Quando penso a Casale Monferrato mi vengono in mente i krumiri, quei buonissimi biscotti storti e rugosi, di solito ben cotti, compatti ed eleganti insieme.
Ora mi chiedo se anche i biscotti dell'infanzia contenevano amianto.
E'arrivata l'ennesima prescrizione per reati ambientali.
La gente si scandalizza (non per l'ambiente, solo per le vittime senza giustizia).
Dell'ambiente non gliene frega niente a nessuno, neanche agli ambientalisti in fondo.
Figuriamoci alla 'gente che lavora'.
Sì, perchè mi sapete dire come mai si è arrivati alla prescrizione ?
Per le lentezze burocratiche dei processi, è ovvio.
Per la potenza economica della Eternit, è sicuro.
Ma anche per la lentezza a reagire, per l'omertà, per i silenzi di chi ci lavorava da decenni senza dir nulla, di chi ci abitava attorno e stava zitto, o mugugnava di nascosto.
Ed il tempo è passato, invano.
Perchè il lavoro prima di tutto, prima dell'ambiente, prima della stessa salute.
Innanzitutto i soldi.
Ed in questo, gli operai, i cittadini di Casale e il padrone della Eternit sono uguali.
Lo dimostra il fatto che ancora oggi la ditta continua a produrre amianto e a far soldi in tutto il terzo mondo.
E nessuno protesta, al presente.
Ci si pensa solo dopo, quando è troppo tardi.
Se si vive sotto ricatto, se l'unico centro della vita diventano il lavoro e i soldi, si può diventare come i lavoratori dell'ultimo film dei fratelli Dardenne (che secondo me sono la controfigura segreta di Landini e Papa Francesco).
Il film è lento e palloso, e la storia è emblematica del dove e come viviamo.
In un contesto del genere, che senso ha scioperare o non scioperare ?
Armi spuntate, pure battaglie di retroguardia, slogan d'antan.
Renzi avrà mano libera, se questa è la reazione.
Perchè gli stessi che ora scioperano e vanno in piazza lo fanno solo per il loro lavoro, i loro contratti, in sintesi: per i loro soldi.
E quelli che non ci vanno, uguale.
Non si vede altro, all'orizzonte.
Il sol dell'avvenire splende poco oltre il nostro naso...
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