Vale la pena, vale la pena, vale la
pena o no ?
Ora lo chiedo a qualcheduno e poi
deciderò...
Vale la pena, vale la pena,
gli altri dicevan no,
vale la pena, vale la pena,
e intanto lui ci andò...
In questi giorni mi
torna in mente e canterello spesso questa vecchia ballata, credo di
Fausto Amodei. Ovviamente, lui parlava della rivoluzione,
l'equivalente morale della guerra, la guerra giusta, quella in cui
ammazzi qualcuno, ma per un futuro migliore (non per lui).
Insomma, l'avrete
capito, secondo me non ne vale la pena.
E, ora più di
prima, non ci andrei...
La tentazione del
bene ci assilla da sempre, alla pari di quella del male.
E non ottiene
migliori risultati, non determina minore violenza, non è meno
distruttiva e totalitaria.
Ma sa coprirsi
meglio, si presenta bene, si autogiustifica con passione, si esibisce
nel suo umanitarismo di salvezza.
E' una cura che
uccide, ma a fin di bene.
Ieri ho sentito che
un paziente è morto durante un'operazione in ospedale, a Reggio
Calabria, contaminato dai batteri presenti nel sapone liquido con cui
i chirurghi si erano diligentemente lavati le mani.
Bene, è proprio
una buona immagine per capire la prossima guerra in Siria (ma anche
quelle per salvare gli albanesi in Jugoslavia, le donne col burqa in
Afghanistan e i pozzi di petrolio in Iraq...).
Un grande rabbino a cui veniva
chiesto: 'La cicogna in ebraico è stata chiamata hassida
(affettuosa) perchè amava i suoi, e tuttavia è collocata nella
categoria degli uccelli impuri. Perchè?', rispose:'Perchè dispensa
il proprio amore solo ai suoi'.
Vaclav Havel, presidente della
Repubblica ceca, il cui passato impeccabile di combattente
antitotalitario aggiunge peso al ragionamento, disse:
'Nell'intervento NATO in Kossovo penso ci sia un elemento che nessuno
può contestare. Le irruzioni, le bombe non sono provocate da un
interesse materiale. Il loro carattere è esclusivamente
umanitario.'..
Strana affermazione secondo cui ciò
che non costituisce un interesse materiale è necessariamente dovere
umanitario. Dove sono finiti gli interessi semplicemente politici
?...
La potenza non necessita una
giustificazione al di fuori di sé stessa; essa è scopo e non solo
mezzo.
Già Kant scriveva: 'La guerra non
ha bisogno di alcun motivo particolare, il prestigio che essa apporta
al vincitore è sufficiente'...
La potenza deve mostrarsi potente.
(da T. Todorov, Memoria del male,
tentazione del bene, 1999).
Cosa c'è di nuovo,
oggi ?
Che gli USA hanno
perso le loro guerre in Iraq ed Afghanistan, e stanno perdendo,
progressivamente, potenza e credibilità, e la loro centralità nel
mondo.
E che il gioco
degli interessi materiali, dietro i paraventi moraleggianti, è ormai
scoperto.
Lo stesso Papa ieri
ha detto all'Angelus: viene il dubbio che le guerre servano solo a
vendere armi.
Purtroppo ha
aggiunto: nel mercato illegale.
Eh no, caro mio,
ancora un passo, ce la puoi fare per quando vieni a Cagliari, su...!
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