martedì 18 novembre 2014

problemi idraulici

Una settimana fa ho provato ad andare con un amico di Roma a visitare Barumini.
Non ci hanno fatto entrare nel sito perchè il nuraghe era tutto allagato.

Nei giorni scorsi ho volato sopra la Liguria e, all'altezza di Chiavari, il fiume e il fango coloravano il mare di grigio e ocra per chilometri, spezzando l'azzurro.
Sembrava di essere alla foce del Rio delle Amazzoni, non di un fiumiciattolo.
Anche i torrenti si incazzano, quando li mettiamo alle strette...

Arrivato a Sesto e Milano, mi sono trovato in una giornata di cielo plumbeo e bassissimo, e in una giornata di pioggia continua, senza tregua.
Il Seveso e il Lambro sono ancora una volta esondati, ho atteso la metro gialla per mezzora, molti i treni camcellati.
Alla mostra di Chagall, la fila stava sotto gli ombrelli e con i piedi nell'acqua per un'oretta, prima di poter entrare almeno sotto i portici del Palazzo Reale.
All'interno, i guardaroba prendevano solo i bagagli ingombranti: vedevamo i quadri con i cappotti e i piumini bagnati.
Bellezza e catastrofe, come nei quadri.

A Lodi, l'Adda viene costantemente monitorato, giorno e notte, e la gente va a vederlo dal ponte e dagli argini, parla di altre alluvioni, confronta e discute.
Un rito comunitario-esorcistico, come tra i primitivi.
Ma con tanta tecnologia in più, meno male...!

 Al rientro, a Bergamo, siamo arrivati sotto l'aereo, ma non ci hanno fatto salire perchè avevano riscontrato 'problemi idraulici'.
Siamo saliti su un altro, mezzora dopo.
All'altezza della Liguria, nel buio, tuoni e fulmini da tregenda.

Ogni settimana frana un pezzo di Italia, e muore qualcuno.
E si va avanti, ci si adatta, si finge di vivere come sempre.
Ma l'ansia sale.

2 commenti: