martedì 12 febbraio 2013

non habemus papam !

Spero che Moretti faccia presto un film sulla fine del mondo, così...
Le tende fucsia del Vaticano si muovono oggi vuote, al triste vento.
I farisei e i sepolcri imbiancati del Vaticano parlano di 'sorpresa', come se non sapessero perchè se ne va.
'Non ho più le forze', dice il tedesco. E se lo dice un tedesco, chissà quante gliene hanno fatte e quanti veleni gli stavano ancora per somministrare là dentro. Meglio il convento e le suore, avrà pensato il povero vecchio.
Ma si tratta di un ripensamento più profondo: credo che il vecchio si sia reso conto di essere vecchio (86 anni!!), non solo anagraficamente, ma culturalmente. La sua teologia è fallita davanti a questo mondo, e Twitter non basta a rinnovarla. Non è questione di rimaneggiamenti, la chiesa cattolica è ormai definitivamente sconfitta dal materialismo, dal consumismo, dalla storia occidentale. E, così come è salita, cadrà con essi.
Le sue dimissioni rappresentano il segno inequivocabile di una sconfitta ineluttabile e profonda.

'L'umanità deve dimettersi !', esclamava un personaggio di Altan qualche tempo fa.
Ratzinger ha iniziato ed altri gerontocrati dovrebbero seguirlo subito.
Tutti coloro che hanno fallito e che oggi lo esaltano per la sua scelta 'coraggiosa (Napo), 'di portata storica' (Bersa), 'da vero rivoluzionario' (Casini!).
Da vomitare, veramente.
Ma perchè non prendono l'esempio e se ne vanno anche loro, dichiarando bancarotta finalmente ?
Una bella autorottamazione, sarebbe.
D'altra parte, sanno che c'è gente ancora disposta a credergli e a votarli (anche senza credergli), e quindi....
Ma confidiamo comunque che, dopo il pastore tedesco, anche altri due cyborg ci lascino presto, almeno 'manu electorali': Mister Loden Rigor Montis e la pastora tedesca Angelona Merkel.
L'Europa respirerebbe un pò di più, almeno, dopo tanto inutile rigore.

Ma il problema è più ampio.
E' il tema del rapporto tra le religioni e tra esse e la politica degli Stati nazionali.
Le religioni, in genere, sono un gran problema per l'umanità.
I monoteismi fomentano le guerre e le crociate, sono da sempre l'avamposto della violenza strutturale e culturale (contro il diverso, le donne, i bambini, la sessualità, la scienza, la democrazia...).
Possiamo solo liberarcene, non sono riformabili.
Ma quel che accade in Mali, in Egitto, in Tunisia, ci dice anche che sarebbe il tempo di un ripensamento nella costituzione e nell'organizzazione degli Stati, che non reggono più alle divisioni artificiali postcoloniali e alle logiche univoche della laicità e delle religioni contrapposte.
Se è vero che le guerre di religione sono 'quelle in cui ogni parte vuol far vincere il suo amico immaginario'  (B.Henderson, Il libro sacro del Prodigioso Spaghetto Volante), questo non vuol dire che i loro effetti non siano concreti, terribili e sanguinosi.
Alcune brevi considerazioni utopiche:
- i regimi politici dovrebbero ricostituirsi a partire da scelte libere, veramente democratiche, dei cittadini: quelli che vogliono vivere in una democrazia laica lo facciano, quelli che vogliono la commistione con le leggi religiose e non si rassegnano ad una fede privata si facciano un loro stato con la sharia e quel che gli pare. Separarsi, possibilmente senza guerre.
-non ha più senso procedere a costringere minoranze sotto la volontà di maggioranze elettorali. Non ci sono più le condizioni sufficienti per fidarsi di chi vince e chi perde ormai boicotta e sabota più che può.
Le minoranze siano libere di organizzarsi e governarsi altrimenti, anche all'interno di Stati che continuano a regolarsi sul volere della temporanea maggioranza.
Siano libere di pagare almeno una parte delle tasse alle loro autorità verso gli obiettivi che si pongono liberamente per il mantenimento del loro governo e non di quello che la maggioranza le imporrebbe.
Creiamo un vero federalismo, insomma, che abolisce gli Stati e che li sostituisce, non che li conserva, li copre e li protegge come è ora.

Tutta roba impossibile, lo so.
Ma sarebbe l'unica soluzione, secondo me, per provare ad evitare quel che sta accadendo e che accadrà sempre più e sempre più disastrosamente per tutti.





 

1 commento:

  1. Aspettavo di leggerti così filosofico lucido caustico catastrofico

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