Il primo ruolo
dello Stato è far rispettare l'ordine; se non lo fa diventa uno
'Stato fallito'. (uno Stato non viene dichiarato fallito per
nessun'altra ragione).
Il Leviatano
contemporaneo, lo Stato moderno, è stato definito da Weber partendo
proprio dal monopolio che esercita sui mezzi di coercizione e sul
loro uso. In pratica, questo monopolio si riduce al diritto dei corpi
governativi...di tracciare la linea che separa la coercizione
(violenza legittima) dalla violenza (coercizione illegittima: la
prima viene impiegata nel nome del 'mantenimento della legge e
dell'ordine', e questo è un compito che prevede in primo luogo
l'eliminazione della seconda, classificata come atti di violenza.
Atti illegali e, per tale ragione, considerati a priori distruttivi e
sovvertitori dell'ordine.
Il diritto di
tracciare la linea di demarcazione che suddivide il ricorso alla
forza in atti di coercizione legittima e atti di violenza è rimasto
per l'intero corso della storia la prima posta in gioco di ogni lotta
per il potere (politico), così come uno degli attributi principali
-essenzialmente inscindibile e inalienabile- dei detentori del potere
(politico); per questa ragione tale diritto tende ad essere, in
quanto regola, 'essenzialmente contestato'.
La zona intorno
a quella linea rimane infatti un territorio sottoposto a frequenti
invasioni e troppo spesso a battaglie sanguinose, così come a
sortite di ricognizione quasi permanenti che hanno lo scopo di
esplorare fin dove, in una direzione o nell'altra, si possono
spostare i confini...
(Z. Bauman)
Ogni volta che riappaiono i black bloc per le nostre strade la
questione si riapre.
Così come ogni volta che l' Isis compie attentati o atti di guerra.
E ci dobbiamo ricordare, siamo costretti a riconoscere alcune cose:
- che lo Stato ha perso il monopolio della violenza, che non può più proteggerci da essa e che, al di là della retorica, non è neppure più interessato a farlo;
- che altri attori si confrontano contro lo Stato e contro l'ordine stabilito, rivoltandosi contro di essi, in forme più o meno consapevoli, continuative ed organizzate;
- che lo Stato dovrà tener conto sempre più di queste forme di opposizione politica e militare e che sempre più dovrà militarizzarsi per contrastarle;
- che le forme di opposizione pacifica, anche quelle definite 'antagoniste', sono ormai, in questo quadro di guerra, assolutamente irrilevanti.
Questo per quanto riguarda l'hardware di uno Stato.
Ma c'è anche un altro pezzo da ricordare:
Joseph Nye ha
distinto due tipi di potere, uno hard e uno soft...
Nella sua forma
generale il concetto di potere leggero, descritto da Nye come la
facoltà di 'far sì che gli altri desiderino i risultati
desiderati', un potere che 'coopti le persone invece di
costringerle'...
Nye ha già
messo in luce il ruolo cruciale svolto dall'indottrinamento
ideologico quando gli emergenti Stati-nazione si trovarono davanti al
compito di legittimare se stessi ( e in particolare il ruolo
dell'emergere e proliferare di un'intera gamma di emozioni -da un
patriottismo benigno di natura sentimentale a un nazionalismo estremo
tinto di sciovinismo- che portò i cittadini ad autoidentificarsi con
il governo del loro paese e ad accettare un atteggiamento di 'servitù
volontaria').
Considera tutta
via che questa funzione è stata da quel momento in poi
'esternalizzata' e 'subappaltata' alle forze del mercato, molto più
esperte nell'arte dell'indottrinamento ideologico nella sua attuale
reincarnazione di 'creazione della domanda', ovvero maestre
riconosciute di tentazione e seduzione. Il compito di mantenere
perennemente accese le ragioni patriottiche, o di riaccenderle a
intervalli regolari, è stato delegato alle agenzie private che
stanno dietro ai continui spettacoli o 'grandi eventi', allestiti per
l'intrattenimento nazionale, o dietro ad altri avvenimenti generatori
di emozioni... Già Bourdieu ricordava il deviare fatale della
regolamentazione normativa verso la seduzione, dalla vigilanza alla
stimolazione del consenso e, in sostanza, dalla coercizione alle
pubbliche relazioni. In generale..il nuovo ma sempre più diffuso
impiego delle scelte volontarie e della pressione psicologica al
posto della coercizione fisica od economica, quali risorse principali
per ottenere una condotta conforme a intenzioni e obiettivi
prestabiliti.
Un esempio
eclatante di questa tendenza è il reclutamento di soggetti
sorvegliati o prossimi ad esserlo, quali agenti non retribuiti e
totalmente volontari della loro stessa sorveglianza...
Oggi i servizi
segreti possono infatti limitarsi alla gestione di un immenso 'data
base', che non sarebbero mai in grado di mettere insieme senza la
partecipazione interamente volontaria, gratuita e di fatto
entusiasticamente attiva di ogni e qualsiasi oggetto potenziale di
sorveglianza mirata.
(Z. Bauman,
sempre da 'Stato di crisi').
Quindi, le cose stanno insieme.
Da un lato, un crescere della repressione hard.
Dall'altro, lo svilupparsi di un coacervo di spettacolo, denaro e
buoni sentimenti.
L'Expò, con la sua immonda e seducente kermesse, sta lì a
di-mostrarlo.
Ma anche i milanesi che vanno a ripulirsi e a ripulire, da buoni
cittadini, i muri della loro città, imbrattati dai barbari
insensati.
Poco importa che quelle stesse banche o agenzie immobiliari abbiano
il potere di vita e di morte sulla loro città e che gli violentino
la vita quotidianamente.
L'importante è che lo facciano in modo soft, e non vestiti di nero,
ma in doppiopetto e con modi gentili.
Senza spranghe e caschi, ma attraverso i flussi finanziari, una
tastiera ed un monitor, due dita che vi scorrono sopra leggere.
L'importante è sentirsi buoni, tutti, mentre distruggiamo il mondo.
L'importante è che si nutra il pianeta andando, noi, ad abbuffarci
negli stand multietnici e multicolori.
E che i muri e i vetri siano puliti per poter continuare a non vedere
lo sporco.
I bravi lillipuziani milanesi proseguono, come tutti noi, a fare il
pedicure al gigante che li schiaccia (e che, sentitamente, prosegue e
ringrazia).
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