domenica 1 novembre 2015

signori, si chiude...!

La pagliacciata di Expo chiude.
Più di 20 milioni di coglioni sono andati a pagare, a fare code interminabili, a visitare fiere e ristoranti, a farti triturare dai caddozzoni di ogni dove, ad automanipolarsi da sé.
A far finta di girare il mondo in 8 ore, a far finta di nutrire il pianeta, a far finta di voler bene a tutta l'umanità, alle sue mille culture e facce, ai suoi cibi.
Ho visto anche tante persone che conosco andarci, con una scusa o l'altra.
D'altra parte, anche io ogni tanto vado ancora allo stadio, e so cosa sia diventato il calcio.
Ma all'Expo non si doveva andare, ne sono certo.
Ora si parla di successo, di esempio per il mondo.
Ora si dice che Milano è la capitale morale d'Italia.
Incredibile.

Anche a Roma si chiude, e sto parlando della giunta Marino.
L' ennesima telenovela PD giunge al termine.
Prima fanno fare le primarie, le vince un candidato outsider e fanno buon viso a cattivo gioco.
Poi fanno di tutto per boicottarlo mentre governa.
Poi, quando a quello resta solo l'onestà, gli tirano fuori gli scontrini.
Insomma, la solita macchina del fango ben orchestrata.
Quando Renzi decide se ne frega di parlamenti e parlamentini.
Tutto avviene a casa sua, come ai bei tempi di Arcore.
E' da sempre il metodo dei capi, e va bene a tutti, in fondo.

Anche l'Europa si chiude, e chiude l'Unione Europea.
Alla fine si scopre che la spartizione tra gli stati di quella carne da macello che chiamiamo 'migranti' si limita a poche migliaia di persone, su milioni che scappano e scapperanno.
Alla fine si scopre che, anche tra quelle che vengono temporaneamente ammassate nei lager di stato, soltanto una piccolissima percentuale avrà lo status di rifugiato ed otterrà asilo.
Gli altri saranno espulsi o costretti alla clandestinità, come sempre.
Si spera nel cattivo tempo, nel mare cattivo, per ridurre gli esodi.
Ma la disperazione resta, le guerre divampano, e non se ne esce.

Anche io ho chiuso, col passato.
Ieri mi hanno invitato al corteo antimilitarista in città e non mi è passato neanche lontanamente per la testa di andare a qualcosa che, qualche anno fa, avrei organizzato in prima fila.
E quando ho visto le solite facce in tv, quei professionisti delle pace sempre in piedi, che stanno lì per lavoro o per cattiva coscienza, ho provato tristezza e nausea per loro e per noi.
Anche io mi chiudo, sempre di più, nel presente.
Ed il futuro è senza porte, senza luce, e senza occhi.






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