martedì 23 luglio 2013

porcellini d'india e mazzi di carte

A questo punto uno dei porcellini d'India incominciò ad applaudire, ma fu immediatamente ricondotto all'ordine dalle guardie del tribunale.
(Siccome  'ricondurre all'ordine' non è un'espressione molto comune, vi spiego che cosa accadde. Avevano un gran sacco di tela chiuso in alto con dei lacci: in questo infilarono il porcellino d'India, a testa in giù, poi ci si sedettero sopra).
'Sono contenta di vedere come si fa, pensò Alice. Ho letto tante volte sul giornale che, alla fine di un processo, 'c'è stato un tentativo di applauso da parte della folla, immediatamente ricondotto all'ordine dalla forza pubblica', ma fino ad ora non avevo mai capito cosa volesse dire...'.
'Se è tutto quello che sai della faccenda, puoi accomodarti al tuo posto' continuò il Re.
'Non posso accomodarmi al mio posto, disse il Cappellaio, perchè il mio posto non è comodo'.
'Allora puoi sederti', replicò il Re.
In quel momento l'altro porcellino d'India cominciò ad applaudire e fu ricondotto all'ordine.
'E con questo i porcellini d'India sono finiti, pensò Alice. Adesso dovrebbe andare meglio.'
'Preferirei tornare al mio the, disse il Cappellaio dando uno sguardo nervoso alla Regina, che consultava la lista dei cantanti.
'Puoi andare', disse il Re; il Cappellaio uscì dall'aula in fretta, senza neanche infilarsi le scarpe.
'E Zac, un colpo netto! Mozzategli la testa non appena esce!', aggiunse la Regina rivolta a una delle guardie.
Ma il cappellaio era scomparso prima che quella raggiungesse la porta....

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In quel momento il Re, che per un pò aveva scritto qualcosa sul suo taccuino, gridò: 'Silenzio!' e lesse dal taccuino: Regola n.42. Tutte le persone più alte di un chilometro devono uscire dall'aula'.
Tutti guardarono Alice.
'Non sono alta un chilometro' ,disse Alice.
'Sì che lo sei', disse il Re.
'A occhio e croce, quasi due', aggiunse la Regina.
'Io non me ne vado lo stesso', disse Alice, e poi quella non è una regola vera; te la sei inventata in questo momento'.
'E' la regola più antica del libro', disse il Re.
'Allora dovrebbe essere la numero uno', disse Alice.
Il Re impallidì e chiuse in fretta il taccuino. 
'Emettere il verdetto' disse alla giuria con voce tremante...
'No, disse la Regina, prima la sentenza e poi il verdetto!'.
'Che stupidata!, disse Alice ad alta voce. Pronunciare la sentenza prima del verdetto!'
'Chiudi il becco', disse la Regina diventando rossa in volto.
'No!', disse Alice.
?Zac, un taglio netto! Mozzatele la testa!', urlò la Regina con tutta la voce che aveva. Nessuno si mosse.
'Chi credevi di spaventare? disse Alice (ormai aveva riacquistato la sua statura normale). Non siete che un mazzo di carte!'

(Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie, 1872)

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