Mi sveglio tardi, vedo con piacere che c'è un pò di sole.
'Il mio cuore è triste, amici...', diceva Gesù al Getsemani.
Ascolto i Notturni, sempre confortanti.
La resurrezione è lontana. Non molto da aggiungere o altro da segnalare.
Tutto il resto è noia, diceva er poeta.
Anche lui, il Califfo, se n'è andato.
Invece il viscido Custode dell'Ordine della Pattumiera è ancora lì, a tentare di dettare legge con i suoi ultimi rantoli.
'E' con viva e vibrante soddisfazione che annuncio la costituzione del Comitato dei 10 saggi !'.
Ma che noi si debba tenere in bilancio e sulla groppa (280 milioni di euro l'anno) una cariatide come questa, capace solo di scegliere i suoi compagni di merende e di ammorbarci con le sue trovate, sempre le stesse, sempre più vecchie e stremate (direi anche stramate, se non si vedessero delle Trame, e sempre quelle anche loro...!).
Sì, lo ammetto, per una notte ho sperato che ce la facesse, che si ritirasse, che si arrendesse, che se ne andasse finalmente. Che avesse uno scatto di dignità e di novità.
Che povero illuso che sono, come sempre.
Invece, va a tirar fuori dalla sua sacra e putrida pattumiera lo zombie del governo Monti e -non soddisfatto- lo fa accompagnare dalla solita trippa-truppa di boiardi di casta, un'accozzaglia rappattumata di vecchi nomi di regime (tutti maschi, peraltro).
Vuole far calare il silenzio, ancora una volta, sui conflitti e sui cambiamenti in corso.
Questa è la risposta che sono capaci di dare ai segnali giunti dalle urne.
Ma il vile Napo si illude lui, questa volta.
Il casino, infatti, si preannuncia totale e a tutti i livelli, e potrà solo crescere.
I dieci 'facilitatori di soluzioni' (così li ha chiamati, che tristezza...!), tra i quali possiamo trovare i peggiori mestatori, magnacci e troie degli ultimi decenni (Onida, l'unico degno seppur anzianotto, se la dovrà vedere con infami del rango di Violante, Quagliariello e Mauro, che si son già dimostrati capaci di provare a realizzare qualunque inciucio, tra loro e con i peggiori incubi del nostro paese), inizieranno presto a prendersi a sportellate tra di loro, e non arriveranno a nulla, ripetendo in farsa i fasti dell'orrida Bicamerale.
Il governo Monti, poi, proseguirà a degradarsi e a tentare di ammazzare quel poco che ancora respira, con le sue premesse fin de siecle ed i suoi cyborg senza vita.
Inizia la guerra di posizione. E non sarà breve nè facile.
Forse si pentiranno delle loro mosse di oggi, ma i grillini si prendono il buono di questa situazione senza uscita, che -formalmente- li asseconda e li favorisce.
Mentre il PD va verso l'autodistruzione - ri-costretto dall'amico Napo all'abbraccio mortale con Berlu-, loro, duri e puri, possono ancora non immischiarsi e proseguire a guadagnare di rendita almeno per un pò.
Il Parlamento ora può iniziare a funzionare e ad eleggere il nuovo Capo dello Stato (e ne vedremo delle belle!); il M5S inizierà a fare consultazioni online sui candidati al Colle, a presentare nuove leggi e a cercare sul campo maggioranze inedite (il PD - a quel punto- dovrà schierarsi (e -credo- spaccarsi in più pezzi)).
Berlu non potrà evitarsi, a breve, nuove condanne in tribunale.
E, a quel punto, entro l'estate, il delirio di Napo sarà giunto al capolinea e andrà in (mai tanto agognata) quiescienza con lui ed i suoi corazzieri d'antan.
Nel frattempo, provo solo vergogna per questo nostro paese di morti che parlano.
E tanta, tanta noia.
SATURNALIA Feste popolari in Roma antica, in onore di Saturno, nelle quali si scambiavano auguri e doni e, soprattutto, era concesso agli schiavi di prendere temporaneamente il posto dei padroni
domenica 31 marzo 2013
sabato 30 marzo 2013
vengo anch'io (no tu no)
Caro Enzo, sei sempre stato 'on time'.
Ed anche ieri sei morto al momento giusto per cantare la tua canzone.
Al balletto del Quirinale Napo è impazzito a cercar di star dietro ai mille veti incrociati che si susseguivano, dietro l'apparenza dei cortesi rituali e delle rispettose forme.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.
E Napo, di vento, ne ha seminato molto (ed ha permesso che altri lo spargessero a piene mani, accontentandosi per anni di lanciare i suoi vuoti moniti...).
La real politik -alla lunga- lascia i suoi segni, indelebili: dopo tanti cerotti, messi uno sull'altro, a un certo punto li devi sollevare, e trovi la cancrena.
Lo chiamano stallo.
Ma non è lo stallo degli scacchi.
Lì, al massimo, la partita finisce patta.
Questo è lo stallo di un aereo in volo, noi ci siamo sopra, e stiamo precipitando.
Velocissimamente.
Abbiamo a disposizione solo vecchie ed inutilizzabili mappe, e siamo senza sedili a espulsione.
Tutte le sedicenti soluzioni si rivelano un problema ed anche Napo non sa più a che santo votarsi.
Sta già cercando del rayon per farsi il suo paracadute e lasciare il velivolo in fiamme (meglio tardi che mai...!).
La lista dei salvatori in pectore si è bruciata e i salvatori stessi ora tacciono e si nascondono alla vista, ammutoliti dal panico.
Andiamo a tentoni nel corridoio dell'aereo, al buio, seguendo le indicazioni di steward che conosciamo ormai per quel che sono: si fanno chiamare esperti e professionisti, ma sono solo dei poveracci, come e peggio di noi. Millantatori e mitomani. Roba da psichiatri, così come quelli che li votano.
L'aereo, poi, è rumeno e targato Alitalia.
Intanto, pur con tutti i suoi limiti (tanti, su vari piani...), Grillo qualcosa inizia ad ottenerlo.
L'esistenza di una terza forza non colludente ha sparigliato i giochi.
Il PD non può tornare indietro: non può più fare alleanza con Berlu, nè proteggerlo più.
Bersani si è già arreso: non potrà governare non solo il paese, ma neppure il suo stesso partito.
E -se sale Renzi- andranno a implodere.
Il PdL resta nell'angolo e sarebbe il momento di dargli il colpo finale: prendersi anche il nuovo Presidente della Repubblica e far saltare qualunque ipotesi bipartisan sul prossimo governo balneare.
Fare tutto da soli, e abbatterli una volta per tutte.
Attraverso il Parlamento, ed i voti raccolti di volta in volta, provvedimento per provvedimento, come sta accadendo in Sicilia.
Su questo, PD anti-Renzi, Vendola e Grillo potrebbero ritrovarsi.
Chissà...
Ed anche ieri sei morto al momento giusto per cantare la tua canzone.
Al balletto del Quirinale Napo è impazzito a cercar di star dietro ai mille veti incrociati che si susseguivano, dietro l'apparenza dei cortesi rituali e delle rispettose forme.
Chi semina vento, raccoglie tempesta.
E Napo, di vento, ne ha seminato molto (ed ha permesso che altri lo spargessero a piene mani, accontentandosi per anni di lanciare i suoi vuoti moniti...).
La real politik -alla lunga- lascia i suoi segni, indelebili: dopo tanti cerotti, messi uno sull'altro, a un certo punto li devi sollevare, e trovi la cancrena.
Lo chiamano stallo.
Ma non è lo stallo degli scacchi.
Lì, al massimo, la partita finisce patta.
Questo è lo stallo di un aereo in volo, noi ci siamo sopra, e stiamo precipitando.
Velocissimamente.
Abbiamo a disposizione solo vecchie ed inutilizzabili mappe, e siamo senza sedili a espulsione.
Tutte le sedicenti soluzioni si rivelano un problema ed anche Napo non sa più a che santo votarsi.
Sta già cercando del rayon per farsi il suo paracadute e lasciare il velivolo in fiamme (meglio tardi che mai...!).
La lista dei salvatori in pectore si è bruciata e i salvatori stessi ora tacciono e si nascondono alla vista, ammutoliti dal panico.
Andiamo a tentoni nel corridoio dell'aereo, al buio, seguendo le indicazioni di steward che conosciamo ormai per quel che sono: si fanno chiamare esperti e professionisti, ma sono solo dei poveracci, come e peggio di noi. Millantatori e mitomani. Roba da psichiatri, così come quelli che li votano.
L'aereo, poi, è rumeno e targato Alitalia.
Intanto, pur con tutti i suoi limiti (tanti, su vari piani...), Grillo qualcosa inizia ad ottenerlo.
L'esistenza di una terza forza non colludente ha sparigliato i giochi.
Il PD non può tornare indietro: non può più fare alleanza con Berlu, nè proteggerlo più.
Bersani si è già arreso: non potrà governare non solo il paese, ma neppure il suo stesso partito.
E -se sale Renzi- andranno a implodere.
Il PdL resta nell'angolo e sarebbe il momento di dargli il colpo finale: prendersi anche il nuovo Presidente della Repubblica e far saltare qualunque ipotesi bipartisan sul prossimo governo balneare.
Fare tutto da soli, e abbatterli una volta per tutte.
Attraverso il Parlamento, ed i voti raccolti di volta in volta, provvedimento per provvedimento, come sta accadendo in Sicilia.
Su questo, PD anti-Renzi, Vendola e Grillo potrebbero ritrovarsi.
Chissà...
venerdì 29 marzo 2013
in loving memory
Venerdì santo, prima di sera, c'era un odore di primavera,
Venerdì santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto...
(F. Guccini)
In loving memory of...
Franco Battiato, uomo politico.
http://www.youtube.com/watch?v=rHN_IeseHKs (ascoltiamo: Povera Patria)
http://www.youtube.com/watch?v=yLr4R7VM4BE (ascoltiamo: Inneres Auge).
e Antonino Zichichi, uomo politico.
Ucciso dai raggi cosmici, dopo aver cercato -inutilmente- riparo, prima nella centrale di Fukushima e poi sotto il MUOS di Niscemi.
Siamo all'ultimo giro di giostra.
E non si intravvedono -a breve- resurrezioni di sorta.
Solo l'Ocse può ancora promettere la ripresina per fine anno.
E solo Berlu può fingere ancora di sperare in un governo di larghe intese: l'unica larga intesa a cui aspira è quella sulla sua immunità.
Ma chissà che il grande Napo non gli dia ancora una volta una mano, visto che neppure Grillo è riuscito a mozzargliela...
Intanto, il nuovo che è avanzato, il giovane Renzi, da tempo scalpitante, è già in pole per il prossimo Gran premio.
Alle prossime elezioni, Renzi vs Grillo, Mazinga contro Maciste ?
E Bersa e Berlu definitivamente nel sepolcro ?
Sarebbe davvero terribile, ma -in fondo- catastroficamente divertente.
Una bella sorpresa nell'uovo dell'isola di Pasqua.
Preghiamo.
Venerdì santo, le chiese aperte mostrano in viola che Cristo è morto...
(F. Guccini)
In loving memory of...
Franco Battiato, uomo politico.
http://www.youtube.com/watch?v=rHN_IeseHKs (ascoltiamo: Povera Patria)
http://www.youtube.com/watch?v=yLr4R7VM4BE (ascoltiamo: Inneres Auge).
e Antonino Zichichi, uomo politico.
Ucciso dai raggi cosmici, dopo aver cercato -inutilmente- riparo, prima nella centrale di Fukushima e poi sotto il MUOS di Niscemi.
Siamo all'ultimo giro di giostra.
E non si intravvedono -a breve- resurrezioni di sorta.
Solo l'Ocse può ancora promettere la ripresina per fine anno.
E solo Berlu può fingere ancora di sperare in un governo di larghe intese: l'unica larga intesa a cui aspira è quella sulla sua immunità.
Ma chissà che il grande Napo non gli dia ancora una volta una mano, visto che neppure Grillo è riuscito a mozzargliela...
Intanto, il nuovo che è avanzato, il giovane Renzi, da tempo scalpitante, è già in pole per il prossimo Gran premio.
Alle prossime elezioni, Renzi vs Grillo, Mazinga contro Maciste ?
E Bersa e Berlu definitivamente nel sepolcro ?
Sarebbe davvero terribile, ma -in fondo- catastroficamente divertente.
Una bella sorpresa nell'uovo dell'isola di Pasqua.
Preghiamo.
scende la pioggia
Io nel mio letto caldo...
Tu per la strada al freddo...
Ma non è questo che mi fa triste...
Scende la pioggia, ma che fa...
Crolla il mondo addosso a me...
(G. Morandi)
Anche Pasqua sarà piovosa, dicono.
Cuore in inverno, lungo inverno.
I tristi tropici ci attorniano, con quest'aria calda e umida, che fa venire mal di testa.
Ho finito le mie lezioni, con un'ultima lunga pioggia...
Se la volete vedere ed ascoltare:
http://youtu.be/lcmugC9EkQg
Ieri, poi, al Quirinale grandinava proprio...!
La repubblica presidenziale avanza e si rafforza, di fatto, nella costituzione materiale del nostro paese.
Di fatto, dopo aver reso ininfluente il Parlamento, ora divengono ininfluenti i governi (che si facciano o no).
Quel che conta è solo il Capo dello Stato, che ormai fa quasi tutto da solo, insieme ai boiardi UE-BCE-FMI.
Tu per la strada al freddo...
Ma non è questo che mi fa triste...
Scende la pioggia, ma che fa...
Crolla il mondo addosso a me...
(G. Morandi)
Anche Pasqua sarà piovosa, dicono.
Cuore in inverno, lungo inverno.
I tristi tropici ci attorniano, con quest'aria calda e umida, che fa venire mal di testa.
Ho finito le mie lezioni, con un'ultima lunga pioggia...
Se la volete vedere ed ascoltare:
http://youtu.be/lcmugC9EkQg
Ieri, poi, al Quirinale grandinava proprio...!
La repubblica presidenziale avanza e si rafforza, di fatto, nella costituzione materiale del nostro paese.
Di fatto, dopo aver reso ininfluente il Parlamento, ora divengono ininfluenti i governi (che si facciano o no).
Quel che conta è solo il Capo dello Stato, che ormai fa quasi tutto da solo, insieme ai boiardi UE-BCE-FMI.
Ecco perchè Berlu insiste a voler un suo presidente della repubblica (e non solo per ottenere un salvacondotto anti-giudici).
Ed ecco perchè Napo ci metterà direttamente nelle mani di un banchiere (Saccomanni o Grilli...), così la Repubblica e la Banca d'Italia finalmente coincideranno e sarà tutto più chiaro...
Ed ecco perchè Napo ci metterà direttamente nelle mani di un banchiere (Saccomanni o Grilli...), così la Repubblica e la Banca d'Italia finalmente coincideranno e sarà tutto più chiaro...
Ed ecco perchè Grillo insiste, inutilmente, su una nuova centralità del Parlamento (che potrebbe fare le leggi anche senza eleggere un nuovo governo, dice il suo spaventapasseri, il Becchi...).
Ma sa bene che nessuno lo ascolterà.
Ed è anche per questo che, dal blog, va giù duro con gli insulti.
La Boldrini lo rimprovera: chi insulta lo fa perchè non ha argomenti.
Sbaglia: insulta chi ha capito, da tempo, che gli argomenti non servono più a nulla.
Le decisioni non vengono prese, nelle nostre società, su basi argomentative, ma solo su rapporti di forza, peraltro occulti e collusivi.
Davanti a questo, insultare a parole è ancora nulla.
Non esiste offesa orale o scritta, non esiste aggressione fisica diretta, che possano essere paragonabile alla violenza strutturale e culturale nella quale siamo immersi e che subiamo quotidianamente, seppure ammantata di formalismi cortesi e di bon ton.
Le forme non mi interessano più, sono favorevole all''innalzamento dei toni': è più consono alla catastrofe, dice la verità sullo stato reale delle nostre relazioni sociali e politiche.
Insomma, a parità di criminali margherite, preferisco il Fiorito ai Letta (uno dei due, a caso).
Ma so già, chissà perchè, che i secondi hanno molte più chances dei primi di salire al Colle e di occuparlo per i prossimi sette anni.
Noblesse oblige.
Noblesse oblige.
giovedì 28 marzo 2013
tristi tropici
L'orrore micidiale della vita non si contiene nelle calamità, nei disastri, perchè queste cose ti svegliano e tu ne diventi familiare, intimo, ed alla fine anch'esse si domano...
Non nel micidiale errore del disastro e della calamità, ma nella regressione automatica, nel nudo panorama della lotta atavica dell'anima...
A un tratto, un radura ed eccomi in un gran burrone scavalcato da un ponte di legno sgangherato.
Questa è la catastrofe finale! Come diavolo ci sia giunto e perchè son qui non so.
Come farò a mangiare ? E se anche mangiassi il più gran pasto del mondo, sarei tuttavia triste, paurosamente triste. Non so dove andare da qui. Questo ponte è la fine,la fine di me, la fine del mio mondo noto. Questo ponte è pazzia: non c'è motivo per cui io debba star lì, non c'è motivo per cui la gente lo debba traversare. Mi rifiuto di fare un altro passo, mi impunto a traversare quel ponte folle...
Capisco pian piano che persona tremendamente civile son io -il bisogno che ho di gente, di conversazione, di libri, di teatro, di musica, di caffè, di bere, e così via... Terribile esser civile, perchè quando arrivi alla fine del mondo, non hai nulla per sopportare il terrore della solitudine.
Essere civile significa aver bisogni complessi.
E un uomo, quando è davvero cresciuto, non dovrebbe aver bisogno di nulla.
Tutto il giorno ho passato nei campi di tabacco, e il mio disagio cresceva di continuo.
Cosa c'entro io con tutto questo tabacco ? Dove sto andando ? Dappertutto gli uomini producono raccolti e merci per altri uomini - e io son come un fantasma che scivola entro tutta questa incomprensibile attività...Passo per la città e guardo i giornali che dicono cosa succede in quella città e nei dintorni. Pare a me che nulla succeda, che l'orologio si sia fermato senza che questi poveri diavoli lo sappiano. Ho una forte intuizione, inoltre, che ci sia assassinio nell'aria. Ne sento l'odore...
Avanti...E' altrettanto difficile andare indietro o andare avanti.
Sento come se qualcuno mi tenesse il fucile puntato alle spalle.
Muoviti, questo mi sembra di udire.
Se qualcuno mi parla io cerco di non parere troppo intelligente.
Cerco di far credere che mi interessano moltissimo i raccolti, il tempo, le elezioni...
Devo camminare per altre mille miglia, come se avessi uno scopo importante, come se dovessi andare da qualche parte.
E debbo anche mostrarmi grato, che nessuno sinora mi abbia sparato. Deprime e inebria a un tempo.
Sei un uomo segnato, e nessuno preme il grilletto. Ti lasciano camminare indisturbato fino al Golfo del Messico, e lì puoi affogartici.
Sissignore, raggiunsi il Golfo del Messico e ci entrai dentro e mi ci affogai. Lo feci gratis.
Tutta questa vita attiva che precedeva l'atto finale della disperazione mi portò di dubbio in dubbio, accecando sempre di più l'io reale che, come un continente soffocato dalle prove di una grande e prospera civiltà, è già sprofondato sotto la superficie del mare. Quest'io colossale era sommerso e quel che la gente vedeva muoversi freneticamente sopra la superficie era il periscopio dell'anima in cerca del suo bersaglio. Tutto quel che veniva a tiro doveva essere distrutto, perchè potessi risalire a galla e nuotare nelle onde. Questo mostro che di tanto in tanto sorgeva per puntare dritto al suo bersaglio, che si rituffava e cercava e frugava incessantemente, a tempo debito sarebbe riaffiorato per l'ultima volta sotto forma di arca, avrebbe accolto in sè una coppia di ogni specie e alla fine, placato il diluvio, si sarebbe posato sulla cima di un'alta montagna, per poi spalancare le porte e restituire al mondo ciò che aveva salvato dalla catastrofe.
(Henry Miller, Tropico del Capricorno, 1939)
Non nel micidiale errore del disastro e della calamità, ma nella regressione automatica, nel nudo panorama della lotta atavica dell'anima...
A un tratto, un radura ed eccomi in un gran burrone scavalcato da un ponte di legno sgangherato.
