giovedì 21 febbraio 2013

se non voti ti fai del male ?

Se non voti ti fai del male, se non voti non cambia niente...
Ci si mette anche Celentano, ora, a cercare di limitare l'astensionismo galoppante (che, comunque, non scenderà...)
Io rispondo: se voti ti fai del male, se voti non cambia niente.
Un messaggio musicale cripto-grillista, che parla di un'onda nuova, di un ciclone che sta per sommergere i partiti ed il vecchio che avanza....
Ricorda proprio Grillo che urla, davanti alla folla di Milano: Siete circondati, arrendetevi!
Fosse vero...

C'è gente che, per giustificare il suo voto, continua a farsi fregare dalla solita storia: la paura che ritorni Berlu.
Comodo alibi, ma del tutto insussistente (nonostante la triste e piatta campagna elettorale del centrosinistra).

Mi lancio in previsioni elettorali:
PD: 28 %
5 stelle: 20%
PdL: 18 %
Centro: 10%.
Quindi, il problema Berlu dov'è ?

Il problema non sono gli altri, ma noi stessi.
Ci dedico una poesia di Brecht, dono di Mari.


A chi esita

Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.
E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d’ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.
Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto ? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?
O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.







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