sabato 8 novembre 2014

cambiare

Questa è la mia vita. Cioè, lo era quando riuscivo a dormire.
Più o meno la stessa, ogni giorno che passava.
Tenevo una sorta di diario, ma se mi dimenticavo di scriverci per due o tre volte di fila, non riuscivo più a distinguere una giornata dall'altra.
Avrei potuto scambiarne l'ordine, non l'avrei nemmeno notato.
Ogni tanto mi chiedevo che razza di vita fosse quella.
Ma non per questo mi sentivo insoddisfatta. Ero solo stupita.
Del fatto che le mie giornate fossero tutte uguali.
Che le mie orme venissero spazzate via dal vento in un baleno, prima che avessi il tempo di riconoscerle.
In quei momenti, mi guardavo nello specchio del bagno.
Mi fissavo per un quarto d'ora di fila.
Facevo il vuoto nella mia testa e non pensavo a nulla.
Osservavo il mio viso in silenzio come se fosse un semplice oggetto.
Finchè a poco a poco si separava da me.
Come se la sua esistenza disgiunta fosse contemporanea alla mia.
Allora riconoscevo che il presente era quello.
Nessuna relazione con le orme.
In quel momento la realtà ed io eravamo due entità simultanee, contava solo quello.
Adesso però non dormo più.
E ho anche smesso di tenere un diario.


I ricordi di quel che è accaduto prima che smettessi di dormire sembrano allontanarsi a velocità crescente.
E' una sensazione stranissima.
Ogni giorno quando si fa notte ho l'impressione che la persona che dormiva non fossi veramente io, e che il ricordo di quel tempo non sia veramente mio.
La gente cambia, mi dico.
Ma nessuno sa del mio cambiamento. Nessuno vi fa caso. Ne sono al corrente soltanto io.
Spiegarlo non servirebbe a nulla, la gente non capirebbe perchè non vuole crederci.
E anche se ci credesse, di sicuro non saprebbe mettersi nei miei panni.
Tutto mi vedrebbero soltanto come una minaccia al loro mondo fatto di supposizioni.
Invece io sto realmente cambiando.

Due ombre scure appaiono ai due lati della vettura.
Alla portiera destra e a quella sinistra.
Le facce non si vedono. Neanche i vestiti. Solo due ombre nere in piedi vicino a me...
Sento che la City viene scossa da destra e sinistra...
Trattengo il respiro. Cosa posso fare ?...
Sono sola, chiusa in questa piccola scatola, e non posso andarmene.
E' l'ora più buia della notte, e quegli uomini continuano a scuotere la macchina.
Stanno cercando di capovolgerla.



(Murakami Haruki, Sonno, 2014) 

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