Questa è la catastrofe finale! Come diavolo ci sia giunto e perchè son qui non so.
Come farò a mangiare ? E se anche mangiassi il più gran pasto del mondo, sarei tuttavia triste, paurosamente triste. Non so dove andare da qui. Questo ponte è la fine,la fine di me, la fine del mio mondo noto. Questo ponte è pazzia: non c'è motivo per cui io debba star lì, non c'è motivo per cui la gente lo debba traversare. Mi rifiuto di fare un altro passo, mi impunto a traversare quel ponte folle...
Capisco pian piano che persona tremendamente civile son io -il bisogno che ho di gente, di conversazione, di libri, di teatro, di musica, di caffè, di bere, e così via... Terribile esser civile, perchè quando arrivi alla fine del mondo, non hai nulla per sopportare il terrore della solitudine.
Essere civile significa aver bisogni complessi.
E un uomo, quando è davvero cresciuto, non dovrebbe aver bisogno di nulla.
Tutto il giorno ho passato nei campi di tabacco, e il mio disagio cresceva di continuo.
Cosa c'entro io con tutto questo tabacco ? Dove sto andando ? Dappertutto gli uomini producono raccolti e merci per altri uomini - e io son come un fantasma che scivola entro tutta questa incomprensibile attività...Passo per la città e guardo i giornali che dicono cosa succede in quella città e nei dintorni. Pare a me che nulla succeda, che l'orologio si sia fermato senza che questi poveri diavoli lo sappiano. Ho una forte intuizione, inoltre, che ci sia assassinio nell'aria. Ne sento l'odore...
Avanti...E' altrettanto difficile andare indietro o andare avanti.
Sento come se qualcuno mi tenesse il fucile puntato alle spalle.
Muoviti, questo mi sembra di udire.
Se qualcuno mi parla io cerco di non parere troppo intelligente.
Cerco di far credere che mi interessano moltissimo i raccolti, il tempo, le elezioni...
Devo camminare per altre mille miglia, come se avessi uno scopo importante, come se dovessi andare da qualche parte.
E debbo anche mostrarmi grato, che nessuno sinora mi abbia sparato. Deprime e inebria a un tempo.
Sei un uomo segnato, e nessuno preme il grilletto. Ti lasciano camminare indisturbato fino al Golfo del Messico, e lì puoi affogartici.
Sissignore, raggiunsi il Golfo del Messico e ci entrai dentro e mi ci affogai. Lo feci gratis.
Tutta questa vita attiva che precedeva l'atto finale della disperazione mi portò di dubbio in dubbio, accecando sempre di più l'io reale che, come un continente soffocato dalle prove di una grande e prospera civiltà, è già sprofondato sotto la superficie del mare. Quest'io colossale era sommerso e quel che la gente vedeva muoversi freneticamente sopra la superficie era il periscopio dell'anima in cerca del suo bersaglio. Tutto quel che veniva a tiro doveva essere distrutto, perchè potessi risalire a galla e nuotare nelle onde. Questo mostro che di tanto in tanto sorgeva per puntare dritto al suo bersaglio, che si rituffava e cercava e frugava incessantemente, a tempo debito sarebbe riaffiorato per l'ultima volta sotto forma di arca, avrebbe accolto in sè una coppia di ogni specie e alla fine, placato il diluvio, si sarebbe posato sulla cima di un'alta montagna, per poi spalancare le porte e restituire al mondo ciò che aveva salvato dalla catastrofe.
(Henry Miller, Tropico del Capricorno, 1939)
grillo verde, tu avrai il mio scalpo
Era già tutto previsto,
anche l'uomo che sceglievi.
e che tu mi avresti detto
le parole che mi dici... (R. Cocciante)
Alla luce delle telecamere, secondo il mito-rito della trasparenza totale (il che significa che le vere trattative avvengono altrove), il povero tortellino emiliano è andato a farsi lessare nel brodino Cinquestelle.
Per quanto calvo, lo scalpo di Bersani è già appeso al ramo.
Quando ho visto che al suo fianco, a tavola, aveva portato quello sfigato di Enrico Letta, cos'altro ci si poteva attendere ?
I grillini (sino a qualche giorno fa dileggiati dagli stessi Democratici -e da quasi tutti i 'democratici'- come populisti, demagoghi, inaffidabili, anti-politici), antipatici come sono (soprattutto la Lombardi, veramente perfida...), ne hanno subito approfittato e si sono presi su la soddisfazione di bollarli con lo stesso infamante marchio: 'siete l'usato insicuro, parlate di queste cose da vent'anni senza farle, avete dimostrato di non esserne capaci, non possiamo fidarci, vogliamo le prove...'
'Basta con i padri puttanieri, che hanno ingoiato i loro figli...', ha urlato poi -non ancora contento- lo stesso Grillo dal blog, anch'esso saturnino.
Come dar loro torto ?
Chi li ha votati, avrebbe detto lo stesso.
E l'hanno detto per tutta la campagna elettorale (a differenza degli altri che, allora, dicevano peste e corna dei grillini ed ora li invitano a nozze...).
Perlomeno coerenti. Ma la coerenza c'entra qualcosa con la politica, soprattutto italiana ?
D'altronde, a paradosso non si risponde con la logica, ma solo con un controparadosso: il PD doveva rinunciare al governo subito dopo il voto, Bersani avrebbe dovuto dimettersi, ammettendo la cocente sconfitta, e lasciare la patata bollente agli altri. Sottrarsi per prendere potere.
Invece, ha continuato a scegliere -coerente e logico- la strada dell'assunzione di responsabilità, cercando di stare disperatamente 'al centro del gioco', ben sapendo, lui e gli altri, che continuava a scommettere soldi che non ha.
E ben sapendo che il banco, qualunque cosa si faccia, sta comunque per saltare.
'L'obiettivo di Grillo è il cambiamento catastrofico', così ha sentenziato Cacciari.
'Vogliono solo stravincere e camminare sulle macerie', ha tuonato Ezio Mauro.
E quale sarebbe la loro alternativa ?
Vorrebbero ancora insistere, pare, con l'eutanasia assistita.
E assistita da un personale davvero scarso e incapace, come l'andamento e la trista fine del governicchio Monti (quello che doveva salvarci) abbondantemente dimostra.
Ora lo Psico-Napo, in attesa di esiliarsi a Sant'Elena dopo la disfatta, tirerà fuori dal cappello il nuovo salvatore della patria, quello che ci porterà fuori dal tunnel (o, più modestamente e realisticamente, ci traghetterà verso le prossime elezioni...).
Ma, ed inizia a vedersi, non ci credono più neanche loro.
E, per quanto fossi preparato al disastro, vedere le loro facce e la loro insipienza mi sgomenta.
Tra poco saranno (saremo) divorati da Moody's, spread e troie-troike.
E da una recessione senza scampo (e senza scalpo).
anche l'uomo che sceglievi.
e che tu mi avresti detto
le parole che mi dici... (R. Cocciante)
Alla luce delle telecamere, secondo il mito-rito della trasparenza totale (il che significa che le vere trattative avvengono altrove), il povero tortellino emiliano è andato a farsi lessare nel brodino Cinquestelle.
Per quanto calvo, lo scalpo di Bersani è già appeso al ramo.
Quando ho visto che al suo fianco, a tavola, aveva portato quello sfigato di Enrico Letta, cos'altro ci si poteva attendere ?
I grillini (sino a qualche giorno fa dileggiati dagli stessi Democratici -e da quasi tutti i 'democratici'- come populisti, demagoghi, inaffidabili, anti-politici), antipatici come sono (soprattutto la Lombardi, veramente perfida...), ne hanno subito approfittato e si sono presi su la soddisfazione di bollarli con lo stesso infamante marchio: 'siete l'usato insicuro, parlate di queste cose da vent'anni senza farle, avete dimostrato di non esserne capaci, non possiamo fidarci, vogliamo le prove...'
'Basta con i padri puttanieri, che hanno ingoiato i loro figli...', ha urlato poi -non ancora contento- lo stesso Grillo dal blog, anch'esso saturnino.
Come dar loro torto ?
Chi li ha votati, avrebbe detto lo stesso.
E l'hanno detto per tutta la campagna elettorale (a differenza degli altri che, allora, dicevano peste e corna dei grillini ed ora li invitano a nozze...).
Perlomeno coerenti. Ma la coerenza c'entra qualcosa con la politica, soprattutto italiana ?
D'altronde, a paradosso non si risponde con la logica, ma solo con un controparadosso: il PD doveva rinunciare al governo subito dopo il voto, Bersani avrebbe dovuto dimettersi, ammettendo la cocente sconfitta, e lasciare la patata bollente agli altri. Sottrarsi per prendere potere.
Invece, ha continuato a scegliere -coerente e logico- la strada dell'assunzione di responsabilità, cercando di stare disperatamente 'al centro del gioco', ben sapendo, lui e gli altri, che continuava a scommettere soldi che non ha.
E ben sapendo che il banco, qualunque cosa si faccia, sta comunque per saltare.
'L'obiettivo di Grillo è il cambiamento catastrofico', così ha sentenziato Cacciari.
'Vogliono solo stravincere e camminare sulle macerie', ha tuonato Ezio Mauro.
E quale sarebbe la loro alternativa ?
Vorrebbero ancora insistere, pare, con l'eutanasia assistita.
E assistita da un personale davvero scarso e incapace, come l'andamento e la trista fine del governicchio Monti (quello che doveva salvarci) abbondantemente dimostra.
Ora lo Psico-Napo, in attesa di esiliarsi a Sant'Elena dopo la disfatta, tirerà fuori dal cappello il nuovo salvatore della patria, quello che ci porterà fuori dal tunnel (o, più modestamente e realisticamente, ci traghetterà verso le prossime elezioni...).
Ma, ed inizia a vedersi, non ci credono più neanche loro.
E, per quanto fossi preparato al disastro, vedere le loro facce e la loro insipienza mi sgomenta.
Tra poco saranno (saremo) divorati da Moody's, spread e troie-troike.
E da una recessione senza scampo (e senza scalpo).
mercoledì 27 marzo 2013
alla guerra di troia
Ho voglia di fare outing, e di solidarizzare con chi non si adatta più al politically correct.
Credo di essere una persona civile e ben educata, dico poche parolacce, ho rispetto per gli esseri umani in genere ed anche per gli animali.
Ma sostengo Battiato quando chiama troie varie persone che frequentano da anni la politica e i partiti.
E come dovremmo chiamarle, escort ?
O era meglio 'porci', così era meno sessista ?
Ascoltiamo 'Povera Patria', e poi ne riparliamo.
Solidarizzo con la Annunziata quando finalmente le scappa, rivolta ad Alfano: siete impresentabili!
E cosa si deve dire davanti agli eletti ed elettori apparsi in Piazza del Popolo della Libertà ?
Anzi, direi: si può ancora dir loro qualcosa ?
Concordo pienamente con Travaglio quando rivela quel che tutti possono capire da soli e sanno ma non dicono: che Grasso è un italiano furbo, prudente e -in vari modi, a loro volta furbi e prudenti- colluso.
Come lo vogliamo chiamare: mediamente onesto ?
Stimo l'orrendo Terzi quando si dimette davanti ai voltafaccia degli altri ministri sulla invereconda vicenda indiana.
Le autorità, ormai mi avrete capito, mi piacciono solo quando si dimettono.
Se l'alternativa è tra verità sgradevole e ipocrisia diplomatica, perchè dovremmo continuare a ritenere migliore la seconda ?
Pane al pane, vino al vino, troie a troie.
Credo di essere una persona civile e ben educata, dico poche parolacce, ho rispetto per gli esseri umani in genere ed anche per gli animali.
Ma sostengo Battiato quando chiama troie varie persone che frequentano da anni la politica e i partiti.
E come dovremmo chiamarle, escort ?
O era meglio 'porci', così era meno sessista ?
Ascoltiamo 'Povera Patria', e poi ne riparliamo.
Solidarizzo con la Annunziata quando finalmente le scappa, rivolta ad Alfano: siete impresentabili!
E cosa si deve dire davanti agli eletti ed elettori apparsi in Piazza del Popolo della Libertà ?
Anzi, direi: si può ancora dir loro qualcosa ?
Concordo pienamente con Travaglio quando rivela quel che tutti possono capire da soli e sanno ma non dicono: che Grasso è un italiano furbo, prudente e -in vari modi, a loro volta furbi e prudenti- colluso.
Come lo vogliamo chiamare: mediamente onesto ?
Stimo l'orrendo Terzi quando si dimette davanti ai voltafaccia degli altri ministri sulla invereconda vicenda indiana.
Le autorità, ormai mi avrete capito, mi piacciono solo quando si dimettono.
Se l'alternativa è tra verità sgradevole e ipocrisia diplomatica, perchè dovremmo continuare a ritenere migliore la seconda ?
Pane al pane, vino al vino, troie a troie.
martedì 26 marzo 2013
il cubo di shubik
Nel 1971, Martin Shubik, professore di matematica a Yale, propose un gioco, poi divenuto famoso nella Teoria dei Giochi.
Si mette all'asta un dollaro e inizialmente lo si vende ad un cent.
L'escalation dei rilanci è tale che alla fine, in media, chi vince spende 3,40 dollari pur di averne 1.
Tanti adulti, maturi e intelligenti, hanno preso parte a questo gioco, di loro spontanea volontà, accettando alla fine di pagare 3 o 4 dollari per averne uno solo.
E' quel che si chiama 'effetto Macbeth': si procede verso la distruzione totale quando si è andati troppo oltre per frenare la propria ambizione verso un obiettivo da raggiungere.
Come recita il bardo:
'Mi sono inoltrato nel sangue fino al punto che, se non dovessi spingermi oltre il guado, il tornare indietro mi sarebbe tanto pericoloso quanto l'andare innanzi...'.
'Ho investito troppo per lasciare', insomma.
Questo è il motivo per cui tanti matrimoni vanno avanti, tante scommesse procedono sino alla rovina, tanti giochi divengono mortali, tanti investitori ricorrono agli usurai.
E perchè ci inoltriamo nella catastrofe, senza riuscire a fare dei passi indietro.
E, in piccolo, perchè Bersani e Napo procedono nelle loro missioni impossibili, in attesa di miracoli.
I giochi creano dipendenza, gioca responsabilmente.
Ecco, questa sarebbe una vera presa di responsabilità: smettere.
Riconoscere la propria psicosi coattiva e farsi curare.
E invece, per avere un briciolo di tempo e di spazio e di potere e di denaro in più, siamo capaci di devastare e di violentare interi sistemi, umani e naturali, di mettere a repentaglio legami, significati, contesti costruiti in secoli, millenni o addirittura milioni di anni.
'Tanto, anche se io mi fermo, il gioco andrebbe avanti, e lo farebbero altri al mio posto e peggio di me...'. Parola d'ordine dei 'socialdemocratici' e dei 'moderati'.
Alibi, da sempre, per qualunque collusione e misfatto.
Da un'asse all'altra avanzavo,
così lenta, prudente.
Sentivo le stelle sul capo,
e sotto i piedi il mare.
Questo solo sapevo: che un altro
passo sarebbe stato irrevocabile.
Ed avevo quell'andatura incerta
che chiamano esperienza.
(E. Dickinson)
Si mette all'asta un dollaro e inizialmente lo si vende ad un cent.
L'escalation dei rilanci è tale che alla fine, in media, chi vince spende 3,40 dollari pur di averne 1.
Tanti adulti, maturi e intelligenti, hanno preso parte a questo gioco, di loro spontanea volontà, accettando alla fine di pagare 3 o 4 dollari per averne uno solo.
E' quel che si chiama 'effetto Macbeth': si procede verso la distruzione totale quando si è andati troppo oltre per frenare la propria ambizione verso un obiettivo da raggiungere.
Come recita il bardo:
'Mi sono inoltrato nel sangue fino al punto che, se non dovessi spingermi oltre il guado, il tornare indietro mi sarebbe tanto pericoloso quanto l'andare innanzi...'.
'Ho investito troppo per lasciare', insomma.
Questo è il motivo per cui tanti matrimoni vanno avanti, tante scommesse procedono sino alla rovina, tanti giochi divengono mortali, tanti investitori ricorrono agli usurai.
E perchè ci inoltriamo nella catastrofe, senza riuscire a fare dei passi indietro.
E, in piccolo, perchè Bersani e Napo procedono nelle loro missioni impossibili, in attesa di miracoli.
I giochi creano dipendenza, gioca responsabilmente.
Ecco, questa sarebbe una vera presa di responsabilità: smettere.
Riconoscere la propria psicosi coattiva e farsi curare.
E invece, per avere un briciolo di tempo e di spazio e di potere e di denaro in più, siamo capaci di devastare e di violentare interi sistemi, umani e naturali, di mettere a repentaglio legami, significati, contesti costruiti in secoli, millenni o addirittura milioni di anni.
'Tanto, anche se io mi fermo, il gioco andrebbe avanti, e lo farebbero altri al mio posto e peggio di me...'. Parola d'ordine dei 'socialdemocratici' e dei 'moderati'.
Alibi, da sempre, per qualunque collusione e misfatto.
Da un'asse all'altra avanzavo,
così lenta, prudente.
Sentivo le stelle sul capo,
e sotto i piedi il mare.
Questo solo sapevo: che un altro
passo sarebbe stato irrevocabile.
Ed avevo quell'andatura incerta
che chiamano esperienza.
(E. Dickinson)
lunedì 25 marzo 2013
previsioni del tempo
Credo che a breve Napo farà un nuovo governo, tutto suo.
Un ancora più strano 'governo del presidente', visto che -poco dopo- lui se ne andrà.
Per lasciare il posto a gente tipo Amato, Marini, Mattarella (se ci va bene), Letta, Dini o Schifani (se ci va male).
Alla faccia del cambiamento!
Meno male che c'è la Papessa Santa Francesca Boldrini ad esclamare: sfasciare tutto non è democrazia.
Invece tenere in piedi questa roba qui, questo sì che è democrazia.
Davanti ad un simile scenario, ammettiamo che il 90% degli eletti grillini regga e non voti nè per il governo di Napo nè per questi Presidenti della Repubblica.
Teoricamente, e a breve termine. il M5S perderebbe elettorato: quasi tutto quelli che l'avevano votato solo per punire i loro partiti di provenienza (PD, SEL, PdL e Lega).
Il governo andrà comunque avanti ( si fa per dire) sino alle europee, cioè alla Stagione primavera-estate 2014.
Si procederà immancabilmente nella catastrofe e il governo continuerà a fare sfracelli, a paralizzarsi per i veti incrociati, a mendicare voti a destra e a manca, a non riuscire a fare una nuova legge elettorale.
Alle elezioni del 2014, l'Europa sarà votata da pochi e sarà totalmente delegittimata e il M5S risalirà oltre il 30 % e prenderà la maggioranza assoluta in entrambe le Camere, ormai ridotte in macerie.
Anche perchè, se il PD si affiderà a Renzi, prenderà voti a destra, ma non potrà non perderne e tanti -e definitivamente, spero - a sinistra.
Questo è il disegno di Grillo e Casaleggio, pare.
Riuscirà ?
L'Italia, che 'non è la Grecia', tra pochi mesi sarà la Grecia. In grande. Alla grande.
Sia economicamente, sia politicamente.
Ed anche la Francia si avvicina a grandi passi verso il baratro.
Il grande bluff sta per finire.
Avanti, popolo, verso il burrone...
Un ancora più strano 'governo del presidente', visto che -poco dopo- lui se ne andrà.
Per lasciare il posto a gente tipo Amato, Marini, Mattarella (se ci va bene), Letta, Dini o Schifani (se ci va male).
Alla faccia del cambiamento!
Meno male che c'è la Papessa Santa Francesca Boldrini ad esclamare: sfasciare tutto non è democrazia.
Invece tenere in piedi questa roba qui, questo sì che è democrazia.
Davanti ad un simile scenario, ammettiamo che il 90% degli eletti grillini regga e non voti nè per il governo di Napo nè per questi Presidenti della Repubblica.
Teoricamente, e a breve termine. il M5S perderebbe elettorato: quasi tutto quelli che l'avevano votato solo per punire i loro partiti di provenienza (PD, SEL, PdL e Lega).
Il governo andrà comunque avanti ( si fa per dire) sino alle europee, cioè alla Stagione primavera-estate 2014.
