venerdì 1 novembre 2013

sbancati

Qualche mattina fa, in attesa di essere ricevuto, ho ascoltato la conversazione tra il consulente finanziario della mia banca e una coppia di giovani conviventi.
I malcapitati volevano aprire un mutuo per l'acquisto e la ristrutturazione di una casa in un paese del Campidano. Parlava solo lui, lei annuiva o abbassava la testa, umiliata.
Soprattutto quando la consulente, anche lei talmente imbarazzata da chiamare una sua collega più anziana ed esperta di latrocinii, faceva loro presente che con uno stipendio di 1100 euro al mese (peraltro già in parte sobbarcato di altre rate dovute a due finanziarie per comprarsi lavatrici e frigoriferi...) non si potevano permettere un altro impegno, se non per cifre molto esigue.
Il credit crunch colpisce ancora!
I due se ne sono andati, con la coda fra le gambe, forse pronti ad affidarsi ad altri sciacalli, ancor meno legali e ancor più usurari.

Nel frattempo, le banche continuano a tappare le loro falle con soldi pubblici (attraverso Banca d'Italia e BCE) e a prestarsi-regalarsi soldi solo tra ricchi e tra banchieri.
Gli stessi bancari, ieri, sono scesi in sciopero, dopo 13 anni: chissà quante ne vedono lì dentro, e loro per primi conoscono i magna magna che colà avvengono impunemente.
Licenziamenti, abolizione dei contratti nazionali, flessibilità e fine degli stipendi d'oro e dei piccoli e grandi privilegi avuti nei decenni precedenti: solo i manager e i capi proseguono a star bene, tutti quelli che ci lavorano iniziano a soffrire.
Ah,  il posto in banca...!

Quando si parla di stabilità, Napo e Letta non pensano ad altro che a questo.
A salvaguardare le banche ed i poteri che essi rappresentano e, senza i quali e contro i quali, nessuno potrebbe stare un minuto al governo di nessun paese occidentale.
Tutto il resto è solo fuffa, retorica ipocrita, e pura menzogna.
Intanto, continuano a disoccuparci, a ricattarci, a sbancarci.
E continuiamo a star zitti, succubi, collusi.
O a parlarne, o a riderci sopra, rassegnati e impotenti.
Come chiamare tutto questo, se non catastrofe ?


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