Il Governo nicchia
sull'abolizione del reato di clandestinità.
Ha paura di come
sarebbe percepita, ha paura di perdere consenso e voti.
Sa che il pubblico
si sta irreversibilmente spostando a destra, su posizioni
intolleranti e razziste.
Sa che -dopo
decenni di richiami alla privacy individuale e alla difesa delle
famiglie- sarebbe inutile tentare di fermare o anche solo ostacolare
un processo di chiusura e diffidenza verso il diverso e lo straniero.
Sa che -in crisi
economica persistente- anche paesi socievoli e sbadati come il nostro
iniziano a fare i conti in tasca e divengono più cinici, calcolatori
e sordidi.
Non contano i
ragionamenti e i calcoli razionali di magistrati ed esperti.
E' la pancia che
parla, è la paura, è il risentimento, è l'ossessione.
Ma forse il Governo
pensa che è una fase e che torneranno tempi migliori, in cui sarà
possibile rimetter mano a quelle leggi leghiste ?
Se lo scordi.
I tempi migliori
sono trascorsi, stanno alle nostre spalle.
Da ora in poi la
situazione -anche sul versante della discriminazione razziale-
precipiterà in tutta Europa.
E metterà in
discussione ben altre leggi e trattati, primi fra tutti quelli di
Schengen.
Creeremo
clandestini anche fra europei, figuriamoci se salveremo arabi o
neri...!
Un commento a parte
meritano i fatti di Colonia, a Capodanno.
Le culture
sessuofobiche e repressive, non solo islamiche ma anche cattoliche,
generano violenza tra i sessi. La famiglia monogamica ne è la fonte
e la sede privilegiata.
I maschi hanno
costruito delle società discriminatorie verso le donne, le hanno
ammantate di divinità, e su di esse hanno costruito il finto mito
della società maschile che protegge le donne contro la violenza
esterna (peraltro, quella di altri uomini, ma non correligionari o
compatrioti, si vede...).
Ma se una donna è
miscredente e non convertita, per i militanti dell'Isis e per molti
islamici, è solo un oggetto sessuale.
Questa è la sorte
di ragazze e donne che vengono catturate in guerra in Iraq, in Siria
o in Nigeria:
diventare schiave
sessuali per i guerriglieri.
Quel che è
accaduto in Germania ci tocca più da vicino, perchè è toccato alle
'nostre donne'.
Ma la logica è la
stessa.
A questo si
aggiunge il rifiuto della festa, dell'esibizione pubblica, della
musica e del ballo all'aperto.
Ci vanno a colpire
ora (dopo i bar, i teatri e gli stadi) anche sulla nostra apparente
libertà sessuale, molto più pubblica ed esplicita rispetto alla
loro (ma anche per gli arabi non mancano le sedi e i siti in cui bere
o fare sesso a pagamento ed in quasi clandestinità).
L'anno si chiude e
si apre approfondendo il solco tra una cultura apparentemente
sessuomane e profondamente repressiva come la nostra ed una
apparentemente repressiva e profondamente sessuomanica come la loro.
Un bel cocktail
esplosivo, se vanno ad incontrarsi in un veglione, di notte, al
centro dell'Europa.
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