Si procederà immancabilmente nella catastrofe e il governo continuerà a fare sfracelli, a paralizzarsi per i veti incrociati, a mendicare voti a destra e a manca, a non riuscire a fare una nuova legge elettorale.
Alle elezioni del 2014, l'Europa sarà votata da pochi e sarà totalmente delegittimata e il M5S risalirà oltre il 30 % e prenderà la maggioranza assoluta in entrambe le Camere, ormai ridotte in macerie.
Anche perchè, se il PD si affiderà a Renzi, prenderà voti a destra, ma non potrà non perderne e tanti -e definitivamente, spero - a sinistra.
Questo è il disegno di Grillo e Casaleggio, pare.
Riuscirà ?
L'Italia, che 'non è la Grecia', tra pochi mesi sarà la Grecia. In grande. Alla grande.
Sia economicamente, sia politicamente.
Ed anche la Francia si avvicina a grandi passi verso il baratro.
Il grande bluff sta per finire.
Avanti, popolo, verso il burrone...
domenica 24 marzo 2013
unitas multiplex
Oggi fa brutto tempo, non ci sono partite, ho già letto abbastanza, non so che fare.
Quindi, sopportate il terzo post della giornata.
Brutto segno sul mio stato, lo so, ma la mia vita ora è questo, mi dispiace (soprattutto a me).
Papa Cecco ci ricasca e ha invitato oggi i giovani a 'non essere mai tristi'.
'Non lasciatevi rubare la speranza! Il diavolo si insinua nello smarrimento...'.
Ragazzi, fate finta di niente, continuate a non ascoltare, e proseguite pure ad essere tristi e a disperarvi.
Avete ragione ad esserlo, anzi dimostratelo con più intensità, con più disperazione.
Solo attraverso la dis-peranza sul presente potrà nascere qualcosa.
Non certo continuando a puntare sulle fedi e le speranze di chi continua a curarci con le sue malattie camuffate da vaccini.
Nonno Giò ci esorta ancora una volta all'unità per il bene e nell'interesse, ovviamente supremo, del paese.
L'abbiamo già seguito quest'invito: negli inciuci d'alemiani, e prodiani, e veltroniani, e rutelliani, e berlusconiani.
L'abbiamo già seguito nell'esperimento Monti (cioè Fornero e Grilli e Passera e Profumo e...)
E i frutti sono lì, davanti a tutti.
Basta vederli.
Quando il potere richiama all'unità i suoi membri da il segno della sua decadenza e del suo allarme, è il sintomo che sente il suo crollo approssimarsi senza scampo.
Questo è il momento di separarsi, di non collaborare, di sottrarsi.
Anche a costo di dividersi, di far saltare il banco, di arrivare allo stremo.
Se quel che si vuole è cambiare, provare a rivoluzionare lo stato di cose presente.
Ricordandosi che l'invito all'unità che lo Stato ci rivolge oggi è lo stesso che faceva ai suoi sudditi lo zar per frenare la rivoluzione russa, o i Borboni per far fuori Garibaldi, o i Savoia di fronte ai moti risorgimentali.
Cunservet Deu su Re.
E sarà sempre su questo trito richiamo all'Unità (non a caso, anche titolo del giornale ex PCI) che si evolveranno i prossimi giorni di esplorazione bersaniana o di chi ne prenderà il posto al suo probabile fallire.
Non si rassegnano a fallire e a chiudere baracca e burattini (mai metafora fu più appropriata...).
E Nonno Giò non si rassegna -si sa- all'ingovernabilità: il suo ultimo atto sarà quello di farsi l'ultima flebo bipartisan, prima di morire infelice...
E noi -nei secoli fedeli- con lui ?
Quindi, sopportate il terzo post della giornata.
Brutto segno sul mio stato, lo so, ma la mia vita ora è questo, mi dispiace (soprattutto a me).
Papa Cecco ci ricasca e ha invitato oggi i giovani a 'non essere mai tristi'.
'Non lasciatevi rubare la speranza! Il diavolo si insinua nello smarrimento...'.
Ragazzi, fate finta di niente, continuate a non ascoltare, e proseguite pure ad essere tristi e a disperarvi.
Avete ragione ad esserlo, anzi dimostratelo con più intensità, con più disperazione.
Solo attraverso la dis-peranza sul presente potrà nascere qualcosa.
Non certo continuando a puntare sulle fedi e le speranze di chi continua a curarci con le sue malattie camuffate da vaccini.
Nonno Giò ci esorta ancora una volta all'unità per il bene e nell'interesse, ovviamente supremo, del paese.
L'abbiamo già seguito quest'invito: negli inciuci d'alemiani, e prodiani, e veltroniani, e rutelliani, e berlusconiani.
L'abbiamo già seguito nell'esperimento Monti (cioè Fornero e Grilli e Passera e Profumo e...)
E i frutti sono lì, davanti a tutti.
Basta vederli.
Quando il potere richiama all'unità i suoi membri da il segno della sua decadenza e del suo allarme, è il sintomo che sente il suo crollo approssimarsi senza scampo.
Questo è il momento di separarsi, di non collaborare, di sottrarsi.
Anche a costo di dividersi, di far saltare il banco, di arrivare allo stremo.
Se quel che si vuole è cambiare, provare a rivoluzionare lo stato di cose presente.
Ricordandosi che l'invito all'unità che lo Stato ci rivolge oggi è lo stesso che faceva ai suoi sudditi lo zar per frenare la rivoluzione russa, o i Borboni per far fuori Garibaldi, o i Savoia di fronte ai moti risorgimentali.
Cunservet Deu su Re.
E sarà sempre su questo trito richiamo all'Unità (non a caso, anche titolo del giornale ex PCI) che si evolveranno i prossimi giorni di esplorazione bersaniana o di chi ne prenderà il posto al suo probabile fallire.
Non si rassegnano a fallire e a chiudere baracca e burattini (mai metafora fu più appropriata...).
E Nonno Giò non si rassegna -si sa- all'ingovernabilità: il suo ultimo atto sarà quello di farsi l'ultima flebo bipartisan, prima di morire infelice...
E noi -nei secoli fedeli- con lui ?
la badante di bucarest
Un breve accenno ad un breve romanzo di Gianni Caria, intelligente e sensibile magistrato di Sassari: l'abbiamo invitato giovedì a presentare, infatti, il suo 'La badante di Bucarest' (Robin ed., 2012).
La letteratura e le arti continuano a farci vedere il futuro un pò prima che accada, come sempre.
Qui si immagina la storia di Maria, ex professoressa di italiano, che ha perso il posto -come tanti altri- in un'Italia definitivamente catastrofizzata, che è tornata alle lire, che non può più rimuovere il disastro, e che è ormai in mano ad altri, colonizzata da quei popoli che sinora aveva dominato e sfruttato.
Ecco perchè ora tocca ad un'italiana andare a fare la badante ad una ricca famiglia rumena, e a vivere sensazioni, pensieri, umiliazioni, rinunce, delusioni e vergogne che noi oggi continuiamo a far vivere qui a chi sappiamo e vediamo ogni giorno per le nostre strade e nelle nostre case.
Così Maria, alla partenza del lunghissimo viaggio in bus che la porterà da Roma a Bucarest, ricorda il suo primo incontro con Enzo, il padre dei suoi figli, da cui ora si separa anche fisicamente:
Ho diritto al silenzio, un silenzio tutto mio...Ancora due ore alla prima sosta, e mi godo il mio silenzio.
Un silenzio tutto mio, non quello dei giorni passati, il silenzio colpevole di Enzo, quello punitivo di Irene, quello indifferente di Carlino. Mi appoggiavo a quei silenzi, corrimani di scale ripide e senza sbocchi.
Il non sentire gli altri mi serviva per non sentire il dolore.
Ora ho bisogno di sentire il mio dolore, perchè è tutto mio e non voglio darlo a nessuno, me lo voglio coccolare il mio dolore, e farlo crescere.
Il silenzio di Enzo è colpevole, perchè non sa che fare. Non sa perchè è successo.
Il ritorno a questa nuova età primitiva l'ha colto di sorpresa mentre cercava una sigaretta, e non ha smesso di cercarla. Parlava tanto, Enzo, nel suo ufficio al ministero, fra i caffè numerosi delle riunioni sindacali.
'Protezionismo non è più una parolaccia, bisogna sdoganare le parole...!'...
Altre cose non erano più parolacce, ma segno dei tempi: chi non cambia mai idea è un imbecille, le regole del mercato, l'italianità. Ultima parolaccia, la sicurezza. Quante volte la sua insicurezza stava dietro l'uso di quella parola. Sicurezza, sicurezza...Vogliamo forse che vengano a rubarci le nostre cose...Sono dappertutto...
Enzo leggeva il giornale e trovava conferme, guardava la tv e trovava risposte. Quante non parolacce gli sentii dire, quanti finalmente quando il vento andò nella sua direzione.
'Almeno si decide, almeno si fa qualcosa', gli occhi lucidi, la voce alta a dare forza al superamento delle vecchie idee.
Enzo è colpevole perchè mi ha mentito.
Io non capivo, non mi interessavo, ma lui doveva dirmelo che sarebbe stato il disastro.
La letteratura e le arti continuano a farci vedere il futuro un pò prima che accada, come sempre.
Qui si immagina la storia di Maria, ex professoressa di italiano, che ha perso il posto -come tanti altri- in un'Italia definitivamente catastrofizzata, che è tornata alle lire, che non può più rimuovere il disastro, e che è ormai in mano ad altri, colonizzata da quei popoli che sinora aveva dominato e sfruttato.
Ecco perchè ora tocca ad un'italiana andare a fare la badante ad una ricca famiglia rumena, e a vivere sensazioni, pensieri, umiliazioni, rinunce, delusioni e vergogne che noi oggi continuiamo a far vivere qui a chi sappiamo e vediamo ogni giorno per le nostre strade e nelle nostre case.
Così Maria, alla partenza del lunghissimo viaggio in bus che la porterà da Roma a Bucarest, ricorda il suo primo incontro con Enzo, il padre dei suoi figli, da cui ora si separa anche fisicamente:
Ho diritto al silenzio, un silenzio tutto mio...Ancora due ore alla prima sosta, e mi godo il mio silenzio.
Un silenzio tutto mio, non quello dei giorni passati, il silenzio colpevole di Enzo, quello punitivo di Irene, quello indifferente di Carlino. Mi appoggiavo a quei silenzi, corrimani di scale ripide e senza sbocchi.
Il non sentire gli altri mi serviva per non sentire il dolore.
Ora ho bisogno di sentire il mio dolore, perchè è tutto mio e non voglio darlo a nessuno, me lo voglio coccolare il mio dolore, e farlo crescere.
Il silenzio di Enzo è colpevole, perchè non sa che fare. Non sa perchè è successo.
Il ritorno a questa nuova età primitiva l'ha colto di sorpresa mentre cercava una sigaretta, e non ha smesso di cercarla. Parlava tanto, Enzo, nel suo ufficio al ministero, fra i caffè numerosi delle riunioni sindacali.
'Protezionismo non è più una parolaccia, bisogna sdoganare le parole...!'...
Altre cose non erano più parolacce, ma segno dei tempi: chi non cambia mai idea è un imbecille, le regole del mercato, l'italianità. Ultima parolaccia, la sicurezza. Quante volte la sua insicurezza stava dietro l'uso di quella parola. Sicurezza, sicurezza...Vogliamo forse che vengano a rubarci le nostre cose...Sono dappertutto...
Enzo leggeva il giornale e trovava conferme, guardava la tv e trovava risposte. Quante non parolacce gli sentii dire, quanti finalmente quando il vento andò nella sua direzione.
'Almeno si decide, almeno si fa qualcosa', gli occhi lucidi, la voce alta a dare forza al superamento delle vecchie idee.
Enzo è colpevole perchè mi ha mentito.
Io non capivo, non mi interessavo, ma lui doveva dirmelo che sarebbe stato il disastro.
duets
I soli e le sole non hanno ideologie,
a parte una strana avversione per il numero due...
Ieri giornata triste e deprimente, giornata in cui ha trionfato il numero 2 (due).
Un numero che, dal principio di non contraddizione in poi, ha sempre costretto le nostre vite dentro false alternative, escludendo terze -e davvero altre- possibilità.
I due marò e le due verità (quella scritta e quella orale, quella diplomatica e quella storica, quella italiana e quella indiana). E la solita, unica, farsa di sempre.
Abbiamo fatto la voce grossa, gli indiani ci hanno ricordato che oggi (economicamente parlando) noi dipendiamo da loro e non loro da noi, ci inventiamo una vittoria di Pirro e ci accordiamo con i loro politici che noi diremo la nostra verità e loro si opporranno a dire la loro, e una terza possibilità (quella della verità vera) che non ci sarà data, come sempre.
I due funerali solenni: uno per chi ha fatto correre amabilmente migliaia di manifestanti sulle strade d'Italia, rincorsi amorevolmente da celerini e Manganelli; l'altro che ha corso migliaia di miglia per fare medaglie e record, e per essere poi dimenticato da tutti (parlava troppo e liberamente, ed era uno -davvero- contro il doping). Ma è il momento dell'unità e della coesione; il due deve apparire uno, quando serve.
Infatti, indovinate: l'ineffabile Don Ciotti ha fatto la predica per il primo o per il secondo ?
I due Papi che si prendono le mani e pregano a fianco: un inquietante incontro ravvicinato di non so più quale tipo, ma certamente unico. Uno scisma pacifico, mediato e mediatico, appare davanti ai nostri occhi: due esseri bianchi, uno ancora più vecchio di come me lo ricordavo, quasi un ectoplasma; l'altro, energico e gioviale, ancora più giovane per contrasto, arriva con la sua astronave, atterra, fa i suoi doni, riceve segreti e misteri, e rivola via.
Ma quando arriverà un alieno vero, un terzo papa, a liberarci di entrambi ?
Di questa e di tutte le altre religioni dualistiche che conosciamo su questa terra ?
Due giustizie: mentre le persone comuni si arrabattano per svincolarsi da Equitalia e dai Tribunali civili o penali, senza riuscirci, a Milano il processo a Berlu viene rinviato di un mese, per legittimo impedimento dovuto agli impegni politici del Cav(olo). Insomma, paro paro, la richiesta neanche tanto velata del caro Napo subito diventa realtà: lasciategli fare le trattative e i negoziati da uomo libero, così magari riusciamo ancora a fare un bel governissimo con lui. C'è sempre tempo per giudicarlo, condannarlo ed interdirlo ai pubblici uffici...Qualcosa mi sfugge: ma non sarebbe più corretto prima condannarlo ed interdirlo e poi decidere chi può governarci ? L'inciucio, qui da noi, esiste ancor prima di fare i governi di inciucio, è situato nella struttura stessa del potere politico e giudiziario.
Però il problema è Grillo che non ci sta.
Le due manifestazioni a Roma, simbolo di due Italie da tempo distantissime e contrapposte.
Da un lato, i fans e le fans di Silvio, microcefalomaniacali, a difesa orgogliosa del loro mito, decadente ma ancor più da proteggere contro nemici vecchi e nuovi, e non vedono e non ascoltano ragioni, ma solo il Capo.
Dall'altro, il patetico teatrino della solita 'opposizione di sinistra', quella che continua a cercare di far fuori Berlu in punta di diritto, con le regolette ed i suoi discorsetti filosofici e micromegalomaniacali.
Ora hanno rispolverato una leggina del '57, già bocciata due volte, e sperano di farcela stavolta, con il solito ferrovecchio inservibile.
Due manifestazioni di pura rivalsa, due false alternative, entrambe perdenti, rivelative della guerra civile profondamente sottesa alle formali e civili procedure, in corso nelle stanze dei bottoni.
Una terza strada qui c'è, e si evidenziata anche ieri: la lotta anti-Tav in val di Susa, unico esempio di alternativa vera: l'azione diretta nonviolenta, non delegata, creativa, duratura e tenace, contro qualunque governo e per un diverso modo di vivere in società e con la natura.
a parte una strana avversione per il numero due...
Ieri giornata triste e deprimente, giornata in cui ha trionfato il numero 2 (due).
Un numero che, dal principio di non contraddizione in poi, ha sempre costretto le nostre vite dentro false alternative, escludendo terze -e davvero altre- possibilità.
I due marò e le due verità (quella scritta e quella orale, quella diplomatica e quella storica, quella italiana e quella indiana). E la solita, unica, farsa di sempre.
Abbiamo fatto la voce grossa, gli indiani ci hanno ricordato che oggi (economicamente parlando) noi dipendiamo da loro e non loro da noi, ci inventiamo una vittoria di Pirro e ci accordiamo con i loro politici che noi diremo la nostra verità e loro si opporranno a dire la loro, e una terza possibilità (quella della verità vera) che non ci sarà data, come sempre.
I due funerali solenni: uno per chi ha fatto correre amabilmente migliaia di manifestanti sulle strade d'Italia, rincorsi amorevolmente da celerini e Manganelli; l'altro che ha corso migliaia di miglia per fare medaglie e record, e per essere poi dimenticato da tutti (parlava troppo e liberamente, ed era uno -davvero- contro il doping). Ma è il momento dell'unità e della coesione; il due deve apparire uno, quando serve.
Infatti, indovinate: l'ineffabile Don Ciotti ha fatto la predica per il primo o per il secondo ?
I due Papi che si prendono le mani e pregano a fianco: un inquietante incontro ravvicinato di non so più quale tipo, ma certamente unico. Uno scisma pacifico, mediato e mediatico, appare davanti ai nostri occhi: due esseri bianchi, uno ancora più vecchio di come me lo ricordavo, quasi un ectoplasma; l'altro, energico e gioviale, ancora più giovane per contrasto, arriva con la sua astronave, atterra, fa i suoi doni, riceve segreti e misteri, e rivola via.
Ma quando arriverà un alieno vero, un terzo papa, a liberarci di entrambi ?
Di questa e di tutte le altre religioni dualistiche che conosciamo su questa terra ?
Due giustizie: mentre le persone comuni si arrabattano per svincolarsi da Equitalia e dai Tribunali civili o penali, senza riuscirci, a Milano il processo a Berlu viene rinviato di un mese, per legittimo impedimento dovuto agli impegni politici del Cav(olo). Insomma, paro paro, la richiesta neanche tanto velata del caro Napo subito diventa realtà: lasciategli fare le trattative e i negoziati da uomo libero, così magari riusciamo ancora a fare un bel governissimo con lui. C'è sempre tempo per giudicarlo, condannarlo ed interdirlo ai pubblici uffici...Qualcosa mi sfugge: ma non sarebbe più corretto prima condannarlo ed interdirlo e poi decidere chi può governarci ? L'inciucio, qui da noi, esiste ancor prima di fare i governi di inciucio, è situato nella struttura stessa del potere politico e giudiziario.
Però il problema è Grillo che non ci sta.
Le due manifestazioni a Roma, simbolo di due Italie da tempo distantissime e contrapposte.
Da un lato, i fans e le fans di Silvio, microcefalomaniacali, a difesa orgogliosa del loro mito, decadente ma ancor più da proteggere contro nemici vecchi e nuovi, e non vedono e non ascoltano ragioni, ma solo il Capo.
Dall'altro, il patetico teatrino della solita 'opposizione di sinistra', quella che continua a cercare di far fuori Berlu in punta di diritto, con le regolette ed i suoi discorsetti filosofici e micromegalomaniacali.
Ora hanno rispolverato una leggina del '57, già bocciata due volte, e sperano di farcela stavolta, con il solito ferrovecchio inservibile.
Due manifestazioni di pura rivalsa, due false alternative, entrambe perdenti, rivelative della guerra civile profondamente sottesa alle formali e civili procedure, in corso nelle stanze dei bottoni.
Una terza strada qui c'è, e si evidenziata anche ieri: la lotta anti-Tav in val di Susa, unico esempio di alternativa vera: l'azione diretta nonviolenta, non delegata, creativa, duratura e tenace, contro qualunque governo e per un diverso modo di vivere in società e con la natura.
venerdì 22 marzo 2013
il piave mormorò
Motivi per vergognarsi di essere italiani.
La vicenda dei due marò, la loro vile fuga ed il loro ancora più vergognoso rientro oggi in India.
Ma cosa penseranno quei due del loro Stato, e che cosa penseranno gli indiani ?
E il ministro Terzi, tutto d'un pezzo infine: non mi dimetto.
