Anzi i loro trofei: la coppa e le regine di coppe, le loro WAGS (wives and girlfriends of high-
In una parola, oggi, a loro.
A quelli che vincono, che hanno i muscoli, che si fotografano e vengono fotografati, che fanno la storia.
I nuovi miti, i nuovi eroi del giorno, per un giorno.
Chissà cosa resterà di loro quando tutto questo finirà, chissà se sarebbe mai iniziato qualcosa fra loro se tutto quel che sta intorno al loro 'amore' non ci fosse mai stato...
Ma tant'è...
Al funerale del povero ragazzino ucciso dal cornicione vagante della Galleria Umberto, i suoi amichetti e amichette, vestiti da veline e valletti, lanciavano palloncini al cielo, si esibivano davanti alle telecamere, applaudivano alla messa, e pregavano e guardavano la tv, e piangevano mentre li intervistavano...
Il ragazzino, anche lì, era già diventato un angelo e un eroe.
Verrebbe quasi voglia di farsi ammazzare da qualcuno, o anche solo da un pezzo di muro che cade, per ritrovarsi famosi.
Ma, per un attimo di gloria, basta anche solo partecipare al funerale da giovane soubrette, e non da defunto.
A Gaza, già 200 morti e migliaia di feriti.
Anche loro diventeranno eroi, a breve, martiri, volontari della fede islamica, santificati al suono dei mortai nemici.
Eppure. quanti di loro stanno morendo tra i muri delle loro, schiacciati dalle bombe, senza aver la vocazione per essere nè santi nè eroi ?
Credo tanti, quasi tutti.
Ma la retorica insiste, ovunque, a creare miti senza senso, a desiderare di essere più che uomini e donne.
E, nel frattempo, smettiamo, ci scordiamo, di essere umani,
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