martedì 19 marzo 2013

federe e cuscini

Sono da sempre un convinto federalista.
E speravo molto nell'Europa unita.
Davanti a quel che sta accadendo, però, val la pena di rifletterci un pò su.
Se andassimo oggi ad un referendum sulla permanenza nella UE e/o nell'euro il risultato sarebbe molto a rischio, in Italia e in molte parti del continente.
Se si andasse a votare oggi per il Parlamento europeo, l'astensione sarebbe superiore al 50%.
L'Europa non è mai stata sentita purtroppo come luogo di libertà e di crescita sociale, ma oggi non è più neppure ben considerata sul versante economico.
Quindi, riprendono vigore visioni secessioniste, come quelle della Lega o, almeno sembra, di Grillo (ma, sotto sotto, anche di Berlusconi).
Eppure, al di là degli evidenti opportunismi ed egoismi lumbard, si intravede nella visione leghista qualcosa di buono e di autenticamente federalista: l'idea delle macroregioni ( o 'euroregioni', come le chiama la stessa UE).
L'Europa, con le sue scelte attuali -dettate solo dal liberismo e dai mercati finanziari- sta conducendo una battaglia già persa in partenza contro le economie dei paesi emergenti.
L'Europa non potrà mai più competere con loro su questo, è ormai una periferia del mondo.
Neppure la Germania, che pur si illude, potrà restare al passo.
Se le regole e le dinamiche resteranno queste, non c'è molto da fare ormai.
All'interno dell'Europa, poi, ci sono economie veloci, altre lente, altre lentissime.
Sarà sempre più doloroso e insensato costringerle tutte - come si fa ora- dentro lo stesso patto.
Grecia, Cipro, Spagna, Italia, Portogallo, Francia stanno per cedere definitivamente, e per finire tra le braccia della BCE.
Sarebbe intelligente restare nella UE, ma realizzando una nuova macroregione, una federazione euro-mediterranea che va alla sua velocità, che accetta la decrescita, che scambia con i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, che investe in arte, turismo, inter-cultura, e modelli energetici alternativi.
E sarebbe intelligente se, a loro volta, gli Stati nazionali perdessero alcune funzioni (alcune verso la UE, altre verso i territori locali e le attuali regioni) e si potessero creare delle microaree federali su progetti trasversali (ad es., non sarebbe bello se la Sardegna potesse incontrare la Corsica, la Liguria, la Toscana, o creare un circuito delle isole con la Sicilia, le Baleari, Malta, Creta, Cipro...?).
Pure illusioni, lo so.
Ma d'altra parte anche l'Europa unita, quando la pensavano a Ventotene, non era molto di più.

Peraltro, nei prossimi mesi alcuni eventi avverranno comunque:
il patto di stabilità sta saltando (i comuni e le regioni non possono proseguire così, ad ammazzare i loro cittadini in diretta, e iniziano a disobbedire...), le banche procedono a cercare di salvare solo se stesse e a qualunque costo, i regimi politici stanno velocemente perdendo le loro residue capacità di governance (non si riescono neppure più a formare i governi, e non solo in Italia...).
Qualcosa di nuovo verrà fuori, la palude si muove, i cambiamenti -più o meno catastrofici- sono alle porte.
Abbiamo davanti dieci anni inimmaginabili.
Se non avremo nuove federe, troviamoci almeno un bel pò di cuscini.





Nessun commento:

Posta un commento