Ennesima (e speriamo ultima, ma ne dubito...) figuraccia del credibilissimo (ma dove ?) Mariuccio Monti.
Le consultazioni di Napo per la formazione del governo: si incontrano come se niente fosse mai accaduto, se non si fossero mai detti certe cose a vicenda (con Grillo), se non sapessero quanto sono poco credibili l'uno per l'altro (con Berlu), se non si preparassero ad un nuovo tentativo di inciucio o ricatto scilipotiano (con Bersa). Diplomazia della dissimulazione più totale, verso la solita farsa.
Prima lesione dell'arcigno muro chiamato 'patto di stabilità'. Si potranno dare un pò di miliardi alle imprese, pagando finalmente una parte di tutti quei soldi che lo Stato deve loro da mesi o da anni.
Squinzi subito si sbilancia e mente: da quei soldi 250.000 nuovi posti di lavoro!
Ma dai...!
Compulso, insieme all'impiegata della casa di riposo, il sito INPS per acchiappare i moduli online di mio padre, che quest'anno non arrivano più per posta (poveri pensionati...si risparmia sempre su di loro, ovviamente...). Ma la cosa divertente è che il CUD è unificato, ma l'Obiis (non chiedetemi cosa sia) no.
La pensione di reversibilità di mia madre lì risulta, qui no.
Mi dicono che devo prendere un nuovo PIN per mia madre e cercare quella pensione sulla pagina di lei.
Spiego che è morta da 17 anni, ma mi dicono che è l'unica soluzione.
Non insistono perchè sia lei a firmarmi la delega.
Ammettono che il caso sia particolare.
Anche le burocrazie hanno un'anima.
Il Rettore manda una mail a tutti i suoi sudditi per spiegare che -nonostante tutto quello che va male- il nostro Ateneo è messo bene e ce la faremo, se tutti saremo uniti, concordi e responsabili.
Se vuole, posso raccontargli qualcosa delle nostre riunioni di dipartimento. Ma sa già tutto, ovviamente.
E fa finta di niente, navigando verso l'ultimo iceberg.
Carissimo Rettore, amico dei giorni più lieti...
Decine di migliaia di persone (italiane, ma non solo) sul sagrato di San Pietro, ad osannare il nuovo Papa buono.
E ad ascoltare ancora, e a farsi dolcemente e desiderosamente abbindolare, da parole del tipo:
'Il vero potere è il servizio...!'.
'Servizio', la sacra parola che tutto salva e tutto spiega, che dà vita a qualunque istituzione (che poi esiste di fatto solo per se stessa, e non certo per chi 'serve'...).
Magari ci crede anche lui, il povero argentino, ma mi immagino le risate alle sue spalle, di vivi e morti (da Andreotti in sù, sino a Bertone e Belzebù...).
La vicenda dei due marò, la loro vile fuga ed il loro ancora più vergognoso rientro oggi in India.
Ma cosa penseranno quei due del loro Stato, e che cosa penseranno gli indiani ?
E il ministro Terzi, tutto d'un pezzo infine: non mi dimetto.
Ennesima (e speriamo ultima, ma ne dubito...) figuraccia del credibilissimo (ma dove ?) Mariuccio Monti.
Le consultazioni di Napo per la formazione del governo: si incontrano come se niente fosse mai accaduto, se non si fossero mai detti certe cose a vicenda (con Grillo), se non sapessero quanto sono poco credibili l'uno per l'altro (con Berlu), se non si preparassero ad un nuovo tentativo di inciucio o ricatto scilipotiano (con Bersa). Diplomazia della dissimulazione più totale, verso la solita farsa.
Prima lesione dell'arcigno muro chiamato 'patto di stabilità'. Si potranno dare un pò di miliardi alle imprese, pagando finalmente una parte di tutti quei soldi che lo Stato deve loro da mesi o da anni.
Squinzi subito si sbilancia e mente: da quei soldi 250.000 nuovi posti di lavoro!
Ma dai...!
Compulso, insieme all'impiegata della casa di riposo, il sito INPS per acchiappare i moduli online di mio padre, che quest'anno non arrivano più per posta (poveri pensionati...si risparmia sempre su di loro, ovviamente...). Ma la cosa divertente è che il CUD è unificato, ma l'Obiis (non chiedetemi cosa sia) no.
La pensione di reversibilità di mia madre lì risulta, qui no.
Mi dicono che devo prendere un nuovo PIN per mia madre e cercare quella pensione sulla pagina di lei.
Spiego che è morta da 17 anni, ma mi dicono che è l'unica soluzione.
Non insistono perchè sia lei a firmarmi la delega.
Ammettono che il caso sia particolare.
Anche le burocrazie hanno un'anima.
Il Rettore manda una mail a tutti i suoi sudditi per spiegare che -nonostante tutto quello che va male- il nostro Ateneo è messo bene e ce la faremo, se tutti saremo uniti, concordi e responsabili.
Se vuole, posso raccontargli qualcosa delle nostre riunioni di dipartimento. Ma sa già tutto, ovviamente.
E fa finta di niente, navigando verso l'ultimo iceberg.
Carissimo Rettore, amico dei giorni più lieti...
Decine di migliaia di persone (italiane, ma non solo) sul sagrato di San Pietro, ad osannare il nuovo Papa buono.
E ad ascoltare ancora, e a farsi dolcemente e desiderosamente abbindolare, da parole del tipo:
'Il vero potere è il servizio...!'.
'Servizio', la sacra parola che tutto salva e tutto spiega, che dà vita a qualunque istituzione (che poi esiste di fatto solo per se stessa, e non certo per chi 'serve'...).
Magari ci crede anche lui, il povero argentino, ma mi immagino le risate alle sue spalle, di vivi e morti (da Andreotti in sù, sino a Bertone e Belzebù...).
martedì 19 marzo 2013
federe e cuscini
Sono da sempre un convinto federalista.
E speravo molto nell'Europa unita.
Davanti a quel che sta accadendo, però, val la pena di rifletterci un pò su.
Se andassimo oggi ad un referendum sulla permanenza nella UE e/o nell'euro il risultato sarebbe molto a rischio, in Italia e in molte parti del continente.
Se si andasse a votare oggi per il Parlamento europeo, l'astensione sarebbe superiore al 50%.
L'Europa non è mai stata sentita purtroppo come luogo di libertà e di crescita sociale, ma oggi non è più neppure ben considerata sul versante economico.
Quindi, riprendono vigore visioni secessioniste, come quelle della Lega o, almeno sembra, di Grillo (ma, sotto sotto, anche di Berlusconi).
Eppure, al di là degli evidenti opportunismi ed egoismi lumbard, si intravede nella visione leghista qualcosa di buono e di autenticamente federalista: l'idea delle macroregioni ( o 'euroregioni', come le chiama la stessa UE).
L'Europa, con le sue scelte attuali -dettate solo dal liberismo e dai mercati finanziari- sta conducendo una battaglia già persa in partenza contro le economie dei paesi emergenti.
L'Europa non potrà mai più competere con loro su questo, è ormai una periferia del mondo.
Neppure la Germania, che pur si illude, potrà restare al passo.
Se le regole e le dinamiche resteranno queste, non c'è molto da fare ormai.
All'interno dell'Europa, poi, ci sono economie veloci, altre lente, altre lentissime.
Sarà sempre più doloroso e insensato costringerle tutte - come si fa ora- dentro lo stesso patto.
Grecia, Cipro, Spagna, Italia, Portogallo, Francia stanno per cedere definitivamente, e per finire tra le braccia della BCE.
Sarebbe intelligente restare nella UE, ma realizzando una nuova macroregione, una federazione euro-mediterranea che va alla sua velocità, che accetta la decrescita, che scambia con i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, che investe in arte, turismo, inter-cultura, e modelli energetici alternativi.
E sarebbe intelligente se, a loro volta, gli Stati nazionali perdessero alcune funzioni (alcune verso la UE, altre verso i territori locali e le attuali regioni) e si potessero creare delle microaree federali su progetti trasversali (ad es., non sarebbe bello se la Sardegna potesse incontrare la Corsica, la Liguria, la Toscana, o creare un circuito delle isole con la Sicilia, le Baleari, Malta, Creta, Cipro...?).
Pure illusioni, lo so.
Ma d'altra parte anche l'Europa unita, quando la pensavano a Ventotene, non era molto di più.
Peraltro, nei prossimi mesi alcuni eventi avverranno comunque:
il patto di stabilità sta saltando (i comuni e le regioni non possono proseguire così, ad ammazzare i loro cittadini in diretta, e iniziano a disobbedire...), le banche procedono a cercare di salvare solo se stesse e a qualunque costo, i regimi politici stanno velocemente perdendo le loro residue capacità di governance (non si riescono neppure più a formare i governi, e non solo in Italia...).
Qualcosa di nuovo verrà fuori, la palude si muove, i cambiamenti -più o meno catastrofici- sono alle porte.
Abbiamo davanti dieci anni inimmaginabili.
Se non avremo nuove federe, troviamoci almeno un bel pò di cuscini.
E speravo molto nell'Europa unita.
Davanti a quel che sta accadendo, però, val la pena di rifletterci un pò su.
Se andassimo oggi ad un referendum sulla permanenza nella UE e/o nell'euro il risultato sarebbe molto a rischio, in Italia e in molte parti del continente.
Se si andasse a votare oggi per il Parlamento europeo, l'astensione sarebbe superiore al 50%.
L'Europa non è mai stata sentita purtroppo come luogo di libertà e di crescita sociale, ma oggi non è più neppure ben considerata sul versante economico.
Quindi, riprendono vigore visioni secessioniste, come quelle della Lega o, almeno sembra, di Grillo (ma, sotto sotto, anche di Berlusconi).
Eppure, al di là degli evidenti opportunismi ed egoismi lumbard, si intravede nella visione leghista qualcosa di buono e di autenticamente federalista: l'idea delle macroregioni ( o 'euroregioni', come le chiama la stessa UE).
L'Europa, con le sue scelte attuali -dettate solo dal liberismo e dai mercati finanziari- sta conducendo una battaglia già persa in partenza contro le economie dei paesi emergenti.
L'Europa non potrà mai più competere con loro su questo, è ormai una periferia del mondo.
Neppure la Germania, che pur si illude, potrà restare al passo.
Se le regole e le dinamiche resteranno queste, non c'è molto da fare ormai.
All'interno dell'Europa, poi, ci sono economie veloci, altre lente, altre lentissime.
Sarà sempre più doloroso e insensato costringerle tutte - come si fa ora- dentro lo stesso patto.
Grecia, Cipro, Spagna, Italia, Portogallo, Francia stanno per cedere definitivamente, e per finire tra le braccia della BCE.
Sarebbe intelligente restare nella UE, ma realizzando una nuova macroregione, una federazione euro-mediterranea che va alla sua velocità, che accetta la decrescita, che scambia con i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, che investe in arte, turismo, inter-cultura, e modelli energetici alternativi.
E sarebbe intelligente se, a loro volta, gli Stati nazionali perdessero alcune funzioni (alcune verso la UE, altre verso i territori locali e le attuali regioni) e si potessero creare delle microaree federali su progetti trasversali (ad es., non sarebbe bello se la Sardegna potesse incontrare la Corsica, la Liguria, la Toscana, o creare un circuito delle isole con la Sicilia, le Baleari, Malta, Creta, Cipro...?).
Pure illusioni, lo so.
Ma d'altra parte anche l'Europa unita, quando la pensavano a Ventotene, non era molto di più.
Peraltro, nei prossimi mesi alcuni eventi avverranno comunque:
il patto di stabilità sta saltando (i comuni e le regioni non possono proseguire così, ad ammazzare i loro cittadini in diretta, e iniziano a disobbedire...), le banche procedono a cercare di salvare solo se stesse e a qualunque costo, i regimi politici stanno velocemente perdendo le loro residue capacità di governance (non si riescono neppure più a formare i governi, e non solo in Italia...).
Qualcosa di nuovo verrà fuori, la palude si muove, i cambiamenti -più o meno catastrofici- sono alle porte.
Abbiamo davanti dieci anni inimmaginabili.
Se non avremo nuove federe, troviamoci almeno un bel pò di cuscini.
lunedì 18 marzo 2013
la parola data
Facciamo un discorso generale di tipo contrattualista.
La 'pace' si fonda sul 'pactum'; se salta la fiducia sul fatto che i nostri accordi, liberamente presi, non possano essere stracciati, salta la base prima di qualunque società umana.
Nessuno può più credere a nessuno, tutto va a rotoli, si va in panico.
Tutto molto razionalistico e, per molti versi, poco convincente.
Inutile ora qui riassumere secoli di dibattito filosofico e socio-politico.
Prendiamolo per buono e stiamo ad un livello più terra terra.
Nell'antichità abbiamo iniziato a chiamare i venti a seconda della loro direzione verso Cipro.
Libeccio (dalla Libia), Scirocco (dalla Siria), Grecale (dalla Grecia), e così via.
Oggi dobbiamo iniziare a far l'inverso: sentire l'aria che tirerà per noi qui a breve, alla luce dei venticelli che provengono da Cipro.
Prelievo forzoso sui conti correnti, banche costrette alla serrata dal governo, file di persone che cercano disperatamente di recuperare i loro poveri risparmi dal bancomat o allo sportello, senza riuscirci.
Le banche e i governi che ci avevano dato la parola di custodire (se non accrescere) i nostri risparmi, ora ce li bevono e ci lasciano in mutande, dopo aver divorato decine di miliardi dai fondi pubblici europei.
Da tempo non ci fanno più credito, ora ci fanno spolpare dalla UE, da un giorno all'altro.
Nell'antichità, uno dei pochi valori certi della cultura militare era il rispetto della parola data.
Anche tra nemici, anche in mezzo alla guerra più feroce, pacta sunt servanda.
Ora vediamo che i due marò, col beneplacito del governo e delle autorità militari italiane, se ne stanno a casa, alla faccia degli indiani.
E ci si stupisce che questi ultimi tengano in ostaggio il nostro ambasciatore, che si era posto come garante legale del patto di rientro.
Bisognerebbe stupirsi del contrario: che si pensi di poter saltare impunemente da una scelta all'altra, senza pagarne dei costi.
Ma vista l'impunità dilagante in Italia (non che l'India sia messa meglio...) e visti i legittimi impedimenti quotidiani, viene un senso di rassegnazione e ti aspetti che, da un momento all'altro, possa essere la Boccassini a cavarsi gli occhi o a venir ricoverata con (veri) problemi cardiocircolatori.
Grillo tuona contro i patti stracciati da alcuni suoi senatori, durante l'elezione di Grasso.
Certo, se davvero credeva all'osservanza assoluta dei 'non-statuti' da parte di una rete che lui pensa come setta, il colpo è gobbo.
E se pensa di procedere con le espulsioni dei reprobi e dei traditori, come ha già fatto in passato su scala regionale, lo vedo davvero messo male per il prossimo futuro.
Le istituzioni hanno i loro vincoli, ben più potenti e inerziali di qualunque relazione tra soggetti, ed il cuore umano si lascia trascinare dalle emozioni e dalle passioni del momento, molto più che dagli accordi preventivi tra gentiluomini..
Inutile giurare amori eterni, passioni indissolubili, regole che valgono sempre e comunque, principi indefettibili. Inutile promettere quel che non si può mantenere.
E, soprattutto, inutile tentare di agire come un gruppo compatto se si è una rete trasversale e interclassista.
Resta però l'ipocrisia di tutti gli altri partiti, che richiamano alla libertà del mandato e che da sempre votano compatti a rimorchio delle scelte del loro leader e/o dei loro comitati centrali.
E non perchè siano necessariamente d'accordo con quel che votano, ma per scelta tattica, per opportunismo, per il bene del partito, per conformismo, per sudditanza.
Tutto questo viene tradotto ovviamente con le solite frasi sacre: per il bene del paese, per senso di responsabilità, per amore delle istituzioni. Tutte fregnacce.
Ed è accaduto proprio così anche durante le votazioni di avant'ieri.
Gli unici a non essere compatti sono stati proprio i grillini: questo il problema della politica, il gregarismo e il maggioritarismo, non il dissenso meditato e di coscienza.
Ce ne fosse di più, di libertà, per ciascuno e per tutti.
E fossimo tutti più capaci di prendercela, in barba a statuti e carismatismi.
Questo passaggio cruciale è ancora lontano da noi e dalla politica: il superamento della cultura organizzativa di gruppo e l'assunzione piena di modelli in cui la decisione è presa da reti che dipendano soltanto dalle scelte libere di 'individui sociali e connessi'.
Il M5S, al momento, rappresenta ancora un ibrido di transizione tra vecchio e nuovo.
Da qui i suoi interessanti esperimenti, i suoi conflitti, le sue lotte.
La 'pace' si fonda sul 'pactum'; se salta la fiducia sul fatto che i nostri accordi, liberamente presi, non possano essere stracciati, salta la base prima di qualunque società umana.
Nessuno può più credere a nessuno, tutto va a rotoli, si va in panico.
Tutto molto razionalistico e, per molti versi, poco convincente.
Inutile ora qui riassumere secoli di dibattito filosofico e socio-politico.
Prendiamolo per buono e stiamo ad un livello più terra terra.
Nell'antichità abbiamo iniziato a chiamare i venti a seconda della loro direzione verso Cipro.
Libeccio (dalla Libia), Scirocco (dalla Siria), Grecale (dalla Grecia), e così via.
Oggi dobbiamo iniziare a far l'inverso: sentire l'aria che tirerà per noi qui a breve, alla luce dei venticelli che provengono da Cipro.
Prelievo forzoso sui conti correnti, banche costrette alla serrata dal governo, file di persone che cercano disperatamente di recuperare i loro poveri risparmi dal bancomat o allo sportello, senza riuscirci.
Le banche e i governi che ci avevano dato la parola di custodire (se non accrescere) i nostri risparmi, ora ce li bevono e ci lasciano in mutande, dopo aver divorato decine di miliardi dai fondi pubblici europei.
Da tempo non ci fanno più credito, ora ci fanno spolpare dalla UE, da un giorno all'altro.
Nell'antichità, uno dei pochi valori certi della cultura militare era il rispetto della parola data.
Anche tra nemici, anche in mezzo alla guerra più feroce, pacta sunt servanda.
Ora vediamo che i due marò, col beneplacito del governo e delle autorità militari italiane, se ne stanno a casa, alla faccia degli indiani.
E ci si stupisce che questi ultimi tengano in ostaggio il nostro ambasciatore, che si era posto come garante legale del patto di rientro.
Bisognerebbe stupirsi del contrario: che si pensi di poter saltare impunemente da una scelta all'altra, senza pagarne dei costi.
Ma vista l'impunità dilagante in Italia (non che l'India sia messa meglio...) e visti i legittimi impedimenti quotidiani, viene un senso di rassegnazione e ti aspetti che, da un momento all'altro, possa essere la Boccassini a cavarsi gli occhi o a venir ricoverata con (veri) problemi cardiocircolatori.
Grillo tuona contro i patti stracciati da alcuni suoi senatori, durante l'elezione di Grasso.
Certo, se davvero credeva all'osservanza assoluta dei 'non-statuti' da parte di una rete che lui pensa come setta, il colpo è gobbo.
E se pensa di procedere con le espulsioni dei reprobi e dei traditori, come ha già fatto in passato su scala regionale, lo vedo davvero messo male per il prossimo futuro.
Le istituzioni hanno i loro vincoli, ben più potenti e inerziali di qualunque relazione tra soggetti, ed il cuore umano si lascia trascinare dalle emozioni e dalle passioni del momento, molto più che dagli accordi preventivi tra gentiluomini..
Inutile giurare amori eterni, passioni indissolubili, regole che valgono sempre e comunque, principi indefettibili. Inutile promettere quel che non si può mantenere.
E, soprattutto, inutile tentare di agire come un gruppo compatto se si è una rete trasversale e interclassista.
Resta però l'ipocrisia di tutti gli altri partiti, che richiamano alla libertà del mandato e che da sempre votano compatti a rimorchio delle scelte del loro leader e/o dei loro comitati centrali.
E non perchè siano necessariamente d'accordo con quel che votano, ma per scelta tattica, per opportunismo, per il bene del partito, per conformismo, per sudditanza.
Tutto questo viene tradotto ovviamente con le solite frasi sacre: per il bene del paese, per senso di responsabilità, per amore delle istituzioni. Tutte fregnacce.
