mercoledì 27 marzo 2013

alla guerra di troia

Ho voglia di fare outing, e di solidarizzare con chi non si adatta più al politically correct.
Credo di essere una persona civile e ben educata, dico poche parolacce, ho rispetto per gli esseri umani in genere ed anche per gli animali.

Ma sostengo Battiato quando chiama troie varie persone che frequentano da anni la politica e i partiti.
E come dovremmo chiamarle, escort ?
O era meglio 'porci', così era meno sessista ?
Ascoltiamo 'Povera Patria', e poi ne riparliamo.

Solidarizzo con la Annunziata quando finalmente le scappa, rivolta ad Alfano: siete impresentabili!
E cosa si deve dire davanti agli eletti ed elettori apparsi in Piazza del Popolo della Libertà ?
Anzi, direi: si può ancora dir loro qualcosa ?

Concordo pienamente con Travaglio quando rivela quel che tutti possono capire da soli e sanno ma non dicono: che Grasso è un italiano furbo, prudente e -in vari modi, a loro volta furbi e prudenti- colluso.
Come lo vogliamo chiamare: mediamente onesto ?

Stimo l'orrendo Terzi quando si dimette davanti ai voltafaccia degli altri ministri sulla invereconda vicenda indiana.
Le autorità, ormai mi avrete capito, mi piacciono solo quando si dimettono.

Se l'alternativa è tra verità sgradevole e ipocrisia diplomatica, perchè dovremmo continuare a ritenere migliore la seconda ?
Pane al pane, vino al vino, troie a troie.


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