lunedì 4 marzo 2013

un'ora fu

Ieri ho sentito un telecronista che, nel citare un'episodio calcistico, ha detto: un'ora fu è accaduto che...
Ecco, mi ha fatto pensare: siamo in una fase in cui mi molte cose che si ripetono sembrano appartenere non ad un'ora fa, ma ad un'ora fu.
Un qualcosa che accade fuori tempo massimo, troppo tardi.
Si chiede stabilità, e si chiede a Grillo di garantirla, dopo che si è lavorato per decenni a creare squilibrio ed instabilità, divaricazione estrema tra le persone, tra le culture, tra i redditi, tra le aspirazioni.
Ed una devastazione totale della fiducia nelle parole, nelle promesse, nel rispetto dei patti.
Una instabilità che non nasce ora e che non verrà dalle scelte dei deputati grillini, ma che sarà caricata sulle loro spalle da chi l'ha creata, se non accetteranno di piegarsi alle ineluttabili e indiscutibili  'governabilità e responsabilità'  verso il paese.
Eppure, solo attraverso una forte, radicale destabilizzazione si potranno produrre nuove forme di equilibrio.
Sento molti amici 'di sinistra', che hanno votato Vendola o Ingroia, ma anche Grillo, ora richiamare alla trattativa, all'accordo, all'alleanza, nella miglior tradizione togliattiana e catto-comunista.
Emblematici gli interventi di Dario e Jacopo Fo (anzi: Fu).
Comici, anche loro, ma non situazionisti, come lui.
( Noto gli stessi limiti di visione già riscontrati nell'''Apocalisse rimandata', un testo di Dario Fo che annunciava la catastrofe solo, in fondo, per farne cogliere i benefici e dare speranza in un nuovo mondo...)
Il meglio della sinistra è anch' esso qualcosa di vecchio, di immangiabile ormai, di stantio.

Non so cosa decideranno, non senza conflitti -in ogni caso- immagino, Grillo e i grillini.
Si trovano nella situazione critica che ci racconta da sempre la favola del cane e dell'osso che si riflette nell'acqua, con la sua morale che invita ad accontentarsi e a conservare quel che si ha.
Invece credo anch'io che, se vogliono mediare da una posizione di forza, devono -ancora per questa fase di nuova legislatura-  tenere aperto e agire il conflitto e la differenza, senza accelerare unioni, accordi e alleanze.
Sia perchè questo potrebbe dinamizzare processi di cambiamento/trasformazione/dissoluzione dei suoi avversari politici (in primo luogo il PD, ma anche il PdL), sia perchè così non tradirebbe la fiducia della stragrande maggioranza dei suoi elettori, che li hanno votati certo molto più per distruggere il sistema vacillante che non per governare sulle solite basi e, soprattutto, a qualunque costo.
Quando inizierà a lavorare Napo,  i ricatti e le manipolazioni nei loro confronti saranno sempre più alti.
'Repubblica' (che non ha fatto uno straccio di autocritica) ha già avviato la sua campagna di guerra e inizierà presto a sparare ad alzo zero.
Lo stesso, all'ora X, faranno probabilmente borse e mercati.
Si sa che il gioco è truccato e che i sedicenti arbitri sono solo truffatori d'alto rango internazionale.
Ma speriamo che -almeno per un pò- ce la facciano a resistere.

Sono favoriti dalla fase in cui siamo.
Il potere e il denaro vivono una fase ospedaliera, di ricovero per malattia.
Dopo il Papa che si ritira per vecchiaia, abbiamo la regina Elisabetta e il re Juan Carlos in ospedale.
La prima non deve aver digerito qualcosa, il secondo ha un'ernia (forse ha cercato di sollevare l'elefante che voleva uccidere in un safari qualche settimana fa).
I re e le aristocrazie, che orrore: ma quanto ci sono costate e quanto ci costa ancora questa gente ? quand'è che ce ne libereremo definitivamente e li manderemo in solaio tra i cavallini a dondolo e i telegrafi ?
Nel conclave, poi, qualche cardinale (che crede ancora nello Spirito Santo, si vede) vuole 'curare i mali della Curia romana e riformarla'...
In Svizzera, proprio lì, vince un referendum per porre un tetto ai bonus e agli stipendi dei top manager.
In Italia, sarebbe il tempo di far fuori tronfi boiardi e vecchi oligarchi.
La menzogna, a un certo punto, erutta su se stessa.
Riconoscere l'Occidente come malattia da guarire ?  Che bel segnale sarebbe per il resto del pianeta.
Come si potrebbe desiderare di imitare e di possedere qualcosa che non va, che è vecchio, che non promette più niente di buono ?
La nostra catastrofe è la base per un cambiamento di prospettiva per tutti quelli che oggi stanno ancora a guardare e per tutti quelli che, dal resto del mondo, ci guardano.









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