Abbiamo raddrizzato la Concordia !
Che spettacolo di telecamere, ganci a babordo, cavi a tribordo, argani e organi, onde e sirene, alchimie ingegneristiche ed elettroniche, miracoli tecnosalvifici, studi fantascientifici.
E quanti nuovi eroi italiani, sudafricani, inglesi e congolesi...
Insomma, l'orgoglio italiano riabilita se stesso, si fa le lodi da solo e fa dimenticare al mondo Schettino il pasticcione...
Subito Letta si aggancia alla nave che si risolleva ed esalta responsabilità, affidabilità e credibilità del nostro paese.
Peccato che, senza l'armatore e le assicurazioni, il nostro paese non avrebbe avuto nemmeno i soldi per risollevarla (tra parentesi: almeno 600 milioni di euro, davvero ben spesi...).
La metafora è chiara, lampante, populisticamente efficace: ci risolleveremo anche noi, stiamo soffrendo e lavorando per raddrizzarci, non affonderemo nei flutti, non annegheremo nei debiti.
La catastrofe non ci avvolgerà, ci salveremo.
Basta volerlo, con sacrificio e dedizione, con talento e fortuna.
Ora, lo sapete, io avrei preferito che stesse lì, ferma, per ricordarci di cosa siamo capaci e di cosa sta per capitarci.
Tanto per tener a mente che anche noi, l'Italia e la nostra civiltà occidentale, abbiamo sbagliato manovra e siamo andati a sbattere già da tempo contro la costa (anche se continuiamo a far finta che la nave va, che tutto procede come sempre...)
E ben sapendo che non ci sarà una Costa Crociere a risollevarci.
Ma vale la pena di completare la metafora fino in fondo (cosa che i media e i politici non fanno, ovviamente): ora che la Concordia è stata rimessa in piedi non è altro che un relitto inservibile, su cui stanno già gettandosi gli avvoltoi, per farlo a pezzi e sbranarlo definitivamente.
Non è più una nave, è un rottame.
Vale la pena, mi chiedo, agitarsi tanto per salvare qualcosa che andrà comunque alla rottamazione ?
Perchè spendere tanto tempo, risorse, energie per qualcosa che non ha alcun futuro ?
Eppure, eccoci qui, ad esaltarci per un'impresa, per un record, per un'illusione di salvezza.
Ma, in fondo e in verità, per un rottame senza speranza.
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