lunedì 9 settembre 2013

non vale la pena

Vale la pena, vale la pena, vale la pena o no ?
Ora lo chiedo a qualcheduno e poi deciderò...
Vale la pena, vale la pena,
gli altri dicevan no,
vale la pena, vale la pena,
e intanto lui ci andò...

In questi giorni mi torna in mente e canterello spesso questa vecchia ballata, credo di Fausto Amodei. Ovviamente, lui parlava della rivoluzione, l'equivalente morale della guerra, la guerra giusta, quella in cui ammazzi qualcuno, ma per un futuro migliore (non per lui).
Insomma, l'avrete capito, secondo me non ne vale la pena.
E, ora più di prima, non ci andrei...

La tentazione del bene ci assilla da sempre, alla pari di quella del male.
E non ottiene migliori risultati, non determina minore violenza, non è meno distruttiva e totalitaria.
Ma sa coprirsi meglio, si presenta bene, si autogiustifica con passione, si esibisce nel suo umanitarismo di salvezza.
E' una cura che uccide, ma a fin di bene.
Ieri ho sentito che un paziente è morto durante un'operazione in ospedale, a Reggio Calabria, contaminato dai batteri presenti nel sapone liquido con cui i chirurghi si erano diligentemente lavati le mani.
Bene, è proprio una buona immagine per capire la prossima guerra in Siria (ma anche quelle per salvare gli albanesi in Jugoslavia, le donne col burqa in Afghanistan e i pozzi di petrolio in Iraq...).

Un grande rabbino a cui veniva chiesto: 'La cicogna in ebraico è stata chiamata hassida (affettuosa) perchè amava i suoi, e tuttavia è collocata nella categoria degli uccelli impuri. Perchè?', rispose:'Perchè dispensa il proprio amore solo ai suoi'.

Vaclav Havel, presidente della Repubblica ceca, il cui passato impeccabile di combattente antitotalitario aggiunge peso al ragionamento, disse: 'Nell'intervento NATO in Kossovo penso ci sia un elemento che nessuno può contestare. Le irruzioni, le bombe non sono provocate da un interesse materiale. Il loro carattere è esclusivamente umanitario.'..
Strana affermazione secondo cui ciò che non costituisce un interesse materiale è necessariamente dovere umanitario. Dove sono finiti gli interessi semplicemente politici ?...
La potenza non necessita una giustificazione al di fuori di sé stessa; essa è scopo e non solo mezzo.
Già Kant scriveva: 'La guerra non ha bisogno di alcun motivo particolare, il prestigio che essa apporta al vincitore è sufficiente'...
La potenza deve mostrarsi potente.

(da T. Todorov, Memoria del male, tentazione del bene, 1999).

Cosa c'è di nuovo, oggi ?
Che gli USA hanno perso le loro guerre in Iraq ed Afghanistan, e stanno perdendo, progressivamente, potenza e credibilità, e la loro centralità nel mondo.
E che il gioco degli interessi materiali, dietro i paraventi moraleggianti, è ormai scoperto.
Lo stesso Papa ieri ha detto all'Angelus: viene il dubbio che le guerre servano solo a vendere armi.
Purtroppo ha aggiunto: nel mercato illegale.
Eh no, caro mio, ancora un passo, ce la puoi fare per quando vieni a Cagliari, su...!






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