Ed è accaduto proprio così anche durante le votazioni di avant'ieri.
Gli unici a non essere compatti sono stati proprio i grillini: questo il problema della politica, il gregarismo e il maggioritarismo, non il dissenso meditato e di coscienza.
Ce ne fosse di più, di libertà, per ciascuno e per tutti.
E fossimo tutti più capaci di prendercela, in barba a statuti e carismatismi.
Questo passaggio cruciale è ancora lontano da noi e dalla politica: il superamento della cultura organizzativa di gruppo e l'assunzione piena di modelli in cui la decisione è presa da reti che dipendano soltanto dalle scelte libere di 'individui sociali e connessi'.
Il M5S, al momento, rappresenta ancora un ibrido di transizione tra vecchio e nuovo.
Da qui i suoi interessanti esperimenti, i suoi conflitti, le sue lotte.
domenica 17 marzo 2013
quello che non
La vedi nel cielo quell'alta pressione,
la senti una strana stagione...
Qualcosa ieri si è chiarito.
Quello che non vogliono.
Napo si è arreso e non vuole più salvare il paese con un nuovo governo.
Si tiene Monti, anche per punirlo dei suoi sgarbi.
E ce lo farà tenere, almeno sino a quando non cambieremo Presidente, a maggio.
Monti, intanto, si astiene, per tenersi ancora aperta questa nobile chance.
A volte ritornano e lui, si sa, va premiato col Quirinale (e sempre sia lodato!).
Bersani ha scelto: non vuole il PdL e non farà un governissimo.
Preferisce riandar presto ad elezioni.
Spera così di riconquistare il suo elettorato perduto, a sinistra, contro Grillo.
Quando l'avrà ripreso, magari, tornerà -come il figliol prodigo- da D'Alema, Monti e Alfano.
C'è sempre tempo per i gattopardi.
La provvidenza lo aiuterà.
Berlu non vuole rassegnarsi alla sua fine e si aggira con degli occhiali scuri da menagramo intorno a Palazzo Madama.
Sembra sempre di più Al Capone nei suoi ultimi giorni.
Una belva morente.
Pericolosissima.
Per lui, e per le sue amazzoni, ci vorrà, tra poco, un bravo esorcista.
Altro che Boccassini, ci vorrà Padre Amorth...!
I cittadini eletti del M5S non sono telecomandati.
Dopo qualche votazione, la compatezza e l'armonia prestabilita di Casa Leggio è già andata a farsi benedire.
Forse non volevano più restare vergini.
Giornalisti e politici di lungo corso godono: non siete Santa Maria Goretti, siete come noi, come gli altri, come tutti, infine...
Pur di non avere tra le palle lo schifido Schifo Schifani in una decina hanno tradito il capo e scelto il Grasso che cola (uno che, nella lotta alla mafia, sta a Falcone come Fassino sta a Cassius Clay...).
E non li hanno neppure dovuti pagare.
La Santa Spending Review colpisce ancora.
Vendola non vuole sparire.
Prima ha minacciato Bersani di votare il candidato grillino, poi ha piazzato Papessa Francesca, la pasionaria delle ONG pietose, che passa da un ente inutile (l'ONU) a un altro (quello che lei chiama, nelle sue estasi, 'casa della buona politica'...).
La novella Santa Teresa ha già cantato le sue litanie: preghiamo insieme e ricordiamo gli immigrati (ora pro nobis), Aldo Moro (ora pro nobis), gli esodati (ora pro nobis), le donne violentate (ora pro nobis), Napolitano (ora pro nobis), i poveri (ora et semper, amen...).
Con voce rotta, piena di emozione, come solo le donne sanno fare.
E tutti ad applaudire per gli sfigati che stanno fuori, commossi.
Davvero commovente.
Anche Papa Francesco non vorrebbe una Chiesa ricca e potente.
Ama i poveri e per questo si è messo una croce di ferro anzichè d'oro massiccio.
Quanto vorrei una Chiesa povera per i poveri, ha sussurrato umilmente.
Finalmente un comico anche in Vaticano !
Spero che in Curia non lo prendano sul serio, però.
Il veleno usato per l'altro comico di fine anni 70, Albino Luciani, è ancora lì, in dispensa.
Un altro mistero glorioso.
Pater, Ave, Gloria.
la senti una strana stagione...
Qualcosa ieri si è chiarito.
Quello che non vogliono.
Napo si è arreso e non vuole più salvare il paese con un nuovo governo.
Si tiene Monti, anche per punirlo dei suoi sgarbi.
E ce lo farà tenere, almeno sino a quando non cambieremo Presidente, a maggio.
Monti, intanto, si astiene, per tenersi ancora aperta questa nobile chance.
A volte ritornano e lui, si sa, va premiato col Quirinale (e sempre sia lodato!).
Bersani ha scelto: non vuole il PdL e non farà un governissimo.
Preferisce riandar presto ad elezioni.
Spera così di riconquistare il suo elettorato perduto, a sinistra, contro Grillo.
Quando l'avrà ripreso, magari, tornerà -come il figliol prodigo- da D'Alema, Monti e Alfano.
C'è sempre tempo per i gattopardi.
La provvidenza lo aiuterà.
Berlu non vuole rassegnarsi alla sua fine e si aggira con degli occhiali scuri da menagramo intorno a Palazzo Madama.
Sembra sempre di più Al Capone nei suoi ultimi giorni.
Una belva morente.
Pericolosissima.
Per lui, e per le sue amazzoni, ci vorrà, tra poco, un bravo esorcista.
Altro che Boccassini, ci vorrà Padre Amorth...!
I cittadini eletti del M5S non sono telecomandati.
Dopo qualche votazione, la compatezza e l'armonia prestabilita di Casa Leggio è già andata a farsi benedire.
Forse non volevano più restare vergini.
Giornalisti e politici di lungo corso godono: non siete Santa Maria Goretti, siete come noi, come gli altri, come tutti, infine...
Pur di non avere tra le palle lo schifido Schifo Schifani in una decina hanno tradito il capo e scelto il Grasso che cola (uno che, nella lotta alla mafia, sta a Falcone come Fassino sta a Cassius Clay...).
E non li hanno neppure dovuti pagare.
La Santa Spending Review colpisce ancora.
Vendola non vuole sparire.
Prima ha minacciato Bersani di votare il candidato grillino, poi ha piazzato Papessa Francesca, la pasionaria delle ONG pietose, che passa da un ente inutile (l'ONU) a un altro (quello che lei chiama, nelle sue estasi, 'casa della buona politica'...).
La novella Santa Teresa ha già cantato le sue litanie: preghiamo insieme e ricordiamo gli immigrati (ora pro nobis), Aldo Moro (ora pro nobis), gli esodati (ora pro nobis), le donne violentate (ora pro nobis), Napolitano (ora pro nobis), i poveri (ora et semper, amen...).
Con voce rotta, piena di emozione, come solo le donne sanno fare.
E tutti ad applaudire per gli sfigati che stanno fuori, commossi.
Davvero commovente.
Anche Papa Francesco non vorrebbe una Chiesa ricca e potente.
Ama i poveri e per questo si è messo una croce di ferro anzichè d'oro massiccio.
Quanto vorrei una Chiesa povera per i poveri, ha sussurrato umilmente.
Finalmente un comico anche in Vaticano !
Spero che in Curia non lo prendano sul serio, però.
Il veleno usato per l'altro comico di fine anni 70, Albino Luciani, è ancora lì, in dispensa.
Un altro mistero glorioso.
Pater, Ave, Gloria.
venerdì 15 marzo 2013
gallina vecchia non fa buon brodo
Non insegnate ai bambini, non insegnate la vostra morale,
è così stanca e malata, potrebbe far male...
Il nuovo vecchio Papa non inizia bene.
Alla sua prima messa aveva già provato a spaventare i cardinali (figuriamoci!) con parole tipo 'il mondano è il demonio'.
Oggi, incontrando anche quelli più vecchi ancora, tanto vecchi che non hanno potuto neppure votare per lui, ha insistito con: 'non facciamoci prendere dal pessimismo e dall'amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno...'
Ma come si fa a parlare ancora in questo modo, a dividere il mondo tra Bene e Male, tra Luce e Buio ?
E' sempre la solita vecchia nenia della teologia manicheo-gesuita di San Francesco Saverio, non certo quella del poverello d'Assisi...!
Che palle!
Poi, non contento, ha balbettato le solite tiritere sui vecchi che sono sapienti, che hanno sapore e valore come il vino invecchiato, che devono consigliare ed aiutare i giovani a crescere, etc etc...
Ma se i vecchi avessero ragione e i giovani dovessero ancora seguirli perchè siamo arrivati a questa catastrofe totale in cui ci troviamo proprio grazie a loro ?
Non sono proprio le loro idee, le loro premesse, i loro giochi, le loro ossessioni, ad essere miseramente falliti ?
Non vediamo come si arrampicano sugli specchi i poveri ministri e capi di governo ai vertici dell'Unione Europea di oggi (i vari SMonti, Merkatel, Barrosi, Ollio Rehn e Van Rompuy-balls...) che continuano a blaterare, nonostante il disastro, le loro litanie su rigore e crescita ?
Gente che non sa più cosa fare, col debito pubblico che continua a crescere e la gente disperata e impoverita, che ormai li detesta e non riesce neppure più a guardarli parlare in tv, figuriamoci votarli...
C'era qualcosa di ridicolo in un uomo caduto a terra. Un ex bambino prodigio di mezza età. Come un angelo di pietra in rovina caduto dal suo altezzoso piedistallo in cima a una tomba di famiglia...
Seigl aveva sempre tenuto per sè la sua vita privata, ma ora stava diventando parentetico: si sentiva come una luna eclissata. C'era ancora ma non si riusciva più a vederlo...
Ognuno deve rendere conto della sua vita anche agli altri. Ma per la morte non occorre che il proprio consenso (Seneca, Lettere a Lucilio)...
Seigl rimase in silenzio. Questo è il motivo per cui -pensò- i cosiddetti artisti diventano scontrosi e solitari: non perchè si sentano superiori, ma perchè non riescono ad esserlo abbastanza....
(Joyce Carol Oates, La ragazza tatuata, Mondadori, 2012).
Intanto, proprio oggi, tanti nuovi parlamentari (i 2/3 nelle due aule), più giovani del solito, hanno frequentato il loro primo giorno di scuola.
La capogruppo del MoVimento 5 Stelle (quella che ha una faccia antipatica, un pò acida, direi...),Roberta Lombardi, ha dichiarato: “Oggi inutile spreco di denaro. Questa giornata è solo un inutile spreco di denaro pubblico, una giornata assurda” nella quale “si spendono inutilmente 420mila euro“.
Sono d'accordo, ma mi chiedo: allora perchè si sono candidati ed hanno votato alle elezioni ?
Comunque, è divertente vedere i cittadini a 5 stelle occupare gli scranni più alti e soffiare sulla nuca degli altri 'onorevoli'. Ora vediamo se riusciranno ad aprire la scatoletta di tonno.
Non basterà, infatti, essere giovani.
Chi conosce le ragnatele sa che sono filate con infinita precisione e pazienza. Seguono un preciso disegno e se si spezzano in un punto , sono fatte apposte per tenere negli altri. Nove decimi di una tela possono venire spezzati, eppure un decimo resta intatto, saldo, unico...
(dallo stesso libro della Oates).
è così stanca e malata, potrebbe far male...
Il nuovo vecchio Papa non inizia bene.
Alla sua prima messa aveva già provato a spaventare i cardinali (figuriamoci!) con parole tipo 'il mondano è il demonio'.
Oggi, incontrando anche quelli più vecchi ancora, tanto vecchi che non hanno potuto neppure votare per lui, ha insistito con: 'non facciamoci prendere dal pessimismo e dall'amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno...'
Ma come si fa a parlare ancora in questo modo, a dividere il mondo tra Bene e Male, tra Luce e Buio ?
E' sempre la solita vecchia nenia della teologia manicheo-gesuita di San Francesco Saverio, non certo quella del poverello d'Assisi...!
Che palle!
Poi, non contento, ha balbettato le solite tiritere sui vecchi che sono sapienti, che hanno sapore e valore come il vino invecchiato, che devono consigliare ed aiutare i giovani a crescere, etc etc...
Ma se i vecchi avessero ragione e i giovani dovessero ancora seguirli perchè siamo arrivati a questa catastrofe totale in cui ci troviamo proprio grazie a loro ?
Non sono proprio le loro idee, le loro premesse, i loro giochi, le loro ossessioni, ad essere miseramente falliti ?
Non vediamo come si arrampicano sugli specchi i poveri ministri e capi di governo ai vertici dell'Unione Europea di oggi (i vari SMonti, Merkatel, Barrosi, Ollio Rehn e Van Rompuy-balls...) che continuano a blaterare, nonostante il disastro, le loro litanie su rigore e crescita ?
Gente che non sa più cosa fare, col debito pubblico che continua a crescere e la gente disperata e impoverita, che ormai li detesta e non riesce neppure più a guardarli parlare in tv, figuriamoci votarli...
C'era qualcosa di ridicolo in un uomo caduto a terra. Un ex bambino prodigio di mezza età. Come un angelo di pietra in rovina caduto dal suo altezzoso piedistallo in cima a una tomba di famiglia...
Seigl aveva sempre tenuto per sè la sua vita privata, ma ora stava diventando parentetico: si sentiva come una luna eclissata. C'era ancora ma non si riusciva più a vederlo...
Ognuno deve rendere conto della sua vita anche agli altri. Ma per la morte non occorre che il proprio consenso (Seneca, Lettere a Lucilio)...
Seigl rimase in silenzio. Questo è il motivo per cui -pensò- i cosiddetti artisti diventano scontrosi e solitari: non perchè si sentano superiori, ma perchè non riescono ad esserlo abbastanza....
(Joyce Carol Oates, La ragazza tatuata, Mondadori, 2012).
Intanto, proprio oggi, tanti nuovi parlamentari (i 2/3 nelle due aule), più giovani del solito, hanno frequentato il loro primo giorno di scuola.
La capogruppo del MoVimento 5 Stelle (quella che ha una faccia antipatica, un pò acida, direi...),Roberta Lombardi, ha dichiarato: “Oggi inutile spreco di denaro. Questa giornata è solo un inutile spreco di denaro pubblico, una giornata assurda” nella quale “si spendono inutilmente 420mila euro“.
Sono d'accordo, ma mi chiedo: allora perchè si sono candidati ed hanno votato alle elezioni ?
Comunque, è divertente vedere i cittadini a 5 stelle occupare gli scranni più alti e soffiare sulla nuca degli altri 'onorevoli'. Ora vediamo se riusciranno ad aprire la scatoletta di tonno.
Non basterà, infatti, essere giovani.
Chi conosce le ragnatele sa che sono filate con infinita precisione e pazienza. Seguono un preciso disegno e se si spezzano in un punto , sono fatte apposte per tenere negli altri. Nove decimi di una tela possono venire spezzati, eppure un decimo resta intatto, saldo, unico...
(dallo stesso libro della Oates).
l'ultimo uomo nella torre
La solitudine è spesso la sorte degli spiriti elevati
(A.Schopenhauer)
L'altro cliente al tavolo era uno smunto uomo di mezza età che indossava una camicia blu sporca e, a giudicare dalla barba, pareva un musulmano.
Masterji immaginò che fosse uno di quelli che trainavano i carretti per strada, gli sembrò addirittura di individuare il suo carretto di legno appoggiato contro la porta del ristorante.
Il manovale prese un biscotto dal vassoio e lo addentò. Finito il primo, fece un respiro, ne prese un secondo e masticò pure quello.
Da ogni movimento delle sue mascelle ossute traspariva la spossatezza; la spossatezza incessante di uomini che non hanno nessuno che badi a loro durante il lavoro e nessuno che badi a loro dopo il lavoro.
Quel corpo magro trasmetteva un crudo silenzio animale.
Di mezza età ? No. I capelli si stavano ingrigendo sulle tempie, ma dal suo viso la giovinezza era stata esorcizzata solo di recente. Ventisette anni, al massimo ventotto.
Masterji osservò quel giovane con gli occhi infossati e stupefatti, e con quel poco di forza che bastava per sollevare un biscotto alla volta.
Questa è la sua vita di ogni giorno. Trainare quel carretto e venire qui a mangiare questi biscotti, pensò.
Il musulmano stanco ricambiò lo sguardo di Masterji. I loro occhi si incontrarono come lingue straniere e, senza muovere le labbra, il manovale infine parlò.
'Avevi mai notato prima quante persone sono tutte sole ?'.
Il semicerchio si risistemò in modo da mettere Mrs Rego al centro.
'Ragazzi, dove fosse nato Masterji, dove avesse studiato adesso non conta. Ciò che conta è questo. Ha fatto quel che riteneva giusto. Ha avuto una coscienza. Qualunque cosa la gente gli dicesse o gli facesse, non ha mai cambiato idea, non ha tradito la sua coscienza. E' stato libero fino alla fine.'
'Basta, zia.'
'Silenzio, e non chiamatemi zia. Ora: fate tutti silenzio'.
E alcuni lo fecero.
Dopo un pò, Mrs.Rego vide, o pensò di vedere, quel che stava indicando il suo ex vicino...
Dietro qui fili spinati sovrapposti vide i baniani, tutti soffocati dalla recinzione tranne uno, vecchio e ormai grigio, le cui radici aeree si erano infilate attraverso il filo spinato e i pezzi di vetro per scendere lungo il muro come fango primordiale fino a sfiorare con le estremità rigogliose che quasi toccavano terra una famiglia senza casa che cuoceva il riso all'ombra; e, con ognuna di quelle radici che avevano sconfitto il filo spinato, il vecchio baniano diceva:
Niente può fermare un essere vivente che vuole essere libero.
(Aravind Adiga, L'ultimo uomo nella torre, Einaudi, 2012)
(A.Schopenhauer)
L'altro cliente al tavolo era uno smunto uomo di mezza età che indossava una camicia blu sporca e, a giudicare dalla barba, pareva un musulmano.
Masterji immaginò che fosse uno di quelli che trainavano i carretti per strada, gli sembrò addirittura di individuare il suo carretto di legno appoggiato contro la porta del ristorante.
Il manovale prese un biscotto dal vassoio e lo addentò. Finito il primo, fece un respiro, ne prese un secondo e masticò pure quello.
Da ogni movimento delle sue mascelle ossute traspariva la spossatezza; la spossatezza incessante di uomini che non hanno nessuno che badi a loro durante il lavoro e nessuno che badi a loro dopo il lavoro.
Quel corpo magro trasmetteva un crudo silenzio animale.
Di mezza età ? No. I capelli si stavano ingrigendo sulle tempie, ma dal suo viso la giovinezza era stata esorcizzata solo di recente. Ventisette anni, al massimo ventotto.
Masterji osservò quel giovane con gli occhi infossati e stupefatti, e con quel poco di forza che bastava per sollevare un biscotto alla volta.
Questa è la sua vita di ogni giorno. Trainare quel carretto e venire qui a mangiare questi biscotti, pensò.
Il musulmano stanco ricambiò lo sguardo di Masterji. I loro occhi si incontrarono come lingue straniere e, senza muovere le labbra, il manovale infine parlò.
'Avevi mai notato prima quante persone sono tutte sole ?'.
Il semicerchio si risistemò in modo da mettere Mrs Rego al centro.
'Ragazzi, dove fosse nato Masterji, dove avesse studiato adesso non conta. Ciò che conta è questo. Ha fatto quel che riteneva giusto. Ha avuto una coscienza. Qualunque cosa la gente gli dicesse o gli facesse, non ha mai cambiato idea, non ha tradito la sua coscienza. E' stato libero fino alla fine.'
'Basta, zia.'
'Silenzio, e non chiamatemi zia. Ora: fate tutti silenzio'.
E alcuni lo fecero.
Dopo un pò, Mrs.Rego vide, o pensò di vedere, quel che stava indicando il suo ex vicino...
Dietro qui fili spinati sovrapposti vide i baniani, tutti soffocati dalla recinzione tranne uno, vecchio e ormai grigio, le cui radici aeree si erano infilate attraverso il filo spinato e i pezzi di vetro per scendere lungo il muro come fango primordiale fino a sfiorare con le estremità rigogliose che quasi toccavano terra una famiglia senza casa che cuoceva il riso all'ombra; e, con ognuna di quelle radici che avevano sconfitto il filo spinato, il vecchio baniano diceva:
Niente può fermare un essere vivente che vuole essere libero.
