lunedì 18 novembre 2013

LUI è tornato

Approfitto di un pomeriggio grigio, afflitto dal ciclone Cleopatra (anche se dicono che lei fosse più bella...)
E, sotto il plaid, mi divoro Lui è tornato, di Timur Vermes (2012).
Un libro geniale, ironico, spietato e disarmante, di cui si sentiva il bisogno.
Immagina che Hitler si svegli e torni a vivere in Germania di oggi.
In breve si trasforma in una star televisiva e in un popolarissimo leader politico.

La cosa che più mi infastidisce delle persone mattiniere è il loro terribile buon umore. Si comportano come se fossero svegli già da tre ore e avessero già sbaragliato la Francia. Per di più, nonostante la ributtante abitudine di alzarsi all'alba, la stragrande maggioranza di questi individui raramente ha compiuto grandi imprese. ..La mia opinione è che la mattina debbano lavorare solo i fornai -e la Gestapo naturalmente, questo va da sè.

E' una falsa credenza, molto diffusa, che un Fuhrer debba sapere tutto. Non è necessario neppure che sia informato sulla gran parte degli avvenimenti. Anzi: può addirittura non sapere un bel niente ed essere l'uomo più ignaro della terra...Mi spingo fino al punto di affermare che un Fuhrer può essere addirittura smemorato: amnesia completa, giacchè il suo talento non consiste nell'accumulare aridi fatti. La sua dote principale è saper decidere con rapidità e assumersene la responsabilità. Questa capacità spesso non è tenuta in grande considerazione e suscita ilarità -per esempio quando qualcuno, durante un trasloco, dice di volersi caricare sulle spalle la 'responsabilità', lasciando che gli altri portino gli scatoloni.

Quest'uomo invece era in strada con un soffiafoglie di tipo completamente nuovo, portatile... Quando ho visto quell'uomo per la prima volta, mi sono molto indispettito...Era una giornata molto ventosa...ed era lampante che era una cosa del tutto priva di senso soffiare il fogliame da un posto all'altro proprio quel giorno. In un primo momento pensai di precipitarmi fuori indignato e costringere quell'uomo a darmi una spiegazione, ma poi cambiai idea. Perchè avevo torto.
L'impiegato aveva ricevuto un ordine, che era: soffiare via il fogliame dal parcheggio. E lui lo stava eseguendo...E se ne lamentava ? Piagnucolava, forse, perchè il suo lavoro non aveva senso con quel vento ? No! Faceva il suo dovere con coraggio e sopportando stoicamente quel chiasso. Come i fedeli uomini delle SS. A migliaia hanno eseguito i loro incarichi senza risparmiarsi. Eppure avrebbero avuto di che lamentarsi. Avrebbero potuto dire, ad esempio: 'Cosa dobbiamo fare di tutti questi ebrei ? E' una lotta impari.: ne arrivano più di quanti riusciamo a mandarne alla camera a gas!'.
Ero così commosso che mi vestii in fretta, uscii, mi avvicinai all'uomo, gli misi una mano sulla spalla e dissi: ' Mio caro signore, desidero ringraziarla. E' per gente come lei che conduco la mia battaglia. Perchè lo so: da questo soffiafoglie, da ogni simile apparecchio in questo paese fuoriesce il respiro incandescente del nazionalsocialismo. E' questa la fanatica volontà di cui ha bisogno la Germania'...

Pertanto reputavo questa forma di umorismo tanto superflua quanto deplorevole.
Chi ha i topi in casa non chiama un clown, bensì un disinfestatore.

Questo successe spesso. Era come se quelle donne vivessero in un clima di paura pur muovendosi in una cosiddetta libera forma di governo...La cosa strabiliante fu il modo in cui la gente reagiva alle mie domande: o invocavano delle punizioni draconiane oppure -più di frequente- non osavano parlare apertamente...
'Che cosa si può dire al riguardo?' domandai a Bronner.
'Queste povere persone sono come trasformate. Alla faccia della cosiddetta libertà di opinione'...

Perchè quando ci sono in gioco obiettivi importanti, è indice di poca serietà mostrare dei singoli episodi di per sè insignificanti che riguardano i piccoli inconvenienti sorti durante la realizzazione del progetto. Quando si costruisce una grande autostrada, che permette di trasportare beni nell'ordine di miliardi, favorendo l'economia del paese, capiterà sicuramente di scorgere sul ciglio di essa un grazioso leprotto che trema di paura...Ma per queste sciocchezze non posso davvero ignorare il futuro del popolo. E una volta riconosciuta la necessità di sterminare milioni di ebrei -e tanti erano allora- ci sarà sempre qualche tedesco compassionevole che penserà: ' Bè, quell'ebreo in particolare non era poi così terribile; quell'altro avremmo potuto sopportarlo ancora per qualche anno...'.
E' un vecchio ritornello: ognuno è convinto che sia necessario sterminare i ratti, ma quando sia arriva al dunque, prova immensa pietà per il singolo topo..

L'atteggiamento tollerante dei politici di fronte al panico attualmente diffuso dalla stampa rappresenta, naturalmente, l'apice della stupidità: in questo caos, la loro indecisione appare ancora più ottusa di quanto lo sia già solitamente; più aumentano le preoccupazioni e il panico, più quei buffoni fanno la figura degli inetti. A me questa situazione può anche star bene: giorno dopo giorno, il popolo si accorge con sempre maggior chiarezza che razza di filodrammatici occupino posizioni di responsabilità. Ciò che mi sbalordisce davvero è che ancora non siano sfilati a milioni davanti a quella fabbrica  di chiacchiere chiamata parlamento con le fiaccole e i forconi al grido di: Che cosa fate con i nostri soldi ?
Ma il tedesco non è un rivoluzionario. Bisogna sempre tener presente che persino la più saggia e legittima rivoluzione della storia tedesca avvenne con un'elezione. una rivoluzione secondo le regole, per così dire. Bè, vi posso assicurare che farò del mio meglio anche stavolta.

Mi basta pensare alle decine di migliaia di giudei che credevano di potersi sentire dei tedeschi solo perchè durante la precedente guerra mondiale si erano imboscati al fronte e talvolta avevano mentito pur di ottenere una Croce di ferro. Chi fa una cosa del genere mentre gli appartenenti alla propria razza vengono bastonati, e i loro negozi boicottati e fracassati, sessant'anni dopo merita più che mai di essere abbindolato, soprattutto se a farlo è un comprovato conoscitore delle capacità e delle debolezze di questa razza- e questo lo dico non per vantarmi, ma perchè è la pura verità.

La compassione non mi è sconosciuta. Un autentico Fuhrer patisce insieme ai suoi connazionali come se ognuno fosse figlio suo. Tuttavia, la pietà non ha ancora mai aiutato nessuno.






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