Due sere fa ho conversato con amici, colleghi e studenti sulle catastrofi.
Era bello vedere quella sala, i miei frammenti di vita e di tempi nel tempo, quasi tutti radunati in un sol luogo. E poter parlare con loro, e sentirli parlare tra loro, di qualcosa che mi riguarda.
Mi guardavano tutti con un misto di ammirazione e di pietà (per il mio superstite idealismo, adolescenziale e sofferente, immagino...)
Ogni tanto, però, far finta di stare ancora in società mi aiuta.
Ho tardato ad addormentarmi, per l'eccesso di adrenalina accumulata.
Ieri sera, tanto per tornare alla solita vita, sono andato a vedere da solo 'I Miserabili', al Greenwich.
Per di più ero da solo in tutta la sala, proiezione in esclusiva per me: sensazione provata spesso ultimamente, insieme mitomanica ed inquietante.
Il film: un musical pucciniano, super romantico-cattolico-sociale, testi anche belli (alcuni, ad es. la canzone di Fantine, Ho sognato dei sogni), molto 'a la Hugo', come si doveva, palloso quanto basta.
Terzo tempo però sulle barricate, con il piccolo stupendo Gavroche in prima fila a morire per un popolo che non c'è, che sta a casa e dorme, che non si fa vivo, che lascia andare avanti i pochi a farsi ammazzare in suo nome.
E Valjean che si salva con Marius buttandosi nelle fogne di Parigi.
Finale significativo ed attuale, direi.
Noi, il popolo, dormiamo in piedi, e stiamo a guardare (come le stelle, ma quello era Cronin...)
Siamo troppo presi dal ritorno di Balotelli (Berlu gongola) o dalle minusvalenze del MPS (Fassina, ieri da Santoro, sembrava un pulcino spennato...).
Alcune chicche ?
-Monti dice che i partiti e la politica devono stare lontani dalle banche.
Con lui, infatti, le due cose coincidono in una sola persona.
Così si evitano i conflitti residui tra le parti, che ogni tanto inopinatamente insorgono.
-Costa Smeralda in mano agli emiri e Budelli in vendita al miglior offerente. Una valanga di soldi per pochi, una terra in vendita forzata ai nuovi poteri coloniali.
Qualche intellettuale reagisce, poco di più.
-Israele bombarda il confine siriano. Ci mancavano solo loro all'appello.
Ora sì che la festa è al completo.
La sirianizzazione/israelizzazione della vita (vita?) quotidiana: anche nostro, probabile destino.
Sì, siamo noi, oggi, les miserables...
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