(Aravind Adiga, L'ultimo uomo nella torre, Einaudi, 2012)
giovedì 14 marzo 2013
fino alla fine del mondo
'Sarò con voi fino alla fine del mondo!', amava dire il suo capostipite.
Lui ha detto, ieri (non credevo alle mie orecchie...!), proprio fra le sue prime parole:: 'Sono venuti a prendermi fino alla fine del mondo...'.
La Patagonia ama chiamarsi così: la fine del mondo (ed, in effetti, ad Ushuaia, sembra quasi di esserci davvero...).
Insomma, dopo essersi fumati chissà cosa per due giorni interi, i porporini hanno scelto.
Buone notizie:
Non è italiano, nè curiale romano.
E' sudamericano ed argentino (così, anche di crisi economiche e di povertà se ne intende..)
Si è fatto chiamare Francesco (anche se Francesco I sembra più il nome di un re cattivo, purtroppo...)
Pare sia sobrio e che ami il popolo e i poveri (un papa peronista-populista ?)
Ama il calcio e tifa il San Lorenzo
Cattive notizie:
Ha 76 anni, è vecchio, e ha una faccia da pesce lesso.
Assomiglia a Philippe Noiret quando faceva il papa per Nanni Moretti.
E' amico di Riccardi e di Sant'Egidio
Non ha combattuto Videla, anzi sembra che...se ne sia sempre lavato le mani, come Pilato.
Ha combattuto la teologia della liberazione (ma in questo nessuna novità, prosegue nel solco dei due papi precedenti).
Ama il tango.
Poco altro da segnalare, per ora.
Un buon papa, comunque, per la fine del mondo.
Come mi dice un'amica su un sms: lui era già avanti, è tornato indietro a prenderci dalla fine del mondo, nel caso sbagliassimo la strada.
Lui ha detto, ieri (non credevo alle mie orecchie...!), proprio fra le sue prime parole:: 'Sono venuti a prendermi fino alla fine del mondo...'.
La Patagonia ama chiamarsi così: la fine del mondo (ed, in effetti, ad Ushuaia, sembra quasi di esserci davvero...).
Insomma, dopo essersi fumati chissà cosa per due giorni interi, i porporini hanno scelto.
Buone notizie:
Non è italiano, nè curiale romano.
E' sudamericano ed argentino (così, anche di crisi economiche e di povertà se ne intende..)
Si è fatto chiamare Francesco (anche se Francesco I sembra più il nome di un re cattivo, purtroppo...)
Pare sia sobrio e che ami il popolo e i poveri (un papa peronista-populista ?)
Ama il calcio e tifa il San Lorenzo
Cattive notizie:
Ha 76 anni, è vecchio, e ha una faccia da pesce lesso.
Assomiglia a Philippe Noiret quando faceva il papa per Nanni Moretti.
E' amico di Riccardi e di Sant'Egidio
Non ha combattuto Videla, anzi sembra che...se ne sia sempre lavato le mani, come Pilato.
Ha combattuto la teologia della liberazione (ma in questo nessuna novità, prosegue nel solco dei due papi precedenti).
Ama il tango.
Poco altro da segnalare, per ora.
Un buon papa, comunque, per la fine del mondo.
Come mi dice un'amica su un sms: lui era già avanti, è tornato indietro a prenderci dalla fine del mondo, nel caso sbagliassimo la strada.
mercoledì 13 marzo 2013
napo,non se ne può più
Deve essere successo qualcosa di grave, perchè finalmente anche Repubblica si accorge di qualcosa, e si sgancia da Napo...
http://www.repubblica.it/politica/2013/03/13/news/premio_sediziosi-54438056/?ref=HREA-1
Basta, vattene !!!
Ancora una volta, Berlusconi -da cieco- ci vede molto meglio di Bersani e dei suoi tristi accoliti.
Sa su chi contare, agisce una 'rivolta delle elites', un'azione diretta da parte di delegati eletti (un ennesimo paradosso italiano) contro un altro potere dello stato (l'unico che davvero lo contrasta per i suoi reati), in un'azione costituzionalmente sediziosa ed eversiva.
Ma Napo esprime 'rammarico', Bersani (24 ore dopo!) lo ritiene 'un fatto sconvolgente'.
E il PdL esulta: Berlu ha diritto a fare politica e i giudici, soprattutto in questa fase in cui l'Italia ha bisogno di inciuciare con lui per il governo, si diano una bella calmata!
E poi ci si lamenta che Grillo non si fidi a dare la fiducia a Bersani.
E dove sono finiti gli intellettuali PD ora, perchè non insorgono contro il proprio partito di riferimento e contro l'ineffabile faro della nostra democrazia ?
Sì, Weimar è qui tra noi, ormai.
E con questa gente ai posti di comando, e con questi intellettuali, e con questo popolo, non c'è da aspettarsi niente di meglio di quel che è già avvenuto un secolo fa.
Spero solo che fatti come questo, ennesime conferme di un intrallazzo permanente che va avanti da almeno vent'anni, portino un altro 5% di elettori PD ad emigrare verso altri lidi, per disgusto e vergogna.
E che Vendola si ravveda e lasci la nefasta alleanza o i suoi elettori trasmigrino.
E che il PD con Renzi vada definitivamente a trasformarsi in un partito di centro, liberando voti verso un'alternativa politica (di cui Grillo rappresenta oggi una prima parvenza, non so quanto duratura e credibile nel tempo...).
E che gli elettori di Rivoluzione civile la smettano di guardare indietro, ad un passato che non torna.
E che si vada verso un sistema elettorale proporzionale secco, senza premi di maggioranza, al massimo con doppio turno e ballottaggio.
Ma, vista l'ignavia e l'omertà di tanti, c'è da temere che queste cose non accadranno.
E che invece -ancora una volta- la catastrofe (come è accaduto ieri) sia meglio gestita proprio da coloro che l'hanno creata.
O forse, nel terremoto in corso, qualcos'altro accadrà ?
(vedi Revelli in Micromega: http://temi.repubblica.it/micromega-online/molto-da-imparare-poco-da-insegnare/, dono di Andrea).
http://www.repubblica.it/politica/2013/03/13/news/premio_sediziosi-54438056/?ref=HREA-1
Basta, vattene !!!
Ancora una volta, Berlusconi -da cieco- ci vede molto meglio di Bersani e dei suoi tristi accoliti.
Sa su chi contare, agisce una 'rivolta delle elites', un'azione diretta da parte di delegati eletti (un ennesimo paradosso italiano) contro un altro potere dello stato (l'unico che davvero lo contrasta per i suoi reati), in un'azione costituzionalmente sediziosa ed eversiva.
Ma Napo esprime 'rammarico', Bersani (24 ore dopo!) lo ritiene 'un fatto sconvolgente'.
E il PdL esulta: Berlu ha diritto a fare politica e i giudici, soprattutto in questa fase in cui l'Italia ha bisogno di inciuciare con lui per il governo, si diano una bella calmata!
E poi ci si lamenta che Grillo non si fidi a dare la fiducia a Bersani.
E dove sono finiti gli intellettuali PD ora, perchè non insorgono contro il proprio partito di riferimento e contro l'ineffabile faro della nostra democrazia ?
Sì, Weimar è qui tra noi, ormai.
E con questa gente ai posti di comando, e con questi intellettuali, e con questo popolo, non c'è da aspettarsi niente di meglio di quel che è già avvenuto un secolo fa.
Spero solo che fatti come questo, ennesime conferme di un intrallazzo permanente che va avanti da almeno vent'anni, portino un altro 5% di elettori PD ad emigrare verso altri lidi, per disgusto e vergogna.
E che Vendola si ravveda e lasci la nefasta alleanza o i suoi elettori trasmigrino.
E che il PD con Renzi vada definitivamente a trasformarsi in un partito di centro, liberando voti verso un'alternativa politica (di cui Grillo rappresenta oggi una prima parvenza, non so quanto duratura e credibile nel tempo...).
E che gli elettori di Rivoluzione civile la smettano di guardare indietro, ad un passato che non torna.
E che si vada verso un sistema elettorale proporzionale secco, senza premi di maggioranza, al massimo con doppio turno e ballottaggio.
Ma, vista l'ignavia e l'omertà di tanti, c'è da temere che queste cose non accadranno.
E che invece -ancora una volta- la catastrofe (come è accaduto ieri) sia meglio gestita proprio da coloro che l'hanno creata.
O forse, nel terremoto in corso, qualcos'altro accadrà ?
(vedi Revelli in Micromega: http://temi.repubblica.it/micromega-online/molto-da-imparare-poco-da-insegnare/, dono di Andrea).
martedì 12 marzo 2013
rimpiangendo craxi
Dalle reazioni di Napo e Bersani di fronte a quel che è accaduto ieri al Tribunale di Milano si capisce perchè e come il nostro sistema politico sia arrivato sin qui.
E perchè in molti abbiano votato Grillo.
E perchè Grillo sia l'unico ad appoggiare i magistrati e a consigliare a Berlu di scappare in Tunisia e di far la fine di Craxi.
Ma Craxi, rispetto a Berlu, era un signore, ed uno statista.
Un ladro sì, ma in piena e cinica coscienza, un criminale onesto insomma.
Il PD e Napo invece continuano a fare il doppio gioco e a non voler rompere con il PdL.
In fondo, se Berlu si ritirasse, che male ci sarebbe in fondo a governare con Gelmini, Cicchitto, Gasparri, Verdini, Giovanardi, Carfagna, Miccichè, Capezzone, Bondi, Schifani, Razzi e Scilipoti ?
E' la governabilità, baby.
Grillo crede di andare a nozze, se questa ipotesi si realizzasse anche solo a sostegno di un nuovo governo 'tecnico', magistralmente arraffazzonato come sempre dal magico Napo, Salvatore supremo della patria e dei mercati.
Ma Renzi, che è un nuovo D'Alema con la faccia simpatica di Veltroni, attenderà qualche mese, andrà ad elezioni (a cui, visto che c'è lui, non si presenteranno nè Berlu nè Bersa), e si andrà ad un buongoverno d'unità nazionale PD-PdL, con facce nuove e tanti giovani.
Questo hanno in mente, i trucidi.
Con buona pace di Grillo.
Ecco perchè arrivano gli appelli degli intellettuali vicini al PD: perchè sanno che, persa questa occasione, dubitano (a causa proprio del loro caro PD) che ce ne sarà un'altra...
Perchè se il PD si trasformasse definitivamente in una sorta di Partito Democratico americano e il PdL cambiasse nome e leader, l'Italia avrebbe infine realizzato il suo sogno bipolare: un paese normale, con due schieramenti che si confrontano alle elezioni e inciuciano bellamente in parlamento.
Lo so che ora , presi dall'imbriacatura grillina, tutto questo sembra improbabile.
Ma, soprattutto in assenza di mobilitazioni popolari corpose ed extraparlamentari, non credo proprio che non possa accadere.
Anzi.
E perchè in molti abbiano votato Grillo.
E perchè Grillo sia l'unico ad appoggiare i magistrati e a consigliare a Berlu di scappare in Tunisia e di far la fine di Craxi.
Ma Craxi, rispetto a Berlu, era un signore, ed uno statista.
Un ladro sì, ma in piena e cinica coscienza, un criminale onesto insomma.
Il PD e Napo invece continuano a fare il doppio gioco e a non voler rompere con il PdL.
In fondo, se Berlu si ritirasse, che male ci sarebbe in fondo a governare con Gelmini, Cicchitto, Gasparri, Verdini, Giovanardi, Carfagna, Miccichè, Capezzone, Bondi, Schifani, Razzi e Scilipoti ?
E' la governabilità, baby.
Grillo crede di andare a nozze, se questa ipotesi si realizzasse anche solo a sostegno di un nuovo governo 'tecnico', magistralmente arraffazzonato come sempre dal magico Napo, Salvatore supremo della patria e dei mercati.
Ma Renzi, che è un nuovo D'Alema con la faccia simpatica di Veltroni, attenderà qualche mese, andrà ad elezioni (a cui, visto che c'è lui, non si presenteranno nè Berlu nè Bersa), e si andrà ad un buongoverno d'unità nazionale PD-PdL, con facce nuove e tanti giovani.
Questo hanno in mente, i trucidi.
Con buona pace di Grillo.
Ecco perchè arrivano gli appelli degli intellettuali vicini al PD: perchè sanno che, persa questa occasione, dubitano (a causa proprio del loro caro PD) che ce ne sarà un'altra...
Perchè se il PD si trasformasse definitivamente in una sorta di Partito Democratico americano e il PdL cambiasse nome e leader, l'Italia avrebbe infine realizzato il suo sogno bipolare: un paese normale, con due schieramenti che si confrontano alle elezioni e inciuciano bellamente in parlamento.
Lo so che ora , presi dall'imbriacatura grillina, tutto questo sembra improbabile.
Ma, soprattutto in assenza di mobilitazioni popolari corpose ed extraparlamentari, non credo proprio che non possa accadere.
Anzi.
(non) do ut (non) des
I grillini hanno rinunciato alla Marcia su Roma.
In cambio i seguaci di Berlu ci hanno regalato la Marcia su Milano (con invasione finale del Tribunale).
Prosegue ad ampi passi, ed inizia a manifestarsi con -seppur ancora paludata- violenza, la guerra civile a bassa intensità in corso da tempo.
C'è da capire per quanto resterà ritualizzata e giocata con minacce simboliche e ricatti elettorali, e quando inizierà a sfociare in aggressioni senza veli.
Se Grillo dovesse fallire e/o Berlu dovesse davvero venir escluso dalla vita politica (per opera ancora una volta dei magistrati, come a Tangentopoli, non certo del PD e delle sedicenti opposizioni..), non mancherà molto, credo.
Bersani non trova niente di meglio da dire che 'Grillo vuole solo il suo potere'.
Si potrebbe rispondere: i politici del PD vogliono solo il loro lavoro ed il loro stipendio.
E' questo il motivo per cui non potranno mai rinunciare al finanziamento pubblico: perchè tutta la loro azienda crollerebbe e non potrebbero più fare i funzionari a vita.
E' questo che li lega insieme, e li fa colludere con gli altri politici, altro che idee o passioni o bene del paese!
Questo tutti lo sanno e sta alla base della persistente sfiducia nella politica e nei partiti.
Non è questo che è nuovo.
Nessuno ha mai creduto, in nessuna fase politica italiana, che si stia in un partito, ad alto livello, se non per il potere e per i soldi.
La differenza attuale sta nel fatto che è saltato il do ut des.
Una gran parte di cittadini aveva in passato dei vantaggi collusivi che derivavano proprio dal mantenimento della classe politica così com'è: assistenzialismo, corporativismo, sindacalismo di facciata, condonismo...
Oggi, i favori si possono garantire ad un numero di persone sempre più piccolo, ed ogni casta tutela al massimo solo se stessa e i suoi parenti prossimi.
Tutti gli altri si sentono abbandonati, traditi, umiliati, incazzati.
Gli italiani, anche quelli che votano Grillo, non sono di colpo diventati migliori, morali, sensibili e solidali, ecologisti.
Sono gli stessi italiani di merda di sempre.
E, se potesse ripartire il do ut des (meno male che la catastrofe lo impedisce...), riprenderebbero a votare e a sostenere il peggior governo e i peggiori politicanti, come se niente fosse.
Quindi ringraziamo la catastrofe, ancora una volta...
Ma da dove deriva questo coacervo di sentimenti, spesso ancora celati e capace di esprimersi solo -per ora- nel segreto dell'urna ?
Come sempre nella storia, se qualcuno è tenuto troppo a lungo in posizione minore ( e senza ricevere più neppure compensazioni per questo...) sorge una forte tensione esplosiva, piena di risentimento, rivalsa, voglia di vendetta.
Questo, soprattutto questo, esprime il voto a Grillo, se letto solo dal suo lato negativo.
In un momento in cui i politici non possono più dare niente in cambio ed anzi ci tolgono sempre di più; nel momento in cui non possono più prometterci niente e, se lo fanno, mentono spudoratamente; nel momento in cui continuano a difendere solo se stessi e a far finta soltanto di partecipare ai sacrifici che ci impongono per legge...
Ecco, è proprio questo il momento di farli fuori e di vendicare almeno in parte quel che abbiamo subito.
E di affidarci al nuovo Lanciere bianco, senza macchia e senza paura...
Inutile negarlo: abbiamo provato (anche) piacere a vedere Al Qaeda colpire le due torri e vederle crollare.
E (anche) godiamo oggi a vedere che in Iraq e in Afghanistan la guerriglia continua a combattere e a non arrendersi. O il Cagliari battere la Roma o la Juve.
Perchè, sotto sotto, i piccoli odiano sempre i grandi, i prepotenti, gli arroganti.
E sperano sempre che qualcuno -anche se prepotente e arrogante a sua volta- li abbatta e li umili.
C'è un godimento supremo, tipicamente italico, a vedere oggi Monti, Napo, Bersani e Berlusconi soffrire, farsi fuori tra loro, annaspare nel nulla, non sapere più dove sbattere, inghiottiti dalla voragine a 5 stelle.
Continuano a blaterare, a dettare condizioni, a cercare di tenere il pallino del gioco in mano.
Ma il gioco è ormai un altro, ed incominciano a capirlo.
Infatti ora, disperatamente, dicono di essere pronti a togliersi qualcosa, azzardano a dare di più, come dei poveri Morandi e Tozzi da strapazzo.
Troppo tardi, però. Game is over.
Non sono così ottimista da credere che i partiti e le caste non riprenderanno terreno, nè credo che in fondo ne stiamo perdendo tanto come sembra; nè sono così ottimista sulla alternatività reale dei grillini a medio periodo.
Ma confido nello smottamento in corso, in attesa che la catastrofe prosegua ancora avanti.
Per quanto possa essere temibile e pericoloso il futuro, ad un certo punto è necessario entrarci e spazzare via quel che è ormai morto e decrepito da tempo.
A proposito di genio italico: i nostri due marò non torneranno in India, infrangendo la parola data agli indiani.
Mi ero già stupito che fossero davvero tornati dopo le vacanze di Natale, la prima volta.
Due volte però è troppo, anche per un governo tecnico: restano a casa e saranno processati da noi o da terzi
(ma chi ci crede ? forse si intende dal ministro Terzi ? Impunità, che dolce parola per politici e militari, e per i loro crimini, da sempre...).
Erano tornati per votare e l'hanno fatto.
Ora, forse, restano per le prossime elezioni, tanto manca poco.
Mi viene voglia di fare uno scambio e chiedere di andare in India io, al posto loro.
Anche se, leggendo 'L'ultimo uomo nella torre' di A.Adiga, a vedere la situazione di Mumbai, sinceramente mi passa un pò la voglia...
In cambio i seguaci di Berlu ci hanno regalato la Marcia su Milano (con invasione finale del Tribunale).
Prosegue ad ampi passi, ed inizia a manifestarsi con -seppur ancora paludata- violenza, la guerra civile a bassa intensità in corso da tempo.
C'è da capire per quanto resterà ritualizzata e giocata con minacce simboliche e ricatti elettorali, e quando inizierà a sfociare in aggressioni senza veli.
Se Grillo dovesse fallire e/o Berlu dovesse davvero venir escluso dalla vita politica (per opera ancora una volta dei magistrati, come a Tangentopoli, non certo del PD e delle sedicenti opposizioni..), non mancherà molto, credo.
Bersani non trova niente di meglio da dire che 'Grillo vuole solo il suo potere'.
Si potrebbe rispondere: i politici del PD vogliono solo il loro lavoro ed il loro stipendio.
E' questo il motivo per cui non potranno mai rinunciare al finanziamento pubblico: perchè tutta la loro azienda crollerebbe e non potrebbero più fare i funzionari a vita.
E' questo che li lega insieme, e li fa colludere con gli altri politici, altro che idee o passioni o bene del paese!
Questo tutti lo sanno e sta alla base della persistente sfiducia nella politica e nei partiti.
Non è questo che è nuovo.
Nessuno ha mai creduto, in nessuna fase politica italiana, che si stia in un partito, ad alto livello, se non per il potere e per i soldi.
La differenza attuale sta nel fatto che è saltato il do ut des.
