giovedì 21 maggio 2015

la grande vecchiezza

Il film ha per tema centrale la giovinezza e la vecchiaia. "Sembra un film di una persona anziana? Mi fa piacere, vorrà dire che in futuro recupererò facendo film 'da giovane'.
Per me - ha detto Paolo Sorrentino - il tempo è l'unico soggetto possibile, come trascorrere il tempo, quanto ne rimane, quanto è passato. Tutto ruota intorno al tempo".
"Penso che sia un film ottimista - ha spiegato Sorrentino - forse fatto per esorcizzare certe paure che io e credo tutti abbiamo. Il passare del tempo mi appassiona perché il futuro è una grande occasione di libertà e la libertà è un sentimento naturale dell'essere giovane. Se si può - spiega Sorrentino - avere uno sguardo sul futuro si può avere motivo per essere giovani".
 Non ho ancora visto l'ultimo film di Paolo Sorrentino.
Ma, come potete capire anche da queste parole, ci andrò presto.

Trovo vecchissime le parole e le manifestazioni di questi giorni contro la Buona scuola.
Erano già vecchie contro la riforma Gelmini di qualche anno fa.
Siamo solo al suo sequel, da una parte e dall'altra.
Con le stesse conclusioni, purtroppo.
Inutile minacciare blocco degli scrutini o scioperi ad oltranza. Li faranno in pochi e pagheranno molto.
Oggi non conta più opporsi, in piazza o in parlamento, agli iter legislativi.
Non serve più, le maggioranze (o sedicenti tali) fanno quello che vogliono (cioè quello che vogliono i poteri forti che stanno altrove).
Non ci sarà più politica se non si imparerà a disobbedire alle leggi, a non rispettarle DOPO che sono diventate leggi.
Opporsi PRIMA non ha più alcun senso, da tempo.

Insisto.
Trovo vecchissimi i giovani di Padova che non parlano di come è morto il loro compagno.
Trovo vecchissimi i giovani di Nule e Orune che non parlano di come è morto il loro coetaneo e di  come e dove è scomparso l'altro.
Perchè lo sanno.
L'unica possibilità -non retorica- di guardare oggi alla giovinezza è di osservarla dal punto di vista della vecchiaia.
E non mi pare sia una prospettiva solo mia.
Oggi possiamo vedere la vita solo attraverso le lenti della morte, o -meglio- dell'invecchiare e del morire.
Non possiamo scegliere diversamente, se vogliamo fare pensiero, arte e filosofia.
Questo lo dico a chi mi invita a non essere triste, a vedere il bello, a valorizzare il bene.
E chi dice che non lo faccia ?
Magari non emerge in un blog catastrofista come questo.
Io continuo a cercare e a vedere la bellezza.
Ma mi chiedo: voi la vedete ? e soprattutto, lei vede me ?

Nessun commento:

Posta un commento