lunedì 4 luglio 2016

nel thermos

Giornate lente, scandite da poche cose, molto riposo.
E da sguardi verso il piccolo mondo che si viene a creare in posti come questi.
Flussi routinari quotidiani, abitudini che si generano in breve tempo.

Gruppi di amici, pastori vestiti da gay, con camicie a fiori improponibili.
Coppiette giovani, che non so cosa ci facciano qui, a quell'età.
Eppure non sembrano malate.
D'altra parte un buon numero di studenti a lezione ha dichiarato che la sua vacanza ideale sarebbero le crociere Costa!

Un maschio italiano tipico parla del malaffare italiano e intanto occupa con sua moglie i getti d'acqua in piscina per un'ora, togliendoli a tutti gli altri, senza ritegno o rimorsi apparenti.
Altri parlano solo di cibo, di taglieri e tagliate, e di magna magna politico, lamentandosi del ristorante.
Vecchiette supercellulitiche chiacchierano e fanno esercizi in vasca, agitandosi a ritmo di musiche indiavolate scelte da un animatore pettoruto, sempre sorridente per contratto.

Il mio corpo, con le sue deficienze ed eccessi, non si staglia in mezzo agli altri.
Sono l'unico a leggere e scrivere, se escludiamo il compulsivo pulsare di tablet e smartphone.
Sono l'unico ad essere da solo.
Sono l'unico a non attaccar bottone.
Sono proprio asociale ed antipatico.

La sera arrivano i festeggiamenti di matrimoni nel parco, con musiche e karaoke.
Provinciali sardi che si credono per qualche ora protagonisti di una serial americano, si atteggiano e si sono vestiti come loro. A vederli si sente tanta aria di grezzumine, ma loro sembrano convinti di se stessi.

Spesso mi chiedo 'che ci faccio qui ?', ma in fondo non sto così diversamente da come sto ovunque, o quasi.
Mi concentro su nuotate leggere, inalazioni, palestrine, minestrine, sonnellini pomeridiani, massaggi alle spalle con olio.
Sì, per questo sono qui, ora me lo ricordo....

La vita, questa sconosciuta impacciata, che con una pacca sulla schiena viene esortata a rilassarsi...
Leggo 'Un mondo sinistro'  di Nabokov, un autore che conosco poco ma di cui in tanti parlano...










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