Una gran parte di cittadini aveva in passato dei vantaggi collusivi che derivavano proprio dal mantenimento della classe politica così com'è: assistenzialismo, corporativismo, sindacalismo di facciata, condonismo...
Oggi, i favori si possono garantire ad un numero di persone sempre più piccolo, ed ogni casta tutela al massimo solo se stessa e i suoi parenti prossimi.
Tutti gli altri si sentono abbandonati, traditi, umiliati, incazzati.
Gli italiani, anche quelli che votano Grillo, non sono di colpo diventati migliori, morali, sensibili e solidali, ecologisti.
Sono gli stessi italiani di merda di sempre.
E, se potesse ripartire il do ut des (meno male che la catastrofe lo impedisce...), riprenderebbero a votare e a sostenere il peggior governo e i peggiori politicanti, come se niente fosse.
Quindi ringraziamo la catastrofe, ancora una volta...
Ma da dove deriva questo coacervo di sentimenti, spesso ancora celati e capace di esprimersi solo -per ora- nel segreto dell'urna ?
Come sempre nella storia, se qualcuno è tenuto troppo a lungo in posizione minore ( e senza ricevere più neppure compensazioni per questo...) sorge una forte tensione esplosiva, piena di risentimento, rivalsa, voglia di vendetta.
Questo, soprattutto questo, esprime il voto a Grillo, se letto solo dal suo lato negativo.
In un momento in cui i politici non possono più dare niente in cambio ed anzi ci tolgono sempre di più; nel momento in cui non possono più prometterci niente e, se lo fanno, mentono spudoratamente; nel momento in cui continuano a difendere solo se stessi e a far finta soltanto di partecipare ai sacrifici che ci impongono per legge...
Ecco, è proprio questo il momento di farli fuori e di vendicare almeno in parte quel che abbiamo subito.
E di affidarci al nuovo Lanciere bianco, senza macchia e senza paura...
Inutile negarlo: abbiamo provato (anche) piacere a vedere Al Qaeda colpire le due torri e vederle crollare.
E (anche) godiamo oggi a vedere che in Iraq e in Afghanistan la guerriglia continua a combattere e a non arrendersi. O il Cagliari battere la Roma o la Juve.
Perchè, sotto sotto, i piccoli odiano sempre i grandi, i prepotenti, gli arroganti.
E sperano sempre che qualcuno -anche se prepotente e arrogante a sua volta- li abbatta e li umili.
C'è un godimento supremo, tipicamente italico, a vedere oggi Monti, Napo, Bersani e Berlusconi soffrire, farsi fuori tra loro, annaspare nel nulla, non sapere più dove sbattere, inghiottiti dalla voragine a 5 stelle.
Continuano a blaterare, a dettare condizioni, a cercare di tenere il pallino del gioco in mano.
Ma il gioco è ormai un altro, ed incominciano a capirlo.
Infatti ora, disperatamente, dicono di essere pronti a togliersi qualcosa, azzardano a dare di più, come dei poveri Morandi e Tozzi da strapazzo.
Troppo tardi, però. Game is over.
Non sono così ottimista da credere che i partiti e le caste non riprenderanno terreno, nè credo che in fondo ne stiamo perdendo tanto come sembra; nè sono così ottimista sulla alternatività reale dei grillini a medio periodo.
Ma confido nello smottamento in corso, in attesa che la catastrofe prosegua ancora avanti.
Per quanto possa essere temibile e pericoloso il futuro, ad un certo punto è necessario entrarci e spazzare via quel che è ormai morto e decrepito da tempo.
A proposito di genio italico: i nostri due marò non torneranno in India, infrangendo la parola data agli indiani.
Mi ero già stupito che fossero davvero tornati dopo le vacanze di Natale, la prima volta.
Due volte però è troppo, anche per un governo tecnico: restano a casa e saranno processati da noi o da terzi
(ma chi ci crede ? forse si intende dal ministro Terzi ? Impunità, che dolce parola per politici e militari, e per i loro crimini, da sempre...).
Erano tornati per votare e l'hanno fatto.
Ora, forse, restano per le prossime elezioni, tanto manca poco.
Mi viene voglia di fare uno scambio e chiedere di andare in India io, al posto loro.
Anche se, leggendo 'L'ultimo uomo nella torre' di A.Adiga, a vedere la situazione di Mumbai, sinceramente mi passa un pò la voglia...
lunedì 11 marzo 2013
odi barbare
In questi giorni si fa un gran parlare di barbarie.
Berlu viene disturbato in ospedale e i suoi scherani sbraitano: è una barbarie, medici nazisti, giudici stalinisti...!
Se tutti fossero stati trattati come lui, in punta di fioretto, tutti i processi sarebbero andati sempre in prescrizione, altro che barbarie...
In Nigeria, viene rapito e ucciso, insieme ad altri, un ingegnere veneto che stava lì a lavorare per l'ENI.
E via con: hanno ucciso un innocente, terroristi barbari, terribili fanatici, bande disumane...
Quando ci si comporta da colonialisti, si può essere in giacca e cravatta, ma si è nemici.
Quando si fa la guerra, si scatena il terrore sul mondo, non si può pensare che il terrore e la barbarie siano solo degli altri.
A due anni esatti da Fukushima, quasi nessuna notizia e nessun ricordo.
L'industria nucleare, pur in crisi, riesce a zittire ancora.
E chissà che cosa stanno ancora vivendo quei poveri nipponici.
E chi lo sa ?
E poi, se anche lo sapessimo ?
L'Unione Europea continua ad andare avanti nei suoi progetti di distruzione della sua cittadinanza.
Non contenta di quel che ha già fatto, procede a staccarsi dalle persone che l'hanno creata e ad andare a braccetto con borse e banchieri.
Chi andrà a votare per lei nel 2014, e soprattutto per chi e cosa voterà ?
Poi ci si stupisce che si vogliano fare i referendum sull'euro !
Dove sono i barbari ?
Continua l'assalto mediatico a Grillo e al Movimento 5 stelle.
Fior fior di intellettuali implorano aperture mai prima desiderate o richieste.
Staranno ben zitti, come sempre, quando -pur di governare- i loro partiti rifaranno inciuci col 'nemico' ( e la colpa sarà solo dei grillini, che -irresponsabili e vili - avranno fatto il gran rifiuto !).
Nessuna autocritica, nessun ripensamento, nessuna coerenza, nessuna verità.
Solo opportunismo
Sì, questa è barbarie.
Berlu viene disturbato in ospedale e i suoi scherani sbraitano: è una barbarie, medici nazisti, giudici stalinisti...!
Se tutti fossero stati trattati come lui, in punta di fioretto, tutti i processi sarebbero andati sempre in prescrizione, altro che barbarie...
In Nigeria, viene rapito e ucciso, insieme ad altri, un ingegnere veneto che stava lì a lavorare per l'ENI.
E via con: hanno ucciso un innocente, terroristi barbari, terribili fanatici, bande disumane...
Quando ci si comporta da colonialisti, si può essere in giacca e cravatta, ma si è nemici.
Quando si fa la guerra, si scatena il terrore sul mondo, non si può pensare che il terrore e la barbarie siano solo degli altri.
A due anni esatti da Fukushima, quasi nessuna notizia e nessun ricordo.
L'industria nucleare, pur in crisi, riesce a zittire ancora.
E chissà che cosa stanno ancora vivendo quei poveri nipponici.
E chi lo sa ?
E poi, se anche lo sapessimo ?
L'Unione Europea continua ad andare avanti nei suoi progetti di distruzione della sua cittadinanza.
Non contenta di quel che ha già fatto, procede a staccarsi dalle persone che l'hanno creata e ad andare a braccetto con borse e banchieri.
Chi andrà a votare per lei nel 2014, e soprattutto per chi e cosa voterà ?
Poi ci si stupisce che si vogliano fare i referendum sull'euro !
Dove sono i barbari ?
Continua l'assalto mediatico a Grillo e al Movimento 5 stelle.
Fior fior di intellettuali implorano aperture mai prima desiderate o richieste.
Staranno ben zitti, come sempre, quando -pur di governare- i loro partiti rifaranno inciuci col 'nemico' ( e la colpa sarà solo dei grillini, che -irresponsabili e vili - avranno fatto il gran rifiuto !).
Nessuna autocritica, nessun ripensamento, nessuna coerenza, nessuna verità.
Solo opportunismo
Sì, questa è barbarie.
domenica 10 marzo 2013
viva la libertà!
Forse è destino che i gorghi del mare ci affondino; forse,
Ieri sono finalmente riuscito a vedere 'Viva la libertà!'.
Un film visionario, divertente e tragico. Lungimirante, soprattutto dopo queste elezioni.
Molti temi di questo blog riassunti in meno di due ore: la catastrofe, la sottrazione e la fuga, il vecchiume del noto, la passione e la follia delle utopie politiche, la riscoperta di relazioni umane, non accelerate e non mercantili...
Ed ancora: il richiamo dell'ekstasis, il consenso per identificazione e acclamazione, la povertà del parlamentarismo, il fascino della 'nuova politica' contro la 'vecchia' (G. Mosse docet) ...
Temi attualissimi, simili a quelli che hanno già attraversato più volte il secolo scorso, con risultati appassionanti, ma anche sdruccioli e rischiosi.
Qualcosa si ripete, insomma, seppure in forme nuove.
Il Movimento 5 stelle riapre infatti a tutte le dimensioni da tempo trascurate nella politica della rappresentanza e dei partiti:
-la costruzione del consenso, tra unanimismo, maggioranze e minoranze, e dissensi.
-il rapporto tra orizzontalità e verticalità nelle reti sociali.
-il passaggio tra movimento ed istituzionalizzazione.
-le visioni ecologiche e di rete, per le loro ricadute interne, ma soprattutto esterne al movimento (l'Europa, lo sviluppo, la pace e la guerra, il lavoro...).
Ieri, un neo-deputato grillino ha dichiarato:
nostro destino è toccar quelle isole della Fortuna,
dove vedremo l’a noi già noto, magnanimo Achille.
Molto perdemmo, ma molto ci resta: non siamo la forza
più che nei giorni lontani moveva la terra ed il cielo:
noi, s’è quello che s’è: una tempera d’eroici cuori,
sempre la stessa: affraliti dal tempo e dal fato, ma duri
sempre in lottare e cercare e trovare né cedere mai.
(Tennyson, Ulysses)dove vedremo l’a noi già noto, magnanimo Achille.
Molto perdemmo, ma molto ci resta: non siamo la forza
più che nei giorni lontani moveva la terra ed il cielo:
noi, s’è quello che s’è: una tempera d’eroici cuori,
sempre la stessa: affraliti dal tempo e dal fato, ma duri
sempre in lottare e cercare e trovare né cedere mai.
Ieri sono finalmente riuscito a vedere 'Viva la libertà!'.
Un film visionario, divertente e tragico. Lungimirante, soprattutto dopo queste elezioni.
Molti temi di questo blog riassunti in meno di due ore: la catastrofe, la sottrazione e la fuga, il vecchiume del noto, la passione e la follia delle utopie politiche, la riscoperta di relazioni umane, non accelerate e non mercantili...
Ed ancora: il richiamo dell'ekstasis, il consenso per identificazione e acclamazione, la povertà del parlamentarismo, il fascino della 'nuova politica' contro la 'vecchia' (G. Mosse docet) ...
Temi attualissimi, simili a quelli che hanno già attraversato più volte il secolo scorso, con risultati appassionanti, ma anche sdruccioli e rischiosi.
Qualcosa si ripete, insomma, seppure in forme nuove.
Il Movimento 5 stelle riapre infatti a tutte le dimensioni da tempo trascurate nella politica della rappresentanza e dei partiti:
-la costruzione del consenso, tra unanimismo, maggioranze e minoranze, e dissensi.
-il rapporto tra orizzontalità e verticalità nelle reti sociali.
-il passaggio tra movimento ed istituzionalizzazione.
-le visioni ecologiche e di rete, per le loro ricadute interne, ma soprattutto esterne al movimento (l'Europa, lo sviluppo, la pace e la guerra, il lavoro...).
Ieri, un neo-deputato grillino ha dichiarato:
“Casaleggio ha sottolineato l'importanza di riuscire a mantenere un gruppo compatto, capace di lavorare insieme senza dissidi interni per portare avanti il nostro programma con sicurezza e linearità. Come sempre, ci ha confermato che il ruolo dello Staff è quello di dare un indirizzo politico che i nuovi eletti avranno poi la responsabilità di trasformare in decisioni e iniziative”.
Oppure l'amico Cotti che ammette:
'Se accettiamo l'alleanza con i partiti, Casaleggio ci lascia...'.
Chiarisco una volta per tutte: sono favorevole ad accelerare la catastrofe del sistema fondato sui partiti e da essi monopolizzato e devastato per decenni.
(Opportunisticamente, lo stesso Monti non voleva definire 'Scelta civica' come un partito e parlava male della 'vecchia politica'; e lo stesso Maroni, che fiuta l'aria, ha deciso di afferire in Parlamento alla sua lista civica e non più al gruppo della Lega; e, in alcuni luoghi, ad es. a Macomer, alcuni cittadini -anche tesserati- invitano a primarie aperte e libere per la scelta di candidati e sindaco alle prossime amministrative, saltando i partiti esistenti...)
Voglio che finisca prima possibile l'occupazione abusiva di suolo pubblico, insomma.
E sono convinto che i modi di discutere, decidere, organizzarsi dei partiti esistenti siano antidiluviani, violenti e inefficienti.
E sono favorevole al rifiuto della mela avvelenata che giunge oggi dal PD e dai suoi intellettuali di scorta.
Ma è evidente che il modello 5 stelle, al suo interno, risponda alla complessità delle dimensioni citate con molta ingenuità, semplificazione e, francamente, con una certa dose di auto-illusionismo.
Assomiglia a quello di una setta o di una comunità alla Muccioli più che a qualcosa di nuovo, che apra veramente ad una 'democratizzazione della democrazia'.
'Basta che funzioni!' dirà qualcuno.
Sì, ma per quanto potrà reggere ? E -se funzionasse davvero e a lungo- quali rischi porta con sè ?
Sarebbe facile e giusto dire: Meglio comunque sperimentarlo, piuttosto che stare nella palude e continuare a far fare la politica ai soliti noti...
E mi va anche bene.
Ma i dubbi restano.
Infatti, è qui che interviene la manipolazione, una manipolazione che utilizza nel discorso concetti positivi e condivisi come l'autonomia, la partecipazione, la convivialità, la motivazione..., per convincere gli individui che arriveranno via via a dare un senso alla loro esistenza e ad avere fiducia nella vita. Si tratta di riuscire progressivamente a far credere, far fare o far agire, con tutti i mezzi....Ciò che conta è l'adesione al gruppo...
(Michela Marzano, parlando di Scientology).
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sabato 9 marzo 2013
pilota automatico inserito !
Resta al popolo il supremo potere di destituire o mutare il legislativo quando constata che esso agisce in modo contrario alla fiducia in esso riposta. (John Locke, Trattato sul governo).
Grillo e Casaleggio lo sanno bene (basta leggere il loro ultimo libro 'Il grillo canta al tramonto'): alla catastrofe in corso non c'è soluzione e non sarà la politica dei partiti a risolvere i problemi che ci assillano.
Chi lo promette, semplicemente, mente.
Quel che potremmo fare è provare ad accompagnarci nella catastrofe in corso in forme più etiche, giuste, sobrie e solidali delle attuali: non solo in relazione alla vita degli umani, ma soprattutto con una revisione profonda delle nostre abitudini ecologiche.
Se accadesse questo la fiducia tra noi, pur nel disastro crescente, sarebbe più alta e già questo ci aiuterebbe ad andare avanti, insieme, nel buio.
E ad immaginare il nuovo.
Ma la politica è accecata, e vede poco e male.
Come Berlu, che è in ospedale con la sua uveite (troppi raggi UVA, immagino...o forse si è guardato troppo allo specchio, ultimamente...).
Ma la finanza ha fretta, deve salvare quel che è e quel che ha, non può pensare ai tempi degli umani e del pianeta.
Fitch ci manda subito in serie B, Draghi è invece fiducioso perchè l'Italia non cambierà linea, procederà così come ha iniziato a fare con Monti, perchè (testuale) 'ha inserito il pilota automatico'.
Teniamoci forte!
Come si possano conciliare il pilota automatico e la democrazia è un dilemma che, pare, Draghi non si ponga.
O meglio, lo risolve a modo suo: le banche decidono, la politica ratifica.
Come da quasi due anni sta accadendo in Belgio.
Un regime perfetto, per loro.
Ma la politica è imbalsamata.
Come sarà Chavez, tra poco.
'Sarete decomposti prima della fine', recita uno slogan sui palazzi della Regione Sardegna.
Il mio cane, Fate, già qualche anno prima di morire, aveva un alito che sapeva di morte quando ti si avvicinava.
Gli volevamo bene, e gliene abbiamo voluto sino alla fine, ma -inutile negarlo- sì, puzzava.
Lo stesso vale per i politici (ma anche per i cardinali in conclave, i top manager ex rampanti, i conduttori televisivi, i baroni universitari, i banchieri...): puzzano di mummia da lontano un miglio.
Ad alcuni, purtroppo, ci siamo anche abituati, affezionati: come si fa a non intenerirsi dinanzi a Bersani, che si crede un Bersagliere ed invece è un Bersaglio ?
Come si fa a non commuoversi davanti a nonno Ratzinger, che continua -nonostante quel che sa della sua Chiesa- a invocare lo Spirito Santo perchè scenda sulla Sistina e ispiri i porporati ?
Come si fa a diffidare della Fornero e della Cancellieri che si sentono donne (semel in anno...) per l' 8 marzo ?
Eppure sì, la fiducia è finita, il tempo è scaduto per moltissima gente, molto più di quella che ha votato Grillo o si è astenuta.
Perchè anche quelli che continuano a votarli non hanno alcuna fiducia in loro: hanno paura, interesse, aspettative, speranza cieca, dipendenza, rassegnazione, ma non fiducia.
Sanno che sono ciechi, frettolosi, imbalsamati.
E che il pilota automatico, se c'è, checchè ne dicano, non ha idea di dove stia andando.
Grillo e Casaleggio lo sanno bene (basta leggere il loro ultimo libro 'Il grillo canta al tramonto'): alla catastrofe in corso non c'è soluzione e non sarà la politica dei partiti a risolvere i problemi che ci assillano.
Chi lo promette, semplicemente, mente.
Quel che potremmo fare è provare ad accompagnarci nella catastrofe in corso in forme più etiche, giuste, sobrie e solidali delle attuali: non solo in relazione alla vita degli umani, ma soprattutto con una revisione profonda delle nostre abitudini ecologiche.
Se accadesse questo la fiducia tra noi, pur nel disastro crescente, sarebbe più alta e già questo ci aiuterebbe ad andare avanti, insieme, nel buio.
E ad immaginare il nuovo.
Ma la politica è accecata, e vede poco e male.
Come Berlu, che è in ospedale con la sua uveite (troppi raggi UVA, immagino...o forse si è guardato troppo allo specchio, ultimamente...).
Ma la finanza ha fretta, deve salvare quel che è e quel che ha, non può pensare ai tempi degli umani e del pianeta.
Fitch ci manda subito in serie B, Draghi è invece fiducioso perchè l'Italia non cambierà linea, procederà così come ha iniziato a fare con Monti, perchè (testuale) 'ha inserito il pilota automatico'.
Teniamoci forte!
Come si possano conciliare il pilota automatico e la democrazia è un dilemma che, pare, Draghi non si ponga.
O meglio, lo risolve a modo suo: le banche decidono, la politica ratifica.
Come da quasi due anni sta accadendo in Belgio.
Un regime perfetto, per loro.
Ma la politica è imbalsamata.
Come sarà Chavez, tra poco.
'Sarete decomposti prima della fine', recita uno slogan sui palazzi della Regione Sardegna.
Il mio cane, Fate, già qualche anno prima di morire, aveva un alito che sapeva di morte quando ti si avvicinava.
Gli volevamo bene, e gliene abbiamo voluto sino alla fine, ma -inutile negarlo- sì, puzzava.
Lo stesso vale per i politici (ma anche per i cardinali in conclave, i top manager ex rampanti, i conduttori televisivi, i baroni universitari, i banchieri...): puzzano di mummia da lontano un miglio.
