lunedì 21 settembre 2015

l'autunno dei medioevi


Primo giorno d'autunno, dicono gli astri.

Tsipras rivince le elezioni.
Nel senso che governerà con ANEL, destra nazionalista, per realizzare il programma imposto dalla troika, dopo aver barato ad un referendum, dilaniato Syriza ed aver portato all'astensione metà degli elettori greci.
Qualcuno, anche qui da noi, lo prenderà ad esempio e parlerà ancora di Possibile.
Contento lui, di sinistra tutti.

Bergoglio e Castro si incontrano a Cuba, dopo che il primo ha fatto l'ennesima messa oceanica circondato dalle immagini di Josè Martì e del Che.
Due vecchietti, uno in auge ed uno in crisi nera, che parlottano sulle scale della storia.
Sconfitti entrambi dal liberismo economico, vivono pateticamente l'autunno di una chiesa che -al di là degli inviti papali- resta fatta di curia e borghesissimi fedeli; e di un regime che, fallito nei suoi intenti, si sta per gettare anch'esso nelle accoglienti braccia dello zio Sam.
Sulle dittature comuniste e sull'oscurantismo cattolico si è già detto e scritto a sufficienza.
L'ultimo film di Bellocchio (Sangue su sangue, veramente fantastico, real-allucinatorio, in una Bobbio tinta alla Tiepolo o El Greco) ci racconta la barbarie del nostro mondo,la raffronta a quella del Santo uffizio, e quasi ci fa sorridere per l'ingenuità degli inquisitori di allora.

Francesi e Inglesi insistono perchè l'ONU si sputtani ancora una volta con una coalizione di guerra internazionale sotto la sua egida, questa volta contro l'Isis.
L'Europa e gli Usa non si rassegneranno facilmente al loro autunno.
Proseguiranno a bombardare e ad uccidere, tentando di salvare se stessi.
A produrre devastazione, fame, morte,. E profughi, a bizzeffe.
E' già accaduto in Afghanistan ed Iraq, in Libia e Siria.
Per non parlare, in tempi meno recenti, di Somalia, Eritrea e Jugoslavia.
Ma sappiamo di partire già sconfitti, come è stato con Al Qaeda.
Possiamo anche sterminarli tutti, far andare i loro eserciti in rotta, vincere le guerre in cielo e in terra. Ma abbiamo già perso, qualunque cosa accada, come in un ferale doppio vincolo.
E' ormai troppo tardi per smettere e cambiare strada, i nemici sono troppi ormai e troppo aggressivi, anch'essi conoscono soltanto il linguaggio delle armi.
Ma -andando avanti con muri e guerre, tornando ancora una volta sull'unica strada che pur ben conosciamo- siamo comunque perduti.
Non lasciamoci abbindolare dalla calma apparente, dalla normalità del vivere quotidiano.
Gli uomini e le donne hanno sempre provato a vivere così, sino all'ultimo istante, prima di trovarsi nel terrore assoluto, nella distruzione insensata, nella violenza eclatante e nell'orrore.
Come per la catastrofe, la guerra è già in corso, ma a rate, e questo facilita i nostri infantili automatismi di rimozione.

Ma quando ce le troveremo davanti, ruggenti, inguardabili e innegabili, sarà troppo tardi.

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