sabato 27 luglio 2013

temo

Temo l'islamizzazione dell'Egitto, della Libia e della Tunisia.
Temo i militari che salvano l'Egitto dall'islamizzazione.
Temo gli attentati che uccidono esponenti islamici, gli arresti e le uccisioni dei Fratelli musulmani.
Temo gli attentati di islamici al potere che uccidono membri dell'opposizione.
Temo l'esito siriano, che avanza ovunque.

Temo i governanti alla Thatcher, quelli che -messi alle corde- si difendono con  'dopo di noi il diluvio', 'non ci sono alternative a questo governo...', etc etc.
Nessuno ci crede, in fondo, ma la paura cresce.
Ed a questo, solo a questo, serve il dirlo.
Temo la Boldrini quando dice ' l'unica alternativa al Parlamento è la dittatura', o quando rintuzza i 5stelle che chiamano Napolitano 'Re Giorgio' o 'l'innominabile', provando a imporre loro (e a noi) un teocratico silenzio.

Temo di non essere d'accordo con Renzi e Civati e Veltroni quando insistono su primarie PD aperte a non iscritti. Non gliene frega nulla della base, ma solo di vincere la guerra tra di loro.
Però mi angoscia il fatto di appoggiare (su questo) la nomenclatura del partito, gli apparati dei Bersani e dei D'Alema.
Temo che il PD non si spacchi neanche questa volta, che assisteremo al solito pateracchio senza senso.

Temo questo Papa: che si trasformi in un nuovo Woitila planetario, spettacolo di povertà, umiltà e semplicità che fa piangere i poveri, gli umili, i semplici, e li lascia come e dove sono, come sempre.
Temo la Curia, lo IOR, il Cardinal Bertone e temo che Bergoglio non ce la farà contro di loro (che non sono poveri, nè umili, nè semplici).
Temo la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica.

Temo me stesso, le mie inquietudini, i  miei dubbi, le mie indecisioni.
Temo quel che sono diventato, se mi guardo allo specchio.
Temo di vedere e di non vedere, di sapere e di non sapere, di capire e di non capire.
Temo di temere e di non temere.
Temo di essere morto e di essere vivo...






Nessun commento:

Posta un commento