Ad alcuni, purtroppo, ci siamo anche abituati, affezionati: come si fa a non intenerirsi dinanzi a Bersani, che si crede un Bersagliere ed invece è un Bersaglio ?
Come si fa a non commuoversi davanti a nonno Ratzinger, che continua -nonostante quel che sa della sua Chiesa- a invocare lo Spirito Santo perchè scenda sulla Sistina e ispiri i porporati ?
Come si fa a diffidare della Fornero e della Cancellieri che si sentono donne (semel in anno...) per l' 8 marzo ?
Eppure sì, la fiducia è finita, il tempo è scaduto per moltissima gente, molto più di quella che ha votato Grillo o si è astenuta.
Perchè anche quelli che continuano a votarli non hanno alcuna fiducia in loro: hanno paura, interesse, aspettative, speranza cieca, dipendenza, rassegnazione, ma non fiducia.
Sanno che sono ciechi, frettolosi, imbalsamati.
E che il pilota automatico, se c'è, checchè ne dicano, non ha idea di dove stia andando.
venerdì 8 marzo 2013
difendere l'indifendibile
Il povero portavoce di Mussari, a furia di comunicare bugie, si è buttato dalla finestra.
Non ce l'ha fatta più a difendere l'indifendibile.
A un certo punto, negli esseri umani, qualcosa si rompe.
Credo, quindi, che Ghedini non sia umano.
Il povero Chavez non voleva morire, non si arrendeva al cancro.
Quattro operazioni, tante chemio, ma alla fine è morto, come tutti.
Non si può lottare contro la fine.
La povera Curia romana si difende a spada tratta per cercare di non far sapere quel che da sempre combina tra le sacre mura.
Ma, dopo Vatileaks, e la storiella del maggiordomo infedele, ora arrivano 20 corvi a planare sulle sue teste.
Dopo essere già stata sconfitta dal capitalismo e dal consumismo, ora la Chiesa va a perdere la sua ultima battaglia: quella contro Internet.
Il povero Bersani va verso l'ultimo atto, come un capro al sacrificio.
Deve difendere se stesso, il suo gruppo dirigente, il suo partito.
Perderà tutto, fuorchè lo sguardo inebetito e la sua insipida coerenza.
Ed anche il povero Napo, infine, e finalmente, va verso la sua fine.
Ha perso senza scampo: alle elezioni il suo partito (sempre che lo sia ancora) si è liquefatto, il suo amichetto Monti è fallito miseramente, il suo nemico Grillo ha fatto boom.
Ma, dicono i retori, sarà ancora il nostro unico faro nel porto delle nebbie (e siamo a posto, allora...!).
Conoscendolo ormai un pò (quanto basta, grazie...), direi che:
- manderà avanti Bersani, senza crederci (ma chi ci crede, in fondo ?), tanto per affossarlo e candidare Renzi alla prossima guida del partito;
-poi -biecamente e ottusamente, come se niente fosse avvenuto- farà un suo governo 'tecnico' e di 'emergenza': o prorogando Monti, o inventandosi qualche altra diavoleria insieme a Draghi & C., pur di 'mantenere in sicurezza il paese davanti ai mercati'.
Poi , come il Dottor Sottile e Amato, andrà a godersi i suoi trentamila euro al mese di pensione, dentro o fuori la sua Clio.
E questo mirabile ed originale governo, udite udite, avrà la stessa maggioranza attuale (PdL, Pd meno L, e Centrino) !
Dopo tanto chiasso e tante finte guerricciole, si ritroveranno ancora, ovviamente, insieme.
A difendere l'indifendibile.
E non combineranno nulla, e la catastrofe proseguirà ad avanzare, acceleratissima.
E ci sarà da ridere.
E ci sarà da sorridere (per tante cicale e grilli...).
Non ce l'ha fatta più a difendere l'indifendibile.
A un certo punto, negli esseri umani, qualcosa si rompe.
Credo, quindi, che Ghedini non sia umano.
Il povero Chavez non voleva morire, non si arrendeva al cancro.
Quattro operazioni, tante chemio, ma alla fine è morto, come tutti.
Non si può lottare contro la fine.
La povera Curia romana si difende a spada tratta per cercare di non far sapere quel che da sempre combina tra le sacre mura.
Ma, dopo Vatileaks, e la storiella del maggiordomo infedele, ora arrivano 20 corvi a planare sulle sue teste.
Dopo essere già stata sconfitta dal capitalismo e dal consumismo, ora la Chiesa va a perdere la sua ultima battaglia: quella contro Internet.
Il povero Bersani va verso l'ultimo atto, come un capro al sacrificio.
Deve difendere se stesso, il suo gruppo dirigente, il suo partito.
Perderà tutto, fuorchè lo sguardo inebetito e la sua insipida coerenza.
Ed anche il povero Napo, infine, e finalmente, va verso la sua fine.
Ha perso senza scampo: alle elezioni il suo partito (sempre che lo sia ancora) si è liquefatto, il suo amichetto Monti è fallito miseramente, il suo nemico Grillo ha fatto boom.
Ma, dicono i retori, sarà ancora il nostro unico faro nel porto delle nebbie (e siamo a posto, allora...!).
Conoscendolo ormai un pò (quanto basta, grazie...), direi che:
- manderà avanti Bersani, senza crederci (ma chi ci crede, in fondo ?), tanto per affossarlo e candidare Renzi alla prossima guida del partito;
-poi -biecamente e ottusamente, come se niente fosse avvenuto- farà un suo governo 'tecnico' e di 'emergenza': o prorogando Monti, o inventandosi qualche altra diavoleria insieme a Draghi & C., pur di 'mantenere in sicurezza il paese davanti ai mercati'.
Poi , come il Dottor Sottile e Amato, andrà a godersi i suoi trentamila euro al mese di pensione, dentro o fuori la sua Clio.
E questo mirabile ed originale governo, udite udite, avrà la stessa maggioranza attuale (PdL, Pd meno L, e Centrino) !
Dopo tanto chiasso e tante finte guerricciole, si ritroveranno ancora, ovviamente, insieme.
A difendere l'indifendibile.
E non combineranno nulla, e la catastrofe proseguirà ad avanzare, acceleratissima.
E ci sarà da ridere.
E ci sarà da sorridere (per tante cicale e grilli...).
giovedì 7 marzo 2013
Ri -
Ho ri-preso le lezioni e -dopo qualche mese di lontananza- in molti sono ri-tornati ed abbiamo provato a ri-conoscerci.
A ri-trovare, ri-costruire, ri-visitare quella dimensione di ascolto, di comunicazione e di fiducia che avevamo creato insieme tra ottobre e novembre scorsi.
Un pò di ruggine si è depositata, ovviamente; molte arrivano stanche e infreddolite, spossate da esami, lezioni pallose, finti laboratori...., ma lentamente si ri-procede, con piacere e serenità.
Una nicchia ecologica, nel disastro.
Mi ha fatto ri-pensare al primo incontro dei cittadini eletti grillini a Roma di qualche giorno fa.
Quella situazione, che in molti facilmente irridono, in cui -semplicemente ed ingenuamente- si sono presentati tra loro in quell'albergo, come ragazzini al primo giorno di scuola.
Mi hanno fatto tenerezza.
Mi sono sembrate come tartarughe senza guscio, circondate dagli squali dei giornali e della politica, già pronti a togliere loro la verginità, a rintracciare colpe e difetti, a ridicolizzare frasi e gesti.
Una società che vive di distruzione, di sfiducia, che ha in odio la pulizia e la tranquillità, che vuole subito comprare o distruggere i sogni, acquisirli e deturparli.
Magari idealizzo quelle persone, e demonizzo le altre, come spesso mi capita.
Ma perchè non dare loro (e darci) un pò di tempo per ri-incontrarci ?
Da cos'altro si potrebbe ri-partire, se non da questo ?
O pensiamo che una società possa ri-mettersi insieme con la discesa dello spread o le operazioni di marketing?
Michela Marzano mi è abbastanza antipatica, a pelle.
Ed il titolo scelto per il suo ultimo libro, 'Avere fiducia. Perchè è necessario credere negli altri' (Mondadori, 2012), mi allontana un pò.
Ma, nel leggerlo, gli spunti su cui ri-fermarsi e soffermarsi sono tanti.
L'idea che la 'fiducia in sè' sia una sorta di chiave di volta dello sviluppo non solo personale ma anche sociale si è progressivamente imposta a partire dagli anni 80, in particolare in una letteratura manageriale molto diffusa nelle scuole per il commercio. Il presupposto sembrerebbe evidente: solo se si ha fiducia in se stessi se ne può dare anche agli altri...
La fiducia in sè è stata a lungo presentata come la ricetta del successo...
Le regole per sopravvivere e affermarsi nel mondo contemporaneo sono semplici: controllo della propria immagine, dominio delle emozioni, del linguaggio..'Ogni punto di incremento del vostro personale senso di benessere accresce la vostra performance esteriore in modo esponenziale', afferma un manager durante un corso di formazione per quadri aziendali.
Per riuscire a convincere bisogna essere capaci di 'selezionare' un pensiero che 'agganci' e 'interpelli' ('intercetti' come dicevano politici e gli spin doctor nei giorni scorsi. ndr) gli altri...
Lo scopo sembrerebbe semplice: per sopravvivere in un mondo instabile, devo imparare a uscire dalle mie 'idee tossiche' e modificare i miei schemi di vita. Come tutti, ho dei validi motivi per credere in me stesso e nel futuro, e ho ragione nel voler aumentare la mia autostima. Non è un caso allora se i libri di ricette per imparare a 'vendersi' si moltiplicano...
La trappola di questi manuali di buona condotta è di far credere che la fiducia non sia altro che una sorta di competenza personale che si sviluppa con l'aiuto delle ricette di marketing...
Con posizioni così semplicistiche, la negazione del principio di realtà tocca il suo apogeo, con tutto ciò che questo comporta: colpevolizzazione e sofferenza per gli uni; delirio di onnipotenza e manipolazione per gli altri...Gli individui si trovano di fronte ad un doppio legame: da una parte li si esorta ad avere fiducia in loro stessi e a non lasciarsi influenzare dagli altri; dall'altra, vengono sistematicamente sottoposti ai giudizi di una gerarchia che non sopporta le debolezze, che li giudica costantemente con il metro della loro riuscita, che fa appello al successo - e non allo sforzo o all'affidabilità- come all'unico criterio di valore...
Che posto rimane alla fiducia in un tale universo selvaggio ?
A ri-trovare, ri-costruire, ri-visitare quella dimensione di ascolto, di comunicazione e di fiducia che avevamo creato insieme tra ottobre e novembre scorsi.
Un pò di ruggine si è depositata, ovviamente; molte arrivano stanche e infreddolite, spossate da esami, lezioni pallose, finti laboratori...., ma lentamente si ri-procede, con piacere e serenità.
Una nicchia ecologica, nel disastro.
Mi ha fatto ri-pensare al primo incontro dei cittadini eletti grillini a Roma di qualche giorno fa.
Quella situazione, che in molti facilmente irridono, in cui -semplicemente ed ingenuamente- si sono presentati tra loro in quell'albergo, come ragazzini al primo giorno di scuola.
Mi hanno fatto tenerezza.
Mi sono sembrate come tartarughe senza guscio, circondate dagli squali dei giornali e della politica, già pronti a togliere loro la verginità, a rintracciare colpe e difetti, a ridicolizzare frasi e gesti.
Una società che vive di distruzione, di sfiducia, che ha in odio la pulizia e la tranquillità, che vuole subito comprare o distruggere i sogni, acquisirli e deturparli.
Magari idealizzo quelle persone, e demonizzo le altre, come spesso mi capita.
Ma perchè non dare loro (e darci) un pò di tempo per ri-incontrarci ?
Da cos'altro si potrebbe ri-partire, se non da questo ?
O pensiamo che una società possa ri-mettersi insieme con la discesa dello spread o le operazioni di marketing?
Michela Marzano mi è abbastanza antipatica, a pelle.
Ed il titolo scelto per il suo ultimo libro, 'Avere fiducia. Perchè è necessario credere negli altri' (Mondadori, 2012), mi allontana un pò.
Ma, nel leggerlo, gli spunti su cui ri-fermarsi e soffermarsi sono tanti.
L'idea che la 'fiducia in sè' sia una sorta di chiave di volta dello sviluppo non solo personale ma anche sociale si è progressivamente imposta a partire dagli anni 80, in particolare in una letteratura manageriale molto diffusa nelle scuole per il commercio. Il presupposto sembrerebbe evidente: solo se si ha fiducia in se stessi se ne può dare anche agli altri...
La fiducia in sè è stata a lungo presentata come la ricetta del successo...
Le regole per sopravvivere e affermarsi nel mondo contemporaneo sono semplici: controllo della propria immagine, dominio delle emozioni, del linguaggio..'Ogni punto di incremento del vostro personale senso di benessere accresce la vostra performance esteriore in modo esponenziale', afferma un manager durante un corso di formazione per quadri aziendali.
Per riuscire a convincere bisogna essere capaci di 'selezionare' un pensiero che 'agganci' e 'interpelli' ('intercetti' come dicevano politici e gli spin doctor nei giorni scorsi. ndr) gli altri...
Lo scopo sembrerebbe semplice: per sopravvivere in un mondo instabile, devo imparare a uscire dalle mie 'idee tossiche' e modificare i miei schemi di vita. Come tutti, ho dei validi motivi per credere in me stesso e nel futuro, e ho ragione nel voler aumentare la mia autostima. Non è un caso allora se i libri di ricette per imparare a 'vendersi' si moltiplicano...
La trappola di questi manuali di buona condotta è di far credere che la fiducia non sia altro che una sorta di competenza personale che si sviluppa con l'aiuto delle ricette di marketing...
Con posizioni così semplicistiche, la negazione del principio di realtà tocca il suo apogeo, con tutto ciò che questo comporta: colpevolizzazione e sofferenza per gli uni; delirio di onnipotenza e manipolazione per gli altri...Gli individui si trovano di fronte ad un doppio legame: da una parte li si esorta ad avere fiducia in loro stessi e a non lasciarsi influenzare dagli altri; dall'altra, vengono sistematicamente sottoposti ai giudizi di una gerarchia che non sopporta le debolezze, che li giudica costantemente con il metro della loro riuscita, che fa appello al successo - e non allo sforzo o all'affidabilità- come all'unico criterio di valore...
Che posto rimane alla fiducia in un tale universo selvaggio ?
mercoledì 6 marzo 2013
come si governa ?
La camorra sa come governarci: mandando al rogo la Città della Scienza di Napoli.
Il decano Emilio Colombo sì che sa governarci: minaccia i Cinque Stelle che, se non entrano al Senato con giacca e cravatta, li espellerà. Ben detto, da un novantenne bacucco che è stato trovato a farsi spacciare la coca nelle stesse sacre aule.
Anche Napo lo sa: non vede l'ora, dopo aver mandato Bersani a sbattere ancora una volta, di proporre la Cancellieri a capo di un governo tecnico: una buona scelta, un prefetto, attuale Ministro degli Interni, ottimi rapporti con forze dell'ordine e servizi segreti (facile pensare a cosa preveda Napo sulle nostre piazze, a breve, no ? ).
I cardinali sì che sanno governare: tutti maschi, tutti vecchi, tutti ben conclavati (ma tra qualche giorno, siccome sono democratici, votano, nelle urne d'argento massiccio...).
I giornalisti sì che sanno governarci: bastava vedere gli assedi ai neodeputati per le strade di Roma o ieri la vergognosa Ballarò dello squallido Floris, tutta incentrata a demolire i grillini e la decrescita e a favorire la nuova irresistibile ascesa del grande statista Renzi, il simpatico auto-markettaro di Firenze.
A loro, e a noi, dedico un brano dell'amato Krippendorf:
La dimensione del politico consiste nel pubblico dibattito sulle forme ella vita sociale degli esseri umani...E la critica entra in gioco in quanto il dibattito pubblico implica che vengano periodicamente messe in discussione relazioni, rapporti di dipendenza tra superiori e subalterni o interdipendenze. Foucault afferma che 'una delle domande fondamentali del XV e XVI secolo fu : come si governano i bambini, come si governano i poveri e i mendicanti, come si governa una famiglia, una casa, come si governa su una moltitudine, sui gruppi diversi, città, stati, come si governa il proprio corpo, il proprio spirito ? Come si governa ?'.
Secondo Foucault, a questo 'movimento della governabilità della società' corrisponde 'l'atteggiamento critico', il quale fa ' da contraltare alle arti di governo, essendo a un tempo suo partner e suo avversario. Come un modo per diffidare di esse, per ricusarle, per porre a esse dei limiti e per riportarle entro le loro dimensioni, per trasformarle, per sfuggire ad esse e per cercare comunque di differirle, come tentativo di tenerle a bada e però anche come linea di dispiegamento delle arti di governo, è sorta allora in Europa una forma culturale, un atteggiamento politico e morale, un modo di pensare che io chiamo: l'arte di non essere governati, ovvero l'arte di non essere governati in questo modo e a questo prezzo. Quale prima definizione di critica propongo quindi la caratterizzazione generale: l'arte di non essere governati così...Non voler essere governati significa infine anche: non voler accettare come vero ciò che un'autorità dichiara esser vero, o comunque non accettare per vero qualcosa perchè un'autorità ci prescrive di ritenerlo vero...'
(Ekkehart Krippendorf, L'arte di non essere governati. Politica etica da Socrate a Mozart, Fazi ed., 2003.)
Il decano Emilio Colombo sì che sa governarci: minaccia i Cinque Stelle che, se non entrano al Senato con giacca e cravatta, li espellerà. Ben detto, da un novantenne bacucco che è stato trovato a farsi spacciare la coca nelle stesse sacre aule.
Anche Napo lo sa: non vede l'ora, dopo aver mandato Bersani a sbattere ancora una volta, di proporre la Cancellieri a capo di un governo tecnico: una buona scelta, un prefetto, attuale Ministro degli Interni, ottimi rapporti con forze dell'ordine e servizi segreti (facile pensare a cosa preveda Napo sulle nostre piazze, a breve, no ? ).
I cardinali sì che sanno governare: tutti maschi, tutti vecchi, tutti ben conclavati (ma tra qualche giorno, siccome sono democratici, votano, nelle urne d'argento massiccio...).
I giornalisti sì che sanno governarci: bastava vedere gli assedi ai neodeputati per le strade di Roma o ieri la vergognosa Ballarò dello squallido Floris, tutta incentrata a demolire i grillini e la decrescita e a favorire la nuova irresistibile ascesa del grande statista Renzi, il simpatico auto-markettaro di Firenze.
A loro, e a noi, dedico un brano dell'amato Krippendorf:
La dimensione del politico consiste nel pubblico dibattito sulle forme ella vita sociale degli esseri umani...E la critica entra in gioco in quanto il dibattito pubblico implica che vengano periodicamente messe in discussione relazioni, rapporti di dipendenza tra superiori e subalterni o interdipendenze. Foucault afferma che 'una delle domande fondamentali del XV e XVI secolo fu : come si governano i bambini, come si governano i poveri e i mendicanti, come si governa una famiglia, una casa, come si governa su una moltitudine, sui gruppi diversi, città, stati, come si governa il proprio corpo, il proprio spirito ? Come si governa ?'.
Secondo Foucault, a questo 'movimento della governabilità della società' corrisponde 'l'atteggiamento critico', il quale fa ' da contraltare alle arti di governo, essendo a un tempo suo partner e suo avversario. Come un modo per diffidare di esse, per ricusarle, per porre a esse dei limiti e per riportarle entro le loro dimensioni, per trasformarle, per sfuggire ad esse e per cercare comunque di differirle, come tentativo di tenerle a bada e però anche come linea di dispiegamento delle arti di governo, è sorta allora in Europa una forma culturale, un atteggiamento politico e morale, un modo di pensare che io chiamo: l'arte di non essere governati, ovvero l'arte di non essere governati in questo modo e a questo prezzo. Quale prima definizione di critica propongo quindi la caratterizzazione generale: l'arte di non essere governati così...Non voler essere governati significa infine anche: non voler accettare come vero ciò che un'autorità dichiara esser vero, o comunque non accettare per vero qualcosa perchè un'autorità ci prescrive di ritenerlo vero...'
(Ekkehart Krippendorf, L'arte di non essere governati. Politica etica da Socrate a Mozart, Fazi ed., 2003.)
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