Prima di parlare ancora di politica e di elezioni, di voto e di non voto, vale la pena di annotare che la BCE ha comprato 100 e passa miliardi di titoli di stato italiani nell'anno in corso (che è l'equivalente degli interessi che ogni anno paghiamo per il nostro attuale debito pubblico).
Secondo voi, quindi, indipendentemente dai risultati elettorali, chi governerà veramente il nostro paese ?
Mi pare evidente: il papà che gli paga i debiti e lo tiene amorevolmente per le palle.
Altro che centrodestra o centrosinistra, voto utile e simili pinzillacchere...!
Detto questo, giochiamo ancora a parlare del teatro in corso.
Propongo quattro categorie degli attori in campo:
IL VECCHIO-VECCHIO:
Al di là delle operazioni di facciata e delle variazioni sul colore della carta da parati nella scenografia, il vecchio-vecchio sono sempre loro, gli inossidabili: il quartetto Berlu, Maron, Bersan & Casin.
Sono riusciti a ripresentarsi come nuovi (anche grazie ai dilettanti allo sbaraglio, Monti, Vendola, Meloni-Crosetto... , che li accompagnano ora sulla scena, sperando almeno in un nuovo pubblico di allocchi che li votino), ma rappresentano il vecchio che più vecchio non si può.
Sono l'usato sicuro: quello che sicuramente -al momento giusto e come sempre- ci lascerà per strada.
IL VECCHIO-NUOVO:
Mi dispiace per Oscar Giannino. Mi piaceva il suo dire istrionico e non politicamente corretto.
Il suo stile, civettuolo ed elegante, savoiardo e ottocentesco.
Mi dispiace che la nemesi della sua stessa mitologia meritocratica l'abbia colpito.
Il suo slogan era vecchio, in vari sensi: Fare per Fermare il Declino.
La vecchia ideologia pragmatista liberista capitalista, quella dei criminali onesti americani nati e morti a Chicago, insomma.
Nessuna chanche, non solo elettorale, ma proprio storica: la storia non sa più cosa farsene di loro, nè dei loro progetti, nè della loro (presunta e sedicente) onestà.
Il capitalismo mente e distrugge sempre, anche quando crede di fare e dire la verità.
Se il capitalismo dal volto umano avesse potuto funzionare, allora, ci saremmo dovuti tenere Olivetti e la Olivetti, cosa che non è stata , non è e soprattutto non sarà.
IL NUOVO-VECCHIO
Crozza, come spesso capita, ha colto nel segno.
Il modo in cui rappresenta Ingroia, il suo modo di parlare e di stare al mondo, descrive con sarcasmo e cattiveria feroce proprio la stanchezza e la tristezza della solita sinistra marxista (immaginaria).
Un'accozzaglia di gente perbene ed improponibile, fuori dal tempo, sia nei contenuti sia nello stile.
Una visione del mondo fuori tempo massimo.
Alcune idee anche decenti e condivisibili, ma proposte dentro una cornice razionalista, seriosa, strutturalista, completamente fuori codice rispetto alle culture, soprattutto giovanili, dell'oggi.
Non ce la possono fare...
IL NUOVO-NUOVO
1. Evitabilmente, Casa Pound.
E' la prima volta che in Italia si sdogana il neo-fascismo senza coperture, tartufismi e remore.
Miti vecchi, ma forme e linguaggi nuovi, non nostalgici, accattivanti, diffusivi.
Metodi virali e interessanti, situazionisti, attivi e attivanti.
Contenuti e programmi di estrema destra (sociale), senza infingimenti.
Molta merda, ma merda vera, che - a differenza di quella vecchia- puzza di qualcosa che assomiglia alla vita.
2. Inevitabilmente, Grillo.
Quel che sta accadendo, grazie e intorno a lui, è enorme.
La sua dittatura del proletariato in salsa eco-compatibile sta funzionando nelle piazze e nelle strade, non più solo sull' web.
Non ce la farà a cambiare le cose, lo sa anche lui.
La catastrofe inghiottirà anche il suo movimento e avvolgerà nel buio le sue stelle.
Ma, se proprio si deve andare a teatro, che almeno lo spettacolo sia bello e divertente.
E con lui la politica, nella sua unica forma contemporanea, quella dello spettacolo, è assicurata...
Buon (non)voto a tutti !
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