Blatter dichiara che è stato il campionato più bello della storia.
E' proprio un mafioso bugiardo.
Un campionato noioso, invece, molto tattico, con un sacco di partite finite ai rigori o ai supplementari, lunghissime e senza gioco.
Con tante nobili decadute senza presente (Italia, Inghilterra, Brasile, Spagna, Uruguay, Portogallo...), alcune emergenti, ma non abbastanza da andare molto avanti (Costarica, Algeria, Colombia, Belgio, USA), e tutte le altre già contente di esserci arrivate, in Brasile...
Un mondiale molto 'montato', ma poco esaltante.
Anche la finale è stata un pò così: ha vinto la squadra più solida e più utilitaristica, quella più capace di segnare e di vincere, di giocare sino alla fine, di organizzarsi come collettivo.
Ed hanno perso le squadre che attendevano i loro fuoriclasse (Messi, in primo luogo, ma anche Neymar, Balotelli, Cristiano Ronaldo...).
A vedere il calcio, quello italiano, ma anche quello brasiliano, ridotto così, viene tanta tristezza.
Pochissima fantasia, poca corsa, nè atletismo nè creatività.
Tanti lavori pubblici, stadi bellissimi, tanti soldi e trasmissioni tv, tanta pubblicità, ma poco altro.
Un mondiale in sintonia con i nostri tempi: più fumo che arrosto.
A Gaza, invece, nel frattempo, più arrosto che fumo...
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