi tutto restano tre cose:
la certezza
che stiamo sempre iniziando,
la certezza
che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza
che saremo interrotti prima di finire.
Pertanto, dobbiamo fare:
dell’interruzione,
un nuovo cammino,
della caduta,
un passo di danza,
della paura,
una scala,
del sogno,
un ponte,
del bisogno,
un incontro.